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Autore: sheslola92    22/06/2017    0 recensioni
Lola e Luke sono sorella e fratello e sono stati abbandonati dal padre quando avevano solo 13 e 18 anni. Luke ha fatto da padre a Lola, cercando sempre di proteggerla da ogni altro tipo di sofferenza, soprattutto in amore. Ma dieci anni dopo quando Lola incontra Robert, un amico di Luke, la relazione tra Lola e Luke verrà messa a dura prova. Cosa sceglierà Lola? Amore o famiglia? E riuscirà Luke a mettere da parte il ruolo di padre di cui si è fatto carico e lasciare che Lola sia felice?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo cena Lola si chiuse in camera sua per scegliere accuratamente l'outfit che avrebbe indossato quella sera. Non amava particolarmente le discoteche ma una volta ogni tanto era divertente e liberatorio scatenarsi sulla pista da ballo. Mise sul letto i suoi tre abiti preferiti e cominciò ad osservarli attentamente cercando di decidere quale fosse quello migliore. Uno era blu, stretto in vita da cui partiva una gonna a campana che le arrivava sopra al ginocchio. Il corpetto era senza spalline e con dei decori a livello del seno. Il secondo era nero, con una sottoveste che partiva da sotto le ascelle e arrivava dieci centimetri sopra il ginocchio, il tutto ricoperto con uno strato di pizzo che le ricopriva anche le spalle. L'ultimo era fucsia con due spalline che si allacciavano dietro il collo, una gonna a campana e il corpetto rivestito di tulle nero. Dopo alcuni minuti di sguardi intensi optò per il completo blu, il suo colore preferito. Lo indossò accompagnandolo con dei sandali con 10 centimetri di tacco che si intonavano perfettamente al colore dell'abito. I suoi capelli biondo ramato se li sistemò con l'arricciacapelli formando così dei boccoli perfetti che le circondavano il viso. Poi passò al trucco delineando il suo sguardo con un eyeliner nero e facendo risaltare le sue iridi verdi con un ombretto bronzo. Infine completò il tutto con un mascara nero e poi si guardò allo specchio. Era un trucco semplice ma che riusciva a dare vivacità al suo viso e concentrando l'attenzione sui suoi occhi che lei considerava il suo punto forte. Le sue labbra leggermente più carnose nella parte inferiore erano naturali, di un rosa pesca. Il vestito sottolineava le sue forme senza però risultare volgare. Era davvero soddisfatta del look ottenuto. Dopo un ultimo sguardo, prese la borsetta e diede un'occhiata al telefono. C'erano due messaggi di Charlotte: il primo le diceva che era partita di casa ed il secondo la avvisava che sarebbe arrivata tra un paio di minuti. Quindi uscì dalla stanza. «Wow...» una voce alle sue spalle quasi la fece spaventare. «Robbie smettila di farmi gli agguati.» lo prese in giro Lola.  «Scusa.» sorrise poi aggiunse «Sei bellissima.» Un calore pervase il corpo di Lola ed arrivò fino alle guance . In quel momento ringraziò la poca luce che c'era nel corridoio.  «Ehm grazie mille.» -  «Prima le signore.» Robbie fece segno a Lola di scendere per prima le scale. Lola ringraziò e si avviò in salotto dove la madre stava guardando la TV.  «Mamma io vado, Charlotte mi sta aspettando fuori. Ci vediamo domani mattina, ok? Se hai bisogno chiamami.» disse Lola mentre si chinava per dare un bacio alla madre.  «Tesoro pensa a divertirti. Non avrò bisogno di nulla. Posso stare una sera da sola.» sorrise incoraggiante.  «Buona serata sorellina e mi raccomando.» aggiunse Luke che era entrato in quel momento in salotto.  «Io? Tu piuttosto. Cerca di non tornare a casa ubriaco.» Lo ammonì Lola.  «Non ci conterei troppo su questo.» scherzò Robbie rivolto all'amico ed a Lola. Lola sorrise scrollando il capo e dopo un saluto generale uscì. Charlotte era in macchina che la stava aspettando e dal finestrino cominciò a salutarla con la mano. «Come va?» chiese Lola mentre entrava in macchina.  «Potrebbe andare meglio.» commentò sarcastica l'amica.  «Che è successo?» -  «Bhe hai presente David?» - «Certo.» commentò Lola che ben si ricordava l'ex della sua amica.  «Ecco siamo usciti di nuovo.» Ed ecco che Charlotte per tutta la strada si impegnò a spiegare tutto quello che si era persa l'amica negli ultimi giorni, quando erano usciti e cosa avevano fatto, di come si erano baciati e di come lui non l'aveva più chiamata nei giorni successivi. A Lola piaceva ascoltare le storie degli altri, la distraeva dalla propria. Una volta arrivati al locale Charlotte aveva terminato il suo racconto.  «Certo che è proprio uno stronzo.» commentò Lola.  «Io te l'ho sempre detto che non ti merita.» continuò.  «Lo so, ma che ci posso fare? Sono innamorata persa.» rispose triste l'amica.  «Stasera lascia David fuori dalla tua mente, stasera ti devi solo divertire e ballare.» annunciò Lola mentre trascinava l'amica dentro il locale. «Ho sentito gli altri, hanno detto che sono già dentro al locale, nelle poltroncine quelle in fondo. Su dai sbrighiamoci.» Il locale era pieno di persone, gente che cercava di ballare, gente che stava solamente strusciandosi con un ragazzo o una ragazza che molto probabilmente non avrebbero più rivisto l'indomani, gente ubriaca e gente che voleva semplicemente passare una serata a divertirsi con gli amici. Le due ragazze si fecero strada tra le persone sulla pista da ballo e riuscirono ad individuare i loro amici seduti alle poltroncine in fondo alla stanza intenti in un'accesa discussione. Una volta raggiunti tutti alzarono il capo e le salutarono con due baci sulle guance.  «Lola, Charlotte vi prego questi tre non vogliono ballare. Venite con me sulla pista.» chiese implorante Stephanie facendo segno ai loro tre amici seduti sul divanetto opposto al loro.  «Mi serve un drink o un paio prima di ballare.» commentò ironico Matt, un ragazzo con corti capelli neri e occhi color nocciola.  «A chi lo dici, forse anche tre quattro.» continuò sarcastico Ricky spettinandosi con la mano il suo ciuffo biondo.  «Qualcuno dovrà rimanere sobrio per poter tornare a casa dopo no?» -  «Oh non ti preoccupare Lola, siamo arrivati in taxi.» -  «Ecco perfetto, allora sarà il delirio con voi.» scherzò Lola mettendosi le mani nei capelli. Intanto Steph si era alzata e la stava tirando per una mano.  «Su ragazze andiamo.» Così Lola e Charlotte seguirono l''amica sulla pista da ballo e cominciarono a scatenarsi. 

 

  «Merda»  disse Charlotte che era sbiancata all'improvviso.  «Che c'è? Stai male?» chiese preoccupata Lola.  «Charlotte che hai?» si unì Steph.  «Quel bastardo.» continuò Charlotte con gli occhi lucidi. Lola seguì lo sguardo dell'amica e vide David, l'ex di Charlotte, in un angolo della pista da ballo mentre baciava una ragazza dai lunghi capelli neri tenendo le mani sul sedere.  «Quel figlio di p...» fece per dire Steph ma Lola la bloccò facendo segno di no con la testa. Charlotte aveva bisogni di essere calmata e distratta, insultarlo (cosa che si meritava di certo) non avrebbe aiutato l'amica. Cercarono di portarla di nuovo ai divanetti ma fu tutto inutile. Charlotte si diresse decisa verso il bancone del bar ed ordino due drink. Quando il barista glieli porse Lola fece tempo a prenderne uno ma Steph era troppo lontana e Charlotte riuscì a scolarsi in un minuto tutto il drink. Purtroppo Charlotte reggeva l'alcol davvero poco quindi le due amiche la riportarono al loro tavolino e la fecero sedere. «Che è successo questa volta?» chiese Mathias preoccupato. «C'è il suo ex...con un'altra.» raccontò Steph mentre Lola faceva sedere l'amica mezza ubriaca. Il resto della serata Charlotte lo passò tra risate e pianti improvvisi quando all'improvviso crollò addormentata su un divanetto. «Sarà meglio portarla a casa.» propose Lola. «La possiamo portare noi.» si offrì Matt.  «No tranquilli, mi ha portato lei in macchina quindi la guido io e la porto a casa.» - «E tu cosa farai dopo?» chiese Steph preoccupata.  «Tranquilla posso chiamare mio fratello.» -  «Guarda che possiamo andare noi.» insistè Ricky. «Tranquilli, se ho bisogno vi chiamo sicuramente. Aiutatemi a portarla in macchina ora.» I tre ragazzi si alzarono e a turno portarono l'amica alla macchina parcheggiata poco lontano dal locale. «Mi raccomando se hai bisogno chiamaci.» Le ricordò Mathias.  «Sicuramente.» Salì in macchina, si assicurò che l'amica fosse ben legata e diede gas.

Quando arrivò a casa dell'amica fermò la macchina, cercò le chiavi del garage nella borsa di Charlotte e lo aprì. Una volta sistemata la macchina chiamò il fratello al cellulare sperando che rispondesse. Al decimo squillo una voce molto diversa da quella che si aspettava rispose.  «Lola, ciao sono Robbie. Scusa ma tuo fratello al momento è un po' brillo.» sotto l'inconfondibile risata del fratello che cantava a squarciagola una canzone mai sentita prima.  «Il solito idiota.» commentò stufa Lola. «Fa niente Robbie, mi arrangio diversamente.» -  «Avevi bisogno? Posso aiutarti io?» -  «No volevo solo chiedere se poteva venirmi a prendere. Ho accompagnato una mia amica mezza ubriaca a casa sua con la sua macchina ed ora sono rimasta senza passaggio.» spiegò.  «Non ti preoccupare, posso venire io. Lascio a casa tuo fratello che ormai è andato e vengo da te.» si offrì il ragazzo.  «Ma non voglio disturbare.» -  «Nessun disturbo. Mandami l'indirizzo sul cellulare di tuo fratello. Arrivo.» rispose Robbie con un tono che non ammetteva scuse.  «Ok grazie mille.» Quando attaccò la chiamata il cuore di Lola cominciò a fare le capriole. Robbie le faceva uno strano effetto. No, non strano. Piacevole. Era così dolce e disponibile, così simpatico e pronto ad aiutare il prossimo. Un ragazzo come pochi se ne trovano in giro. Mentre aspettava il ragazzo mandò l'indirizzo della casa di Charlotte e cercò di svegliare l'amica. Charlotte faceva fatica a reggersi in piedi ma almeno era sveglia. Prese le chiavi di casa dalla sua borsa ed entrò. Una volta trovata la camera dell'amica riuscì a sdraiarla sul letto e le levò le scarpe. Poi scrisse un biglietto e lo lasciò sul comodino di Charlotte.  “In caso te lo stessi chiedendo, ti ho portato a casa io con la tua macchina. Non osare più ridurti così per un cretino come David. Meriti di meglio. Ti voglio bene. Lola.” Poi uscì di soppiatto di casa e richiuse la porta con le chiavi di scorta che tenevano sotto un vaso vicino alla porta di casa. Poi si sedette su una panca nel giardino di Charlotte ed aspettò.

Dopo pochi minuti il rombo di un motore risvegliò quella notte silenziosa. Lola riconobbe la macchina del fratello ed entrò sistemandosi sul sedile del passeggero a lato del guidatore.  «Grazie mille per l'aiuto. Non dovevi, davvero.» iniziò Lola. «Sono sempre pronto a salvare una donzella in difficoltà.» scherzò Robbie mostrando il suo adorabile sorriso sghembo.  «Quanto era ridotto male mio fratello da uno a dieci?» chiese curiosa Lola.  «Mmmm diciamo tra sei e sette?» replicò Robbie pensieroso.  «Tu non bevi?» -  «No, sono astemio. Non mi piace per nulla l'alcol.» spiegò Robbie.  «Allora sei di una specie rara.» commentò ridendo Lola.  Robbie rise divertito.   «Posso chiederti una cosa?»  domandò titubante Lola.  «Vai, spara. Qualsiasi cosa.» -  «Come mai non sei tornato a casa dopo il tuo viaggio?» Robbie rispose subito.  «Mio padre è morto quando ero ancora troppo piccolo e mia madre col suo lavoro è sempre in giro per il mondo. Avevo bisogno di un cambio d'aria.» Nel modo in cui lo aveva detto, con quell'aria malinconica e triste, a Lola faceva pensare che c'era di più dietro. «Cambiare aria, o allontanarti da qualcuno?» poi aggiunse subito in tono di scuse.  «No scusa non sono affari miei.» -  «Ma scherzi? Non c'è nulla di segreto. Ne parlo volentieri, soprattutto con te.» si girò verso la ragazza e le sorrise dolcemente poi continuò.  «Bhe è così evidente?» -  «Solo un po'.» -  «Quel qualcuno è una ragazza. Eravamo fidanzati, stavamo per sposarci. Poi lei ha annullato le nozze dicendo che non mi amava più. Ho poi scoperto che era innamorata di un altro. Forse erano già stati insieme mentre eravamo ancora fidanzati ma preferisco rimanere nel dubbio. Così quando è successo sono partito senza più voltarmi indietro. Durante il viaggio ho incontrato tuo fratello e abbiamo passato del tempo insieme e siamo andati così d'accordo che abbiamo fatto il resto del viaggio insieme e il resto lo sai.» -  «Mi spiace. Davvero, Deve essere terribile.» rispose Lola triste.  «Sai è dura all'inizio ma poi passa. Alla fine ci sono due modi per guardare le cose: o ci pensi di continuo, vedendo tutta la vita in nero, tutte le cose negative e pensando che la tua vita è finita insieme a quella persona. Oppure ti rialzi e ti rimetti in sesto, ti riprendi la tua vita, ti lasci tutto alle spalle e ricominci con la sola e unica idea che ogni cosa accade per una ragione e persone che non ci amano come noi le amiamo non devono avere nessuno spazio nella nostra vita.» -  «Dov'eri quando mi serviva questo mantra?» rise Lola ripensando a quanto aveva sofferto per il tradimento di James un anno prima.  «Bhe vedo che sei riuscita ad affrontarlo anche tu, il tradimento intendo.» constatò Robbie.  «Quello che non uccide, fortifica. Gusto?»  -  «Giustissimo.» concluse Robbie.  «Immagino quante risate si sia fatto mio fratello al pensiero di uno della sua età che si sposa.» al pensiero Lola sorrise leggermente. Una delle poche cose in cui non credeva il fratello era proprio il matrimonio.  «Oh bhe tuo fratello non lo sa.» commentò un po' in imbarazzo Robbie.  «E' stato molto più facile per me aprirmi con  te. Sei un ottima ascoltatrice.» -  «Grazie. Per esserti confidato con me.» Ed ecco che il cuore di Lola fece un altra capriola. Aveva scelto lei. Si sentì così privilegiata e onorata nel poter condividere qualcosa con Robbie. Si sentì fortunata nel sapere una cosa di lui che nessuno sapeva. Quando arrivarono a casa Robbie sistemò la macchina nel garage ed entrarono in casa. Facendo attenzione a non fare rumore salirono le scale. Quando furono davanti alle loro rispettive stanze, Lola si fermò e si voltò verso Robbie.  «Stasera non eri obbligato a venirmi a prendere. Ma lo hai fatto, senza chiedermi nulla. Quindi grazie davvero. E grazie anche per avermi raccontato la tua storia. Forse è stupido ma mi sembra di conoscerti da una vita. Mi sento al sicuro parlando con te.» Si aspettava che il ragazzo la prendesse in giro o la deridesse ma Robbie rispose serio  «La stessa cosa vale per me. Non è facile trovare ragazze come te. Sei speciale.» poi le si avvicinò, le accarezzo il volto e le diede un leggero bacio sulla guancia.  «Dolce notte bellissima donzella.» -  «Buonanotte oh mio cavaliere dall'armatura splendente.»

 

 

 

   
 
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