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Autore: Natasha_66    30/06/2017    1 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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EGITTO, OGGI
Reina si svegliò per la luce che spuntava dalle tende della stanza. Si alzò poco contenta e andò a chiuderle, poi ritornò a dormire e notò di essere sola -Slade?- chiese al vuoto. Sbuffando si alzò di nuovo e andò nel salottino, ma era vuoto -Slade? Dove sei?- lo trovò davanti alla grande finestra a fissare il paesaggio desertico -Mi hai fatto spaventare, credevo te ne fossi andato a fare chissà quale crociata personale-
-Perché non ti fidi?- le chiese lui freddo
Lei lo abbracciò -Affatto- gli rispose sorridendo -Mi fido delle tue capacità, ma dopotutto per difendere la tua famiglia faresti di tutto. A cosa pensi?-
-A dopo- le disse lui -A cosa faremo quando Wade sarà sotto tre metri di terra-
-Una cosa che ho imparato è che quando fai progetti a lungo termine non succede mai quello che vorresti- commentò lei -Ma sperare non costa niente-
-Grazie per aver fatto crollare tutto- la ringraziò lui -A volte sei una serpe lo sai?-
-Non è la prima volta che me lo dicono... allora cos’hai progettato?- 
Lui la strinse -Pensavo di portarti con me a Starling City e che potremmo sposarci, più avanti- le rispose lui -Poi mi piacerebbe avere uno o due figli-
-Mi sono sempre piaciuti i bambini- disse Reina contenta -E poi entro qualche mese mi sarei ritirata dal ruolo di governatrice e pensavo di ricoprire quello di Gran Maestro-
-Aspetta, ma non ce l’avete già un Gran Maestro?-
-È una storia complicata, te la spiegherò più avanti- tagliò corto lei -Ora… posso andare a sistemare le ultime cose?-
-Se riesci a trovare la chiave della porta- ribattè lui andando al minibar -Vuoi qualcosa da bere?-
-Genio- lo richiamò lei tirando fuori la chiave -Dovresti aver imparato che raramente la gente mi frega-
-L’avevo nascosta bene. Come hai fatto?-
-Quando sono uscita dalla camera da letto ho visto che non c’era la chiave nella porta e ho pensato che potevi avercela addosso, quindi ti ho abbracciato- rispose lei -Puoi battermi in muscoli, ma non in furbizia-
Lui le prese la chiave e alzò il braccio -Prendila adesso- la sfidò
-Sfruttare l’altezza non vale- commentò lei sedendosi sul divano -Mi rifiuto di essere insultata cosí-
-Non cerchi di convincermi a dartela?- le chiese lui -Non ci credo-
-Non spreco fiato con i muli, scusa- rispose lei -Ma ti ricordo che se la tua scelta è l’altezza, la mia è l’astinenza- 
-Mi hai dato del mulo? Lo sai che posso spezzarti in due come niente?- commentò lui irritato
-Amore mio, puoi essere forte quanto vuoi, ma nelle minacce sei negato- ribatté lei -Se mi dai la chiave posso sistemare le ultime cose e potresti aiutarmi al posto di poltrire-
Lui le buttò l’oggettino -Mi sono convinto al nomignolo-

EGITTO, 8 ANNI FA
Reina era tornata in Egitto per concludere il suo apprendistato e per ricevere finalmente il suo animale e andarsene. Entrò nel palazzo di vetro e si avvicinò al guerriero -Dovevi imparare, Ren, mi dispiace avertelo fatto fare, ma non sempre le missioni vanno per il verso giusto-
-È morta per colpa mia, dovevo prevederlo-
-Non potevi- la contraddisse lui -Hai appena due anni di vita in questa Setta e qualche settimana nel mondo, col tempo imparerai cosa pensano le persone, le riconoscerai per il comportamento, le movenze, il tono, imparerai a capire quali sono le vere minacce e quali cose invece sono da evitare- continuò tirando fuori da una scatola un aquilotto che aveva appena messo le penne -Lei è Mapya, è un aquila calva e sarà la tua compagna per molto tempo- Reina prese l’aquilotto -È una creatura fiera e fedele, che darebbe la vita per la sua famiglia. Cosí come te-
-Quindi è tutto qui? Ho sbagliato e vengo premiata?- chiese lei 
-Sbagliare non è sempre negativo, Reina, tutti pensano che i nostri sbagli siano un fardello, una pena da portarci dietro, ma dagli sbagli nasce la nostra forza più grande. Si, ti sto premiando per aver sbagliato perché so che hai imparato la lezione e che ne imparerai molte altre- le rispose lui -Ma prima che tu vada devo chiederti un favore: una delle città sotto il mio comando ha bisogno diciamo di una rinfrescata e quindi ti ho nominato sua governatrice-
-Scherzi?! Non so nemmeno da dove si comincia!- esclamò lei
-Ti farai le ossa. La gente ti punirà per i tuoi sbagli e ti premierà quando ne trarrai beneficio… per il resto usa la fantasia-
-Di tutte le cose che mi hai detto questa è la più insensata…- commentò lei
-Allora mettiamola così… vuoi essere imprevedibile? Fai cose che nessuno si immaginerebbe, una la testa e il cuore. L’istinto può essere superato dall’intelligenza, l’intelligenza dalle macchine, ma nessuno potrà mai sapere cosa combini se usi un misto tra le due-

EGITTO, OGGI
-Ho capito perché hai svuotato il palazzo- disse Oliver a Reina piazzando gli ultimi inneschi sulle colonne del cortile del palazzo -Non è un po’ troppo esagerato far esplodere tutto?-
-È una cosa prevedibile, ma è questo quello che la rende imprevedibile- gli rispose lei 
-Hey Slade, la tua ragazza sta parlando un’altra lingua le puoi dire di smetterla?- chiese Oliver al suo amico, che si mise a ridere
-Mi dispiace, ma non oso approfondire la questione- gli rispose l’uomo
-Hai scavato la fossa che ti ho chiesto?- gli chiese Reina 
-Larga tre metri, lunga cinque, profonda tre. A cosa ti serve?- le chiese Slade 
-Per metterci un auto ovviamente- rispose lei -Adesso bisogna affilare i tronchi e coprire le fosse, poi dobbiamo trovare un modo per farci entrare la sabbia- continuò uscendo dal cortile
-Cosa le hai fatto?- gli chiese Oliver -È più contenta del solito-
-Niente, le ho solo detto che pensavo al matrimonio- gli rispose lui
-Non è troppo presto?-
Slade si fermò -Sta buttando giù una città intera per me e Joe- commentò soltanto lui -La tua amichetta lo farebbe?-
-Devo ammettere che mia sorella è strana su certe cose. Sembra uscita dal film La Piramide: con tutte le trappole e il resto- disse Oliver incamminandosi -Ma io ti avverto: toccala una sola volta o falle passare le pene dell’Inferno e io ti uccido-
-Non credo che lei abbia bisogno del tuo aiuto per uccidermi. Se mai dovessi farle un torto credo si trasformerebbe in qualcosa peggio di Wade e allora non ci sarà posto dove potrei nascondermi- gli spiegó Slade -È riuscita a fregarmi una chiave senza muoversi dal divano-
-Ammetto che è brava nei trucchetti psicologici- commentò l’altro -Se ti servisse un posto dove nasconderti la mia porta è aperta-
-Sinceramente, credo sarebbe il primo posto dove mi cercherebbe-
-Vi movete?- li interruppe lei da lontano -Io non ho la super forza o dei muscoli scolpiti che mi aiutino-
-Ti renderà uno schiavo lo sai?- chiese Oliver a Slade
-Esagerato, io la amo e farei di tutto per renderla felice, anche diventare un suo schiavo. Anche se non succederà mai perché gli schiavi non sono pagati e sono sfruttati fino alla morte- disse lui
Oliver si fermò scioccato -Oh mio Dio, parli come lei adesso!- esclamò sconcertato -Ti sta plasmando a sua immagine e somiglianza. I vostri figli saranno uguali a voi, come usciti da una fotocopiatrice-
-Ora esageri, ragazzo- lo riprese Slade -E i nostri figli assomiglieranno a me come Joe-
  
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