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Autore: La_Moltitudine    16/06/2017    2 recensioni
In un futuro distopico in cui uomini dotati di abilità paranormali hanno posto fine alla Crisi in Medioriente e i supereroi fanno ormai parte della quotidianità, Giacomo Pagusa si mette in gioco per diventare il più grande vigilante della sua città. Nel mondo criminale di Sentinella delle Acque, però, una miccia è stata accesa e presto la bomba esploderà. Gli eroi di Sentinella saranno messi alla prova e questo battesimo del fuoco potrebbe richiedere il tributo delle loro vite e quelle di molti altri.
[Per una precisa scelta stilistica i capitoli saranno brevi, verranno pubblicati con una cadenza variabile da 2 a 3 giorni di stacco l'uno dall'altro. Per tutto il corso della storia si alternerano due POV.]
Genere: Azione, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Atto III

Dai finestrini dell’aereo poteva vedere il sole al tramonto sprofondare nella terra, accendendo d’un bagliore rosso il cielo, come un ultimo saluto prima della sera.
Si era levato in volo dal cielo grigio di Londra ormai da un’ora e, adesso, il mondo lì fuori era talmente piccolo da vedersi appena, poco sotto il vello delle nuvole.
Quando Gaetano aveva informato l’A.E. inglese della sua intenzione di tornare a Sentinella (con obbligo di mantenere l’informazione riservata), l’Associazione gli aveva messo a disposizione un aereo privato. La compagnia aerea affiliata all’organizzazione, la Jet-Jet Airlines, disponeva dei velivoli più sicuri e all’avanguardia del pianeta, anche se il loro utilizzo era destinato solo agli amministratori e alle personalità più importanti dell’Associazione.
Fra le tante comodità a disposizione sull’aereo, la più utile per Gaetano era sicuramente il Wi-Fi installato a bordo. Da molto tempo non tornava nel suo paese natale e informarsi sulle ultime notizie lo avrebbe aiutato a limitare, almeno un poco, la sensazione di spaesamento che avrebbe provato all’arrivo.
Con un gesto aprì il portatile e si collegò a internet, navigando dritto al quotidiano online che aveva più o meno ogni comune d’Italia. Quello di Sentinella si chiamava “Sentinellalive”, certamente non brillava per originalità, ma forniva informazioni rapide e facili da trovare, com’è buona norma d’ogni giornale sulla rete.
La notizia del giorno parlava di un suicidio nei pressi del centro storico: il corpo era stato rinvenuto la notte prima e, leggendo il nome della vittima, Scalpelli strabuzzò gli occhi dietro gli occhiali quadrati. Il nome di Don Calogero Busconi suonava familiare ad ogni uomo, donna e bambino di Sentinella: il Busconi proveniva da una lunga tradizione di falegnami, maestri nell’arte di lavorare il legno, ma la sua vera passione era di tutt’altra natura… egli era un criminale, un signor criminale.
Chiunque nel paesino gli portava rispetto e prima di parlargli s’inchinava e gli baciava la mano. Che un uomo tanto potente e celebre potesse mettere fine alla sua stessa vita non c’era da aspettarselo, eppure i fatti parlavano chiaro. Forse le ombre delle sue malefatte avevano infine avuto la meglio su di lui, portandolo a un gesto tanto estremo. Questo, tuttavia, Gaetano non poteva saperlo con certezza, ciò che era certo era che questi evento avrebbe rimescolato le carte in tavola, e i giocatori erano i malavitosi di Sentinella e della provincia. Si era creato un vuoto di potere e questo non poteva portare che a una lotta per accaparrarselo.
Ma perché se ne preoccupava? Stava tornando a casa in cerca di tranquillità, non certo per mettersi a fare il supereroe e impicciarsi di affari che non lo riguardavano. Se ne sarebbe occupata l’A.E. e la polizia di simili faccende, lui se ne sarebbe stato fuori, per conto suo. Nel tentativo di accantonare questi pensieri, Gaetano passò a dare uno sguardo alle altre news: fra le feste, le sagre, le processioni varie, ecco spuntargli dinanzi un altro articolo, capace di stuzzicare il suo interesse: stavolta si parlava di un baby hero che aveva rotto il braccio a un sedicenne. Gaetano non poté fare a meno di sorridere, gli eroi che facevano di queste cose raramente vivevano a lungo, professionalmente parlando. Ma c’era altro, dopo l’iniziale ilarità, una voce gli sussurrò nella testa: non erano parole chiare, era più un’indefinita suggestione che lo invitava a…
“No!” disse, fra sé e sé, chiudendo il portatile di scatto “Sono in vacanza!”.
   
 
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