Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: la_pazza_di_fantasy    18/06/2017    0 recensioni
La città di Luxor e quella di Ombrax sono sempre state rivali e da molti secoli condividono una specie di pace.. ma cosa accadrebbe se nella città di Luxor si insediassero persone poco propense alla pace? E cosa farebbe Ombrax?
Nove ragazzi, 5 di Luxor e 4 di Ombrax non sanno ancora che toccherà a loro risolvere la situazione e riportare la vera pace.
----prima storia che pubblico, vorrei molto volentieri che chi leggesse questa storia lasciasse anche un commento così che io possa migliorare-----
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elizabeth non rivolgeva la parola al fratello dal pomeriggio prima cosa che aveva fatto preoccupare molto Annabel anche se Elias le aveva detto che Ely aveva uno dei suoi giorni no.
La ragazza era ancora furiosa con il fratello. Di solito si dicevano tutto, lei era stata la prima (e anche l’unica) a sapere che suo fratello aveva preso una cotta per il ragazzo con il quale si era scontrato alla sua festa di compleanno. In un primo momento la ragazza ci aveva riso sopra, ma dopo aver visto l’espressione seria del fratello si era addolcita e lo aveva spinto a cercare il ragazzo dai capelli rossi. Ed era stata sempre lei a convincere il fratello a dichiararsi. Si ricordava ancora lo sguardo felice del fratello quando le aveva rivelato che anche Samuel aveva risposto al bacio. Non riusciva a credere che il fratello avesse smesso di amare Sam. Era successo qualcosa. Anche il fatto che si sentiva con una ragazza era strano. E poi troppe cose in un solo giorno. Elias non la raccontava giusta e lei avrebbe scoperto cosa stava nascondendo il fratello a tutti i costi, ma prima doveva parlare con Samuel. Uscì dal castello sospeso e cercò il ragazzo in tutti i luoghi dove sapeva di trovarlo, ma di lui nessuna traccia. Decise quindi di riposarsi qualche minuto sotto il ciliegio. Chiuse gli occhi e sospirò, che fine aveva fatto Samuel? Distese le gambe e incrociò le braccia iniziando a pensare su dove poteva essersi cacciato il rosso quando qualcuno le urtò una gamba. Aprì di scatto gli occhi e si trovò davanti un ragazzo con un aria furiosa e gli occhi che erano quasi completamente coperti dagli occhiali.
-secondo te è questo il modo di sedersi in mezzo alla strada?- chiese quello con la voce alterata per la rabbia –potevo rompermi l’osso del collo per colpa delle tue stupide gambe- finì l’omo continuando a guardarla in cagnesco.
-Michael sii più gentile, sei tu che non guardavi dove mettevi i piedi- disse una ragazza molto minuta e con metà capelli legati in una coda alta che raggiunse subito l’uomo. Visti vicini si assomigliavano molto: entrambi avevano i capelli rossi e gli occhi chiari come il ghiaccio.
-Ginevra non intrometterti nei miei affari e vedi di non correre come un’oca spennacchiata, dai disonore a tutta la famiglia- la ragazzo alzò gli occhi al cielo esasperata  e poi rivolse lo guardo verso Elizabeth.
-devi scusare mio fratello, in questi giorni è molto irascibile. Disse la ragazza facendo un piccolo inchino di scuse. Elizabeth sorrise piano, quella ragazza era molto educata e gentile e si stava scusando con lei per una cosa fatta dal fratello senza sapere chi fosse.
-la vuoi smettere di comportati in questo modo con tutte le persone! Sei una nobile comportati da tale e non scusarti con i pezzenti!- per poco Elizabeth non saltava addosso a quell’uomo. Si vedeva che non viveva molto vicino al castello. Tutti li la conoscevano e non le avrebbero mai rivolto quell’insulto.
-Ginevra muoviti dobbiamo arrivare al castello il prima possibile- disse poi Michael trascinando per un braccio la povera ragazza che non aveva altra scelta che seguirlo. Fu in quel momento che anche se quel ragazzo era il fratello della rossa la trattava peggio di un animale, lo notò soprattutto per la presa ferrea dell’uomo sul polso della ragazza la quale sul viso aveva un’espressione sofferente.
Elizabeth decise di stare un altro po’ sotto l’albero e poi ritornare al castello.
-*-
Elias stava suonando il piano quando la madre lo avvisò che la sua futura moglie sarebbe arrivata quel giorno stesso.
-cosa?- chiese in ragazzo interrompendo la melodia che stava suonando.
-oggi i genitori della ragazza ci hanno avvisato che sarebbe arrivata questo pomeriggio perché uno dei loro figli doveva fare una commissione qui in città e visto che si trovava l’avrebbe accompagnata al castello- disse la madre sorridendo piano. –comunque ho chiesto a Caroline di darvi un po’ di tempo per conoscervi meglio e lei ha acconsentito quindi non vi sposerete subito- Elias sorrise alla madre, almeno avrebbe conosciuto meglio la ragazza.
-be c’è qualcuno in questo palazzo? Questo posto è davvero uno schifo! Nessuno che accoglie gli ospiti? Ma che razza di castello è?- iniziò a gridare una voce maschile.
-ma che cavolo ha sto tizio?- chiese sconvolto Elias a nessuno in particolare. Già si immaginava la sua futura moglie con lo stesso carattere di quel tipo.
 Annabel granò gli occhi pensando le stesse cose del figlio e si avviò verso la porta della sala quando essa si spalancò rivelando due figure: la prima era quel ari un ragazzo con gli occhiali che scrutava tutti e tutto con aria truce e teneva per un braccio la seconda figura che era molto più minuta del ragazzo e che lo guardava con aria truce.
-be si può sapere chi siete e dove posso lasciarla?- chiese quello parlando della ragazza come se fosse un oggetto.
-Michael non puoi fare come se fosse casa tua, un po’ di rispetto!- disse la ragazza liberandosi dalla stretta del fratello.
-tu devi essere Ginevra?- chiese Annabel alla ragazza che annuì -puoi lasciarla anche qui se vuoi. E per tua informazione io sono Annabel la figlia del re mentre lui è Elias, mio figlio e futuro erede al trono- il ragazzo guardò prima Annabel e poi Elias e dopo aver fatto un inchino uscì dalla stanza.
-scusateci, mi dispiace tanto, mio fratello non sa come comportarsi e crede di essere sempre superiore a tutti, mi dispiace davvero tanto-
-non devi scusarti, tu non centri niente- disse Annabel andando incontro alla ragazza. Elias studiò la ragazza. Era minuta e forse non gli arrivava nemmeno alla spalla. I lunghi capelli le arrivavano al bacino e metà di essi erano raccolti in una piccola coda che lasciava intravedere i grandi occhi grigi. Era davvero una ragazza carina anche se non era il genere di Elias visto che preferiva i ragazzi. Una cosa però colpì molto Elias, la ragazza non stava sorridendo, anzi sembrava molto triste e i grandi occhi grigi erano velati di malinconia. Elias si alzò e si incamminò verso la ragazza per chiederle se poteva mantenergli il gioco. Più si avvicinava più diventava nervosa, aveva paura che dentro fosse come il fratello e che gli gridasse contro.
-bene allora io vado ad avvisare in cucina per il posto in più a tavola e poi ti faccio preparare la camera. El fai fare il giro del castello a Ginevra- detto questo Annabel uscì dalla stanza lasciando i due ragazzi soli.
-Ginevra, non voglio essere ivadente, ma quanti anni hai?- chiese dopo poco Elias curioso di scoprire quanti anni di differenza avevano.
-non siete per niente invadente, ho 16 anni- rispose la ragazza seguendo Elias che si era incamminato verso la porta della sala.
-hai la stessa età di Ely! Comunque io ho 19 anni e potresti anche darmi del tu- disse il ragazzo sorridendo, quella ragazza gli ricordava troppo Samuel durante le loro prime converazioni.
-okay, Ely è..-
-Ely è mia sorella minore, riguardo ELy posso chiederti un favore?- le chiese il ragazzo sperando che la ragazza accettasse.
-di cosa si tratta?- chiese lei curiosa.
-ho detto a mia sorella che sarebbe arrivata una ragazza con la quale mi scrivevo per un po’ di tempo per non dirle del matrimonio combinato e quindi volevo chiederti di reggermi il gioco e..-
-solo questo? Non ci sono proprio problemi- rispose la ragazzo sorridendo piano.
-no, un problema c’è.. potrebbe odiarti a morte- rispose il ragazzo grattandosi dietro la testa per il nervosismo. La ragazza rimase confusa ma poi sorrise al ragazzo.
-sono abituata a persone che non sopportano la mia presenza quindi  non credo che cambi qualcosa- rispose la ragazza ricordandosi di tutto quello che le facevano passare i fratelli.
-e chi sarebbero queste persone?- chiese Elias aprendo la porta che deva  nei giardini sospesi e prendendo per mano la ragazza. Lei arrossì ma strinse comunque la mano del ragazzo.
- i miei fratelli. In casa siamo 6 figli e io sono la quinta, i miei fratelli non mi vedono di buon occhio perché sono l’unica ragazza e non si sono mai preoccupati della mia presenza. Solo uno di loro mi voleva davvero bene ma è scappato di casa molto tempo fa. Lo odio perché mi ha lasciata sola in quella famiglia di signorini per bene con la puzza sotto il naso- rispose la ragazza.
-e perché è scappato?-
-a nessuno dei due piaceva il resto della famiglia, troppi atteggiamenti da “siamo più ricchi di tutti” o “inchinati a noi che siamo più belli e potenti” e cose così. Mi aveva rivelato che voleva scappare e io gli avevo chiesto di portarmi con se e lui aveva detto di si ma.. ma dopo due giorni era partito lasciandomi sola.- la ragazza abbassò lo guardo e fissò intensamente le rose rosse che stavano sbocciando.
-non credi che forse voleva solo proteggerti dal mondo? Forse pensava che saresti stata meglio a casa al sicuro e non a girovagare senza meta-le disse Elias asciugandole una piccola lacrima.
-e a te invece? Cosa ti fa stare così male?- gli chiese la ragazza facendolo rimanere scioccato.
-scusa, non volevo intromettermi nei tuoi affari, starò al..- si affrettò a scusarsi la ragazza.
-no, non ti sei intromessa, solo non pensavo si notasse tanto- rispose il ragazzo grattandosi dietro la testa.
-come tu hai notato la mia malinconia nei miei occhi, io ho notato la tua nei tuoi. Solo uno che sta male può riconoscere la malinconia di un’altra- gli disse la ragazza stringendogli la mano. -se non vuoi dirmelo non ci sono problemi- aggiunse poi la ragazza ricominciando a camminare per la passerella di legno. Elias sorrise e la raggiunse prendendole la mano.
-ti prometto che quando sarò pronto te ne parlerò- le disse prima di lasciarle un leggero bacio sulla guancia.


----Angolo Autrice----
Sono così presa da questa storia che non faccio altro che sognarmi ogni notte tutto quello che potrebbe  succede. Qui sotto vi lascio i disegni di Elizabeth e di Ginevra.
P.S. voevo chiedervi di lasciare anche una piccola recensione, giusto per sapere cosa ne pensate della storia. Grazie e alla prossima!


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: la_pazza_di_fantasy