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Autore: Phoenix rouge    21/06/2017    2 recensioni
Nereus è un orfano di Glasgow cresciuto in un monastero. A diciotto anni decide di partire per stabilirsi altrove, finché non capiterà in una valle molto magica e particolare...
"Buonasera, Hagrid. Chi è il giovane uomo che porti con te?"
"Buonasera a te, Fiorenzo. Lui è Nereus, il mio aiutante... o, come dite voi centauri, il mio apprendista."
ATTENZIONE: STORIA INTERROTTA
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Rubeus Hagrid
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Disclaimer: Harry Potter e tutti i personaggi e luoghi della saga sono di J.K.Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, nè intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

Cap. 8: L'apprendistato con i centauri

Una settimana prima di Halloween, Nereus stava tornando dall'ufficio della Professoressa Sprite, dove l'aveva aiutata a spostare le piantine di Grinzafico nella Serra n° 3 per la sua prima ora di lezione pomeridiana con il terzo anno Tassorosso-Grifondoro. Nel tragitto verso la Sala Grande per pranzare passò davanti alla classe di Incantesimi e decise di aspettare Lawrence, per fargli una sorpresa. A mezzogiorno il grande orologio segnò l'inizio della pausa pranzo e il quarto anno Serpeverde-Tassorosso, distrutto da quattro ore di scuola consecutive, uscì per andare a posare le borse nelle Sale Comuni e poi a mangiare. Senza neanche il tempo di spostarsi dall'arazzo a cui era appoggiato, il diciottenne si trovò le braccia piene di un Prefetto Tassorosso urlante di gioia.
"Ho sentito il tuo odore, ma pensavo che fossi solo passato per il corridoio!" disse il lupetto con gli occhi che brillavano.
Erano solo tre giorni che non si vedevano, ma per lui evidentemente sembrava passata un'eternità. In previsione della prima luna piena da quando si erano conosciuti (tre giorni dopo Halloween), Nereus aveva fatto una lunga e dettagliata ricerca in biblioteca sui lupi mannari (conoscendo il latino e il gaelico come conosceva l'inglese, aveva potuto leggere tutti i libri sull'argomento, anche i più vecchi) e, tra le altre cose, aveva scoperto che evidentemente Lawrence l'aveva istintivamente definito come "membro del branco", perché i licantropi erano così affettuosi e protettivi solo con i componenti del loro branco. Inoltre essi erano le uniche persone che tolleravano avere vicino durante la trasformazione, anche se erano umani, ma, ovviamente, solo se erano sotto gli effetti della pozione Antilupo.
Dopo aver accompagnato i Tassorosso giù nella loro Sala Comune, il ragazzo seguì Lawrie in dormitorio, curioso di vedere com'erano fatte le camere degli studenti. Dietro la botte su cui si doveva battere per poter entrare, un piccolo cunicolo, terroso e in salita, portava all'accogliente sala rotonda dal soffitto basso, che a Nereus ricordò subito i disegni delle tane dei tassi che aveva visto al monastero su un libro del XVI sec. per insegnare ai giovani Lord a cacciare. Salutò Tosca Tassorosso, che gli sorrideva dal quadro sopra il caminetto decorato con tassi danzanti, brindando con una piccola coppa a due manici. Tutta la sala era affrescata con scene mitologiche che parlavano di lealtà e duro lavoro e dal soffitto pendevano drappi gialli e neri che facevano pendant con la moquette giallo scuro e le poltrone in pelle nera. Le finestre tonde erano circa deci centimetri sopra il livello del terreno, dunque la luce che comunque arrivava da esse era costantemente oscurata dalle ombre dei piedi dei passanti.
L'ingresso ai dormitori erano due porte ai lati del caminetto, destra per i maschi e sinistra per le femmine. Entrando si arrivava in uno spazio circolare con sette porte che portavano ad altrettanti dormitori con letti in legno, coperte patchwork, bagni (uno per ogni anno) e un disordine da far invidia ai Grifondoro. Il letto del Prefetto si riconosceva immediatamente, perché, come tutti i suoi compagni di anno (Herbert Fleet, Malcom Preece, Stanley Stebbins e Anthony Rickett), aveva una pergamena appesa sulla testata del suo letto con su scritto "Lawrence Lloyd". Nereus notò con piacere che il suo amico aveva appeso tutti i disegni che gli aveva dato, compreso il ritratto, sopra al suo comodino.

**********************

In Sala Grande, quel giorno, si assistette ad un fatto piuttosto drammatico. Una bambina del terzo anno Corvonero si rifiutava di mangiare: era una delle sette persone a cui era stato diagnosticato un disturbo alimentare e, nel suo caso, era anoressica. Se ne stava lì, con le braccine incrociate e il viso corrucciato, fissando il piatto di spezzatino di pollo e purè come se fosse avvelenato e niente che i suoi compagni le dissero riuscì a smuoverla. Il suo Caposcuola, guardando nel suo calice, si rese conto che la ragazza non aveva preso le sue due pozioni per aumentare l'appetito e per evitare di vomitare dopo aver mangiato. Spaventato, corse a chiamare Mittel che, dopo diversi tentativi, dovette portarla in infermeria per ricoverarla nuovamente: era una delle anoressiche più gravi e se non avesse aumentato di almeno un chilo il suo peso entro Halloween avrebbero dovuto portarla d'urgenza al San Mungo.
"Non la possono alimentare artificialmente?" chiese la professoressa di Babbanologia a quella di Antiche Rune, mentre la poverina scalciava infuriata urlando che "doveva mantenere il controllo" mentre il dottore e il Caposcuola la trascinavano via.
"Possono, ma le pozioni nutritive forniscono solo i nutrienti necessari: se non mangia, lo stomaco smetterà di funzionare e non potrà più mangiare nulla."
Charity riprese a mangiare con sguardo triste. Gli altri studenti sussurravano fra loro commentando il fatto e spronando i loro compagni malati: Harry si vide riempire il piatto del triplo del cibo che gli era concesso mangiare per pasto e, dato che nessuno sembrava accorgersi di questo fatto, Nereus si alzò e andò a svuotare il piatto dell'undicenne fino ad arrivare ad una quantità più accettabile. Harry sospirò sollevato e gli permise addirittura di toccarlo brevemente sulla spalla.
Tornato al suo posto, Hagrid si chinò verso di lui e gli sussurrò: "Stasera al tramonto indossa le tue vesti da lavoro e prendi il tuo arco: andiamo nella Foresta Proibita, voglio farti conoscere qualcuno di speciale."
Alla richiesta di maggiori dettagli, il gigante rispose con un sorrisino preoccupantemente felice, come un bambino che stava per mostrare alla mamma quanto era stato bravo, ma rispose solo con un "Vedrai".

**********************

E precisamente quando il sole sparì dietro l'orizzonte, Nereus era fuori dalla capanna, seduto a cavalcioni della staccionata. L'arco in titanio e la faretra con venti frecce gli pendevano dalle spalle muscolose, pronti per essere usati in caso di pericolo. Indossava una tuta tutta d'un pezzo* aderente come una seconda pelle in pelle nera di Graphorn, rinforzata nei punti vitali (petto, addome, spina dorsale, genitali e testa). Aveva anche il cappuccio, che poteva essere sollevato in caso di necessità. Ai piedi aveva due alti scarponi rinforzati che servivano apposta per addentrarsi in posti eventualmente pericolosi o impervi.
"Perfetto, sei pronto. Andiamo, seguimi." disse Hagrid uscendo di casa e afferrando la balestra. Thor li seguì, stranamente silenzioso. Appena gli alberi cominciarono ad essere più fitti, il Mezzogigante si girò verso il Magonò e fece la faccia più seria che il ragazzo gli avesse mai visto stampata sul viso.
"Questa esperienza l'ho fatta anche io quando ero apprendista guardiacaccia, quindi so che può sembrarti strano ciò che stai per vedere, ma è importante che mi assecondi e che fai quello che ti dico. Intesi?"
"Certo Hagrid." rispose il diciottenne, irrigidendosi istintivamente quando sentì un forte frusciare di foglie alla sua sinistra.
"Buonasera Hagrid. Chi è il giovane uomo che porti con te?"
"Buonasera a te, Fiorenzo. Lui è Nereus, il mio aiutante... o, come dite voi centauri, il mio apprendista."
"E' il tuo puledro quindi?" chiese un centauro appena arrivato, dal manto color castagna e i capelli rosso scuro.
"Sì, Conan, e sono qui per chiedere ciò che mio padre aveva chiesto per me." rispose a sorpresa il Mezzogigante, facendo sgranare gli occhi a Nereus, che però non disse niente, come gli era stato ordinato.
Le due creature gli girarono intorno, scrutandolo dall'alto dei loro tre metri e mezzo. Fiorenzo gli venne davanti e gli sollevò il mento con una nocca, spostandoglielo per guardarlo. Era un bell'esemplare, dal corpo sauro e i capelli biondo platino. Conan gli sfiorò le labbra e comandò: "Apri". Il ragazzo perplesso ubbidì prontamente e spalancò la bocca mostrando loro i denti. Si ricordava infatti che lo stato di salute di un cavallo si vedeva dallo stato dei suoi denti ed evidentemente i centauri usavano lo stesso metro di giudizio.
"E' idoneo." dissero entrambi gli animali in coro e il diciottenne sentì distintamente Hagrid sospirare di sollievo.
"E' più grande di come eri tu quando tuo padre ti portò da noi. In teoria, alla sua età i nostri puledri perdono il loro stato di cuccioli e si sposano, ma vedremo cosa possiamo fare. Torna domani sera qui e ti diremo quanto ci vorrà." concluse Conan, girandosi e trottando via.
Hagrid lo abbracciò con forza e lo rassicurò, dicendogli che tutto sarebbe andato bene e che con i centauri era al sicuro. Fiorenzo gli mise una mano su una spalla e lo guidò nella boscaglia da cui le due creature erano spuntate. Nereus si voltò un'ultima volta indietro, ma Hagrid già se ne era andato.
"Non aver paura, puledrino. Tuo padre sa quello che fa." gli sussurrò Fiorenzo spostando i rami bassi per lui.
"Grazie, signore."
Dopo una ventina di minuti di camminata (Nereus era inciampato in una radice solo due volte e lo considerava un successo) spuntarono in una radura molto grande, in cui era radunata la più grande mandria di centauri che il ragazzo avesse mai visto... non che ne avesse viste molte, in effetti. C'erano animali di tutte le età, dai puledrini nati da poco e instabili sulle quattro zampe a vecchi quadrupedi sdraiati sull'erba perché non avevano abbastanza forza per stare in piedi. Il Magonò, estremamente imbarazzato, cercò di non guardarsi troppo in giro: le centaure erano a petto nudo come i maschi, con il seno in bella vista.
Concentrò la sua attenzione su quello che sembrava il capobranco, un centauro di mezz'età totalmente nero e dalla faccia arcigna a cui Conan stava facendo rapporto.
Mentre stava cercando di non farsi prendere troppo dall'ansia, si sentì tirare per la mano e si girò verso una puledrina bianca e beige che dimostrava a malapena quattro anni umani. Lei lo fissò intimorita con i suoi occhioni marroni e poi galoppò a nascondersi dietro il corpo pezzato della madre, che la rassicurò sommessamente. Come se quello fosse stato un segnale, pian piano tutti i centauri della zona vennero da lui. Addirittura un baio che doveva avere poco più di quindici anni umani (alto comunque non meno di tre metri) lo sollevò dalle ascelle senza sforzo, lo guardò bene davanti e dietro e poi lo rimise giù, borbottando che non capiva come facesse Nereus ad essere più muscoloso di lui nonostante pesasse un quarto di quello che pesava lui. Una giovane madre color caffè, doveva avere la sua età, si avvicinò a lui e le mostrò il suo bambino nato da due giorni, che camminava a stento aggrappandosi alla sua coda, chiedendogli cosa ne pensasse. Lui si accucciò in modo da arrivare all'altezza degli occhi del neonato (un piccolo palomino dai capelli chiari) e disse che secondo lui era bellissimo e che sarebbe cresciuto come un forte guerriero. Questo spinse altre madri a chiedergli la stessa cosa e Nereus vide anche diverse giumente incinte fra loro.
Il capobranco s'impennò e nitrì forte, facendo correre tutti di nuovo ai propri posti e lasciando il ragazzo impaurito in mezzo alla radura. Il mustang si avvicinò, si presentò come Cassandro e gli chiese se sapesse che cosa doveva fare lì e perché. A Nereus Cassandro ricordò molto Piton con i suoi studenti, dunque cercò di rispondere il più sinceramente possibile, dicendo che "suo padre" gli aveva solo detto che sarebbe stato al sicuro e che doveva obbedire a ciò che gli avrebbe detto il capobranco. La creatura sembrò sufficientemente soddisfatta della risposta e mise le mani ai lati del viso del Magonò, con i pollici sulle tempie e il resto delle dita sulla nuca. Mormorò qualche parola in una lingua che Nereus non riconobbe, probabilmente greco, dato che i centauri erano originari di lì. La sua vista si sfocò per un minuto circa, mentre Cassandro esaminava tutte le conoscenze che possedeva. Quando ebbe finito Nereus si sentiva un pò disorientato, ma si impedì di crollare a terra come una femminuccia, se non altro per non dare possibilità a Cassandro di trattarlo male.
Il morello disse a Conan qualcosa che Nereus non capì e l'altro annuì. Poi, finalmente, il Capobranco si rivolse a lui.
"Tuo padre, come suo padre prima di lui, ti ha portato da noi per completare la tua formazione. Le tue conoscenze umane, magiche e non, sono adeguate, e di questo devi ringraziarlo, ho visto raramente un puledro così intelligente. Ma ora sei qui per apprendere tutto ciò che noi creature magiche possiamo insegnarti. Grazie a quell'incantesimo che ti potenzia la memoria a lungo termine che porti addosso, non dimenticherai nulla, perciò possiamo tenerti meno del tempo che normalmente richiederebbe una formazione del genere, cioè anni. Tuo padre, per esempio, è stato due anni con noi, uno con i Maridi, tre con i folletti e uno con gli elfi domestici e le ninfe. A te basterà una settimana per ognuno di noi. In teoria dovresti fare apprendistato anche presso i lupi mannari, ma dato il tuo legame con un giovane adulto di quella specie abbiamo deciso di lasciar fare a lui. Sarai con i puledri già sessualmente maturi, quelli che voi umani chiamate "adolescenti". Hai domande?"
Nereus non rispose, ancora frastornato. Sarebbe stato via da Hogwarts un mese? Si sarebbe perso la luna piena di Lawrence!
"In realtà, ho delle domande..." disse il Magonò, cercando di non far tremare troppo la sua voce. Dannazione, non stava davanti a una manticora! Era solo un centauro con manie di grandezza!
"Bene, far domandè è simbolo d'intelligenza" commentò un anziano nelle retrovie. Nereus pose le sue domande in mezzo a un assenso sussurrato da parte della mandria a quello che aveva detto la vecchia creatura. Cassandro fece una smorfia infastidita e Nereus decise: quel centauro proprio non gli era simpatico.
"La prima riguarda Law-ehm... il giovane lupo... tra poco più di una settimana è luna piena e..."
"Non preoccuparti" stavolta era stato Conan a parlare " non è obbligatorio fare tutti gli apprendistati di seguito, anche se sarebbe consigliato... Puoi decidere tu quando far cominciare la tua settimana presso un gruppo di creature." Il centauro sorrise quando vide la tensione nel corpo del piccolo puledro umano scomparire: com'erano strani, questi esseri umani.
"L'altra domanda che ho è questa: centauri, Maridi, folletti, elfi domestici, ninfe, licantropi... non mancano i vampiri, Veela e un sacco di altre creature?"
"I vampiri non interagiscono con esseri di specie diversa dalla loro, dunque non sarebbe possibile ottenere un incontro con loro a meno che tu non ti facessi trasformare apposta. Le Veela ormai sono piuttosto rare e sarebbe difficile per te raggiungere uno dei loro clan: il più vicino a noi è in Provenza, nel sud della Francia. Le altre creature hanno molto da insegnarti, questo è vero, ma non riuscirebbero comunque a comunicare efficacemente con te perché non parlano nessuna delle lingue degli umani." disse la voce baritonale di Fiorenzo, che non si era mai mosso dal suo fianco.
"Bene, se abbiamo finito, è già un'ora dopo il tramonto e non è bene che i puledri siano svegli durante la notte. Xander, ti affido l'umano, mostragli com'è la vita di un centauro."
Dopo queste "perle di saggezza", Cassandro galoppò in direzione di uno dei molti sentieri che si diramavano dalla radura e scomparve. Xander, un giovane adulto dal pelo totalmente bianco che faceva contrasto con la sua pelle scura come il carbone si avvicinò a lui con un sorriso bonario e senza preavviso lo afferrò, se lo mise sotto il braccio e galoppò in direzione degli adolescenti ridenti dall'altra parte della radura.
"Ehi, mettimi giù!" urlò infastidito il Magonò, scalciando e agitando i pugni senza successo.
"D'accordo" rise Xander, lasciandolo cadere per terra appena erano arrivati davanti al piccolo gruppo.
"Grande, Mr. X!" disse il quindicenne baio mostrando la mano all'altro centauro perché gli desse il cinque.
"E questo da dove viene Belarus?" protestò una femmina grigia con le mani sui fianchi mentre l'albino assecondava il suo amico battendo la sua mano in quello strano gesto appena imparato.
"Ho sentito due puledri umani vicino al castello fare lo stesso: uno ha detto "Caro Mr. "non ce la faremo mai", hai visto che Gazza non ci ha beccati?" e l'altro ha risposto con questo gesto dicendo "Grande, quella caccabomba se la ricorderà per sempre quel gattaccio pulcioso!""
"Non te la prendere, giovane guerriero." disse una voce femminile alla destra di Nereus, che quasi saltò dallo spavento prima di accorgersi che a parlare era stata una puledra dal manto isabella e la carnagione ispanica che dimostrava si e no sedici anni. Nonostante questo (perché Nereus non era affatto sicuro che i centauri avessero il loro stesso sistema di misurazione dell'età: non si sviluppavano tre volte più lentamente?) la sua testa era allo stesso livello di quella di Nereus: il ragazzo si rese conto di trovarsi di fronte a una centaura pony.
"Non me la devo prendere per cosa?" chiese il Magonò, fissandola negli occhi di un caldo marrone.
"Per Cassandro. Non ama molto gli umani, ma non è colpa sua. Mia madre mi ha detto che è nato in cattività pochi anni prima che le riserve dei centauri fossero dichiarate illegali e ha visto come i maghi del Ministero trattavano la sua mandria. Quando è riuscito ad andarsene da lì ha raccolto tutti i fratelli e le sorelle sopravvissuti alle riserve inglesi e irlandesi e hanno cercato un posto sicuro dove far prosperare la colonia lontano dai Babbani e dalle grinfie di maghi senza scrupoli.
Sono arrivati in questa valle quando il preside Dippet era appena entrato in carica e hanno fatto un patto di non belligeranza con loro. Molti dei sopravvissuti erano stati importati da altre nazioni, per questo vedi manti e carnagioni tutte diverse, e non solo i manti grigi o baii originari della Grecia. Inoltre siamo più grandi, i nostri antenati greci erano alti massimo un metro e venti al garrese. Dunque vedi, non ha tutti i torti... Xander e Belarus invece sono solo due idioti, soprattutto il secondo. Xander fra una settimana diverrà adulto e non potrà più permettersi queste bambinate in pubblico." concluse con un mezzo sorriso triste la giovane.
Nereus fece un paio di calcoli: Armando Dippet aveva iniziato il suo mandato nel 1840... accidenti, Cassandro aveva qualcosa come 150 anni?? Adesso gli sembrava ovvio che i centauri crescessero più lentamente degli umani. Dunque la puledra (come si chiamava, a proposito?) doveva avere almeno... 45- 48 anni? Che strano...
"Sono Kennah, comunque" si presentò lei.
"Nereus" rispose il ragazzo, ma non si aspettava che la centaura lo salutasse con un forte abbraccio. Purtroppo tutto questo entusiasmo causò ehm... un'altra manifestazione di entusiasmo da parte del ragazzo.
"Guarda là, Kenny si è trovata un compagno!" urlò ridendo Belarus e nonostante i frettolosi cenni negativi di un imbarazzato Magonò, continuò indicando il suo... entusiasmo: "Quello succede solo con i compagni di legame, caro il mio umano!"
Xander dimostrò tutta la sua maturità schiaffeggiando sulla nuca il giovane esuberante.
"Ahi! Che ho fatto?"
"Non ti ricordi niente di quello che Fiorenzo ci ha detto sugli umani? Loro scelgono con chi legarsi, non nascono già con un compagno predestinato. Dunque il loro corpo ogni volta che vede qualcuno che potrebbe piacergli fa quella reazione! Guarda, è già sparito! Vuol dire che non sono compagni di legame, la trova solo bella, hai capito, testa di cinghiale?" concluse il giovane prendendo per un orecchio il più piccolo per portarlo da Nereus e costringerlo a scusarsi.
Il ragazzo, ancora rosso di vergogna, precisò che aveva avuto quella reazione perché le donne umane si coprivano il petto, dunque non era abituato a sentire i seni delle ragazze premuti su di lui così all'improvviso. Anche Kennah si scusò prontamente, anche se non aveva idea del perché gli umani si vergognassero tanto delle reazioni naturali dei propri corpi. Lo stallone mollò il baio e mise un braccio intorno alle spalle di Nereus, tranquillizzandolo dicendogli che quella sua raezione era più che normale, dopotutto la ragazza era una fra le più belle della madria ("dopo la mia Freya, ovviamente"), ma avrebbe dovuto abituarsi, perchè anche le Maridi giravano a petto nudo e le ninfe erano addirittura completamente nude!
E così fu. Una settimana passò decisamente in fretta: di notte dormiva rannicchiato in mezzo a tutti gli altri giovani maschi, mentre le femmine dormivano da tutt'altra parte per evitare legami prematuri; al mattino mangiava e cacciava con loro, affinando ancora di più, se possibile, la sua abilità come arciere e le sue conoscenze in campo medicinale ed erboristico; al pomeriggio seguiva l'uno o l'altro membro del branco, imparando come gestire i giovani puledri, come intrecciare cesti di vimini o piazzare trappole. Le sue conoscenze di Astronomia, Astrologia e Divinazione si ampliarono così tanto che alla fine della settimana le sue conoscenze erano uguali a quelle di un centauro adulto. Non era la prima e non sarebbe stata l'ultima volta che ringraziava quell'incantesimo che Poppy aveva messo su di lui che, oltre a potenziargli la capacità di apprendimento, rendeva permanente tutto ciò che imparava. Decise che alla fine dei vari apprendistati avrebbe scritto un libro: tutto quel sapere non poteva non essere condiviso.
La sera prima di Halloween era la sera dell'iniziazione di Xander e tutti si erano radunati nella radura per la celebrazione. Nereus era fieramente in piedi fra uno stranamente serio Belarus e una commossa Kennah e indossava una corona di fiori di pero intrecciati con viole blu** come tutti gli amici e le amiche più stretti di Xander. Il suddetto centauro stava camminando lentamente sul sentiero che dal ritrovo degli adolescenti arrivava nella radura. Sua madre gli aveva dipinto il corpo con ghirigori e simboli arcaici, che spiccavano bianchi sulla carnagione scura e neri sul pelo bianco come la neve. Mentre gli passava davanti, Kennah si gettò singhiozzante sulla spalla di Nereus, che la abbracciò stretta come quella prima volta, con gli occhi umidi dalla commozione. Nonostante fosse passata solo una settimana gli sembrava di conoscerli da sempre e sapeva che non avrebbe mai potuto lasciarli il giorno dopo, per tornare ad Hogwarts. I centauri maschi intonarono un canto baritonale quando Cassandro sollevò una corona composta da lui stesso e la mise sulla testa ricciola del giovane.
"Fiori di maggiociondolo per darti il benvenuto fra noi per la seconda volta, bacche di belladonna per la tua fierezza, fiori di ginestra per raccomandarti l'umiltà, foglie di quercia per augurarti sempre forza. Xander del branco di Cassandro, nel territorio della Foresta Proibita di Hogwarts, prometti di difendere questa mandria e i suoi componenti con la tua vita?"
"Lo prometto, capobranco"
"Prometti di cercare di migliorarti sempre e di aiutare chi ne ha bisogno, sia esso centauro o di altra specie, con dignità e solerzia?"
"Lo prometto, capobranco"
"Prometti di non tradire mai le tradizioni e le usanze del tuo popolo?"
"Lo prometto, capobranco"
"Allora io, Cassandro, capobranco della mandria della Foresta Proibita di Hogwarts, nomino te, Xander, guerriero della mandria, finchè rispetterai il giuramento."
Il canto dei giovani centauri divenne più forte man mano che la cerimonia andava avanti, fino a riempire di echi tutta la radura come il morello porse al nuovo guerriero un arco in legno resistentissimo e una freccia che Xander e Nereus avevano costruito il giorno prima. Il centauro lo prese, incoccò la freccia, si alzò più che potè sulle zampe posteriori e con un urlo di gioia e liberazione scagliò la freccia in alto nel cielo: lui e la sua compagna si sarebbero stabiliti nel punto dove essa fosse caduta. Tutta la mandria urlò di gioia, ma la cerimonia non era ancora finita: infatti, ora che era un adulto, Xander poteva finalmente legarsi alla sua Freya, che era diventata adulta il mese prima.
Infatti eccola avanzare dal sentiero che proveniva dal punto di riposo delle centaure nubili e vedove verso il suo promesso sposo: anche lei, come suo padre, era una morella, cioè aveva il manto completamente nero abbinato a una carnagione scurissima. La corona di fiori d'arancio e fiori di tiglio che portava sui riccioli scuri le stava d'incanto e faceva risaltare quell'unico garofano bianco che lei teneva fra le mani nell'incavo dei seni***. Xander la prese per mano e si misero di fonte al padre di lei, che, commosso, legò un nastro verde bosco fra le loro mani unite e chiese loro:
" Xander e Freya, giurate di proteggere l'altro con la vostra vita?"
"Lo giuriamo" dissero in coro i due sposini.
"Giurate di crescere i vostri figli insieme al meglio delle vostre capacità e secondo le tredizioni e le usanze del nostro popolo?"
"Lo giuriamo"
"Giurate fedeltà e rispetto l'uno all'altra?"
"Lo giuriamo"
"Allora io, capobranco di questi due giovani e padre della sposa, chiedo alla magia di completare il rituale di legame."
Una pioggia di foglie mista a scintillii dorati avvolse i due centauri, nascondendoli alla vista. Quando essa si dissolse i due si si stavano staccando da un bacio mozzafiato sorridendo.
"Andate a trovare quella freccia, forza!" disse Cassandro spingendoli in quella direzione.
I due vennero sommersi di abbracci e baci e Nereus non faceva eccezione, saltando al collo di Xander e urlandogli nelle orecchie tutta la sua felicità.

**********************

"Forza Nereus, fra meno di un'ora hai il banchetto di Samhain, o di Ognissanti, o di Halloween... non ci capisco più niente con tutte queste vostre religioni umane."
"Non voglio andare Kennah"
"Dovrai staccarti dal mio collo a un certo punto"
"No"
"Come no?"
"Voglio stare con voi"
"Siamo tutti già promessi e uno è pure sposato, ma grazie per l'offerta"
"Piantala Belarus, lo sai che gli umani vivono ogni evento in modo più intenso rispetto a noi"
"Ora che sei un adulto fai il genio? Ah no, lo facevi anche prima... Questi si chiamano capricci, come quelli che fa tua sorella Tessa quando tua madre non vuole portarla a galoppare"
"Nereus!"
"Ner!"
Il ragazzo si staccò dall'abbraccio della centaura solo per essere stritolato da suo "padre" e da Lawrie.
"Mi sei mancato tanto figliolo, c'è un sacco di lavoro che devi fare"
"Lo so papà, si mi sono divertito, grazie per avermelo chiesto"
"Oh, scusa, lupetto" disse Hagrid e si spostò per permettere anche a Lawrence di soffocare il suo migliore amico dopo che il Tassorosso aveva cercato di attirare la sua attenzione con colpi di tosse sempre più forti.
IL licantropo mise subito il naso nel collo del Magonò per sentire il suo odore, ma si ritrasse quasi subito infastidito.
"Ehw, puzzi di cavallo!"
"Succede quando dormi una settimana con addosso un centauro che russa"
"Io non russo!"
"Io non ho detto di star parlando di te, Belarus, poteva anche essere Xavier o Renan, o qualunque altro centauro maschio dai quattordici ai diciotto anni."
"Ah, ah, divertente"
"Forza bambini, è tempo di tornare." dise il guardiacaccia incamminandosi verso Hogwarts.
Nereus si voltò verso le tre creature, la mano di Lawrence nella sua e non sapeva da quanto fosse lì.
"Ci rivedremo presto" assicurò ai suoi amici.
"Sarà meglio per te" borbottò Kennah incrociando le mani sotto al seno dorato.
"Fila via, umano, prima che cambi idea!" disse Belarus dandogli giocosamente una pacca sul sedere, che però lo fece comunque finire disteso faccia a terra con Lawrence sulla schiena.
Quando i due se ne furono andati, i due adolescenti si girarono verso Xavier dicendo in coro: "Pensi che lui...?"
"No" disse sospirando quest'ultimo, poi guardò il cielo stellato e sorrise "ma lo scoprirà presto".




*quindi non pantalone e maglia a maniche lunghe, proprio quel tipo di tuta che la infili dai piedi e ti ricopre tutto il corpo, chiusa da una cerniera che va dall'ombelico al mento. Metto qui una foto che ho preso da uno dei miei libri preferiti che rende bene l'idea.

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** Viola blu = fedeltà, fiore di pero = amicizia durevole
*** Fiori d'arancio = castità, tiglio = amore coniugale, garofano bianco = fedeltà eterna, amore reciproco

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Altezza dei centauri: 1,70 (altezza al garrese di un cavallo medio) + 1.60 (altezza di un essere umano medio)
Se avete qualche problema con il lessico dell'equitazione chiedete pure spiegazioni.
Ringrazio dal profondo del mio cuore lella minerva per i suoi consigli sempre indicati e ShessomaruJunior per aver recensito il capitolo 7.
Ringrazio tutti i miei lettori silenziosi: abbiamo superato le 250 letture al primo capitolo e fino al capitolo quattro ci sono più di 100 letture! Per me significa tanto, perché io tendo a leggere solo storie complete, quindi so quanto sia difficile seguire una storia incompleta con pubblicazione irregolare come questa. Grazie mille a tutti <3
Capitolo più lungo per scusarmi per l'attesa. Prossimo: Il banchetto e la loro prima luna insieme.
Cosa ne pensate? RECENSITE! <3
   
 
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