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Autore: Donatozilla    25/06/2017    3 recensioni
Storia scritta in collaborazione con Manuel Darknight.
Alumad è uno dei mercenari più efficienti di sempre. Infatti, ogni suo incarico, viene portato a termine con successo. Questa volta però, il suo nuovo incarico è molto diverso rispetto agli altri... e chissà se con questo 'lavoretto' non possa farsi nuovi amici e forse... una famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“A-Alu…” disse Puppet facendo cadere al suolo la spada e inginocchiandosi mentre i suoi occhi si facevano lucidi. Il licantropi avevano smesso di avanzare. “AHAHAHAHHAHAHA!” rise Creed “Il vostro amico avrà pure il fattore rigenerante, ma un esplosione del genere il suo corpo sarà stato di sicuro ridotto in polvere minuscola!” continuò a ridere dicendo “Nessuno può battermi! Io sono Dio! E ora inginocchiatevi ai miei piedi miseri mortali!!!!” e continuò a ridere. “M-m-maledetto bastardo…” disse Roxy mentre lacrime amare cominciavano a scendere dai suoi occhi. “Quindi… è… è questa la fine?” disse Sam con gli occhi spalancati. Creed schioccò le dita e le sue ferite guarirono dicendo poi a Puppet e agli altri “Mortali! Se vi inginocchierete ai miei piedi vi permetterò di vivere… se non lo farete… morirete qui e adesso!”. Ci fu un attimo di silenzio, finché Puppet non guardò furiosa Creed dicendo “Scordatelo! Non ci inginocchieremo mai a te!” “Quindi è così eh?” rise Creed “Oh beh l’avete voluto voi!”. Puntò la mano destra contro i propri avversari in modo da poterli cancellare dall’esistenza, quando ad un tratto “SURPRISE MOTHERFUCKER!!!!!!”. Qualcuno apparì proprio accanto a Creed: Alumad! La sua canottiera era ridotto a uno straccio bruciato, e aveva un sorriso strafottente dipinto sul volto e aveva gli artigli di adamantio fuori dalle sue dita. Con questi… tagliò la mano di Creed con addosso il Guanto dell’Infinito. Creed lanciò un urlo e nel momento stesso in cui la mano gli fu tagliata insieme al guanto, i licantropi sparirono, la sua statua scomparve e le mura crollarono. Creed invece, senza più il guanto e le sue gemme ritornò ad essere l’anziano di 89 anni che era arrivato al ristorante… e per di più senza il guanto non sapeva volare e così…. “OH MERDAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” urlò Creed tenendosi il moncherino e precipitando verso il suolo e… *SPLAT* si spiaccicò al suolo. Alumad respirò a fatica dicendo “Get… dunked… on…”. Ritornò al suolo e barcollò verso i compagni dicendo “Ehi ciao… ragazzi… abbiamo vinto…”. Puppet e Roxy lo abbracciarono facendolo cadere al suolo mentre gli altri urlarono dalla felicità. “N-non farci più preoccupare” disse Puppet piangendo dalla gioia. “Eh eh… d’accordo” rise Alumad. I tre si rialzarono poi Roxy disse “Papà ora… puoi sistemare tutto questo casino con il tuo potere di cambiare la realtà?” “Non… posso” “EH?!” dissero in coro i presenti. “Come non puoi?!” disse Cristian. “Per questa battaglia ho superato il limite del mio potere di cambiare la realtà” rispose Alumad “E per questo non riesco ad usarlo. Il potere di cambiare la realtà è come una batteria: se la carichi troppi usi il suo massimo ed esplode. Così è il potere di cambiare la realtà: se si usa questo potere fino a superare il limite questo potere non funziona più” “E ora… come facciamo a riparare tutti questi danni?!” disse Ellen. “Non dimenticate che c’è ancora il guanto con le gemme” disse Alumad per poi dirigersi verso il guanto che si ritrovava riverso al suolo. Prendendo il guanto fece uscire la mano mozzata di Creed, poi si mise il guanto. Con uno schiocco di dita le macerie delle mura sparirono, così come il cadavere spappolato di Creed e il ristorante riapparve tutto intero. “La nostra casa!” disse Ellen felice come non mai. “E ora cosa ne farai del guanto e delle gemme?” chiese Elias. “Le lancerò nello spazio. Con il guanto potrò volare fino allo spazio e lo lancerò via, e grazie al mio fattore rigenerante sopravvivrò nello spazio. Ci vediamo tra poco!”. Alumad si lanciò verso lo spazio con un balzo eccezionale. Quando uscì dall’atmosfera, Alumad si tolse il guanto e lo lanciò nelle profondità dello spazio urlando a mente “ADDIO GUANTO PORTAGUAI!”. Ma come immaginò, senza il guanto non era più in grado di volare e così… precipitò verso la Terra.


“Riuscite a vederlo?” chiese Puppet fissando il cielo. “No sembra scomparso” rispose Roxy. “No, no, no… guardate è là!” diss Andrew indicando in alto mentre Alumad precipitava verso il suolo, e sentirono perfettamente le sue urla di terrore. “Ci penso io” disse Elias volando verso Alumad, e prendendolo prima che toccasse terra. “Fiu. Grazie Elias” “Di niente” “Sai per festeggiare la vittoria dovremmo scolarci trenta bottiglie di vino: quindici a te e quindici a me” “Non saprei. Sai eviterei volentieri le urla isteriche di mia moglie”.


Poco dopo tutti si trovavano dentro il ristorante a festeggiare. Erano riusciti a salvare il mondo per l’ennesima volta… oh beh per l’ennesima volta per Sam e i suoi amici mentre per Alumad e Roxy era la prima volta. “Sai” disse Puppet ad Alumad “Sei stato molto coraggioso” “Eh eh grazie” disse Alumad grattandosi la testa. “Sono stato davvero fortunato ad incontrarti” disse Alumad rivolgendosi a Puppet. “Lo stesso posso dirlo io” rispose Puppet sorridendo. Poi i due si baciarono. Nulla avrebbe potuto rovinare quel momento.


Nel mentre in una base segreta…


Alcuni scienziati stavano lavorando a una strana macchina, ma si poteva ben notare che era incompleta. Una misteriosa figura osservava i lavori. Poi parlò a uno degli scienziati dicendo “Come stanno andando i lavori?” la sua voce era strana, quasi simile a quella di un robot. Lo scienziato guardò la figura con timore dicendo “Non… non molto bene signore… ci vorrà ancora parecchio tempo per completare questa macchina… è troppo difficile trovare i pezzi per completare la macchina” “Quanto tempo ci vorrà per completarla?”. Lo scienziato deglutì per poi dire “Qualche… qualche anno…”. L’individuo allungò la propria mano destra verso lo scienziato, poi chiuse lamano in un pugno. Lo scienziato cominciò a soffocare mentre l’individuo disse “Sarà meglio per voi che facciate presto… o ve ne pentirete amaramente”. Riaprì la mano e lo scienziato cadde a terra, respirando a fatica e si rimise a lavorare, mentre l’individuo uscì dalla stanza dei lavori.

   
 
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