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Autore: Shetani Bonaparte    24/06/2017    1 recensioni
"Sono felice di essere il tuo Superman senza mantello."
- Lorenzo, 19 novembre 2016
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Salve.
Seguo Lorenzo dall'inizio del suo canale, e posso dire di essere un suo grande fan.
Al raduno "Facce da Youtuber" di Padova, nel novembre 2016, ebbi modo di incontrarlo di persona, e questa è la mia esperienza.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Favij
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fila fu lunga e devastante.
Me le ricordo ancora, quelle quattro ore di attesa, chiuso nel padiglione di "Faccie da Youtuber", a Padova, il 19 novembre 2016, che passai a ritrarlo dal vivo.

Ritrarre chi?

Quello che tutti attorno a me chiamavano Favij, ma che per me è Lorenzo da tempo.
Per un attimo mi soffermai a ricordare i primi video che guardai, che erano anche i primi del canale. Era ancora un ragazzino timido e impacciato, all'epoca, con una videocamera piuttosto scadente, chiuso nella sua cameretta a prender paura.
Quattro anni... quanto veloce passa il tempo.
E purtroppo, con lui non è stato gentile. Specialmente dopo i quarantacinque mila iscritti, perché il suo caro paparino, una volta sentito il profumo dei soldi, ben decise di condannare il figlio con una patnership col vero cancro di YouTube Italia: Luca Casadei.

Sì, lo stesso Casadei che gli ha reso il lavoro non tanto bello quanto prima. Perché Casadei lo controlla, tesori miei, ed io lo vedo che non sempre si diverte veramente. Lo vedo. Per fortuna è libero di fare ciò che vuole, al di fuori di YouTube e durante le live.

Ripensai per l'ennesima volta, guardandolo sul palco, là in fondo, che mi sarebbe piaciuto vederlo diminuire il numero di video settimanali perché si dedicasse alla sua passione, ossia il cinema. In un'intervista – se non erro sullo "YoTizio Show", la radio che Yotobi e Tizio Qualunque avevano su Mixlr – disse che il suo sogno era quello di dirigere film dell'orrore, solo che né al raduno né ora vedo possibilità per lui di seguire questo sogno, dato che YouTube gli occupa gran parte della giornata.

Mi guardai intorno, e sinceramente odiavo tutti: ero circondato da bambini, da ragazzine arrapate, da fighettini, da gente che non lo conosceva se non da pochissimo e si proclamava 'fan numero uno'.

Mi strinsi il blocco da disegno al petto, prima di rimetterlo in cartella, e mi trovai a chiacchierare con un paio di ragazzi, di cui ben presto persi le tracce. Ad un certo punto, la fila era talmente ammassata che la mia ansia sociale – confermata dalla mia psicologa, come la mia depressione – non resistette più, mi serrò le vie respiratorie e mi fece tremare le mani. Oh, merda, attacco di panico. Ma poi Lorenzo rise al microfono, e quello mi calmò. "Devo essere forte, se voglio riuscire a vederlo da vicino" pensai.

Dio... quasi vent'anni e me ne stavo in mezzo ai ragazzini.

Due ore e mezza dopo, mi trovai a chiacchierare con una ragazza, Dani. Ragazza simpatica, anche lei molto aiutata dai video di Lorenzo, come me, e chiacchierammo fino a quando non fu il suo turno. Io aspettai ancora una buona mezz'ora, e io e Dani nel frattempo ci scambiammo i contatti Instagram.
Io e altre quindici persone entrammo nello stage, e aspettai ancora, finché delle dieci persone prima di me non ne rimasero due.
Davanti a me c'era una ragazza, e davanti a lei un bambino di pochi anni. Al suo turno, il bambino corse ad abbracciare Lorenzo, che era stanco ma felice. Fecero una foto, una cosa di due secondi, e il bambino volle abbracciarlo ancora ma fu praticamente scacciato via dalla guardia di sicurezza accanto a Lorenzo. Il Padiglione avrebbe chiuso nel giro di mezz'ora, ma ciò non giustificava l'aver fatto quasi piangere un bambino bestemmiandogli dietro. Studiai con orgoglio Lorenzo che rimproverava l'uomo, dicendogli di essere più gentile coi bambini, e secondo me se fosse stato meno buono lo avrebbe pestato.
La ragazza davanti a me fu ben altra cosa: tette mezze fuori, minigonna, quindici anni d'età, 'fan numero uno'. Lo ripeteva in continuazione: "Favi, sono la fan numero uno, ommioddio, sei magnifico, ti seguo da un mese e mezzo oddio, Favi, non sai quanto sono felice Favi..." La faccia di Lorenzo era epica, tanto era scocciato dalla ragazza. Le fece un autografo veloce veloce e la lasciò andar via.
Era il mio turno.

Dopo quattro anni, gli avrei parlato.

Mi avvicinai, dandogli i ritratti che gli avevo fatto. Mi feci autografare il libro, poi gli dissi velocemente quello che volevo dirgli da sempre.

"Ehm... Lorenzo, volevo dirti grazie..."

Mi guardò, stanco, e in breve gli raccontai di come, quattro anni prima, organizzai di suicidarmi. Avevo tutto pronto, tutto, e avrei avuto casa libera. Nessuno sospettava niente, e quando mia madre venne a salutarmi prima di andare al mare con mio padre e mia sorella, accesi un suo video a caso, il primo che vidi di lui. Risi per la prima volta in anni – grazie, depressione.

Finita la storia, mi abbracciò – eliminando dal principio un attacco di ansia -, gentile, e so che aveva abbracciato molte altre persone, ma per me fu speciale.

"Sono felice di essere il suo Superman senza mantello" mi disse, e ci salutammo.

Uscito dal padiglione, piansi di gioia.

  
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