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Autore: LaVampy    02/07/2017    1 recensioni
Un piccolo Max Lightwood alle prese con la magia, con la famiglia e con l'arrivo di un nuovo fratello. *spoiler* delle Cronache dell'Accademia. e spoiler " La signora della mezzanotte"
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Malec's family'
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Ne era passata di acqua sotto i ponti, se così si poteva dire, da quando l'Istituto, da casa di una famiglia esiliata era divenuto un punto di ritrovo, per nascosti e Shadowhunters. Erano successe tantissime cose, molte, quasi sicuramente sarebbero finite nei libri di storia. O almeno era quello che si diceva. Alexander Lightwood infatti, non solo conviveva con Magnus Bane, Sommo Stregone, ma avevano anche adottato due bambini. Max, un piccolo stregone, abbandonato anni indietro sulla porta dell'accademia e Rafe, uno cacciatoretrovato per strada, con un passato molto duro. Alexander lo aveva trovato che dormiva per la strada, mangiando dalla spazzatura, i genitori uccisi in una delle guerre più sanguinose, mai avvenute. Non era raro, quindi, trovare la impassibile Maryse Lightwood, seduta per terra che giocava con i bambini. O un Robert Lightwood con sulle spalle uno dei nipoti, mentre si dirigeva in biblioteca, raccontando aneddoti dell'istituto. Così come non erano rari vedere i figli di altri cacciaotori che si fermavano all'istituto, durante le lunghe riunioni. I bambini veniva affidati a qualche recluta dell'accademia. Fu proprio durante una riunione che un trafelato Max, entrò nella stanza bloccando tutto. 

-Mxx, che modi. Lo sai che non potete venire qui-disse severo Alec, mentre Magnus, percependo l'agitazione del piccolo stregone, si alzò, seguito poco dopo dal compagno. 

-Cosa succede?-chiese Magnus, inginocchiandosi davanti al bambino e prendendogli le mani, sentendole calde al tocco, con un piccolo residuo di magia. 

-Max?-lo chiamò nuovamente Alec, e il bambino sgranò gli occhi, terrorizzato. 

-Puoi evitare il tuo tono da conclave, sai?- ringhiò sottovoce Magnus, uscendo dalla stanza. Tutti quegli occhi puntati sulla schiena lo stavano rendendo nervoso, e il comportamento del compagno non aiutava. Max si strinse al padre e affondò il viso nel collo. 

-Non deve venire qui, lo sai tu e lo sa lui-disse Alec, poco dopo. 

-Magari sarebbe saggio prima chiedergli come mai è venuto qui, visto che piangendo- rispose l'altro spazientito. 

-Io... no piangendo- disse il bambino con la voce attutita.  

-Max, ci spieghi cosa succede?-chiese Alec, accarezzandogli la schiena, mentre  lo stregone si sedeva su una poltrona. -Hai litigato di nuovo con Rafe?-, ma il bambino scosse la testa. 

-Alec, vai a cercare Rafe, io parlo con Max-gli disse prendendogli una mano. 

-Va bene- rispose poco convinto, ma si allontanò verso il giardino. 

Quando la riunione era iniziata Max e Rafe stavano giocando in giardino con altri bambini, sotto la supervisione del fratello di uno di loro. Andrea. Un giovane cacciatore con un po di radicalizzazione contro i nascosti. Dovuta ad un piccola delusione d'amore avvenuta alcuni mesi prima, quando si era visto rifiutare da una giovane figlia della luna. Magnus non era stato molto convinto di lasciare lì Max, ma Alec aveva insistito, ma ora aveva un brutto presentimento, mentre entrando nei giardini sentì i bambini urlare e contrariamente a quando sperava. Non era urla di giubilo. Suo figlio stava tenendo testa, ad un corpo a corpo, Andrea. Il ragazzino pur veloce non poteva competere con il piccolo Lightwood. Per un attimo, restò lì ad osservare la scena da distante, orgoglioso, ma poi la sua parte razionale prese il sopravvento. E proprio mentre Rafe, stava per sferrare un calcio, intervenne bloccando entrambi. 

-Voi in istituto subito- disse gelido ai tre bambini che stavano facendo il tifo. 

-Si, Signor Lightwood- disse scappando velocemente . 

-Ora mi spiegate cosa succede?- disse agli altri due, che avevano continuato a guardarsi in cagnesco. 

-Io non ho fatto nulla,Signor Lightwood. Lui mi ha colpito e io mi sono difeso- disse quasi piangendo. 

-Rafe?- chiese Alec, guardando il figlio. 

-Lui ha chiamato mostro Max. Nessuno chiama mostro mio fratello- rispose l'altro bambino, il viso contratto in una smorfia. 

-Non è vero, sei un bugiardo- rispose l'altro. -Io non ho detto che è un mostro, ho detto che quelli come lui, i nascosti, sono dei mostri, non lui- cercò di spiegare con logica. 

-Idiota, è la stessa cosa, te l' ho già detto. Testa di legno-inveì ancora il bambino. 

-Rafe, basta!-lo sgridò Alec. 

-Ma papà, lui...-disse il bambino. 

-Lui ha sbagliato come del resto hai sbagliato pure te- disse Alec, guardando entrambi. -Ora rientriamo in sala, dove c'è Magnus con Max- disse dando ad entrambi una piccola e leggera spinta sulla schiena , per farli camminare. 

-Io ho paura- disse Andrea, fermandosi sulla porta, e guardando implorante Alec. 

-Di cosa?-chiese il cacciatore, fermandosi. 

-Che il Signor Bane mi trasforma in una zucca- rispose l'altro sottovoce. 

-Certo che lo fa, hai offeso mio fratello- disse Rafe con cattiveria. 

-Nessuno trasforma in zucca nessuno-disse Alec. -E tu sei già abbastanza nei guai , quindi terrei la bocca chiusa-. 

-Lui ha fatto piangere Max. E tu sgridi me. Come sempre. Sei cattivo ed ingiusto- urlò il bambino, scappando verso la sala. 

-Io non volevo far piangere Max- disse Andrea sottovoce, restando dietro ad Alec, quando entrarono nella sala.  

-Gli altri bambini sono andati con le famiglie, hanno detto i genitori di Andrea, di fare quello che vogliamo rispose Magnus, sempre con Max in braccio. 

-Non mi trasformi in una zucca, la prego-disse il ragazzino, nascosto dietro ad Alec. 

-Perché dovrei trasformarti in zucca?-chiese fintamente Magnus, facendo l'occhiolino al compagno. 

-Perché ho detto una cosa non vera si nascosti, ma ero arrabbiato, mi prendevano in giro perché mi piace Lisa- rispose l'altro, sempre da dietro il suo nascondiglio. 

-Quindi sei dispiaciuto per quello che è successo?-chiese ancora lo stregone. 

-Si,Signore- rispose il ragazzino. 

-Va bene, allora per questa volta niente zucca, ma devi chiedere scusa a Max, che è di la con i tuoi genitori- disse sorridendo, indicandogli la porta. 

-Grazie Signor Bane- e dopo aver salutato anche Alec, uscì di gran carriera dalla stanza. 

-Tutto bene?-chiese poi alzandosi per andare vicino al compagno, che era rimasto in silenzio. 

-Rafe...-. 

-E' arrabbiato con te perché lo hai sgridato, lui voleva difendere suo fratello-rispose Magnus. 

-Non picchiando un altro bambino-. 

-No, vero. Ma ha pur sempre solo difeso suo fratello- cercò di spiegare lo stregone. 

-Quindi sono stato troppo duro?-chiese Alec, guardano il compagno. 

-Diciamo che eri sempre il solito... Alexander. Figlio perfetto- disse l'altro sorridendo. 

-Dovrei andare da Rafe e complimentarmi con lui?- chiese l'altro. -Scusami ma non ti seguo-. 

-Io ci rinuncio con te- rispose lo stregone, abbassando la testa per catturargli le labbra. 

-Ma io non ho capito, veramente-disse l'altro. 

-Cerca di essere meno Lightwood, e più papà. Rafe ha sbagliato ma è tuo figlio e tu lo hai sgridato davanti a tutti perché ha difeso suo fratello- spiegò con calma lo stregone. 

-Non l'ho sgridato per quello- disse stupito Alec. 

-Amore, io lo so, ma  non ho tredici anni-disse accarezzandogli una guancia. 

-Vado in camera da Rafe- rispose dopo averlo baciato delicatamente. 

-Eh Alexander...-lo fermò lo stregone. -Tatto amore, usa un po' di tatto-. 

Dopo una breve smorfia, uscì dalla stanza dirigendosi verso la sua vecchia stanza. Rafe amava dormire nella sua vecchia camera, quando erano in istituto. Bussò alla porta, attese qualche minuto ed entrò. Trovando il bambino sul letto, abbracciato al cuscino. 

-Possiamo parlare?-chiese il padre, guardando il figlio. 

-Mi vuoi di nuovo sgridare? O intendi ascoltarmi?-chiese arrabbiato. 

-Intendo ascoltarti-rispose il cacciatore, sedendosi al borde del letto. 

-Max non ha fatto nulla, stavamo giocando con la palla ed è finita sull'albero, non riuscivamo a prenderla allora Max ha mosso le mani e la palla è scesa, tutti si sono complimentati. Dicevano che era bravo- disse di un fiato. -Invece, quello si è avvicinato e lo ha spinto, Max è caduto. Quando si è messo a piangere, ha detto che i nascosti non erano ne bravi, ne simpatici ma che erano dei mostri. Che tutti i nascosti erano dei mostri. Ha preso un corno di Max tra le dita e lo ha tirato, Max ha iniziato a piangere e io gli ho tirato un pugno. Nessuno può far piangere il mio fratellino- disse l'altro orgogliosamente. 

-Il problema non è che tu hai difeso Max, quello è giusto, lui è più piccolo e come papà è diverso e questo spaventa le persone- spiegò Alec. 

-Non dovevo colpirlo, ma dovevo chiamarti, vero?-disse Rafe poco dopo. 

-Esatto- rispose. -Questo sarebbe stata la cosa giusta da fare- rispose il padre. 

-Lo sapevo ma è stato bellissimo, dargli un pugno- disse Rafe ridendo. 

-Farò finta di non aver sentito-rise Alec, abbracciandolo. -Quindi non sono un papà cattivo?-chiese. 

-Sei il papà migliore del mondo- rispose Rafe. -E ti voglio bene-. 

-Anche io ti voglio bene-rispose commosso il più grande. 

 

 

 

 

 

   
 
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