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Autore: Vago    01/07/2017    3 recensioni
Questo mondo è impazzito ed io non posso farci nulla.
Non so cos'hanno visto in me, ma non sono in grado di salvare chi mi sta vicino, figurarsi le centinaia di persone che stanno rischiando la vita in questo momento.
Sono un allenatore, un normale allenatore, non uno di quegli eroi di cui si parla nelle storie sui Pokémon leggendari.
Ed ora, isolato dal mondo, posso contare solo sulla mia squadra e sulle mie capacità, nulla di più.
Sono nella merda fino al collo. No, peggio, sono completamente fottuto.
Non so perchè stia succedendo tutto questo, se c'entrino davvero i leggendari o sia qualcosa di diverso a generare tutto questo, ma, sicuramente, è tutto troppo più grande di me.
Hoenn, Sinnoh, due regioni in ginocchio, migliaia di persone sfollate a Johto dove, almeno per ora, pare che il caos non sia ancora arrivato.
Non ho idea di come potrò uscirne, soprattutto ora che sono solo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Rocco Petri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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 Gli raccontai tutto. Dell’ingegnere che ci aveva indicato la meta, del viaggio, della grotta, di chi c’era nella grotta addormentato e di come avessimo trovato la squadra 1 priva di sensi, dell’attacco e della nostra, o meglio, della mia, fuga.
Per tutto il tempo l’allenatore dai capelli argentei se ne stette in silenzio ad ascoltarmi.
- Allora?- dissi per rompere il silenzio che era calato.
Detesto i silenzi imbarazzanti.
- Allora,- rispose - abbiamo un grosso problema. In primo luogo mi hai detto che il leggendario Kyogre è ancora assopito nel suo sonno, quindi non può essere lui la causa dei disagi legati alla pioggia e alle mareggiate. A questo punto mi trovo a dubitare anche del possibile coinvolgimento di Groudon negli ultimi eventi…-
- A questo avevo pensato anch’io.-  ammisi sedendomi sull’erba bagnata intrisa di fango, maledicendo la ferita che mi fece storcere il volto in una smorfia.
- E poi c’è la questione dell’allenatore che vi ha attaccato… cosa mi sai dire di lui, esattamente?-
- Ha sicuramente una grande esperienza alle spalle. Lo ammetto, non avevo con me una squadra equilibrata, in ogni caso è riuscito a sconfiggermi come se fossi uno di quei novellini che mi hanno sfidato nella palestra di Bluruvia… non aveva un tipo preferito… credo. Hasi è stato colpito da una Pallaombra, ne sono sicuro. Credo inoltre che la squadra 1 sia stata colpita da un Foglielama e da una mossa di tipo fuoco, viste le ustioni. Io, prima di scappare, ho ancora visto un Fulmine e un Geloraggio, prima di essere colpito a mia volta da un Pallaombra. Nonostante non potesse vedere i miei compagni, era abbastanza preciso, al punto che qualunque mossa andasse a segno faceva un danno non indifferente. Oh, si. Un’ultima cosa. Non voleva assolutamente farsi vedere. Si è nascosto appena l’Incendio di Blaziken ha illuminato l’ambiente.-
- Capisco, purtroppo. Il tuo aggressore deve essere per forza uno dei membri del quartier generale. Non c’è altra possibilità.-
- Come fa a dirlo!?- gli urlai quasi in faccia.
Come poteva incolpare una delle più alte cariche di questo mondo di tutto quel che mi è successo?
- Pensaci. Chi sapeva che prima la squadra 1, poi voi sareste andati nella grotta? L’ingegnere e il consiglio, a cui entrambi avete fatto rapporto. Supponendo che un ingegnere aereospaziale non abbia interesse nel distruggere il mondo, rimane solo il quartier generale. È possibile che ci sia qualche corrotto, là dentro. Detto questo si può anche arrivare a pensare che gli stessi che hanno attentato alla vostra vita siano la causa di queste calamità. In un modo o nell’altro… Ascolta, Rudi mi ha parlato molto bene di te, ma ora ho bisogno di sapere se te la senti di svolgere una missione per me.-
- Cosa dovrei fare?-
- So che sei rimasto da solo. Purtroppo non ho un compagno di viaggio da affidarti, ma ti chiedo di continuare la missione principale, solo…-
- Solo?- la situazione non mi piaceva per niente, a parte il fatto di rimanere da solo. Non mi sarei più dovuto portare dietro quel peso di un ranger.
- Solo, dovrai fare rapporto a me. Soltanto a me. So di chiederti tanto, ma è necessario per dimostrare la mia teoria. Ora hai due possibilità. Puoi fidarti di me ciecamente o no. In ogni caso la tua scelta comporta una certa dose di rischio.-
- Se ti ascolto, potresti essere tu l’autore di tutto questo. Io non direi a nessuno quello che ho visto e tu potresti eliminarmi senza temere che qualcuno scopra il tuo segreto. In caso contrario io faccio rapporto e dico dove mi trovo, il corrotto mi scopre e viene a finirmi. Sbaglio?-
- No, purtroppo. Ora la decisione sta a te.-
Cazzo! E ora che faccio? Devo prendere una decisione.
Questa è come una lotta… cosa posso fare? Aumento l’attacco, la difesa o la velocità? Attacco o mi rintano dietro una Protezione? Non mi sono mai trovato in una situazione così tanto di merda.
Dannazione, però. Io sono sicuro di aver già visto la sua faccia, da qualche parte.
Sono un idiota.
Sono un totale coglione.
- Mi fido di te.-
L'allenatore dal completo nero sporco di fango parve stupito della risolutezza con cui gli risposi.
- Perché?-
- Perché mi sono ricordato dove ti avevo già visto. Mi voglio fidare, perché di te si fidava anche mio padre. Prima dell’incendio, avevamo una foto in casa. C’eravate voi due dopo una battuta di pesca, avevate in mano un grosso Mantine.-
- Mi ricordo di quella volta… Una delle migliori battute di pesca nella regione di Sinnoh.- Rocco sgranò gli occhi, realizzando con chi fosse, quel giorno. - Quindi tu sei il figlio di Fosco?! Mi ha parlato così tanto di te, ma ti ho visto solo quand’eri nella culla… non avrei mai pensato che potessi essere tu…-
Si, avere un padre così importante per molti sarebbe una benedizione, ma io non volevo essere riconosciuto per il suo nome. Specialmente dopo quell’incendio che lo uccise. È grazie a lui che ho ereditato la mia passione per il tipo buio.
- Si. Sono io. Cosa vuoi che faccia?-
- Sono felice di sentirtelo dire. Allora: tu continuerai la tua missione, ma non risponderai alle chiamate del quartier generale. Se ci saranno novità mi avvertirai, altrimenti non utilizzare il tuo pokèNav. Capito?-
Il dubbio di non potermi fidare completamente dell’ex-Campione si fece strada tra i miei pensieri, ma lo scacciai immediatamente.
- Capito.-
- E se vedrai una… no, niente. Se non l’hai ancora incontrato non è un problema, non voglio darti altro a cui pensare. Sai già cosa farai?-
- Adesso che la teoria di Kyogre e Groudon è crollata… penso che andrò a Sinnoh. Ho sentito che lì il Monte corona è collassato. E poi dubito che i cani leggendari possano avere un simile potere. No?-
- Si può sempre provare. Dopotutto non sappiamo ancora niente. Abbiamo solo teorie. Sai dove andare a cercare?-
- Il Professor Birch mi ha detto che i leggendari si possono trovare sulla vetta del Monte Corona, quindi sarà lì che andrò… sperando che le frane non mi impediscano di proseguire.-
- Bene. Buona fortuna, allora.-
- Per quanto riguarda le altre squadre scomparse?-
- Me ne occuperò personalmente.-

Me ne andai poco dopo, rifugiandomi in una delle case non allagate, in attesa dell’alba per ripartire.
Il pokèNav squillò.
- Situazione della giornata. Squadra 1?-
- …-
Come potevano rispondere?
- 2?-
- Stiamo controllando le Cascate Meteora in cerca di anomalie.-
- Terminato il vostro attuale compito, siete dislocati al trasporto dei civili verso Johto.-
- Si, signore.-
- 3?-
- Raggiungeremo Kanto entro domani. Le condizioni metereologiche ci hanno rallentati.-
- 4?-
- Johto non presenta anomalie.-
Come aveva detto Birch, Johto è calma.
- 5?-
- …-
Di nuovo la squadra non rispose.
- 6?-
Bene, questa sarà l’ultima volta che sentiranno la mia voce.
- Abbiamo raggiunto la fossa oceanica. Kyogre è stato avvistato e posso affermare che è in letargo, non può essere la causa delle maree. Ho inoltre recuperato la squadra 1 in condizioni gravi. Assieme al mio compagno di squadra stanno ricevendo cure mediche per via delle ferite riportate in seguito a un combattimento con un allenatore sconosciuto.- rispose Nail.
- Ottimo lavoro. 7?-
- …-
Nessuna risposta. Di nuovo.
- 8?-
Dopo una serie di scariche elettriche si riuscì a distinguere solamente un basso ronzio di sottofondo.
- …-
La comunicazione venne interrotta.

Ero davanti alla stufa accesa, con la gamba sinistra tesa di fronte a me, cercando di togliermi di dosso quell’orribile senso di umidità, quando un’infermiera spalancò la porta di quella casa, lasciando entrare un vento gelido che mi fece rabbrividire fin nelle ossa.
- Scusa… disturbo? Ho i tuoi pokémon di nuovo in salute, sono venuta a portarteli…-
Che idiota! Mi sono fatto prendere dalla situazione e non mi sono ricordato di andare a recuperare le mie sfere! Mi darei un pugno da solo!
- Grazie… avevo altro per la testa e non mi sono ricordato di passare. Sei fradicia, vuoi fermarti un attimo al caldo?-
- No, grazie. Hanno adibito una palazzina come edificio sanitario, vado là ad asciugarmi.- mi rispose appoggiando il vassoio contenente le mie sei sfere per terra. – Ho portato anche i punti per il tuo taglio, ci impiegherò un momento a metterteli. –
La ragazza dai capelli marroni si sedette davanti a me, spostandosi le ciocche bagnate dietro la nuca e sollevando la mia gamba per poggiarsela in grembo, mise quindi mano a una piccola borsa rossa, da cui trasse un pacco di punti per il primo soccorso.
- Come stanno gli altri?- Le chiesi, distogliendo lo sguardo.
- Bene… più o meno. Il tuo compagno non si rimetterà presto e gli rimarrà la cicatrice rotonda dell’ustione sotto le scapole, ma non è in pericolo di vita. Per quanto riguarda gli altri due, il ranger non è in condizioni troppo gravi, ha dei tagli superficiali, una frattura al braccio sinistro ed è disidratato, ma se la caverà. Comico, visto che il suo compagno era un allenatore di pokémon d’acqua, che rimanga disidratato, no? - le labbra sottili dell'infermiera si piegarono in un timido sorriso, mentre le sue dita premevano sui bordi del mio taglio. - Per l'allenatore della palestra di Rodolfo… se l’è vista brutta. L’ustione sul corpo è profonda e lui è debole. Probabilmente, non l’avessi trovato tu, sarebbe morto per un’infezione.-
- Ora è ancora così critico?-
- Lo teniamo in una cellula asettica, per quanto possibile. Per ora è stabile, ma ho paura che avrà bisogno di parecchi mesi per rimettersi del tutto… Se si rimetterà. Sicuramente la sua pelle non tornerà come prima. - L’infermiera strinse i denti, facendo combaciare i labbri della ferita in modo che le graffette facessero meglio presa sulla pelle.
- Poveraccio… Scusa, ma in tutto questo non conosco ancora il tuo nome, era tutto più facile quando portavate il cartellino identificativo sulla divisa. - le risposi facendo una smorfia di dolore, quando sentii il muscolo tornare a rilassarsi, facendo tirare la medicazione.
- Oh, beh, mi chiamo Mary.- mi rispose la ragazza dai capelli castani avvolgendo il polpaccio con spessi strati di garza sterile. – Io qui ho finito, buona notte!-
- Buona notte anche a te, Mary. – le risposi sorridendo, per quanto mi fosse possibile.
L’infermiera si richiuse la porta alle spalle con la stessa velocità di un ladro in fuga.
Tornai a concentrarmi sul calore che la stufa emanava, accarezzando le sfere di fianco a me.

La notte la passai su un vecchio divano marrone castagna, con la pelliccia bianca di Absol che mi copriva la schiena e il suo respiro regolare vicino alla testa.
Dovevo condividere la stanza con altri tre allenatori, richiamati in servizio attivo per proteggere le apparecchiature mediche da possibili inondazioni. Il più giovane tra loro avrà avuto quarant’anni più di me.

Mi sveglia alle sette meno qualche minuto e, prese le poche cose che mi ero portato dietro e fatto rientrare Absol nella sua sfera, uscii dalla casa, rimanendo sotto il cornicione a fissare sconsolato la pioggia battente.
No. Non ho voglia di ripartire ora… non ho voglia di bagnarmi, viaggiare, far stancare i miei compagni per una semplice intuizione…
Ma che cosa sto dicendo? Sono un’idiota. Ho un compito e devo portarlo a termine.
Feci uscire Swellow dalla sua sfera e mi appollaiai sul suo dorso.
Sinnoh… Non sarà un viaggio breve.
Poi, una volta là, deciderò cosa fare.



Informazioni di servizio:
Premetto che questa sarà l'unica volta in cui mi farò vivo tra questi capitoli, a meno di necessità impellenti.
L'informazione che dovevo dare è la seguente:
Per tutti coloro che sono giunti qui già conoscendomi per la mia serie "principale", ho cominciato la pubblicazione della terza e ultima storia, "Figli della Trama".
Chiudo qui quest'angolo pubblicitario.
Buona lettura a tutti.
Vago 

   
 
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