Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: tixit    02/07/2017    2 recensioni
Dopo Teoricamente Theoric, una storia brevissima su inganni, baci sotto la luna, cose che non si dicono e cose che non serve dire.
[Pre-Thor]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cose che non fa piacere ascoltare


Sigyn stava accarezzando la corteccia del melo, quando sentì la presenza di Loki, proprio dietro di lei.
“Glielo hai detto?” sussurrò.
 
“Cosa?”

Sigyn si voltò di scatto e lo guardò incredula, ma Loki rimase imperturbabile - non era il posto e non era il luogo.
“Posso chiedere cosa ne pensi, Mio Signore?” chiese in tono sostenuto la piccola.

“No.”

“No?” la voce le uscì strangolata.

“No.”

Lei tornò a guardare il tronco, con le spalle irrigidite.

“Hai ancora un paio di minuti per crogiolarti nell’autocommiserazione, poi basta.”
Loki rientrò, lasciandola sola. Se la voce sul progetto di Lord Wili stava girando, non le sarebbe bastato un melo per nascondersi.
Per l’ennesima volta pensò che avrebbe fatto un discorsetto con Thor, quella sera stessa.
 
“Glielo avete detto?”
Loki alzò - solo mentalmente - gli occhi al cielo. Non aveva proprio nulla contro una certa ambiguità costruttiva nelle relazioni umane - era quella che ti permetteva di dire io non intendevo dire esattamente questo e fare marcia indietro, se la situazione lo richiedeva - lo aveva appreso da Odino - ma quei due esageravano, volevano addirittura un ambasciatore personale.
“No.” disse con cortesia. Perché non sta a me raccontarvi quanto siete umani.
 
Quando Sigyn rientrò infreddolita si scusò “Mi spiace,” disse, “ho sentito solo delle chiacchiere, ed in fondo cosa penso io non ha importanza.”
Lord Thorvald fece un gesto leggero e la invitò a sedersi con un sorriso indulgente.
La giovane ricambiò il sorriso “E poi c’è una cosa di cui il Principe Loki, muore dalla voglia di parlare,” disse in tono confidenziale, “e gli spiacerebbe molto se vi mettessi dell’umore sbagliato.”
 
“Il Principe è un uomo che fa spesso come gli pare, mi dicono.”
 
“Potrebbe essere il suo motto.”
 
Loki si intromise “Penso che lo farò incidere proprio sull’arco del portone di ingresso, in antiche rune.”
 
“E cosa sarebbe questa cosa che interessa tanto al Principe Loki?” l’uomo era interessato.
 
“I Passaggi verso Jotunheimr.” Il sorriso della ragazza era spontaneo.
 
“E chi vi dice che io li conosca?”
 
Loki ammirò l’ambiguità costruttiva di Lord Thorvald - aveva già dato delle informazioni in cambio di un favore e per questa sera non ne avrebbe fornite altre, ma non stava chiudendo la porta in faccia a Sigyn e al contempo stava saggiando il terreno per sapere cosa sapeva esattamente la piccola.
 
“Perché avete dovuto lasciare l’ambasciata in fretta e furia, probabilmente di nascosto, quando i rapporti si stavano deteriorando. Gli Jotnar erano ostili e all’epoca possedevano ancora lo Scrigno degli Antichi Inverni. Dicono che potesse interferire con il Bifrost.” Sigyn corrugò la fronte.”C’era una comunità di Aesir su Jotunheim, voi avete dovuto essere gli ultimi a lasciare Jotunheimr!”
E così Sigyn aveva studiato storia invece di studiare il seidhr, Loki era per metà ammirato e per metà irritato: con che faccia gli stava chiedendo di ripetere quell’esame se poi non si impegnava? e che diavolo stava facendo in laboratorio, che non gli poteva raccontare? Una pozione d’amore per Theoric? Qualunque cosa fosse quell'esame non lo avrebbe ripetuto, perché non era pronta.
 
“E chi vi dice che io fossi su Jotunheimr all’epoca?”
 
Loki passò una fetta di torta a Sigyn “Come è? Mi fido del tuo giudizio.”
Lei la assaggiò, assaporandola con attenzione; la burrosità della pasta contrastava con il sapore dolce ed acidulo dei lamponi.
“E’ fantastica…” disse con un sorriso e Loki, distrattamente le sistemò un ricciolo dietro le orecchie con un gesto delicato.
Lei lo guardò con gli occhi spalancati, poi abbassò lo sguardo e si concentrò sul dolce, mentre Loki pensò che Sigyn era una buona alleata che coglieva i giusti segnali e lo seguiva - il più delle volte - e che il suo ospite aveva ragione: i bambini non si fanno con polline e vento.
 
La conversazione prese una piega più neutra, ma Loki fu certo che ci sarebbero tornati sopra - Lord Thorvald aveva altri favori da chiedere e di sicuro gli avrebbe fatto piacere poter scambiare invece di dover corrompere o pregare.
 

 
Più tardi, mentre Sigyn era corsa a vedere la serra interna, poco prima di andar via, l’uomo chiese con discrezione: “Come mai avete comprato questa casa?”
 
“Per un lupo.”

“Il lupo apprezzerà i mosaici.”

“Il lupo apprezzerà il giardino - ora è ospitato in una gabbia. Ma i mosaici sono davvero magnifici.”

“Sono peculiari…”

“Non rientrano nei canoni di Gladstein, che vuole impressionare con pietra ed oro, qui c’è legno, vetro, metallo piegato in forme organiche, e molta luce.”

“Ho rifiutato altri accordi perché le intenzioni dei possibili nuovi proprietari erano di sventrarla, usando solo il permesso di costruzione sul terreno e le fondamente. Oh mi è chiaro che a molti non piace proprio per quello, perché non è quello che vogliono tutti, ma è molto bella nel suo. Voi siete stato il primo che ha parlato di un restauro rispettoso del progetto originale. Non ve la avrei venduta altrimenti.”

“Non l’avrei comprata altrimenti.” ribatté Loki.

“Il giardino e la serra sono stati lasciati andare, ma possono tornare ad esserlo magnifici con la mano di una padrona di casa.”
 
“Immagino, ma per un po’ dovrò farne a meno, non ho in programma di sposarmi a breve.” Loki era sinceramente divertito: non esisteva un modo cortese di chiedere ad una persona che conosci poco se intendi scopartene un’altra a breve ed in pianta stabile.
 
“Potrebbe occuparsene la giovane Sigyn. Vedo che le piante le piacciono molto.”

“Potrebbe.”
Poi, con malignità ed con un tono di voce molto innocente aggiunse “E’ un suggerimento?”
 
 
Lungo la strada di ritorno non parlarono molto, lui la tenne sotto il mantello e ritornò coi ricordi ad una sera di poco tempo prima - una vita, non una manciata di settimane - in cui avevano fatto la stessa strada, lei aveva bevuto troppo e lui moriva dalla voglia di baciarla. Perché diavolo non si era attenuto al piano originale?
 
Sbucati nei giardini pensili, dalla scala a chiocciola, la prese per le spalle.
“A te non interessa quello che penso sulla proposta di Lord Wili e se Thor e Fandral hanno riferito correttamente già lo sai. Non ho voglia di parlarne.”
 
Sigyn lo guardò con gli occhi sgranati.
 
“E, per inciso, non sono nemmeno tenuto.”
 
Fu allora che notò quella vulnerabilità nel suo sguardo. E così Sigyn aveva paura della sua opinione.
Era troppo giovane per riuscire a tenerlo nascosto: a quanto pare aveva il potere di ferirla, su questa faccenda, e farle molto male.
Eppure avrebbe dovuto sapere. Come poteva non sapere, accidenti? L'affetto sono le cose che fai per chi le fai.

Delicatamente le sollevò il mento con le dita. La vide allungarsi verso di lui, istintivamente, mentre abbassava lo sguardo e Loki pensò che quello sarebbe stato un ottimo modo per liberarsi di Theoric e procurarsi tutta un’altra serie di guai di un tipo del tutto nuovo.
Quel vestito si slacciava da dietro e in modo molto pratico - la capo-sarta era una donna pratica anche lei, che credeva nel cogliere l’attimo - se doveva fare un discorsetto anche a Sigyn era bene che fosse del tipo che non lasciava dubbi.
 
“Ehi voi due!” La voce suonò come un boato e Loki alzò gli occhi al cielo, mentre Sigyn diventava scarlatta.
Ancora una volta ecco in azione quel pentapalmo di suo fratello.
Un autentico rompicoglioni alla riscossa.
 
 
“Scusate, pensavo fosse…” Thor pareva perplesso mentre osservava Sigyn avvolta nel suo nuovo vestito. “Quando l’ho vista uscire stasera tutta in ghingheri ho pensato che… c’è un tipo che le ronza intorno! Ne ho parlato con nostra madre e lei sottovaluta!”
 
Loki lo interruppe con voce stanca: “Ho bisogno di bere qualcosa, andiamo in Biblioteca e parliamone lì.”
 
“Non c’è nulla di cui parlare!” Sigyn aveva la voce che le tremava dallo sdegno.
 
“Oh c’è sì… perché tutti e due mi avete stufato - un Principe non si apposta in un giardino come uno Jotun nell’ombra, o, come direbbe nostro zio Wili, come un borseggiatore fuori da un bordello. Ci sono le Guardie di Palazzo per quello! E non spettegola coi suoi amici di cose che non li riguardano affatto!”
 
Se li portò nella saletta deserta, proprio doveva aveva portato Hervor, dove c’era quella splendida vetrata con Yggdrasil, che nessuno dei due - che barbari privi di gusto! - degnò di uno sguardo. Eppure la fattura era ben più che pregevole, e l’opera era antica, di un’epoca in cui Asgard risentiva dell’influenza elfica e non era stata ancora colta dalla mania di ricoprire tutto d’oro.
 
Perle ai porci.
 
“Spero apprezziate il fatto che vi ho condotto proprio qui, per parlare," esordì  irritato, "un luogo dove si portano delle persone che si considerano intelligenti. Non dico geniali, non pretendo tanto, dico solo che vi sto dando il beneficio del dubbio e che sono certo che tra tutti e due abbiate almeno una manciatina di granelli di sale dalle vostra parte.”
 
Thor sbuffò, ma non disse nulla.
 
“Tu Thor sei una persona che vive felicemente nel presente - il passato non ti si attacca addosso in modo opprimente ed il futuro non ti preoccupa. Ma il presente è sempre indiscutibilmente legato al passato, e non si può mai sapere quando una azione del passato può finire per colpire il presente come un maglio.”
 
Sigyn lo guardò irritata, e Thor lo scrutò con lo sguardo vacuo.
 
Loki sbuffò e si mise a camminare avanti ed indietro per la saletta.

“Non sto parlando delle prodezze di Sigyn con uno appena sceso dalla montagna con la prima piena,” specificò Loki in tono tagliente, “quelle sono delle cretinate. Sto parlando di quello che è stato discusso davanti a te con alcuni membri della hird. Lord Wili ti ha specificato che era un esperimento e che l’argomento era stato scelto apposta per te, per introdurti nei meccanismi delle questioni di cui lui si occupa quotidianamente. E che, tra tutti gli argomenti possibili, quello gli era sembrato il più appassionante per te perché conoscevi almeno una persona che era coinvolta direttamente.”
 
Thor annuì irritato.
 
“Ora mi spieghi cosa ti ha spinto a parlarne con Fandral? E' un Dimenticato, per caso?” Loki si fermò proprio davanti a suo fratello con le braccia incrociate sul petto.
 
“E’ un mio amico.”
 
“E’ un tuo amico, ma non è un membro della hird e non è nemmeno tra le persone ammesse ad ascoltarne i dibattiti. Non mi risulta che Wili gli mandi la bozza dei verbali di riunione e nostro padre, Odino, per quanto ne so, non lo chiama alla sera nelle sue stanze per fargli un resoconto dettagliato.”
 
“Non pensavo di fare nulla di male.” Thor si mise sulla difensiva.
 
“Non so cosa tu gli abbia detto, ma Fandral lo ha raccontato a qualche ancella nobile e nuova per fare colpo su di lei, nella speranza che questa non dico allargasse le gambe per lui ma che, quanto meno, si esibisse in qualche pratica che non lascia tracce permanenti, come succhiare l'uccello ad un personaggio così importante da essere messo a parte delle faccende dicusse dalla hird. Uno che non fa ipotesi, ma narra dei fatti! E questa ingenuotta petulante, a sua volta ne ha spettegolato con delle amiche e la storia è arrivata fino a Sigyn, che ne è rimasta estasiata.”
Thor la guardò improvvisamente imbarazzato, mentre la ragazza sembrava voler sprofondare.
 
“Il cammino del pettegolezzo è stato tanto tortuoso che anche un’altra persona è venuta a sapere di questa ipotesi.” Il che mi fa pensare che Lord Thorvald abbia qualche alleato qui a Palazzo, o un amico di vecchia data, o era già da qualche tempo che si stava preparando il terreno per indagare sulle Dimenticate.
 
Loki si sedette sul tavolo e guardò Thor negli occhi, con serietà.
“Credi che Wili sarà contento se e quando verrà a sapere che queste sue ipotesi sono trapelate? A te possono sembrare sciocchezze, ma lui ci tiene molto e pensava di farti un favore. Credi che i membri della hird saranno contenti di sapere che le loro obiezioni, espresse liberamente in privato, senza la vergogna di un giudizio, sviscerate solo per il bene di Asgard, circolino nelle taverne e tra le ancelle trattate come se fossero opinioni personali espresse pubblicamente e di cui sono tenuti a render conto? Credi ti apprezzeranno? Se ti va bene considereranno il tuo stato mentale talmente interessante che tra i Guaritori specializzati in tal senso ci dovrebbe essere una rissa per contendersi il privilegio di poterti esaminare da vicino. Se ti va bene. E per finire credi che Odino apprezzerà?”
 
“Che lo sappiano prima o dopo cosa cambia?” ribatté Thor piccato, “il Re è Re, ed i sudditi sono sudditi: uno decide e tutti gli altri ubbidiscono.”
 
Sigyn emise come uno squittio e Loki la fulminò con lo sguardo. “Ti stupirò Thor: nessuno governa da solo. Ma se lo vuole fare non deve andare in giro a fare proclami sulle proprie intenzioni, esattamente come quando giochi a hnefatafl non spieghi per filo e per segno ai tuoi avversari le mosse che hai in mente.”
Loki si maledì: ancora una volta stava aiutando suo fratello a capire le cazzate in cui si produceva, come se Mjolnir non interessasse anche a lui, maledizione! E da sempre, da quando erano solo due bambini che giocavano a rincorrersi! 
 
“Non c’è modo di fermare la volontà del Padre di Tutti.”
 
Sigyn ebbe un brillio negli occhi che a Loki non piacque per niente, ma pensò che tutto sommato glielo doveva - che facesse qualcosa nel suo solito modo bene educato, invece di piangersi addosso, non l'aveva costretta a scuoiare il lupo solo perché ne regalasse la pelle a Thrain! Voleva che crescesse forte come quei meli che le piacevano tanto! O che passasse oltre se tanto non c’era niente da fare, e avesse un po’ di fiducia in chi si prendeva da sempre cura di lei - sperò solo di non doverla tirare fuori da qualche guaio.
 
“Forse,” disse, ”non sottovalutare lo spirito di sopravvivenza. In ogni caso queste chiacchiere non sono una bella cosa. Ormai è andata e rimedieremo, ma per il futuro mi auguro che ne terrai conto.”
 
“Hai finito?” bofonchiò Thor scontroso.
 
“Solo un’altra considerazione, avevi l’opportunità di ottenere una visione più personale di tutta la faccenda se invece che con Fandral tu fossi andato a parlarne con Sigyn. Non capita per ogni argomento di cui sentirai discutere da quel mucchio di vecchietti, come li chiami tu: di solito parlano di cose noiosissime, proprio come ti ha detto Wili. Cose tipo orzo e fogne.”
Poi si girò a guardare Sigyn negli occhi “Non ti sto dicendo che avresti dovuto dare un valore all’opinione di Sigyn - non sei affatto tenuto. Ciò che Odino deve decidere, va deciso tenendo a mente il bene di Asgard, e poi, è inevitabile, il bene della Casa dei Borson, non i capriccetti di un gruppetto di ragazzine senza uno straccio di guinzaglio. Ma non si possono calpestare i principi generali che questa società ha scelto di rispettare, e, tra questi principi c’è anche quello per cui una Casa deve protezione ai propri membri.” dovresti saperlo Sigyn che puoi andare e venire come vuoi e che questo lo salvaguarderei sempre, che non ti lascerei mai andare nella casa di un altro senza avere prima delle garanzie su questa protezione.
 
Thor guardò Sigyn intensamente, poi le disse che gli dispiaceva che avesse saputo del contenuto della riunione per via di un pettegolezzo e Sigyn annuì con cortesia, ma a Loki era chiaro che stava pensando a qualcosa.
 
“Possiamo andare?“ chiese quindi la ragazza in un soffio.
 
“No.” rispose Loki con un sogghigno, “ora veniamo a cosa preoccupa Thor.”
 
“Sei una ancella di mia madre e mio fratello ti considera come una sorellina,” Thor aveva un tono di voce sgomento e a Loki venne da sorridere, ma si trattenne - una sorellina proprio no, anche se sarebbe stato molto meglio per tutti.
“Quello che fai si riflette anche su Lady Frigga e sul Principe Loki, e non fai cose degne.”
 
Sigyn sobbalzò e Loki inarcò con molta eleganza un sopracciglio. “Ti ho sorpresa con questo giovane, che non mi piace per niente, al Mercato dei Fiori, mentre vi baciavate in pubblico ed in modo oltremodo improprio, come io non bacerei la sguattera di una taverna, per essere molto chiari.”
 
“Non eravamo in pubblico!”
 
“Per certi versi è molto meglio che invece voi due foste in pubblico, perché in un luogo privato quel bellimbusto ti avrebbe sicuramente già sfilato il vestito!” la voce di Thor riverberò tra gli scaffali, severa, e Loki non poté fare a meno di pensare che suo fratello, certe volte, era davvero percettivo.
 
Sigyn li guardò senza fiato e senza parole, con il volto in fiamme e Loki fu certo che stava pensando ai loro baci nella casa con i mosaici e al grembiule slacciato e alle dita di Theoric sulla sua pelle.
 
“E’ un bravo ragazzo,” gemetté, “parliamo, mi ascolta...”
 
“Prima o dopo aver allungato le mani?” chiese Loki divertito.
 
“Se è un bravo ragazzo allora, dopo averti baciato, sarebbe dovuto andare dalla Prima Cameriera di Lady Frigga che è responsabile della moralità delle ancelle che lavorano per mia madre e che fa la funzione delle loro famiglie quando queste sono lontane, e avrebbe dovuto chiederle il permesso di poter uscire con te, dando tutte le informazioni perché si possa indagare sul suo conto. Puoi essere frustata se la Prima Cameriera ti sorprende a baciare un tipo qualunque in pubblico, cosa credi?” Thor era davvero irritato e Loki non poté che dargli ragione.
 
“Sa che tu sei una Dimenticata?” Thor arrossì nel dirlo.
 
Sigyn scosse la testa e Loki dovette ammettere che non ne avevano mai parlato. Sigyn se ne vergognava, forse? O faceva parte delle cose che teneva per sé?
 
“Allora può non sapere che non hai nessuno tenuto a proteggerti e a prenderlo a pugni se ti manca di rispetto.” concesse Thor allargando le braccia, “Ti ricordo, però, che se tu dovessi aspettare un bambino nessuno qui sarebbe tenuto a darti una mano. Wili ha perfettamente ragione a volervi affidare tutte ufficialmente a qualcuno! In ogni caso, quel tipo ti sta trattando come una poco di buono, sappilo! Tu sei ingenua e non ti rendi conto, ma io da uomo di mondo ti dico che è così. E sta insultando Lady Frigga, Fensalir, e il Principe Loki, cosa che non credo gli interessi affatto perché l’ho visto alla festa e mi ha parlato come se io fossi un suo pari! E, tra parentesi, se insulta mio fratello quel bellimbusto da strapazzo insulta anche me!”
 
Loki sobbalzò: gli si strinse il cuore a vederla umiliata così e proprio da quel pentapalmo di Thor che sfilava vestiti senza porsi troppi problemi da vero "uomo di mondo".
Pensò, spassionatamente, che i discorsi di suo fratello erano il miglior contraccettivo su piazza - si chiese però se li avesse mai fatti davanti a Sif, che era una donna ed anche molto passionale, perché nel caso capiva come mai la guerriera vedesse il sesso come una cosa da doversi negare.
 
“Non esageriamo, sono solo due giovani fringuelli,” si intromise, con gentilezza “tu ed io abbiamo fatto di peggio e lo sai. Sigyn deve solo decidere se è la persona giusta, se non lo è la storia si chiude, se lo è, che venga a parlare delle sue intenzioni.” poi aggiunse con un sogghigno “Ovviamente se ne ha del tipo che si possono riferire.”
Theoric l’avrebbe lasciata, decise, si conoscevano troppo poco per prendere un impegno e comunque, nemmeno volendolo con tutto il cuore, Theoric poteva dar uno straccio di prova della sua esistenza, figuriamoci della sua tempra morale e della capacità di potersi accollare una moglie.
Theoric era fottuto, e questa storia sarebbe finita in fretta, senza troppe lacrime.
 
Uscì dalla stanza lasciandoli soli - sapeva di aver ragione, ma si sentiva, come avrebbe detto suo zio Wili, la solita mezza merda
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: tixit