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Autore: Bunny17    24/06/2017    7 recensioni
"Signorina, le sto per raccontare una storia. La storia di come la più bella del paese è riuscita a diventare anche la più forte delle donne del Giappone."
Lo guardo divertita mentre sfioro la chiave con le dita e il luccichio mi sembra sempre più forte.
Ce la farà la nostra Akane a combattere le sue paure e a risolvere tutto il caos nella sua vita?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I raggi della luna stanno per fare capolino sulla sorgente ed io tremo come una foglia. Secondo le indicazioni della mappa e di Tomoe, dovrei trovarmi nel posto giusto. Per avvalere poi questa tesi, basta menzionare quella pazza che ha cercato di sottrarmi il ciondolo con la forza che a sua volta è stata fermata dal principe dei demoni. In più, nelle prossimità della sorgente, ho avvertito una forte scarica di energia. Come se oltrepassassi una barriera. Se raccontassi a qualcuno di questa storia, la pazza sarei io, senza nessun tipo di dubbio. Il ciondolo continua a pulsare e a me sta salendo un'ansia assurda, molto peggio di quando ho fatto gli esami di ammissione per la scuola. Se potessi rifarei mille esami piuttosto che attendere i primi raggi della luna. Ma cosa ci sono venuta a fare qui tutta sola? Ranma, tu cosa starai facendo? Mi starai pensando? Perché io lo faccio continuamente. Perché sei tu il motivo per cui io sono qui, ad aspettare qualcosa per cui non sono pronta psicologicamente, a cui non sono preparata. Mi tremano ancora di più le mani ed una la stringo a pugno sulla mia chiave, che inizia ad avere un colore insolito, un colore nuovo. Mi guardo intorno e il posto in cui mi trovo è magnifico. La sorgente al contrario delle mie sensazioni, emana un senso di tranquillità e serenità, i rami degli alberi che la circondano si affacciano sfiorando l'acqua con le loro foglie, quasi come se fosse necessario il loro contatto, il loro cercarsi e trovarsi, come se l'uno non potesse vivere senza l'altro. 

Come io e Ranma. 

La distesa di erba che mi circonda è così fitta e verde che a stento riesco a distinguere l'inizio della foresta. Migliaia di lucciole illuminano il lago, come in un mondo incantanto. Di fronte a me posso vedere chiaramente un monte elevarsi maestoso, quasi come se volesse palesare la sua presenza... e ci riesce benissimo. I miei occhi ricadono sul riflesso delle foglie sulla sorgente e mi accorgo della luce che illumina tutta la magnificenza di questo posto, che quasi mi sta facendo un regalo per quanta bellezza stanno godendo i miei occhi. Ma è una luce troppo forte, nonostante la luna ora alta in cielo, sta compiendo diligentemente il proprio lavoro. È la luce del primo raggio di luna. Mi avvicino alla sorgente mentre la mia chiave scarica un'energia potentissima accompagnata da una luce ancora più forte: una luce bianca. 

Mi copro gli occhi dalla potenza dell'emanazione della mia chiave, quando mi accorgo che sul lato opposto della sorgente c'è un altro essere dalle sembianze umane. Un essere magnifico. 

Una ninfa. 

Capelli neri come la notte, mossi dal vento che li trascina via, sempre di più, insieme ai riflessi blu che la luna evidenzia. Un abito bianco, candido fino ai piedi, spalle scoperte che rendono chiara la pelle pallida. Non riesco a vederla in volto ma già riesco ad immaginare: tutto il suo essere emana grazia e bellezza. 

Abbasso lo sguardo, la chiave emana luce bianca e pulsa costantemente.

"Mia piccola Akane, benvenuta alla sorgente di Nanxiang. Nonché mia casa e mio rifugio. Ti prego di avvicinarti, come la tua stessa chiave ti sta suggerendo".

Con molta cautela e con un pizzico di diffidenza decido di avvicinarmi. Ci distanziano cinque passi d'uomo, ma ciò che sto guardando supera mille volte la fantasia. La ninfa si volta lentamente ed io indietreggio di qualche passo.

Quasi non credo ai miei occhi, mentre alzo la mano quasi in cerca di un contatto con quello che mi sembra essere un mio riflesso. 

"Sayuri, è questo il mio nome. Ti starai chiedendo perché io sia uguale a te. Secolo dopo secolo, io prendo le sembianze del cuore puro. Ed io stavo aspettando te, piccola Akane."

Non riesco ad emettere nessun suono, sono in fase di choc. La sua voce è melodiosa, quasi fosse una canzone di cui già conosco il motivo. Il mio cervello sta cercando di elaborare velocemente una risposta, ma in realtà mi do soltanto della stupida, perché la frase sul libro del dottor Tofu mi aveva già preparata. Ed io non l'avevo capito. 

"Quando il primo raggio di luna la sorgente illuminerà, 

Il bianco cuore puro del secolo apparirà".

Lo dico sottovoce mentre realizzo il motivo per cui la ninfa ha tutto e per tutto il mio aspetto. Alzo lo sguardo e mi vengono i brividi pensando in che follia io mi sia andata a cacciare.

"Si, mia piccola Akane, ora hai capito. Se tu volessi, potresti diventare la più forte delle donne in Giappone. Ma prima, ci saranno delle cose da sapere e dei rischi a cui tu dovrai essere pronta a sottoporti."

Io non so cosa rispondere. Sono paralizzata, è tutto uno scherzo vero? 

È soltanto frutto della mia folle e vivace immaginazione.

"So che sei sconvolta in questo momento. Ma presta attenzione a ciò che ti starò per dire: in un tempo molto lontano io ero la principessa di uno splendido regno e caddi in una maledizione. La maledizione della chiave della forza. Chiunque la possederà, potrà diventare la più forte solo se riuscirà a mantenere un cuore puro. Solo così si spezzerà la maledizione."

La guardo intensamente pensando a come sia strano ascoltare un'altra se stessa in carne ed ossa. 

Ma in realtà, non ho la forza né la capacità di poterla rispondere. Ha il mio aspetto ma nonostante questo mi sento quasi come se fossi un piccolo punto paragonato ad un enorme universo. 

"Quando sei arrivata ad una certa distanza dalla sorgente, hai sentito una forte scarica elettrica?"

"Sì." 

Rispondo senza esitazioni, ho bisogno di spiegazioni. Sono confusa, la chiave pulsa con un ritmo cadenzato, come se volesse rassicurarmi, ma io mi sento in preda al panico. 

"Hai oltrepassato una barriera. Una barriera spazio temporale."

"E questo... cosa significa?"

Riesco solo a dire con un filo di voce. Non riesco ad aggiungere altro, le parole in sua presenza sono... superflue. Semplicemente superflue.

"Significa che qui il tempo scorre secondo un ritmo diverso. Un giorno al di fuori della barriera, equivalgono a 365 giorni qui."

La guardo ancora più confusa di prima e se è possibile, ancora più sconvolta.

"Tu dovrai allenarti duramente in quello che voi comunemente chiamate 'anno', per poi ottenere ció che vuoi con un'ultima prova. Non ti serve sapere altro."

Come non mi serve sapere altro?! In cosa consiste l'allenamento? E l'ultima frase della profezia a cosa si riferisce? E la chiave? E perché lei è stata maledetta?

Riesco ad elaborare mille pensieri così velocemente che me ne sorprendo anche io, solo che anche se ci provassi, non riuscirei ad emettere alcun suono. Ma sembra quasi che lei-essere superiore e magnifico- mi legga quasi nell'animo.

"Mia piccola Akane, tutto ciò che ti serve sapere lo hai già conosciuto. Tutti i tuoi dubbi saranno svelati lungo il passare di quest'anno, se tu lo vorrai."

"Per gli altri esseri umani... trascorrerà soltanto un giorno?"

"Sí, è solo per te che il tempo trascorrerà come secondo stabilito dalla barriera spazio temporale. Allora, accetti?"

Troppe informazioni, troppi dubbi, troppi rischi. Mi ritrovo una me stessa di fronte che mi sta mettendo davanti ad una scelta di cui nemmeno io so la risposta. Spezzerei una maledizione e riceverei la forza a cui tanto aspiro. Cosa dovrei fare? Ho intrapreso questo viaggio con la determinazione e con la consapevolezza che ce l'avrei fatta nonostante tutto, ma mi rendo conto che è una cosa troppo grande di me. Ma la principessa lo sa, il suo tono era quello di una domanda retorica. 

"Principessa Sayuri, la supplico, mi risponda solo ad una domanda. Perché è stata maledetta?"

"Un tempo ero la principessa più bella e invidiata del regno. Tutti mi amavano ed avevo la fortuna di possedere un cuore puro. La mia debolezza più grande però è stata la forza e la presunzione di potercela fare anche senza di essa. Ma la forza è tutto, che sia essa fisica o solo spirituale. Connubio perfetto per regnare, necessario per lo spirito, indispensabile per costruire un futuro. La mia debolezza è stata la mia maledizione. Un mezzo demone, di nome Takuma, mi ha dimostrato che senza di essa la mia vita sarebbe stata insignificante, vuota ed inutile. Così per secoli sono costretta a vivere in un corpo che non è mio, nel corpo di una donna capace di diventare la più forte, nel corpo di un cuore puro. Nel corpo di una donna che sarei potuta essere io, se solo avessi voluto".  

Calde lacrime mi scendono sulle guance ed io non riesco ad arrestarle. Perché sento un'empatia così forte? Perché sento il bisogno di aiutarla? Di sciogliere la maledizione? 

Perché in fondo, siamo legate dallo stesso destino. Perché in fondo, ho capito perché abbiamo le stesse sembianze. 

Entrambe pecchiamo di forza. 

Legate da una forza che lei avrebbe potuto avere ed una forza che io potrei ancora avere. 

La guardo fisso negli occhi per un tempo che a me sembra infinito. Ma la mia mente è libera. La guardo mentre consapevolizzo di non avere mai avuto in realtà la possibilità di scegliere. Perché è stata quell'essere magnifico che ho di fronte a scegliere per me, quando ha palesato la sua presenza.

"Scioglierò la maledizione. Per te. E per me."

Sento la terra tremare sotto i piedi e mentre cerco di capire cosa stia succedendo vedo ai piedi del monte, un palazzo di cristallo bianco. Guardo confusa la principessa che con espressione serena si avvia verso il sentiero che conduce al castello. Rimango immobile e a bocca aperta per questa improvvisa costruzione, che in pochi secondi, è apparsa al posto della fitta foresta. La principessa Sayuri si arresta e con tutta la sua delicatezza si volta verso di me, con il chiaro segno di intimarmi a seguirla. E così faccio, ormai è come se ogni volta che io voglia allontanarmi da tutto questo, mi sento spinta da dietro, come se avessi una calamita. Una calamita verso il mio destino. 

Rassegnata dalla mia impotenza e con una mano sul cuore mi avvio verso l'entrata del palazzo, ma non prima di aver alzato lo sguardo verso la punta più alta del monte.

E lí, lo vedo. 

Capelli bianchi sparsi al vento, gli stessi hakama che indossava quando mi ha salvata. 

Il mio cuore sembra perdere di nuovo la ragione. 

È lui, il principe dei demoni.  

 

Ascolto attentamente il ticchettio dei nostri passi sul cristallo. Il castello è surreale, la ninfa che ho di fronte è surreale. Mi guardo intorno e vedo un alto soffitto e pareti bianche, non c'è colore, non c'è decorazione. È tutto essenziale. 

È tutto puro. 

Seguo intimorita la ninfa mentre cerco un modo di togliermi il dubbio più atroce che ho da quando ho messo piede nel castello. 

Ma non posso dire o fare qualcosa di sbagliato, no. L'essere superiore che ho davanti come guida non ha mai abbassato il viso. È fiera ed elegante mentre cammina nel suo abito di seta bianco-che da vicino è ancora più bello- e quasi sembra dimostrare ogni volta che domandarle qualcosa sarebbe inopportuno, data la mia inferiorità. La vedo fermarsi davanti una porta e girarsi verso di me. 

"Piccola Akane, al di là di questa porta ci sarà la tua camera. Domani mattina, troverai un cambio adatto per il tuo allenamento e la colazione servita in sala da pranzo. Con ciò, io mi ritiro nelle mie stanze. Buona notte."

"Mi... mi scusi."

Oddio, l'ho detto. Ho parlato ad alta voce. E adesso? Non posso tirarmi indietro, sembrerei una vigliacca. Non posso fare la figura della sciocca, impulsiva come sono, mi darei tanti pugni in testa quante sono le curiosità che mi scuotono l'animo. E sono davvero tante. Tantissime. Ma tra queste c'è ne è una che più di tutte mi preme di conoscere. E la chiave, che mi ha dimostrato più volte di sapere meglio di me, mi sta appoggiando in questa impresa.

Colore: arancione.

La ninfa mi guarda il petto e alza lo sguardo incuriosita, come se volesse sfidarmi, come per dire che avrei dovuto stare in silenzio e buona se non avessi avuto da dire qualcosa di intelligente.

"Principessa Sayuri, sul monte al di là del castello ho riconosciuto la figura di un demone, che qualche ora fa ha difeso me e la mia chiave. Perché si trova qui?"

La ninfa mi sorride ed io abbasso il capo, le guance mi si colorano di rosso. Sono stata indiscreta. Indiscreta e inopportuna. Stupida Akane. 

"Lui è il demone che ti allenerà in questo anno per rendere te capace. Anche lui è soggetto a maledizione, ma non ti dirò altro. Dovrà essere lui a volerti spiegare le motivazioni per cui si trova qui. Con ciò, andrei davvero. Ti auguro di nuovo buona notte, Akane."

Riabbasso il capo nuovamente e con un piccolo inchino mi congedo. 

La stanza è ampia e semplice. Possiede un bagno e un letto enorme così invitante che quasi mi sembra di essere una principessa. La cosa che preferisco di più però, è il balcone che mi si scaglia di fronte. Mi catapulto -letteralmente- fuori, mentre mi rendo conto di quanto io sia circondata di una bellezza inimmaginabile, impossibile per una ragazza comune come me. Stanca decido di mettermi a letto, non prima di aver guardato il ciondolo sul mio petto. Ho notato che quando penso o vedo il demone, la chiave emana impulsi completamente diversi da quelli in precedenza, quasi mi volesse avvisare di qualcosa di importante. Decido di non darci peso mentre sfilo dalla borsa la foto che ritrae me e Ranma il natale scorso. Bacio la sua figura mentre una stanchezza mi fa cadere nell'obblio più assoluto. 

 

 

Stendo le braccia mentre con uno sbadiglio apro gli occhi illuminati dalla luce del sole. Mi alzo di scatto mentre consapevolizzo di non trovarmi in un sogno, ma nel castello di cristallo della ninfa. Sento un brontolio allo stomaco e una leggera ansia che mi fa ricordare di essere al primo giorno di allenamento. Mi guardo intorno e subito noto il cambio offertomi dalla ninfa. Decido di usufruire del bagno prima di indossare quella che sarà la prova del mio allenamento, quella che sarà la prova del mio vero e proprio distacco dalla famiglia, dalle persone che amo di più. Un anno, che tempo lunghissimo. Anche se per loro sarà soltanto un giorno, per me sarà motivo di un totale cambiamento. Probabilmente non sarò più la stessa, non sarò la più stessa Akane.

Mi guardo allo specchio e mi imbarazzo mentre penso che non sono abituata a questo tipo di tuta da combattimento. Di solito indosso un karate-gi, d'ora in poi invece dovrò indossare una coulotte coperta da un vestito bianco, corto-molto corto- con ampi spacchi sui lati che iniziano sui fianchi. Stivali alti fino al ginocchio. Provo ad esercitarmi con qualche mossa mentre mi rendo conto che anche se un po' sensuale per i miei gusti, è una tuta da combattimento piuttosto comoda, che lascia molta libertà ai movimenti. Anche se non mi fa impazzire non posso rifiutare di indossarla e quindi decido di scendere in sala da pranzo per consumare la mia colazione. 

Si, tutto bello. Ma dove è la stanza da pranzo? Esco dalla mia stanza con la speranza di incontrare qualsiasi persona, o meglio qualsiasi essere vivente che mi possa dare informazioni. Sento dei passi nel corridoio adiacente e felice corro in quella direzione. Ma mi blocco all'istante, insieme al mio cuore mentre il respiro si mozza e le parole non escono.

Kazuma. Il principe dei demoni che cammina a passo felpato e in maniera sicura ed elegante, i suoi capelli bianchi legati si muovono ai lati quasi come se fossero parte di un'unica danza. Mi sento subito a disagio, a differenza della principessa Sayuri, lui è un essere che emana tutta la sua forza e che non ha paura di ostentarla. 

Prima di pensare mi ritrovo già a parlare. 

"K-Kazuma... buongiorno. Mi sapreste dire dove è la sala da pranzo?"

Continua a camminare senza mostrare alcun segno di aver sentito. Ma io lo so che ha sentito, dannato demone. 

"Ehi, sto parlando con voi. Odio le persone che non mi considerano e in più la principessa Sayuri mi ha detto che sarete voi ad allenarmi. Quindi sarebbe il caso che voi..."

Il principe si blocca di scatto mentre noto che la sua coda dell'occhio è rivolta verso la mia direzione. Si volta impercettibilmente, ma mi è molto chiara la sua intenzione. Mi vuole spaventare con la sua aura minacciosa mentre alza una mano facendomi notare i suoi artigli, molto lunghi, molto affilati.

Ok, ho paura. Faccio la cosa che mi riesce di più, scappare. A GAMBE LEVATE. Ovviamente.

 

Dopo un quarto d'ora riesco a trovare da sola la sala da pranzo. Per fortuna la colazione era ancora servita ed io sono così soddisfatta di quanto ho mangiato che se ci fosse Ranma qui non avrebbe esitato a prendermi in giro chiamandomi 'vita larga'.

Ranma...

I miei pensieri vengono interrotti da una presenza alle mie spalle. Non mi giro, so perfettamente chi è. La chiave me lo ha suggerito. 

"Sarò sul monte più alto. Non tollero ritardi." 

Mi alzo in fretta e corro verso la finestra. Kazuma è già sul monte ed io penso ironicamente che meglio di così, questa avventura, non poteva iniziare. 

 

 

Salve a tutti! Ho anticipato la pubblicazione. Inizialmente questi erano due capitoli che dovevano essere separati, alla fine dopo le continue richieste del capitolo dal punto di vista di Ranma, ho deciso di andare prima avanti con la storia. In realtà non volevo farvi aspettare molto a lungo. Il carattere di Ranma a mio avviso è molto contraddittorio e non vorrei farlo diventare troppo OOC, quindi sto ancora decidendo come far andare le cose per non deludere nessuna vostra aspettativa. Se avete consigli da darmi sono tutta orecchie! Grazie per chi mi recensirà. Buon fine settimana!

   
 
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