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Autore: Khailea    17/06/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea
Khal-
Lighneers.
Zell.
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha
 
 
 
 
Per chi avesse sentito parlare di quei ragazzi questi sarebbero apparsi come dei mostri.
Un piccolo gruppo ha devastato un'intera scuola, non poteva certo definirsi come cosa da poco, in una sola notte la situazione si era completamente ribaltata.
L'interno gruppo dopo aver ispezionato la scuola alla ricerca dell'oggetto si affrettò ad uscire da quel posto, avevano creato molto scompiglio ma questo non voleva dire fossero ancora al sicuro, nonostante avessero ucciso molti studenti altrettanti erano rimasti.
Come deciso si trovarono sotto l'albero scelto, qui Hope mostrò agli altri la scatola che avevano trovato.
-Direi di aprirla.-
Disse Ailea prendendo uno dei suoi coltelli ed avvicinandosi, Lighneers però la fermò.
-Sono curioso anche io ma quel tipo potrebbe far storie, infondo non ci ha nemmeno detto cosa dovevamo cercare...tuttavia...-
Sorridendo prese il coltello alla ragazza.
-Chi ha messo questo lucchetto non ha tenuto conto della sua grandezza, con un po' di fortuna potremmo sbirciare.-
Johanna non aveva interesse a sapere cosa avevano trovato, dovevano solo consegnarlo al ragazzo ed in seguito avrebbero potuto cercare un modo d'andarsene dall'isola, non era così lontana dalla terraferma quindi non era certo impossibile. Anche Hope non voleva saperne niente, erano già abbastanza nei pasticci senza aver effettivamente fatto qualcosa, erano stati costretti ad andare lì per qualcosa di sciocco come l'orgoglio personale della scuola riguardo la forza, tutti morivano a causa di questo.
Grace come loro si teneva in disparte ma non poteva trattenere una punta di curiosità, infondo avevano faticato molto per trovarlo quindi era giusto sapere di cosa si trattava.
Alexander non era affatto interessato, continuava a stringere la mano di Hope in attesa che gli altri si muovessero, non restava altro da fare che attuare la fine del piano e sarebbero potuti tornare indietro, in quell'orribile città piena di morte e di ingiustizie...potevano veramente considerarla una vittoria?
Zell come lui non era molto interessato, era felice che non ci fossero state perdite o feriti gravi, per tutto il tempo era rimasto nell'assoluta concentrazione sul presente.
Khal più che di sapere cosa custodiva la scatola gli interessava sapere se avrebbe avuto occasione di prenderla.
Seraph era seduta su un ramo basso di un albero vicino intenta ad osservare la propria spada ancora coperta di sangue, aveva trovato varie cartelle e le aveva mostrate al gruppo, ciascuno aveva tenuto la propria decidendo che le avrebbero analizzate in un luogo sicuro, era naturale tutti volessero sapere se apparivano deboli in qualche punto, Khal tra tutti fu quello più interessato, se c'erano simili documenti lì sicuramente anche a scuola ne avrebbero avuti...l'ideale sarebbe stato rubarli.
Astral invece teneva Lacie sulle spalle proibendole qualsiasi movimento, era furioso che l'avessero ferita in quel modo ma almeno era lì con lei, non l'avrebbe lasciata andare per molto tempo, la sorella a sua volta rimaneva sulle sue spalle a fare le fusa sorridendo felice. Il suo fratellone come un eroe l'aveva salvata proprio quando aveva bisogno, ed allo stesso tempo era riuscita ad eseguire la sua parte della missione senza problemi.
-Anche io voglio sapere cosa c'è in quella scatola!-
Disse Samantha sorridendo e saltellando felice, quell'avventura era stata così emozionante, Milton accanto a lei sorrise prendendole la mano, era felice che almeno lei non fosse turbata da tutto ciò che stava accadendo. In lontananza però teneva lo sguardo fisso su Daimonas, ancora coperto di sangue e con la spada in mano.
Non appena furono tutti insieme il ragazzo non aveva voluto stare vicino a loro nemmeno per un attimo, non voleva sentire lo sguardo di tutti su di sé ma era ovvio che ciascuno di loro era interessato sia al sangue che lo ricopriva che alla spada. Grace, Johanna ed Hope vedendolo ridotto così e con quelle ferite erano sbiancate, ciascuna si era anche sentita in colpa per non averlo accompagnato, se fosse stato con qualcun'altro magari non gli sarebbe accaduto nulla.
Lighneers era molto interessato alla spada che teneva tra le mani, nella grotta non aveva trovato nulla di simile e gli sembrava difficile che potesse averla trovata all'interno della scuola visto comunque che quegli uomini non erano certamente in grado di ottenere qualcosa di così raffinato, anche Khal ne era interessato ma il suo intento era più mirato a rubargliela. Zell era rimasto stupito dal fatto che si reggesse in piedi come se nulla fosse nonostante avesse varie ferite, non aveva permesso a nessuno di avvicinarsi e non aveva dato spiegazioni riguardo a ciò che gli era successo perciò aveva preferito non insistere, ma quel ragazzino era più interessante di quanto non sembrasse.
Solamente Seraph, Astral e Lacie non si erano mostrati interessati, avevano ben altro a cui pensare.
In silenzio Lighneers iniziò a forzare l'apertura della scatola, non era molto facile riuscire a vedere qualcosa visto non c'era abbastanza luce.
-Mh accidenti, l'unico modo per sapere cosa c'è sarebbe aprirlo...-
-Ma come hai detto tu Jack farebbe storie. Lo scopriremo dopo la fase tre del piano.-
Disse Ailea facendo spallucce, sul viso di molti, compresa lei, comparve un macabro sorriso.
Senza aggiungere altro il gruppo iniziò a dirigersi verso un luogo ben preciso, tuttavia Ailea si avvicinò a Daimonas che era rimasto molto indietro.
-Hey, non male quella spada, dove la tenevi nascosto?-
-In tasca...-
-Come il filo.-
-Già...-
La ragazza sorrise debolmente.
-Hey, non essere così serio.-
-Perché continui a starmi vicino?-
-Perché mi va, semplice. Ma non è semplice capire come tu stia. Ho notato le tue potenzialità in questo campo perciò dubito che sia l'imminente lotta a farti stare così.-
Il ragazzo non rispose, non gli importava delle sua vita se anche fosse successo qualcosa, ma la lotta di prima lo aveva fatto sentire debole, se ci fossero state altre persone avrebbe saputo proteggere Milton?
 
 
 
 
Il preside osservò sorridendo la montagna di cadaveri di fronte a sé, tutto ciò l'avrebbe portato ad essere un essere perfetto, invincibile, un demone.
Non aveva alcun dubbio al riguardo, il rituale d'evocazione sarebbe andato alla perfezione ed avrebbe ottenuto ciò che meritava. Jack accanto a lui lo osservava cupamente in silenzio, l'aveva tenuto in pugno per tutti quegli anni e forse le cose sarebbero potute andare avanti così all'infinito, dipendeva tutto da quella singola notte.
Insieme a loro c'erano altri sei ragazzi, si trattava di quelli che il preside aveva mandato per uccidere il gruppo della scuola rivale, non avevano ancora svolto il loro compito e quella era la loro ultima chance.
Tutti fissavano in trepida attesa gli alberi aspettando il gruppo arrivasse, questi non tardarono molto a farlo.
Erano tutti seri, consci che quella battaglia sarebbe stata l'ultima della serata, prima d'arrivare Seraph aveva spiegato a tutto il gruppo ciò che aveva trovato in quelle cartelle e che domani sarebbe arrivata una nave per riprenderli in caso fossero sopravvissuti, dovevano solamente lottare.
Avevano già deciso in precedenza come agire, gli assassini sarebbero stati Seraph, Astral, Lacie, Daimonas, Ailea, Khal, Lighneers, mentre come semplici combattenti ci sarebbero stati Zell, Alexander, Gace, loro avrebbero dovuto sfiancare i nemici dando modo agli assassini di ucciderli, Johanna ed Hope invece avrebbero protetto Milton e Samantha da qualsiasi attacco altrui, avevano pensato di restare indietro ma su quell'isola nessun luogo era sicuro perciò non avevano altra scelta.
Il preside sorrise a ciascuno di loro.
-Sono felice siate qui, il rituale inizierà tra pochi secondi, concedete le vostre carni ed il vostro sangue ad un bene superiore.-
Jack avrebbe voluto scoppiare a ridere, l'aveva vista, tra le mani di Hope c'era la scatola in cui il suo cuore era nascosto. Gli sarebbe bastato poco e l'avrebbe recuperato ma voleva divertirsi alle spalle del preside, poteva fingere ancora per qualche ora d'essere al suo servizio, schiacciandolo al momento perfetto.
Il primo gruppo a muoversi fu quello degli assassini seguiti a ruota dai combattenti.
Zell fu il primo a raggiungere un nemico che l'aveva subito puntato, era il ragazzo che aveva assalito Alexander e Johanna nella loro capanna, come l'ultima volta come arma aveva una lunga lancia, non sarebbe stato facile colpirlo.
Come prima cosa Zell si accertò della forza dell'avversario parando una serie di colpi della lancia, questa non era molto pensante o difficile da maneggiare quindi non richiedeva una particolare forza, tuttavia quella caratteristica dava modo di usarla molto più rapidamente.
Fece per afferrare l'arma ma il rivale doveva esser ben preparato per questa mossa visto che si spinse indietro per far scontrare le dita del ragazzo contro le lame dalla punta, non era possibile evitare che queste scivolassero a causa di una notevole quantità di sangue che bagnava l'asta.
Dopo averla lasciata il biondo evitò una serie di colpi mirati prima alla testa poi alle gambe, rotolando di lato quando il nemico iniziò a conficcare la lancia nel terreno puntando ai suoi piedi, ed ai fianchi.
Approfittando di un secondo di troppo in cui l'altro estrasse la punta dal terreno Zell arrivò con uno scatto esattamente al suo fianco colpendolo con un fortissimo pugno al viso che gli ruppe qualche dente, non poté tuttavia evitare che di venire colpito alla testa dall'asta ma era un problema minimo.
Afferrandola nuovamente riuscì a tenerla ferma il tempo necessario ad allontanarsi, per i vari colpi il ragazzo davanti a lui aveva iniziato ad essere affaticato.
Urlando il ragazzo gli si lanciò contro con uno scatto cercando di conficcargli la lama nello stomaco, in quel momento sul viso di Zell comparve un sorriso.
Afferrò l'asta certo di poterla bloccare e guardò alle spalle del ragazzo.
In quel momento Daimonas si era avvicinato e con la sua fidata spada colpì il nemico al collo, un forte fiotto di sangue iniziò ad uscire dalla sua gola mentre rapidamente si accasciava a terra lasciando andare la propria arma. Era rimasto in disparte per tutto il tempo, infondo non era così importante apparentemente da attirare l'attenzione e c'era abituato, ma fu proprio per questo che riuscì senza difficoltà ad abbatterlo con un solo colpo. Non provò nulla in quel momento come non l'aveva provata durante le sue altre lotte, ma sentiva lo sguardo di Jack fisso sulla schiena e gli venne d'impulso calarsi il cappello sul capo ancora di più.
Zell aveva fatto di tutto per stancarlo il tempo necessario a raggiungere l'attimo in cui si sarebbe distratto ed era bastato bloccarlo per quel poco che richiedeva di colpi. Non intendeva uccidere a meno che non fosse stato strettamente necessario ma anche il quel caso non poteva evitare la sua partecipazione, come tutti gli altri infondo, anche se non avrebbero ucciso direttamente stavano comunque partecipando ad una lotta mortale.
Seraph nel frattempo aveva lottato con lo stesso ragazzo che l'aveva attaccata il giorno precedente, entrambi erano rimasti in silenzio  per molto tempo lasciando che la punta delle loro lame si sfiorasse  per osservarsi  a vicenda. Per entrambi non fu facile trovare un punto debole nell'altro ma fu il ragazzo a mostrarlo per primo. Se c'era una cosa infatti che non sembrava avere era infatti la pazienza.
Subito lui con una finta tentò di colpirla ai fianchi ma Seraph era ben allenata ad immaginare quale sarebbe stata la mossa dell'avversario ancora prima che questo la mettesse in atto, senza arretrare era così riuscita a schivare quel colpo e perfino i successivi.
Quando fu il suo turno d'attaccare si mosse con un rapido gesto verso sinistra lanciandosi poi dal lato opposto ferendo il ragazzo alle gambe, anche lui però aveva intuito le sue azioni e la colpì alla spalla destra.
Ancor prima di arrivare a terra Seraph tentò di colpirlo nuovamente ma lui fu più rapido e con un salto la schivò tirandole un calcio allo stomaco allontanandola.
Nella foga si avvicinò sperando di riuscire a conficcarle la lama nello stomaco ma lei lo evitò facendo scontrare le loro armi, alzandosi in piedi lo colpì con un calcio al fianco destro concentrandosi poi sulla difesa.
Il ragazzo aveva infatti iniziato una serie di colpi estremamente rapidi su ogni parte del suo corpo, non fu semplice per lei schivarli tutti ed in più punti venne ferita ma nei momenti in cui aveva parato gli attacchi era stata anche in grado di colpirlo a sua volta. Tuttavia questi non erano altro che colpi superficiali.
Con un salto lo colpì in pieno petto e con questo slancio si allontanò di un paio di metri mettendosi in una nuova posizione d'attacco, prese un profondo respiro ed attese che lui nuovamente arrivasse ad attaccarla.
Nuovamente non dovette aspettare molto, nell'attimo in cui lui fu abbastanza vicino lasciò andare la propria arma, schivando leggermente la spada di lui che mirava alla testa, torcendogli poi la mano riuscì a slogargli il polso approfittando dell'attimo di dolore per sfilargliela  e conficcargliela nell'occhio destro trapassandolo da parte a parte.
Senza estrarla si abbassò per raccogliere la propria spada spingendola stavolta nel mento di lui, facendola sprofondare nel cranio con estrema facilità.
Per tutto il tempo aveva mantenuto uno stato di pura freddezza, l'unico occhio che si vedeva esprimeva il suo stato d'animo e sarebbe stato in grado di raggelare chiunque.
In lontananza Ailea aveva osservato la sua lotta con la coda dell'occhio e sorrideva divertita, era il suo turno in quel momento di giocare.
Prima però era Grace a dover lottare, siccome Ailea aveva già sconfitto il ragazzo che l'aveva attaccata nella propria capanna a quanto pare aveva mandato un'altro a lottare, si trattava di un ragazzo dai lunghi capelli gialli legati con una coda di cavallo, tra le mani teneva una grossa ascia da boscaiolo.
Grace si muoveva agilmente schivando ogni attacco, il massimo che l'altro aveva ottenuto era stato procurarle dei leggeri graffi superficiali. Lei era totalmente concentrata ed era stata ben attenta a non attaccare senza prima trovare un punto sicuro, nel momento in cui questo arrivò la ragazza lo afferrò da sotto le spalle sollevandolo e ribaltandolo, non c'era bisogno di una particolare forza quando si era consapevoli di quali punti era meglio usare.
Prima che l'altro agisse lo colpì con un calcio sul viso confondendolo, spaccandogli così il naso.
Questo le afferrò poi la gamba cercando di tranciargliela ma lei riuscì ad evitarlo schiacciandogli il braccio prima che potesse farlo.
In quel momento Ailea gli saltò addosso bloccandolo ed estraendo entrambi i coltelli glieli conficcò nelle guance, non appena però questo accennò ad urlare lei lo colpì alla gola con uno dei due pugnali lasciando che soffocasse momentaneamente nel proprio sangue.
-Sssssh...-
Continuava a sorridere con leggerezza, non perché prendesse alla leggera il combattimento, ma era la soddisfazione della vittoria a farla sorridere, aveva ormai ucciso tante volte e la colpa iniziare era ormai svanita, sostituita dalla consapevolezza che ogni persona contro cui lottava non era innocente.
Afferrò la lama ancora conficcata nella guancia tirando verso l'alto raggiungendo così l'occhio e scavando nell'orbita lo uccise.
Come lei aveva osservato la sua compagna a sua volta qualcun'altro la stava osservando, con uno sguardo molto più possessivo e maniacale. Khal si era beato completamente della visione del suo giocattolo mentre uccideva e ne era completamente ammaliato, quasi provava una sorta d'eccitazione a vederla sporca di sangue dopo aver appena ucciso. Tuttavia al momento doveva concentrarsi nella lotta che aveva davanti.
Assieme a suo fratello stavano lottando con un ragazzo che lottava con ben due pistole, questo sembrava agire con molta leggerezza sbagliando appositamente a colpirli, Alexander era subito andato contro di lui perché con quelle armi avrebbe potuto, anche solo per sbaglio, ferire Hope e non poteva permetterlo.
Cercando d'avvicinarsi sempre di più aveva tentato di togliergliele dalle mani ma ogni volta che era abbastanza vicino rischiava di farsi colpire.
Lo aveva ferito con alcuni pugni al viso ed allo stomaco ma non era stato sufficiente a farlo cedere, avrebbe provato allora con una nuova strategia, afferrando un cumulo di terra gli si avvicinò quel tanto da bastava da riuscirlo a colpire agli occhi, accecandolo per qualche istante.
In quel momento si portò alle sue spalle bloccandolo con entrambe le braccia, non dovette aspettare a lungo un aiuto da Khal che avvicinatosi aveva afferrato entrambe le mani del ragazzo portandogliele alla testa e premendo i grilletti.
Se c'era una cosa di cui era sollevato Alexander era il fatto che in quel genere di situazioni poteva contare sulla capacità del fratello, per quanto non approvasse era stato necessario. L'altro tornò a guardare Ailea che aveva fatto appena in tempo a vederlo uccidere il nemico, lei lo guardò sorridendo facendogli un gesto d'approvazione con la mano, lui a sua volta sorrise di rimando.
Non tutti però avevano il tempo di distrarsi, tra questi c'erano Astral e Lacie, la sorella si era impuntata nel voler lottare e non avrebbe mai accettato di far agire da solo il fratello, lui però le aveva imposto di restare sempre al suo fianco.
Si trovavano contro lo stesso bestione che aveva cercato di ucciderlo nella capanna, ma questa volta avrebbero giocato a modo loro.
L'uomo subito lanciò loro contro alcuni kunai ma Lacie con agilità riuscì ad afferrarli tutti sistemandoseli sulle unghie affilate come se fossero dei gioielli, sorridendo divertita. A quel gesto l'uomo imbufalitosi l'aveva caricata tenendo tra le mani dei lunghi pugnali ma Astral al fianco della sorella colpì ciascuna lama riuscendo a fargliene scivolare una dalle mani, non appena l'uomo fu abbastanza vicino i due fratelli si presero per mano e saltarono nello stesso tempo. Astral lo colpì con un forte calcio sul viso mentre Lacie si aggrappò alla sua spalla facendo sprofondare le unghie nella carne in modo che i due potessero salirgli sull'ampia schiena, approfittandone Astral sparò due rapidi colpi esattamente alle spalle di lui e prendendo in braccio la sorella con un salto si allontanò.
Mentre il nemico urlando come un animale riprendeva a correre loro incontro Lacie si era spinta contro le spalle del fratello che con uno slancio l'aveva fatta volare oltre all'uomo, con un braccio lei riuscì a colpirgli un occhio accecandolo, in quell'attimo di distrazione Astral gli si affiancò colpendolo al naso con la pistola staccandoglielo di netto, recuperando al volo la propria sorella.
Entrambi sorrisero e Lacie sistemò la mano accanto a quella del fratello che teneva la pistola, entrambi avevano il dito sul grilletto, nell'attimo in cui il nemico si voltò lo colpirono esattamente alla fronte, uccidendolo.
-Nya nessuno può battere i fratelli Black quando sono insieme!-
Disse Lacie abbracciando il fratello che le accarezzò la testa
Anche altri però stavano lottando con lo stesso impegno, alcuni studenti sopravvissuti della scuola erano riusciti a raggiungere quel luogo e subito si erano avvicinati ad Hope, Sammy, Milton e Johanna credendo sarebbe stato semplice ucciderli, purtroppo per loro non fu così.
Hope grazie agli allenamenti a cui Grace l'aveva sottoposta ed alle lezioni della scuola aveva imparato quel tanto che bastava a difendersi, i suoi compagni avevano dato alle due un coltello ciascuno per essere più sicuri ma loro non avevano intenzione di uccidere, Hope si limitò a schivare i colpi di quello che la stava attaccando con un tubo di ferro ferendolo alle braccia.
Fino a quel momento era riuscita a non farsi colpire nemmeno una volta ma era terribilmente preoccupata per le ragazze alle sue spalle, Milton teneva la mano a Samantha impedendole di allontanarsi nonostante anche lei fosse molto spaventata, in quel momento le due osservavano la scena impotenti sperando che le amiche vincessero. Sammy era sconvolta dopo aver capito tutto ciò che il preside aveva fatto, per lei era orribile far parte di quella scuola, il gruppo di Milton invece era diverso, combattevano come degli eroi, la stavano difendendo e distruggendo il piano del preside. Forse sarebbe potuta veramente andare nella loro scuola se glielo avessero permesso...
Assieme ad Hope anche Johanna si stava impegnando al massimo, grazie alla sua abilità era stata in grado di schivare ogni colpo nonostante l'altro fosse armato con una lunga spada, non l'aveva nemmeno sfiorata ma sentiva che non avrebbe potuto continuare all'infinito, era riuscita ad allontanarlo dalle bambine ma se non lo avesse ucciso come avrebbe fatto a difenderle?
Non voleva però arrivare a tanto, quei pochi colpi che aveva messo a segno comunque sembravano averlo ferito, ad un tratto però le venne un'idea.
Spostandosi con un elegante salto riuscì a mettersi in mezzo ai due nemici, in quel momento l'altro non ci fece molto caso e fece per colpirla ferendo invece il suo stesso compagno.
Questo a sua volta tentò di colpire la bionda con il tubo di ferro ma anche lui fece la stessa cosa.
Hope approfittò del momento in cui gli dava le spalle per stordirlo con un colpo alla testa, facendo la stessa cosa con l'altro subito dopo, che era già stato stordito in parte dal colpo del tubo.
Osservando tutte le lotte da lontano Lighneers era stato ben compiaciuto del risultato che la loro squadra aveva ottenuto, ogni nemico era stato sconfitto e rimanevano solo quello davanti a lui ed il preside, ma a quello avrebbero pensato dopo.
Stava lottando con lo stesso ragazzo dai capelli rosa che l'aveva attaccato nella capanna, era ben felice di poter regolare i conti con lui.
Sorridendo soddisfatto del caso non perse tempo standogli subito addosso con una serie di pugni e calci ad ogni punto scoperto, era talmente veloce che il nemico quasi non faceva in tempo a pararlo o a mettere a segno qualche altro colpo, tuttavia i pochi colpi che lo colpivano erano abbastanza forti visto comunque che aveva dei grossi tirapugni.
Avrebbe comunque potuto usarli a proprio vantaggio.
Portandosi alle sue spalle gli afferrò il braccio sinistro torcendoglielo fino a quando questo non si ruppe, subito gli sfilò il tirapugni dalla mano colpendo il viso dell'altro con quello stesso oggetto.
Effettivamente era molto utile e non era nemmeno ingombrante, il ragazzo aveva avuto buon gusto.
Non aveva però intenzione di ucciderlo a quella maniera, lo ferì più volte sia allo stomaco facendolo piegare in due dal dolore e al viso, non appena il nemico si accasciò a terra gli afferrò saldamente la testa e con un rapido gesto gli ruppe il collo.
Ora l'unico rimasto era il preside, questo però sembrava completamente a suo agio, anzi sorrideva, quasi ridendo.
-Siete stati molto bravi devo dirvelo, ma è stato tutto inutile, le vostre azioni sono servite solo a donarmi il sangue necessario a completare il mio sacrificio!-
Il preside iniziò a recitare una serie di frasi oscure che si trovavano nel suo libro, aumentando il tono sempre di più.
-Sarò il più potente tra i demoni, nessuno potrà ostacolarmi!Voi sciocchi umani non meritate altro che sofferenza ubbidendo ad ogni mio ordine!Nessuno potra...-
Non ce la faceva più, era troppo, Jack aveva iniziato a ridere senza controllo avvicinandosi lentamente alle spalle del preside, quella scena era fantastica, era veramente convinto di poter diventare un demone ed aveva fatto tutto quello per anni con una tale devozione da essere quasi surreale.
Era stato così facile rovinare tutto...
Senza smettere di ridere il ragazzo affondò la mano nella sua carne, facendosi spazio tra le ossa e gli organi arrivando al cuore, con estrema facilità lo strappò dal corpo osservando il suo inutile corpo cadere nel mare di cadaveri da lui stesso creato.
-Oh sono proprio un rubacuori eh?-
Jack strinse il cuore dell'uomo fino a quando questo non fu ridotto a minuscoli pezzi spargendoli tra i cadaveri sotto di sé, la sua risata vittoriosa si perse tra gli alberi dell'isola...
 
 
 
La notte era passata con estrema calma per il gruppo, nessuno di loro aveva potuto dormire, tutti erano preoccupati qualcuno potesse attaccarli nonostante avessero ucciso il preside, non per questo si erano considerati al sicuro.
Si erano appostati sulla spiaggia visto comunque che avevano più possibilità di vedere se qualcuno fosse in arrivo, qualche ora dopo l'alba tuttavia i loro sforzi vennero ricompensati, la nave con cui erano arrivati si stava avvicinando.
Erano sopravvissuti.
Le tre professoresse Mustang erano a bordo della nave, vedendo i loro studenti sorrisero compiaciute della vittoria della loro scuola.
-Jack tu che farai adesso?-
Chiese Ailea curiosa, quel ragazzo si era dimostrato affidabile dopo tutto quindi non lo stava più trattando con la freddezza che gli aveva riservato, anche gli altri erano più tranquilli.
-Non saprei, non ho nessun posto dove andare. Magari potrei venire con voi.-
Daimonas non capì il suo desiderio, non aveva motivo per restare con loro, era libero ma voleva ancora essere imprigionato a qualcosa. Nemmeno Jack era capace di spiegare esattamente il perché di quella scelta ma era ciò che voleva fare, guardando gli occhi gelidi di Daimonas non sentì alcuna minaccia, solo incomprensione, quando gli sorrise divertito l'altro gli diede le spalle.
-E' una possibilità, la nostra scuola è sicuramente più capace di questa.-
Rispose Lighneers facendo l'occhiolino alla professoressa Mustang dal carattere perverso, quel giorno indossava un semplice abito cortissimo e trasparente che lasciava intravedere la biancheria nera.
-Anche io voglio venire!-
Disse Samantha puntando i piedi, non aveva più alcun motivo per restare e si era legata a quei ragazzi, sorridendo Johanna la prese in braccio.
-Ma certo che verrai con noi.-
-Non ti avremmo mai lasciata qui da sola.-
Aggiunse Hope accarezzandole la testa.
Salendo sulla nave tutti si prepararono a salpare, sarebbero rimasti stavolta tutti sul ponte ad osservare il paesaggio, si sentivano tutti vivi.
Daimonas si era sistemato in disparte rispetto al resto del gruppo, perfino da Milton, osservandola da lontano mente sorrideva agli altri si rese conto di quanto fosse inutile la sua presenza, lei stava bene anche senza di lui anzi molto probabilmente tutti i guai che le erano capitati erano stati causati solo dalla sua presenza.
Guardando le onde del mare pensò che se si fosse lasciato avvolgere da esse, sprofondando nei loro abissi, sarebbe stato meglio per tutti.
Milton intanto aveva chiacchierato con alcune ragazze del gruppo, confrontandosi con Johanna riguardo alle loro abilità nella danza, guardando il cielo con Sammy, facendo momentaneamente compagnia a Ailea che a causa del mal di mezzi sembrava moribonda, tuttavia non aveva certo scordato il suo grande amico.
Silenziosamente si avvicinò a Daimonas mettendosi accanto a lui.
-Non è bellissimo?Ce l'abbiamo fatta.-
-Già...mi dispiace tu abbia dovuto passare tutto questo...avrei dovuto essere più forte...-
"Non sarai mai in grado di proteggere qualcuno, è inutile nelle tue condizioni sai solo peggiorare la situazione."
Mostro aveva ragione, non era capace di fare nulla...
-Daimonas, mi hai salvata tante volte, smettila di dire cose simili. Io in ogni istante sono felice di averti come amico.-
Le sue parole erano sincere, mai una volta l'aveva accusato delle sue sfortune ma gli era sempre stata accanto.
-Se vuoi essere più forte dovresti darti da fare no?-
La voce di Jack attirò entrambi, Milton d'istinto si mise davanti all'amico spalancando le braccia, aveva ancora paura che l'altro volesse ferirlo.
-Non...non voglio tu faccia del male al mio amico di nuovo.-
Quelle parole colpirono profondamente Daimonas che la osservò senza dire nulla, non considerava Jack una minaccia in quel momento, ma non per questo si fidava, se avesse detto o fatto qualcosa di troppo avrebbe subito agito.
-Sono solo venuto a parlare tranquilla.-
Alzando le spalle il ragazzo si mise accanto a Daimonas appoggiandosi alla ringhiera della nave.
-Quale è il vero motivo per cui ci stai seguendo?-
-Penso possa interessarmi la vostra scuola, inoltre, come ti ho già detto, io e te siamo simili, e questo mi spinge a non dimenticarti come potrei fare con altri. Quante probabilità c'erano di incontrare veramente un mio simile?Sono sicuro che il nostro incontro riserverà qualcos'altro in futuro, devo solo aspettare.-
Il ragazzo non rispose, ancora non era in grado di capirlo, lui non aveva il suo stesso desiderio, voleva solo restare da solo.
Accanto Milton aveva sentito ogni cosa, non le avevano detto di allontanarsi quindi non si era fatta problemi a restare, non seppe come reagire a quelle parole, anche lei aveva bisogno di tempo per conoscere meglio Jack e forse fidarsi di lui in futuro.
 
-Lo sai è sempre divertente vederti così.-
-Chiudi la bocca Seraph...-
Ailea era sdraiata sul pavimento della nave tenendosi attaccata alla ringhiera di ferro, il movimento delle onde le dava un forte senso di nausea, per Seraph però quella scena era divertente, non capitava spesso di vedere quella ragazza con un aspetto così buffo.
-Devi resistere fino a quando non torneremo in città, anche se ci vorrà un po' di tempo.-
-Finiscimi con la tua spada e basta.-
-Vorrei ma io non infierisco su un avversario che non può difendersi, la prossima volta che ti batterò in duello lo farò.-
-Quindi mai...-
Sedendosi sulla sua schiena la bionda la schiacciò leggermente facendole perdere quel poco di fiato che aveva recuperato.
-Sei piuttosto comoda.-
-Ti ammazzo...-
Era tutto così normale per loro, entrambe ridevano leggermente contente di stare tornando alla città, avevano appena combattuto una dura lotta in cui erano stati perfino feriti ma si comportavano come se già appartenesse ad un passato ormai remoto, infondo però era l'unico modo per andare avanti.-
-Nya anche io voglio giocare nya!-
Astral e Lacie si avvicinarono alle due ragazze, la sorella era incredibilmente allegra e si era fatta portare da Astral in braccio sulla nave, dicendo che se l'avesse fatta cadere in acqua gli avrebbe mandato contro un esercito di gattini.
-Il peso di Seraph è già abbastanza per la mia schiena LaciGHA!-
A quella frase la bionda schiacciò la bruna con ancora più forza, facendo così ridere Lacie.
-Nya dopo tocca a me!-
-Lacie Ailea non è un giocattolo...-
-Ma Astry nya tu mi hai sempre detto che dopo ogni dura lotta è importante sorridere nya. TI ricordi vero?Anche alla Death Valley hai detto così.-
-Di cosa state parlando?-
Chiese Ailea incuriosita, non si degnò di spostare Seraph visto che non ne aveva voglia ed il mal di stomaco la indeboliva ancora di più.
-Ecco, è una storia molto vecchia...-
-Nya è stata una missione incredibile e pericolosa nya!Astry racconta racconta nya.-
-E va bene...prima di arrivare a Rookbow ci spostavamo di città in città facendo piccoli lavoretti e recuperando tesori per sopravvivere. Avevamo sentito  parlare di un tempio antico e credendo di trovare qualcosa d'utile ci siamo andati. Incontrammo un gruppo di uomini del posto, sembrava gente per bene ma appena abbiamo abbassato la guardia ci hanno aggrediti...-
-Nya erano dei cannibali nya!-
-Io fui ferito gravemente e Lacie fece di tutto per proteggermi, ma non fu semplice neppure per lei, per quanti ne sconfiggesse arrivavano sempre più nemici. Con le sue ultime energie è riuscita ad aiutarmi, ero terrorizzato nel momento in cui svenne, avevo creduto di perderla. Fu con enorme sforzo e molta fortuna che riuscì ad uccidere gli ultimi nemici e a raggiungere un ospedale.-
-Nya ma noi siamo forti!-
-Questo è vero, anche in questa battaglia sei stata formidabile.-
-Nya anche tu fratellone.-
L'unica a non aver parlato in quel momento era stata Seraph, gli sguardi di lei ed Astral si incontrarono e lui fu certo che avesse ancora molta diffidenza nei suoi confronti.
-Le tue ferite come stanno?-
Le chiese cercando di essere gentile.
-Si stanno già rimarginando, erano solo superficiali, non sono così debole da farmi ferire gravemente.-
-Hey io sono stata ferita...-
Disse Ailea con finta offesa.
-Appunto, hai ancora molta strada da fare.-
-Seraph te l'ho già detto, io non penso che tu sia debole anzi, sei una guerriera eccezionale e sono felice di averti avuta dalla mia parte.-
A quelle parole la bionda non seppe come rispondere, lo nascose a dovere ma le avevano fatto piacere.
-E tu Ailea non so veramente come ringraziarti. Per proteggere mia sorella ti sei fatta ferire.-
-Nya si grazie Ailea.-
-Non è stato nulla...-
-No lo è stato invece, ti sarò debitore in eterno. Ogni tua ferita ti fa onore visto che le hai avute proteggendo qualcuno, sei stata anche la prima ad aiutare Khal quando è stato avvelenato.-
-Questo è vero, ti sei comportata in modo onorevole.-
Disse Seraph annuendo alzandosi da Ailea, che restò comunque a terra.
-Ed anche Khal ha aiutato molto, ti ha protetta tutto il tempo.-
-Nya a me non piace!-
-Lacie non dire così, certo sarà un ragazzo molto freddo ma ha aiutato Ailea e salvato Daimonas.-
-Nya...hai ragione però...-
-Non devi essere sua amica per forza, capisco come ti senti nei suoi confronti anche io la penso come te. Ma dobbiamo ricordarci che le sue azioni valgono molto, in futuro poi avremo modo di conoscerlo meglio.-
-Va bene nya...-
Mentre parlavano l'oggetto della loro discussione si era avvicinato senza farsi notare sentendo tutto, i pensieri degli altri avrebbero potuto condizionare i pensieri che Ailea aveva di lui perciò in futuro avrebbe dovuto fare attenzione anche a loro.
La prima a notarlo fu proprio lei però.
-Come stai Khal?-
-Molto bene grazie Ailea, e voi?-
-Nya stavo meglio prima...-
-Stiamo bene anche noi.-
Rispose Astral cercando d'essere gentile accarezzando la testa di Lacie, non era facile per lui essere gentile con quel ragazzo, ma gli avrebbe dato un occasione, almeno non sembrava guardare Lacie in malomodo, Seraph invece non rispose.
Khal come lui si mostrò falsamente gentile sorridendo.
-Ne sono felice, e mi volevo scusare se ho guardato male tua sorella, ma eravamo in una situazione critica e non conosco nessuno di voi. Potevamo essere tutti nemici infondo.-
-Si lo capisco, non ti preoccupare.-
-Hai bisogno di una mano Ailea?-
-Magari se potessi aiutarmi ad alzarmi e gettarmi giù dalla nave...-
-La prima volentieri ma la seconda eviterei.-
Rispose il biondo sollevandola delicatamente sorridendo, era così semplice per lui fingere d'avere un'altro carattere che avrebbe potuto confondere chiunque, ma nel gruppo avevano ancora molte riserve su di lui.
Senza volerlo Ailea dovette appoggiarsi al suo petto a causa del poco equilibrio della gambe, questo però non lo disturbò anzi, poteva mostrare a tutti che lei era il suo giocattolo.
Intanto anche suo fratello era impegnato con una ragazza molto speciale, assieme ad Hope si era sistemato sulla punta della nave osservando il cielo.
-Sono felice che ce l'abbiamo fatta.-
Disse Hope rompendo il silenzio creatosi tra i due.
-Anche io, quando ci siamo separati avevo paura ti potesse accadere qualcosa...-
-Ma ci siamo ritrovati, anche io avevo molta paura però...-
La mano di Alexander sfiorò quella di Hope che sorrise felice.
-Magari quando torneremo in città potremo andare da qualche parte. Ci sono molti posti da visitare.-
-Si ne sarei molto felice, con te mi sento tranquillo e libero di parlare.-
-Sono felice la pensi così.-
Dal lato opposto rispetto alla nave si trovava Grace, la ragazza era molto stanca dopo le lotte di quei giorni ed aveva bisogno di riposare la mente, era appoggiata alla ringhiera con la testa ed osservava l'orizzonte, ancora gli sembrava incredibile.
-Sei stata molto brava durante il combattimento.-
La voce di Ailea la allontanò da quel paesaggio, la ragazza si era allontanata dal gruppo per bere un sorso d'acqua nella sua stanza ma prima di andare aveva voluto parlare con lei.
-Grazie, anche tu non sei niente male.-
-Dove hai imparato quelle mosse?-
-Lavoro in una palestra quindi ogni giorno ho a che fare con vari bestioni.-
-Complimenti allora, se hai imparato a combattere così non è niente male, magari ci farò un salto.-
-Volentieri, ti aspetterò.-
Quella ragazza con gli occhiali non era male, erano poi compagne di classe in varie materie quindi avrebbe potuto conoscerla meglio, non era una ragazza che si apriva facilmente ma in quel posto era chiaro non si poteva andare avanti da soli quindi avere qualche alleato in più non le avrebbe fatto male, ma avrebbe scelto con molta calma di chi fidarsi.
Mentre lei riprendeva ad osservare l'orizzonte qualcun'altro era concentrato su ciò che aveva tra le mani, Johanna appena aveva avuto un momento per sé si era sistemata su una sedia per rilassarsi ma il suono del suo cellulare l'aveva fatta sobbalzare, aprendolo vide che finalmente aveva nuovamente la connessione e che aveva ricevuto vari messaggi e chiamate, dalle sue sorelle, dai suoi amici e da Mattia.
"Hey Jo jo come stai?E' da un po' che non ci sentiamo."
Aveva ricevuto da lui poi altre due chiamate.
"Va tutto bene?E' successo qualcosa?"
Chiedeva un'altro messaggio, era così felice l'avesse cercata, subito gli rispose.
"Ciao!Scusami tantissimo non volevo farti preoccupare ma non avevo campo..."
La risposta del suo amico non si fece attendere.
"Non preoccuparti, sono felice che tu stia bene, è successo qualcosa?"
Non voleva farlo preoccupare, almeno per il momento non gli avrebbe detto nulla della sua avventura.
"No niente di che...tu invece?"
"Le solite cose noiose, sport, scuola, stavo pensando però che la prossima settimana potrei venirti a trovare se ti va."
"Sul serio?Ne sarei felicissima!"
"Perfetto allora mi organizzo subito"
"Non voglio però ti succeda qualcosa...sai com'è questa città..."
"Non preoccuparti sono già stato lì una volta, e poi ho molta voglia di vederti."
Quel messaggio le fece avere un tuffo al cuore.
"Anche io ho tanta voglia di vederti."
Senza accorgersene la ragazza aveva iniziato a sorridere, qualcuno però l'aveva notato.
-Che cosa è quella cosa Johanna?-
-Oh Sammy non ti avevo vista avvicinarti!Questo?E' un cellulare, non ne hai mai visto uno?-
-Mmmm...no. Sono stata sempre su quell'isola, ci sono molte cose che devo vedere ancora.-
-Non preoccuparti, te le mostrerò tutte.-
Prendendo la bambina in braccio la fece salire sulle sue ginocchia.
-Grazie ai cellulari puoi parlare con chiunque, puoi mandargli dei messaggi e delle foto.-
Per spiegargli come funzionavano ne fece una al mare davanti a loro.
-Wow è fantastico!Ne posso avere uno anche io?-
-Ma certo, quando sarai più grande però.-
-Va bene!-
Come lei anche qualcun'altro aveva voluto rilassarsi stando da solo, Zell aveva camminato un po' per la nave cercando qualcosa da poter fare, i suoi muscoli erano troppo doloranti per continuare l'allenamento, era costretto a riposarsi, fortunatamente aveva trovato uno scaffale con alcuni libri, nonostante non fosse un'amante della scuola era comunque un ragazzo che apprezzava farsi una cultura propria, riusciva a leggere con più facilità quando non era costretto.
Aveva perfino trovato un libro su varie leggende e creature mitologiche, proprio la lettura che faceva al caso suo.
Sistemandosi fuori dalla nave aveva trovato un punto perfetto in cui leggere e distrarre la mente, godendosi ogni pagina del libro. Era talmente stanco che perfino i pensieri faticavano a formarsi.
Altri però nonostante la stanchezza avevano molti pensieri sulla testa, Lighneers infatti appena salito si era avvicinato alla professoressa Mustang che di solito era sempre triste, per recuperare informazioni sembrava la più facile da convincere, la pervertita non lo avrebbe lasciato parlare mentre quella sempre arrabbiata l'avrebbe aggredito.
-Allora professoressa, come le è parsa la nostra gita?-
-Triste...come un cumulo di cadaveri.-
-Strano esempio direi. Penso che abbiamo tenuto alto l'orgoglio e la fama della scuola non crede?-
-Che cosa serviranno queste cose da morti...ma se ci tieni così tanto sì, l'avete fatto.-
-Ma era solo per questo che siamo stati mandati qui?-
-L'unica cosa che potevate fare era morire o sopravvivere, non vedo altri fini. Avete portato però con voi altre due bocche da sfamare, altri due peccatori d'aggiungersi alla città...-
-Non pensa ci meritiamo un premio per questo?Abbiamo aggiunto due membri alle nostre forze.-
-Mmm...vedrò cosa posso fare.-
Era da lui cercare sempre di cogliere le migliori opportunità e di crearsene sempre di nuove, non restava altro da fare che godersi il viaggio nel frattempo.
Quella missione aveva avvicinato il gruppo anche se solo di poco, ma avevano creato le basi dei primi legami.

   
 
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