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Autore: Natasha_66    02/07/2017    1 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Reina si svegliò un po’ frastornata e con un gran mal di testa. Si staccò tutti i fili e si mise seduta -Cosa vuoi fare?- intervenne Felicity fermandola -I dottori hanno detto…-
-Bla, bla, bla, bla, bla- la interruppe lei alzandosi -So cosa devo fare- continuò uscendo dall’unità medica che era stata allestita nel garage di casa sua -Mamma!- chiamò a gran voce -Dove sono le mie cose?- chiese cercando le sue armi, che trattava come se fossero i suoi bambini.
Ad un tratto si trovò davanti Slade -Sei nei guai lo sai?- le chiese 
-Possiamo litigare dopo? Rivoglio indietro le mie cose- gli disse lei sfasciandosi -Mamma!- 
-È uscita- le disse lui -Cosí evitava di incatenarti al letto-
Reina finí di sfasciarsi e buttando via le fasce -Va bene dai: sputa il rospo- si rivolse a lui
-Sei impazzita?! Potevi morire! E poi non me l’hai detto!- esclamò lui arrabbiato -Quando ti riprendi non uscirai mai più-
-Cosa? Ti ho salvato il culo! Volevi scappare con la coda tra le gambe e di sicuro alla prima occasione l’avresti fatto- ribatté lei sconcertata 
-Mi stai dando del codardo?- le chiese lui -Perché se era per provocarmi sono molto arrabbiato-
-Questa carta non funziona. Puoi arrabbiarti quanto vuoi, ma non mi farai mai paura. Vuoi che ti dica che ho sbagliato? Va bene, ho sbagliato. Vuoi che ti dica che mi dispiace? Va bene, mi dispiace. Vuoi che ti dica che sono un’idiota, una stupida e una psicopatica? Va bene, sono un’idiota, una stupida e una psicopatica- gli disse lei -L’ho pensato prima di decidere e non vedevo altra via d’uscita, magari tu l’avresti vista, ma io no perché la mia mente è limitata. Io non ho il mirakuru che mi aiuta a ragionare sulla situazione in un millesimo di secondo, ho solo me stessa e le mie abilità, che ho coltivata per anni. Vuoi che ti dica queste cose? Posso farlo, ma non è quello che penso. Puoi essere arrabbiato, puoi sgridarmi e puoi persino prendermi a pugni, ma non mi cambierai mai- Slade non le rispose, si limitò solo ad incrociare le braccia e a sbuffare, visibilmente sconfitto. 
-Reina, ci sono delle persone per te- le disse Amir -Le faccio venire qui?-
-No, salgo io- gli rispose lei superando Slade
-Aspetta- le disse lui -Ti accompagno, non puoi andare in giro da sola-
-Fa’ come ti pare- gli disse lei entrando in casa -Ma non interrompere gli adulti mentre parlano- 
-Se ti consideri adulta allora un neonato è un adulto- sbottò lui.
Reina lo fulminò e cominciò a salire velocemente le scale poi si rivolse ad Amir -Vorrei qualcosa per il mal di testa, grazie-
-Te la porto subito- gli rispose l’uomo sorridendo
-E per favore trova le mie armi o mia madre non me le brucerà- gli chiese ancora lei
-Certo- le rispose ancora l’uomo andandosene 
Prima di entrare nella stanza Slade la bloccò -Mi tagli fuori cosí?-
-Io non ti sto tagliando fuori Slade. Sono affari della Setta- gli rispose lei
-Potevo perderti- le disse lui -E non so cosa avrei fatto a vivere senza di te-
Lei lo abbracciò -Mi dispiace sul serio- gli disse lei -Scusami tanto-
-Adesso stai bene, è questo l’importante- la rassicurò lui -Ma voglio che ti rimetta, non voglio che peggiori la situazione. O sarò io a incatenarti al letto, Seshat-
-Perché mi chiami come la moglie di Thot?- gli chiese lei confusa
-Perché era la dea delle scienze e della sapienza. Ci ho pensato per un po’, lo ammetto- le spiegò lui -Poi tuo fratello ha pensato che sarebbe un ottimo nome da vigilante-
Reina sembrò un attimo interdetta -Perché non ci ho pensato io?- si chiese poi si rivolse al suo fidanzato -Non ti esaltare: non potrai mai battere il mio cervello-
Amir arrivò con un bicchiere -La tua medicina-
-Oh, grazie Amir- gli disse lei bevendo -Hai trovato le mie cose?-
-Si, le ho messe nella tua stanza e l’ho chiusa a chiave- le disse l’uomo
-Bene, grazie. Hai la giornata libera- poi si rivolse a Slade -Stai attento che ti tengo d’occhio-
-Veramente dovrebbe essere il contrario- commentò lui -Ti aspetto qui fuori-
Reina chinò il capo ed entrò nell’ufficio di suo zio -Sono felice di rivederti in piedi- le disse lui -Anche se siamo addestrati per “resuscitare” dalla morte-
-Sono pronta, zio. Voglio essere libera per restare con la mia famiglia- gli disse lei 
Suo zio prese un bracciale dorato e glielo diede -Questo ora appartiene a te, Gran Maestro- le disse chinando la testa in segno di rispetto -E come Gran Maestro in uscita ti chiedo una umile cortesia-
Lei prese il bracciale e lo mise al braccio perché era troppo grande per il polso di una donna -Mi hai servita bene, zio. E per sdebitarmi farò qualsiasi cosa-
-Voglio che Cal prenda il mio posto. Mi ritiro e mio figlio è pronto per essere il mio successore- le chiese lui
-Va bene, fai venire Cal domani mattina e voglio che anche gli altri sappiano. Dobbiamo espanderci e i guerrieri esperti che lavorano da più tempo diventeranno maestri e andranno in cerca di chiunque sia abbastanza abile e scaltro da diventare uni di noi: bambini di strada, ex mercenari, chiunque-
-Si, Gran Maestro-
  
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