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Autore: Natasha_66    30/06/2017    1 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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EGITTO, OGGI 
Dopo aver sistemato tutto era calato il silenzio nell’immenso palazzo. I tre erano seduto sulla grande scalinata, in attesa che accadesse qualcosa. Ad un tratto Mapya atterrò vicino alla sua padrona. Oliver sospirò -Seguiamo il piano- disse alzandosi
Anche Reina e Slade si alzarono -Ci vorrà circa mezz’ora prima che arrivino- disse lei -Vado a prepararmi- continuò entrando nel palazzo. Visto che lei era quella che ne sapeva meno di mirakuru doveva uccidere gli uomini che avrebbero accompagnato DeFoe, mentre Oliver e Slade si occupavano dell’uomo. Slade la fermò -Hey, cosa succede?-
-Non mi piace questo piano- le confessò lui -Abbiamo tempo per cambiarlo-
-Tu sai cosa fare Slade- gli disse lei prendendogli la pistola ed estraendo il caricatore -Non mancare un colpo o sarà tutto vano-
-Possiamo scappare…- propose lui -Se ci nascondiamo bene non ci troverà mai-
-E vivere come dei fuggitivi? Io non mi arrendo così- gli rispose lei -Sono otto anni che agisco da sola, ma ora mi guarderete voi le spalle-
-Io mi fido delle nostre capacità Ren, ma non mi fido di Wade. È imprevedibile- la avvertí lui -Stai attenta, ti prego-
-Io vedo tutto Slade, non farà niente che io non abbia già previsto- lo rassicurò lei -Ora però vado a prepararmi, posso prevedere tutto, ma senza armi non vado lontano- continuò baciandolo -Ci vediamo quando è finita- si congedò. Raggiunse velocemente la sua stanza e si mise davanti allo specchio incoraggiandosi. Lo stava facendo per le persone che amava e non avrebbe avuto rimpianti. Si mise i pantaloni di pelle e la canotta nera, poi il mantello con il cappuccio. Entrò nella sua stanza segreta, che era un laboratorio chimico e si sedette davanti a un contenitore. Prese i pugnali che si stavano asciugando dal veleno in eccesso. Caricò le pistole e le indossò poi prese le spade corte e le mise sulla schiena. Era quasi tutto pronto, doveva ritoccare solo qualche minimo particolare e poi sarebbe potuta andare. E uno di questi dettagli era suo fratello. Prese una busta di carta e ci mise dentro dei fogli che aveva scritto con cura, poi scese dalla finestra della sua stanza e tagliò i fili degli inneschi delle bombe. Nessuno sapeva quello che aveva intenzione di fare, forse nemmeno lei lo sapeva, doveva solo dare tempo a Slade e Oliver. Rientrò nella sua stanza e liberò la sua aquila, che si librò nel cielo, poi tornò alle sue faccende. Ad un tratto Oliver bussò alla porta ed entrò -Ho trovato il tuo messaggio, di cosa volevi parlarmi?-

EGITTO, QUALCHE ORA PRIMA
Finalmente libera da Slade, Reina si era rintanata nel suo laboratorio a fare strani esperimenti che solo lei poteva sapere. 
-Ren? Sei qui?- le chiese una voce familiare
-Non sto al gioco questa volta, se mi vuoi rinchiudere scappo dalla finestra- gli rispose lei
Slade entrò nel laboratorio -Questa stanza non l’avevo mai vista…- commentò -Oliver cerca i detonatori e le micce-
Reina indicò uno scaffale dietro di lei -In alto a destra i detonatori, in basso le micce- gli disse tornando al suo lavoro -Ah e mi presti la tua pistola?-
-È un organo vitale per me, stai attenta- le disse lui dandogliela -Consegno queste cose e poi vengo a riprendermela- disse poi uscendo con le cose che servivano a Oliver. Reina prese il caricatore e tolse tutto i proiettili, poi fece il calco di uno di essi e mise un pezzo di ferro alla fine e una capsula all’inizio. Cosí fece per venti volte. Slade entrò di nuovo nel laboratorio -Cosa fai?- le chiese curioso -Non sapevo che fossi una chimica-
-In realtà non ho mai studiato per fare queste cose, ho solo fatto esperienza. E questi ti serviranno con il tuo amico- gli spiegò lei -Di sicuro Wade non è cosí idiota da farsi iniettare la cura, quindi io metto la cura nei tuoi proiettili-
-Ingegnoso…- commentò lui -Ma cosa ti fa credere che lui si faccia colpire?-
-Se sapessi di poter guarire da ogni cosa ti preoccuperesti di evitare i proiettili? Sprecheresti cosí il tuo tempo? Mentre la tua preda ha la possibilità di scappare?- gli chiese lei -Wade si farà colpire perché da quei pochi filmati che ho visto ho capito che è un maniaco del controllo. Un maniaco del controllo va in panico se sa di non averlo. Perciò quando io ucciderò tutti i suoi amici andrà su tutte le furie e agirà d’impulso. Se ne fregherà dei proiettili, non sono ingombranti nel corpo come le frecce-
-Quindi pensi che travolto da una furia ceca non si curerà di me che lo colpisco, ma piuttosto di Oliver per le frecce- concluse lui -E tu?- le chiese
-Non ti preoccupare, io ho le mie cose da fare- gli ripose lei
Slade rimase in silenzio e guardò il tavolo in fondo alla stanza -Quello cos’è?- chiese avvicinandosi
-Non toccare, sono le mie cellule staminali- gli rispose lei
-Cosa?- chiese lui confuso
-Le cellule staminali sono quelle che rigenerano il nostro corpo, di solito si trovano nel nostro midollo, nel nostro grasso corporeo e nel cordone ombelicale. Se iniettate sotto cicatrici o in una ferita si guarisce più in fretta- gli spiegò lei -Il mirakuru potrebbe essere composto da queste cellule potenziate al massimo-
-Non sapevo che facessi queste cose-
-Non ti sei mai chiesto perché non ho la cicatrice della ferita che mi sono fatta sull’isola?- gli chiese lei -Un paio di settimane e sparisce tutto-
-Allora devo ricontrollare- commentò lui 
-No, mi spiace, ma devo finire- rifiutò lei l’offerta -Se no come vuoi battere Wade?-

EGITTO, OGGI
Quattro jeep arrivarono nel cortile del palazzo. Erano tutti pronti per lo scontro finale -Entrano nel palazzo- Oliver informò gli altri -Io e Slade siamo sul tetto-
-State pronti- gli disse Reina nascosta in uno dei corridoi. Vide arrivare gli uomini e due di loro si diressero verso di lei. Uno sparò ma prese solo uno specchio e Reina lo uccise. Un altro le sparò di nuovo, ma ruppe soltanto il doppio vetro rinforzato dove era nascosta. Uccise anche quello e poi si confuse con l’oscurità dei corridoi. Fortunatamente lei sapeva dove andare, loro no. Cinque uomini arrivarono al corridoio principale e dietro e davanti a loro si chiusero due muri di vetro e delle ventole tolsero l’aria. -Quanti erano?- 
-Quindici, più due che stanno con Wade, e arrivano altre tre auto- le disse Slade
-Giornata impegnativa oggi- commentò lei 
-Lui non si muove Ren, non sta andando secondo i piani- le disse lui preoccupato -Torna indietro-
-Stai tranquillo, sta andando tutto secondo i piani- lo rassicurò lei mettendosi i guanti -Fuori sette, ne mancano otto dei vecchi e circa un’altra quindicina dei nuovi- prese un bel respiro e i suoi pugnali. Entró nell’immensa cucina e accese le luci. Di sicuro si sarebbero diretti verso la luce. Quando tre di loro entrarono Reina spense la luce e riuscì a tagliare le braccia di due degli uomini, poi la riaccese -Qualcuno ha l’antidoto per la Chironex fleckeri, anche detta vespa di mare?- chiese lei agli uomini alzando le mani -Si muore in meno di un minuto se non si ha l’antidoto, che credo non esista- gli uomini che erano stati colpiti cominciarono ad avere un blocco respiratorio e in pochi secondi morirono. Lei si rivolse all’uomo -Ci sono altre trappole qui dentro, dillo ai tuoi amici: potete restare e morire o andarvene e tornare dalle vostre famiglie- l’uomo non ci pensó due volte e se ne andó
-Alcuni di loro se ne vanno- disse Oliver. Reina si tolse l’auricolare e lo schiacció sotto lo stivale. Uscì allo scoperto e scese le scale del palazzo diretta verso Wade, verso la morte.
  
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