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Autore: _Atlas_    27/06/2017    4 recensioni
Tony, Pepper e l'evoluzione della loro storia.
Una semplice raccolta di scene quotidiane che hanno segnato la loro relazione in un mix di fluff, commedia e angst; insomma, tutto quello che non vedremo mai al cinema!
[Da Iron Man 2 ad Avengers:Endgame]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Conseguenze





"Dovremmo andarcene da qui..." mormorò Tony staccandosi dall'abbraccio della donna e guardandola negli occhi.
Aldrich Killian era stato definitivamente sconfitto e forse, per un po' di tempo, avrebbero potuto starsene tranquilli.
"Ehi" la richiamò Tony "Hai sconfitto il mandarino! Non vorrai fare concorrenza ad Iron Man?" cercò di scherzare.
"Per il momento mi basta tenere testa a Tony Stark" rispose la donna cercando a sua volta di restare calma; non era facile nelle sue condizioni, con un virus potenzialmente letale che le scorreva nelle vene e il timore di poter esplodere da un momento all'altro.
"Touchè, signorina Potts."
"Andiamo via..." mormorò quindi Pepper stringendosi di nuovo brevemente al compagno "Sono stanca..."
"Certo..." rispose Tony posandole un bacio sulla fronte "Ma per stanotte dovremmo accontentarci di un albergo" aggiunse ripensando alla loro villa a Malibu. Ci sarebbero voluti mesi prima di rivederla splendere come una volta.
Si tolse la felpa, bucata e strappata in più punti, e la mise sulle spalle di Pepper.
"Copriti, non voglio che la gente ti veda in reggiseno..." scherzò.
La giovane sorrise e si strinse nella felpa, non vedendo l'ora di andare via da lì.

 
*


Il tragitto per arrivare in hotel fu lungo e silenzioso. Pepper si era limitata a rispondere alle domande che Tony le rivolgeva di tanto in tanto, poi si era lasciata stringere finchè il taxi non li aveva lasciati all'entrata del Palace's Hotel.
"Buonasera signor Stark. Signorina..." li accolse il concierge cercando di non mettere in imbarazzo i due ospiti, vistosamente provati e stremati dalla stanchezza.
"Vi abbiamo riservato la suite dell'ultimo piano, ecco le chiavi"
Tony afferrò la tessera magnetica e accennò un saluto al concierge prima di dirigersi verso l'ascensore.
Pepper era rimasta in silenzio al suo fianco, i pensieri evidentemente indirizzati da tutt'altra parte; aveva ancora l'eco delle parole di Tony, dell'urlo che aveva accompagnato la sua caduta, il calore del fuoco e il virus, extremis, che adesso era parte di lei...
"Ecco qui" la distrasse l'uomo facendole strada nella suite. Era calda, accogliente e aveva tutto quel che sarebbe servito per riprendersi da una giornata come quella appena trascorsa. Per tutto il resto, forse, avrebbero avuto bisogno di più tempo.
Tony vide la giovane avviarsi in bagno, aveva l'aria distrutta e spaventata e qualcosa gli diceva che ce la stesse mettendo tutta per non crollare definitivamente.
La seguì con un macigno nello stomaco, grande quanto i suoi sensi di colpa.
La vide liberarsi della felpa stracciata e osservare con timore le striature rosse che le illuminavano debolmente la pelle delle braccia e del petto. Il suo corpo aveva accettato extremis, perciò potevano escludere la possibilità che esplodesse all'improvviso, ma la paura restava e Pepper, che era una donna semplice e lontana da quel mondo surreale, non avrebbe potuto gestire quel potere per sempre.
"Sembra stabile" mormorò Tony incoraggiandola "Appena arriveremo a New York dirò a Jarvis di perfezionare la formula, non ci vorrà molto..."
Pepper annuì e sorrise, osservando le ferite sul volto del compagno e dimenticandosi per qualche momento della propria condizione.
"Forse avremmo fatto meglio ad andare in ospedale" disse apprensiva.
"Uhm? No...sto bene, ho solo qualche graffio. Pep?" la chiamò dopo qualche istante.
"Sì?"
"Sai che...voglio dire...Mi dispiace di averti...troverò una soluzione" balbettò infine trattenendo un sospiro "Guarirai e le cose andranno per il verso giusto."
La donna sorrise brevemente e non fece in tempo a parlare che Tony la sovrastò con la sua voce.
"Scusa, dico davvero" mormorò serio.
Pepper non disse nulla, soppesò le sue parole e strinse in denti per evitare di scoppiare in lacrime.
"Scuse accettate..." rispose invece accarezzandogli la mano.
Tony ricambiò la stretta, dopodichè le indicò la vasca da bagno alle sue spalle.
"Che ne dici? Prima che ci portino il servizio in camera..."
"D'accordo..."
 
*


Pepper si tolse gli ultimi indumenti e raggiunse Tony nella vasca; la sua schiena nuda aderì al petto del compagno che la strinse subito a sè.
C'era un'atmosfera tesa tra loro, carica di parole non dette e richieste taciute per timore di mettere a nudo la propria fragilità.
Tony stava male, gli attacchi di panico nelle ultime settimane erano diventati più frequenti e lo destabilizzavano, inoltre la vicenda di Killian e il rischio di perdere Pepper non avevano fatto altro che accentuare le sue crisi, ora alimentate da un crescente senso di colpa nei confronti di chi amava.
D'altro canto c'era proprio lei, Pepper, catapultata all'improvviso in un mondo che non le apparteneva e che la spaventava enormemente. Con sè trascinava ancora la paura di perdere Tony, di fargli involontariamente del male e di metterlo in difficoltà a causa propria.
Era troppo, tutto.
Le mani callose dell'uomo si posarono delicate lungo i suoi fianchi, accarezzandola affettuosamente mentre le sue labbra si poggiavano delicate sulla schiena per lasciarvi un bacio.
Fu lì che qualcosa si incrinò bruscamente e Pepper si sentì attraversare da un brivido di dolore.
Le lacrime le pungevano sugli zigomi e quando percepì le braccia di Tony aumentare di poco la stretta su di lei, scoppiò a piangere.
Tony se lo aspettava, la conosceva troppo bene per sapere che prima o poi sarebbe accaduto. Nei mesi passati era stato talmente concentrato su se stesso che aveva dimenticato che anche Pepper soffrisse per tutta quella situazione. Probabilmente anche lei aveva paura, le vicende di New York dopotutto avevano scosso entrambi, lui era solo stato il primo ad essere sommerso dalle conseguenze.
Pepper aveva nascosto le sue paure in un angolo remoto della mente e si era imposta di andare avanti per il bene di entrambi; lui, invece, non ne era stato in grado.
Il senso di colpa per averla messa in pericolo lo stava divorando dall'interno, ma avrebbe potuto affrontarlo in un altro momento, Pepper adesso aveva bisogno di lui.
L'avvolse interamente in abbraccio e fece in modo di guardarla negli occhi per infonderle fiducia.
"Va tutto bene..." mormorò "Lasciati andare, ne hai bisogno...capito?"
Pepper si coprì il volto con le mani lasciandosi stringere, senza opporsi alle sue carezze ma approfittandone invece per ripulire tutto il dolore che teneva chiuso dentro di sè.
"Grazie..." sussurrò con voce rotta dal pianto.
Tony le asciugò qualche lacrima dalle guance e le posò un bacio sulla fronte con dolcezza.
Le sarebbe stato accanto, così come aveva fatto lei in tutti quegli anni; l'avrebbe guarita e avrebbero superato questo momento insieme, ogni cosa sarebbe tornata al proprio posto e dopo, forse, avrebbero potuto vivere una vita tranquilla.






NdA
Buon pomeriggio!
Dopo qualche esame sfiancante riesco finalmente ad aggiornare con uno dei capitoli a cui sono maggiormente affezionata :3
Mi sono sempre chiesta come fossero andate le cose dopo la disfatta di Killian, dove fossero andati Tony e Pepper e quale fosse il loro stato d'animo: questa è la risposta che mi sono data.
Spero di non avervi deluso :P

_Atlas_
   
 
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