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Autore: notacommonwriter    20/06/2017    1 recensioni
"In cinquemila anni ho combattuto così tante battaglie, affrontato così tanti nemici, senza mai temerli...Eppure tu mi fai paura, Steve. Guardarti mi fa paura, parlarti mi fa paura, persino sfiorarti mi fa paura. Ho paura di amarti, capisci che non posso? Tu però mi hai già fatta innamorare ed io non so cosa fare"
{Diana PrinceXSteve Rogers}
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Steve Rogers/Captain America
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Premessa
1) Leggendo potrete notare come alcuni eventi presenti nel film siano cambiati (es. Nello scorso capitolo tutti gli Avengers si erano già riuniti prima della cattura di Loki, mentre nel film questo avviene in seguito); tutto questo è funzionale alla mia storia ed agli avvenimenti futuri, per questo l'ho modificato, ma comunque cercherò di mantenermi piuttosto in linea con la trama del film. 
2) Il carattere di Diana è leggermente più freddo e incline ad acidità e sarcasmo rispetto a quello del film, ma questo dipende dalla trama che io stessa ho steso e dagli avvenimenti che ha affrontato nel corso del tempo e l'hanno cambiata, quindi non ho segnalato la cosa nelle caretteristiche della storia, perchè la trovo abbastanza normale. Comunque fra poco la vedremo tornare lentamente alla normalità.
Scusate il capitolo di passaggio, il prossimo sarà molto più succoso. 
Buona lettura!




 
Mercoledì 11 Settembre 2012, verso Stoccolma
Il ronzio fastidioso provocato dal motore in funzione del velivolo disturbava le loro orecchie, mentre l’interno di quella scatola metallica volante era tutto un traballare e i passeggeri sul retro dovevano tenersi aggrappati alla prima cosa che gli capitava a tiro come meglio potevano. Diana teneva le braccia incrociate contro al petto, il lazzo d’oro se ne stava appollaiato intorno a quello sinistro e la spada ammazzadei le stava placidamente di fianco, come assopita. Indossava la tenuta da guerra, completa di polsini indistruttibili e tiara. Sembrava una gladiatrice pronta a scendere in arena ed in un certo senso lo era. I muscoli delle gambe erano tesi e pronti, come se stessero facendo forza contro il pavimento per sradicarlo e la principessa era immersa nei suoi pensieri. Avrebbe fatto di tutto per prendere Loki prima che potesse scatenare una guerra inutile e distruttiva.
Erano in tre. Lei, concentratissima e accigliata, quasi non respirava, per non produrre rumore, mentre Stark e Rogers si scambiavano qualche opinione a modo loro, in preda ad un lieve battibecco. I loro schiamazzi, seppur leggeri, urtavano il suo sistema nervoso e le fecero storcere la bocca nel giro di poco tempo.
-Smettetela di fare i ragazzini. Siamo in missione-Li zittì, acida e quei due sembrarono tacere per qualche istante.
-Siamo nervosette, uh?-Tony le rivolse un sorrisino sghembo, divertito dalla sua espressione.
-Non ti faccio saltare quella faccia da schiaffi solo perché siamo alleati, ma ti garantisco che mi divertirebbe parecchio…-Sbuffò, alzando lo sguardo per guardarlo con aria truce.
-Andiamo, ti sto tanto antipatico?! Sono una persona così amabile!-Esclamò, come se nulla fosse, continuando a trattenere le risate.
-Amabilissima…-Bofonchiò Steve, seduto nel sedile davanti a quello di Diana.
-A quanto pare a nessuno di voi due musi lunghi piaccio…Non tutti hanno buon gusto-Con sollievo di Diana, dopo quelle parole chiuse la bocca, anche perché arrivarono a destinazione.
Diana si voltò verso il finestrino, le luci della sera rischiaravano Stoccarda e Natasha, alla guida, cominciò a patirne il clima gelido, una volta aperto il portellone. La tuta di Rogers era resistente alle intemperie e certamente Stark non doveva avere freddo, chiuso nel suo scafandro, ma Diana era stretta in abiti abbastanza succinti, ai loro occhi e i due si chiesero come facesse a non tremare, visto il suo disappunto per il semplice freddo di quella mattina.
-L’armatura mi rende invulnerabile alle intemperie-Sembrava gli avesse letto nel pensiero e parlò così velocemente che quasi non sembrò aprisse bocca, ma si fece capire.
Steve scese per primo, arrivò in silenzio e disturbò la sottomissione in corso da parte di Loki ai danni di alcuni abitanti. Diana guardò l’asgardiano storcendo il naso, aveva sempre detestato chi abusava del suo potere e quell’infido vermiciattolo le sembrava tutt’altro che degno di governare la Terra, come tanto desiderava. Si aspettava di farla finita nel giro di pochi minuti e tornare a New York con la vittoria in tasca, così non si dimostrò molto tesa ed aspettò che arrivasse il suo momento. Stark fu il secondo a scendere, lo fece senza farsi notare immediatamente, fluttuando un po’ prima di atterrare, per non perdere l’effetto sorpresa e l’ultimo ordine fu rivolto a lei. Piombò in terra come un fulmine e si scagliò contro l’avversario. Preso a fronteggiare Rogers, l’alieno non l’aveva neppure vista né sentita arrivare. Un colpo ben assestato alla nuca con il collo del piede, gli avambracci in avanti per parare il contrattacco, il suo ginocchio premuto contro lo stomaco di Loki e lui fu a terra, in ginocchio, anche grazie alla collaborazione di Steve e del suo scudo-boomerang, come Diana l’aveva ribattezzato. Loki sembrò non arrendersi, ma proprio sul più bello Stark si fece vivo e gli puntò addosso uno degli aggeggi capaci di sparare proiettili e quant’altro contenuti nella sua armatura e Loki portò le mani avanti, quasi implorando pietà. A Diana fece parecchia pena, visto che si trattava dello stesso che qualche secondo prima faceva la voce grossa davanti a tutti e si dichiarava sovrano del pianeta.
-Sei stato una delusione, pensavo di divertirmi di più…-Biascicò, mentre lanciava il lazzo di Hestia contro di lui. Loki fece per rispondere a tono, ma la fune gli serrò il torace nel momento stesso in cui aprì bocca e così la richiuse subito.
-Bel lavoro-Sentì Rogers posargli una mano sulla spalla, mentre lei tirava per bene la fune, in modo da tenerla ben salda al corpo dell’ormai inoffensivo Loki.
-Non ho fatto niente, il più del merito è tuo-Lo disse con tono neutro, senza lasciare trasparire le emozioni, ma quel contatto amichevole le aveva fatto piacere, anche se non l’avrebbe mai ammesso. Doveva stare lontana dagli esseri umani, Steve compreso.
Risalirono sul velivolo ed una volta caricato Loki a bordo, ripartirono con lo stesso clima teso con il quale erano partiti. Si aspettavano che l’asgardiano avesse almeno la decenza di restare in silenzio, ma così non fu.
-Sei Diana Prince, non è così?-Diana voltò leggermente il capo, guardandolo con la coda dell’occhio ed un’espressione scocciata. Aveva una voce tagliente e gelida, a tratti irritante e gli occhi illuminati da un ghigno malvagio quanto affascinante.
-Indovinato-Borbottò semplicemente, lustrando la spada che teneva sulle ginocchia.
-Una semidea come te che si mette a servire gli esseri umani…Sei caduta parecchio in basso, non è così?-Diana intuì subito la sua volontà di far vacillare le sue convinzioni, ma non ce la fece a non controbattere, con il suo temperamento irruento ed irascibile.
-Io non servo nessuno e di certo sono in una posizione migliore della tua, quindi risparmia le fandonie-Sputò, velenosa, smettendo improvvisamente di lucidare l’arma millenaria, simbolo del suo potere.
-Eppure lotti per una causa che non ti appartiene. Potresti stare tranquilla con il tuo popolo ed invece non ti dai pace per difendere gli umani. Un insulso essere inferiore è davvero stato capace di farti impazzire a tal punto?-Si riferiva a Steve Trevor ed a quel punto Diana sentì di non poter più mantenere il contegno. Fu un attimo, si rizzò in piedi e la punta della sua spada si ritrovò premuta contro il collo di Loki.
-Ascolta, non so cosa sappia sul mio conto, né mi importa cosa pensi di me, ma non provare a parlare ancora di lui in quel modo o metterò per sempre fine alla tua inutile esistenza e non ci penserò due volte-Sibilò, a denti serrati e Loki ingoiò a malapena un groppo di saliva, spaventato. Annuì lievemente e Diana ritirò la spada, castigandola alla cintura.
-Non sei neppure stata in grado di proteggere il tuo Steve, come vorresti ammazzare una divinità?-Loki ghignò e Stark, visti gli occhi iniettati di sangue di Diana, si chiese se quell’omuncolo non avesse davvero paura di nulla, anche perché lui sarebbe stato terrorizzato al suo posto. Diana fece per mantenere la parola data e sgozzarlo in men che non si dica, ma le mani di Steve le serrarono i polsi e lui la tenne saldamente ferma al suo posto.
-Credi che la tua forza basti a fermarmi? Sei un essere umano, per quanto geneticamente modificato-Lo disse senza sarcasmo nella voce, fu più una precisazione, ma Steve sembrò non farci caso.
-Non so di cosa stia parlando, ma, per favore, lascialo perdere. Dobbiamo rispettare gli ordini-La guardò dritto negli occhi e Diana si sentì subito pervasa da uno strano senso di tranquillità. Si calmò, i muscoli si distesero e lasciò il piede di guerra, abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo subito dopo.
-Hai ragione, scusami-Biascicò, scossa da quella sua inspiegabile reazione e si sedette ancora dov’era prima. Si chiese come avesse potuto Steve fargli quell’effetto per una buona decina di minuti, fissando insistentemente il pavimento del velivolo, poi il fragore dei tuoni la distolse dal pensare.
Loki sembrava avere paura, era spaventato da qualcosa.
-Cosa succede? Sei spaventato da qualche fulmine?-Bofonchiò Steve, inarcando un sopracciglio.
-Ho paura di quello che ne deriverà-Rispose Loki, restando vago.
Bastarono pochi secondi a far sì che Thor irrompesse nella cabina e si portasse via Loki, spedendo Stark contro il pavimento e lasciando Steve e Diana inermi ed increduli. Si guardarono per un attimo, velocemente, come per consultarsi sul da farsi e sembrarono chiarirsi senza neppure aver spiccicato parola. Tony fece di testa sua e si gettò all’inseguimento dei due attraverso il portellone, mentre loro si dimostrarono leggermente più controllati.
-Ti aspetto di sotto-Disse solo questo, poi Diana si buttò nel vuoto colmato solo da poche nuvole scure, mentre Steve indossava il giubbotto di salvataggio.
-Cos’ha quella donna, è indistruttibile?-Borbottò, rivolgendosi a Natasha.
-Viene dalle leggende, è praticamente una divinità-Fu la sua risposta e pronunciò parole così ufficiali con un tono quasi inappropriato.
-Esiste un dio soltanto e non credo abbia quel bel faccino…-Detto questo, con un sorriso compiaciuto in volto, la seguì a ruota, scudo inforcato e paracadute sulle spalle.
Diana era tanto bella quanto pericolosa, astuta e forte allo stesso tempo e Steve se n’era accorto. Aveva una conoscenza millenaria talmente ampia da far invidia a qualunque essere umano, un sangue freddo pauroso ed un senso del dovere e della giustizia insaziabili. Eppure era così scostante, così schiva, così fredda e per quanto volesse nasconderlo si vedeva quanto lo facesse forzatamente, di sua volontà. Sembrava che avesse paura di essere scalfita nell’unico suo punto vulnerabile, il cuore e questo faceva avere paura a Steve di scalfirla, ma anche voglia di vedere cosa ci fosse dietro a quella corazza di freddezza e serietà. Aveva un volto troppo bello per non lasciare mai che un sorriso lo illuminasse, era una delle prime cose che Steve aveva pensato di lei.
Steve aveva un aspetto e dei modi di altri tempi, tipici di quelli che erano stati gli anni della sua gioventù e questo a Diana faceva una sorta di tenerezza. Era un uomo estremamente forte, sembrava incorruttibile, eppure aveva sofferto tanto e probabilmente soffriva ancora la sua situazione. Diana poteva capire come ci si sentisse a vedere il mondo cambiare e non poter far nulla, capiva cosa significasse restare in vita mentre i propri cari muoiono e tutto questo faceva sì che si rivedesse in Steve e lo trovasse in qualche modo affascinante. Pensò che, sì, probabilmente era per questo che si sentiva così vulnerabile vicino a lui e sempre per questo, quell’uomo le metteva addosso la voglia di abbattere le sue barriere e tornare a mostrare quella sorta di dolce umanità che le era sempre appartenuta. Aveva paura, però, soffriva dell’unica paura da lei mai patita e pensava se la sarebbe portata dietro tutta la vita. Affezionarsi le faceva paura, fare amicizia, amare, vivere le faceva paura e proprio per questo Steve la terrorizzava.






{Vi prego di recensire se la storia vi piace o semplicemente siete interessati, mi farebbe un sacco piacere!}
 
   
 
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