«Merda» disse Charlotte che era sbiancata all'improvviso. «Che c'è? Stai male?» chiese preoccupata Lola. «Charlotte che hai?» si unì Steph. «Quel bastardo.» continuò Charlotte con gli occhi lucidi. Lola seguì lo sguardo dell'amica e vide David, l'ex di Charlotte, in un angolo della pista da ballo mentre baciava una ragazza dai lunghi capelli neri tenendo le mani sul sedere. «Quel figlio di p...» fece per dire Steph ma Lola la bloccò facendo segno di no con la testa. Charlotte aveva bisogni di essere calmata e distratta, insultarlo (cosa che si meritava di certo) non avrebbe aiutato l'amica. Cercarono di portarla di nuovo ai divanetti ma fu tutto inutile. Charlotte si diresse decisa verso il bancone del bar ed ordino due drink. Quando il barista glieli porse Lola fece tempo a prenderne uno ma Steph era troppo lontana e Charlotte riuscì a scolarsi in un minuto tutto il drink. Purtroppo Charlotte reggeva l'alcol davvero poco quindi le due amiche la riportarono al loro tavolino e la fecero sedere. «Che è successo questa volta?» chiese Mathias preoccupato. «C'è il suo ex...con un'altra.» raccontò Steph mentre Lola faceva sedere l'amica mezza ubriaca. Il resto della serata Charlotte lo passò tra risate e pianti improvvisi quando all'improvviso crollò addormentata su un divanetto. «Sarà meglio portarla a casa.» propose Lola. «La possiamo portare noi.» si offrì Matt. «No tranquilli, mi ha portato lei in macchina quindi la guido io e la porto a casa.» - «E tu cosa farai dopo?» chiese Steph preoccupata. «Tranquilla posso chiamare mio fratello.» - «Guarda che possiamo andare noi.» insistè Ricky. «Tranquilli, se ho bisogno vi chiamo sicuramente. Aiutatemi a portarla in macchina ora.» I tre ragazzi si alzarono e a turno portarono l'amica alla macchina parcheggiata poco lontano dal locale. «Mi raccomando se hai bisogno chiamaci.» Le ricordò Mathias. «Sicuramente.» Salì in macchina, si assicurò che l'amica fosse ben legata e diede gas.
Quando arrivò a casa dell'amica fermò la macchina, cercò le chiavi del garage nella borsa di Charlotte e lo aprì. Una volta sistemata la macchina chiamò il fratello al cellulare sperando che rispondesse. Al decimo squillo una voce molto diversa da quella che si aspettava rispose. «Lola, ciao sono Robbie. Scusa ma tuo fratello al momento è un po' brillo.» sotto l'inconfondibile risata del fratello che cantava a squarciagola una canzone mai sentita prima. «Il solito idiota.» commentò stufa Lola. «Fa niente Robbie, mi arrangio diversamente.» - «Avevi bisogno? Posso aiutarti io?» - «No volevo solo chiedere se poteva venirmi a prendere. Ho accompagnato una mia amica mezza ubriaca a casa sua con la sua macchina ed ora sono rimasta senza passaggio.» spiegò. «Non ti preoccupare, posso venire io. Lascio a casa tuo fratello che ormai è andato e vengo da te.» si offrì il ragazzo. «Ma non voglio disturbare.» - «Nessun disturbo. Mandami l'indirizzo sul cellulare di tuo fratello. Arrivo.» rispose Robbie con un tono che non ammetteva scuse. «Ok grazie mille.» Quando attaccò la chiamata il cuore di Lola cominciò a fare le capriole. Robbie le faceva uno strano effetto. No, non strano. Piacevole. Era così dolce e disponibile, così simpatico e pronto ad aiutare il prossimo. Un ragazzo come pochi se ne trovano in giro. Mentre aspettava il ragazzo mandò l'indirizzo della casa di Charlotte e cercò di svegliare l'amica. Charlotte faceva fatica a reggersi in piedi ma almeno era sveglia. Prese le chiavi di casa dalla sua borsa ed entrò. Una volta trovata la camera dell'amica riuscì a sdraiarla sul letto e le levò le scarpe. Poi scrisse un biglietto e lo lasciò sul comodino di Charlotte. “In caso te lo stessi chiedendo, ti ho portato a casa io con la tua macchina. Non osare più ridurti così per un cretino come David. Meriti di meglio. Ti voglio bene. Lola.” Poi uscì di soppiatto di casa e richiuse la porta con le chiavi di scorta che tenevano sotto un vaso vicino alla porta di casa. Poi si sedette su una panca nel giardino di Charlotte ed aspettò.
Dopo pochi minuti il rombo di un motore risvegliò quella notte silenziosa. Lola riconobbe la macchina del fratello ed entrò sistemandosi sul sedile del passeggero a lato del guidatore. «Grazie mille per l'aiuto. Non dovevi, davvero.» iniziò Lola. «Sono sempre pronto a salvare una donzella in difficoltà.» scherzò Robbie mostrando il suo adorabile sorriso sghembo. «Quanto era ridotto male mio fratello da uno a dieci?» chiese curiosa Lola. «Mmmm diciamo tra sei e sette?» replicò Robbie pensieroso. «Tu non bevi?» - «No, sono astemio. Non mi piace per nulla l'alcol.» spiegò Robbie. «Allora sei di una specie rara.» commentò ridendo Lola. Robbie rise divertito. «Posso chiederti una cosa?» domandò titubante Lola. «Vai, spara. Qualsiasi cosa.» - «Come mai non sei tornato a casa dopo il tuo viaggio?» Robbie rispose subito. «Mio padre è morto quando ero ancora troppo piccolo e mia madre col suo lavoro è sempre in giro per il mondo. Avevo bisogno di un cambio d'aria.» Nel modo in cui lo aveva detto, con quell'aria malinconica e triste, a Lola faceva pensare che c'era di più dietro. «Cambiare aria, o allontanarti da qualcuno?» poi aggiunse subito in tono di scuse. «No scusa non sono affari miei.» - «Ma scherzi? Non c'è nulla di segreto. Ne parlo volentieri, soprattutto con te.» si girò verso la ragazza e le sorrise dolcemente poi continuò. «Bhe è così evidente?» - «Solo un po'.» - «Quel qualcuno è una ragazza. Eravamo fidanzati, stavamo per sposarci. Poi lei ha annullato le nozze dicendo che non mi amava più. Ho poi scoperto che era innamorata di un altro. Forse erano già stati insieme mentre eravamo ancora fidanzati ma preferisco rimanere nel dubbio. Così quando è successo sono partito senza più voltarmi indietro. Durante il viaggio ho incontrato tuo fratello e abbiamo passato del tempo insieme e siamo andati così d'accordo che abbiamo fatto il resto del viaggio insieme e il resto lo sai.» - «Mi spiace. Davvero, Deve essere terribile.» rispose Lola triste. «Sai è dura all'inizio ma poi passa. Alla fine ci sono due modi per guardare le cose: o ci pensi di continuo, vedendo tutta la vita in nero, tutte le cose negative e pensando che la tua vita è finita insieme a quella persona. Oppure ti rialzi e ti rimetti in sesto, ti riprendi la tua vita, ti lasci tutto alle spalle e ricominci con la sola e unica idea che ogni cosa accade per una ragione e persone che non ci amano come noi le amiamo non devono avere nessuno spazio nella nostra vita.» - «Dov'eri quando mi serviva questo mantra?» rise Lola ripensando a quanto aveva sofferto per il tradimento di James un anno prima. «Bhe vedo che sei riuscita ad affrontarlo anche tu, il tradimento intendo.» constatò Robbie. «Quello che non uccide, fortifica. Gusto?» - «Giustissimo.» concluse Robbie. «Immagino quante risate si sia fatto mio fratello al pensiero di uno della sua età che si sposa.» al pensiero Lola sorrise leggermente. Una delle poche cose in cui non credeva il fratello era proprio il matrimonio. «Oh bhe tuo fratello non lo sa.» commentò un po' in imbarazzo Robbie. «E' stato molto più facile per me aprirmi con te. Sei un ottima ascoltatrice.» - «Grazie. Per esserti confidato con me.» Ed ecco che il cuore di Lola fece un altra capriola. Aveva scelto lei. Si sentì così privilegiata e onorata nel poter condividere qualcosa con Robbie. Si sentì fortunata nel sapere una cosa di lui che nessuno sapeva. Quando arrivarono a casa Robbie sistemò la macchina nel garage ed entrarono in casa. Facendo attenzione a non fare rumore salirono le scale. Quando furono davanti alle loro rispettive stanze, Lola si fermò e si voltò verso Robbie. «Stasera non eri obbligato a venirmi a prendere. Ma lo hai fatto, senza chiedermi nulla. Quindi grazie davvero. E grazie anche per avermi raccontato la tua storia. Forse è stupido ma mi sembra di conoscerti da una vita. Mi sento al sicuro parlando con te.» Si aspettava che il ragazzo la prendesse in giro o la deridesse ma Robbie rispose serio «La stessa cosa vale per me. Non è facile trovare ragazze come te. Sei speciale.» poi le si avvicinò, le accarezzo il volto e le diede un leggero bacio sulla guancia. «Dolce notte bellissima donzella.» - «Buonanotte oh mio cavaliere dall'armatura splendente.»