Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=IxbdBDMzF7I.
Scritta per i Prompt del Lunedì del gruppo Il giardino di Efp.
Prompt: Il castello errante di Howl: E' il tempo che diamo alle persone che le rende preziose. - Antoine de Saint-Exupéry
Mi rendi prezioso
Howl allargò le braccia e
dal calderone davanti a lui
fuoriuscì uno spruzzo di fumo bluastro, che si tinse di
arancione. Pagliuzze
luminescenti e riflessi fosforescenti illuminarono il suo viso, i
capelli scuri
gli ondeggiavano intorno al viso.
Sophie si affacciò e
batté un paio di volte le palpebre,
guardando le spalle del mago. Sorrise, guardando le iridi di lui
brillare e il
sorriso che gl’incorniciava il volto.
< Sembra sempre un bambino
> si disse. Gli occhi
incastonati nei macchinari sulle pareti si muovevano scattando su e
giù, il
vento sprigionato dal calderone faceva ondeggiare le foglie delle varie
felci e
le decorazioni con piume e perline che ondeggiavano dal soffitto.
Howl si voltò e riconobbe
la giovane, la raggiunse con il
petto sporto in fuori e le porse il braccio.
“Vieni a vedere, mia
adorata” la invogliò.
Sophie gli prese il braccio e lui la
condusse fino al
calderone. Le indicò la sostanza e lei si
affacciò leggermente, sentendo il
calore della pozione sul viso.
“Mi raccomando, non
mangiarla” disse gentilmente.
Howl scoppiò a ridere,
dando vita a una risata cristallina.
I bagliori dentro il liquido si rifletterono nelle iridi della giovane.
"Questo è un momento
davvero speciale, sto per dare
vita a qualcosa di unico. Però, sarebbe stato comune, senza
di te” disse il
mago. Prese il viso di Sophie con una mano.
“Come poteva essere una
cosa comune, se fatta da te?”
domandò lei.
Howl le posò un bacio a
fior di labbra.
“Perché senza di
te, io sarei uguale a mille altri stregoni.
Sei tu che mi rendi prezioso” disse seducente.
“Come potrei rendere
prezioso qualcosa di così già perfetto
e unico?” chiese Sophie, sbattendo le palpebre.
“È il tempo che
diamo alle persone che le rende preziose.
Dedicandomi tempo, rimanendo al mio fianco e…”
rispose Howl. Le tolse la mano
dal mento e le accarezzò la guancia con il dorso.
Sophie alzò lo sguardo e
indicò sopra di sé.
“… pulendo la
confusione che continui a lasciare nella tua
dimora. Come la macchia bluastra sul soffitto che hai appena causato
con il
fumo”. Lo interruppe.
“Anche! Tu mi rendi
prezioso. Al tuo fianco, specchiandomi
nei tuoi occhi, sentendomi lusingato dalla voce dolce che mi rivolgi,
mi vedo
bellissimo”. Concluse Howl con voce eccitata e gioviale.
Sophie arrossì e volse il
capo.
“Tu sei
bellissimo” ammise con voce tremante.
Howl le passò un braccio
intorno alle spalle.
“Lo siamo entrambi,
insieme. Ti prego, rimani accanto a me
nel mio castello volante per sempre, per continuare a rendermi
prezioso” le
disse.
“Non chiedo
altro” mormorò Sophie.
Howl le posò un bacio
sulla fronte.
“Domani ti
condurrò allo specchio d’acqua e tra cielo e
terra, tra l’azzurro e il verde, così da poterti
vedere felice. Le pietre
preziose splendono di più se incastonate in sontuose
montature, così il nostro
essere speciali verrà consacrato dal passare il tempo in
luoghi di magnificenza
adeguata” disse.
Sophie gli appoggiò la
testa sul petto e si lasciò cullare
da lui, in sottofondo si sentiva il ribollire della pozione, i
rintocchi di
orologi a cucù e lo sferragliare degli ingranaggi.
“Qualsiasi posto
andrà bene, se siamo insieme” bisbigliò.