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Autore: shinepaw    30/06/2017    1 recensioni
Brooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la rivalità sta però un sentimento molto più grande...
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Sequel di Juliet & Juliet 2.
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Castiel's point of view

Quando arrivo al maneggio Brooklyn sta parlando con Will in cortile. Io passo loro accanto sperando che non mi notino, o meglio, che Brooklyn non mi noti, ma lui ha lo sguardo di un falco e si accorge subito di me.

- Castiel! - mi saluta, correndo subito al mio fianco. Sembra un cane scodinzolante. - È la mia felpa, quella? Ah, che domanda stupida, certo che sì. Sei bellissimo con quella.

Alzo gli occhi al cielo, però taccio. Me l'ha regalata, alla fine. Non che avessi intenzione di restituirgliela, ha il suo profumo...

Mi segue fino al box di Shining Tears, in silenzio. Sorride, le sue iridi brillano come smeraldi.

- Vuoi venire a fare una passeggiata con me? - chiede timidamente, prima di accarezzarsi il collo. - Nel bosco... sai, fino al mio posto speciale... a Shine farebbe bene.

- E la lezione?

- Stavo parlando con Will proprio a proposito di quello! Ha detto che possiamo andare...

Mi guarda supplicante, io sospiro.

- E va bene...

- Ti va di andare a pelo? Intendo... senza sella...

Soffoco a stento una risata. Non so cos'ho fatto per meritarmi questo ragazzo, ma giuro che stavolta non sprecherò la mia occasione con lui. Come ho fatto a pensare che fosse uno snob? È la tenerezza fatta persona.

- Okay - acconsento, sopprimendo un sorriso. Ci prepariamo e poi torniamo in cortile con i nostri cavalli.

- Se fate tardi dovrai arrangiarti, ricordi? - avverte Brooklyn il nostro istruttore, sogghignando. Si rivolge a me. - Ciao, Castiel.

- Ciao, Will.

- Non preoccuparti, Will! Non faremo tardi! - lo rassicura lui, ridendo. E sprona Wamblee ad andare al trotto.

- Arrangiarti per cosa? - chiedo, una volta che siamo nel bosco e trottiamo fianco a fianco. Arrossisce, lo sguardo fisso sul collo di Wamblee.

- N-niente, Castiel... - tossicchia. - Niente d'importante.

- Se lo dici tu...

- Se ti faccio un complimento... - asserisce ad un tratto, sempre fissando la testa del suo cavallo. - Non è perché ci sto provando con te, è che... lo penso davvero.

- E ci stai provando con me - aggiungo per lui, sorridendo provocatorio.

- Ugh - sbuffa, abbassando lo sguardo. Per un lungo istante regna il silenzio, rotto solo dal suono degli zoccoli sul terreno.

- Lo so che lo pensi davvero... - mormoro, strappandogli un sorrisetto. Decido di focalizzarmi sulla sensazione di libertà che il cavalcare a pelo comporta: non c'è la sella fra te e il cavallo, riesci a sentire tutti i suoi movimenti.

Ci ritroviamo presto dinnanzi al laghetto. Aleggia la stessa atmosfera magica dell'altra volta; è tutto... più bello di quanto ricordassi e in me s'insinua un sentimento di pace e tranquillità.

Inspiro a fondo, lasciandomi avvolgere dai suoni del bosco, dal profumo della vegetazione.

- Castiel... - mi chiama Brooklyn, a bassa voce, e io mi giro verso di lui. Ci studiamo per un po'. Al sol pensiero che potrebbe essere mio il cuore mi balza in gola. I suoi intensi, meravigliosi occhi verdi si soffermano sulle mie labbra.

Oddio, mi sta davvero fissando le labbra...

Perché vuole baciarti, idiota, mi rimbrotta una vocina nella mia mente. Io fisso le sue e lui deglutisce. Ha un pomo d'Adamo poco pronunciato, eppure terribilmente affascinante.

Si sporge verso di me, io azzero la distanza tra di noi. La sua mano si stacca dalle redini e mi cinge delicatamente una guancia.

È così giusto questo bacio, così perfetto, mi ritrovo a pensare mentre le nostre labbra s'incontrano dolcemente.

Ad un certo punto mi pare di perdere l'equilibrio, quindi poggio una mano sulla sua coscia. Brooklyn sposta anche l'altra mano sul mio volto, prima di passare la lingua sul mio labbro inferiore.

Interrompo il bacio, sentendomi mancare l'ossigeno. Lui appoggia la fronte alla mia, ma ha il cap e risulta un gesto meno romantico del previsto.

Torniamo al maneggio in silenzio, continuando a rubarci occhiate di sottecchi.

- Aspettami qui - dice, una volta in cortile. - Puoi smontare, forse è meglio.

Meglio per cosa?, vorrei domandargli, ma lui scende agilmente da Wamblee e scompare chissà dove. Sbuffo, smontando e togliendomi il cap; Brooklyn ha abbandonato il proprio vicino alle zampe del suo cavallo. Non so se mi piaccia o no quando fa il misterioso.

Ritorna quasi immediatamente con un colorato mazzo di fiori. Non so se mi piaccia o no quando fa il misterioso? Devo essere onesto, altroché: amo le sue sorprese.

- Ti ho detto che non avrei gettato la spugna - esordisce, passandosi rapidamente una mano fra i ricci. - E anche se mi respingerai di nuovo non mi arrenderò. Voglio chiedertelo ancora, Castiel: vuoi stare con me?

E io gli getto le braccia al collo e lo bacio appassionatamente. Per un istante pare incerto sul da farsi, poi abbandona i fiori al loro triste destino (ovvero un incontro con il terreno) e porta una mano dietro la mia schiena e l'altra fra i miei capelli.

Non sono stati i fiori a convincermi ad accettare (anche se è stato un regalo che mi ha fatto sciogliere; Brooklyn è l'unica persona oltre a mia madre ad avermi mai regalato dei fiori). Ho accettato perché a volte la cosa più saggia da fare è rischiare di essere felici.

- Castiel... - ansima sulla mia bocca. - Lo posso prendere per un sì...?

- Tu cosa pensi? - replico, baciandolo di nuovo.

- Ragazzi... - ci interrompe Will. Mi allontano da Brooklyn, avvampando. - Congratulazioni, ma non dovreste forse portar dentro i cavalli?

- A-ah, sì, certo...

Si rivolge al mio ragazzo.

- Quei poveri fiori... te li ho tenuti così bene - dice con finta disapprovazione. - Mi devi un favore, Brook.

- Lo so - replica lui, sorridendo. Si danno il cinque, credendo che non li veda.

Io e Brooklyn entriamo nella scuderia. So di dovermi prender cura di Shining Tears, ma non vedo l'ora di baciarlo ancora e ancora. Come ho fatto a trattenermi per tutto questo tempo?

Ci occupiamo dei nostri cavalli senza spiccicar parola. Di tanto in tanto ci guardiamo e i nostri sguardi parlano per noi, affamati.

M'impongo di non avere fretta, perché non voglio che Shine possa star male a causa della mia disattenzione. La mia cavalla è la mia priorità e solo dopo di lei c'è Brooklyn... il mio ragazzo.

Lo sbircio timidamente e, quando i nostri occhi s'incrociano, sorride, facendo sbocciare un sorriso anche sulle mie labbra.

Quando abbiamo entrambi terminato i nostri doveri mi raggiunge nel box di Shining Tears. Ci sediamo sulla paglia e, in men che non si dica, le nostre bocche si assaporano a vicenda.

- Castiel...

Faccio scivolare una mano sulla sua nuca, saggiando i suoi ricci sotto i miei polpastrelli. Preme la fronte contro la mia, strofinando il naso contro il mio.

E stavolta, senza cap, è un gesto davvero tenero.

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Note dell'autrice:
e con questo capitolo vi auguro una buonanotte! Baci
   
 
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