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Autore: shinepaw    03/07/2017    3 recensioni
Brooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la rivalità sta però un sentimento molto più grande...
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Sequel di Juliet & Juliet 2.
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Castiel's point of view

Fisso l'armadio aperto con disperazione. Avete mai avuto il terrore di non aver nulla da indossare? Perché io lo sto avendo.

Non che mi manchino letteralmente i vestiti, ovvio. Ma tutti quelli che ho sono grigi o neri o da equitazione. Un mucchio di indumenti da equitazione. Non è che non mi piacciano i vestiti colorati, anzi. Il mio colore preferito è il viola e ci ho provato, a comprare qualcosa di viola... e femminile. Tuttavia ogni cosa 'femminile' o di un colore reputato da ragazza è misteriosamente sparito. Non so che fine facciano quelle cose, però so che è la moglie di mio padre a farle sparire: non ha nessuna intenzione di accettare né la mia identità, né il mio modo di esprimermi.

È un problema, certo, ma non è mai stato un grosso problema. Almeno fino ad oggi. Perché oggi ho un appuntamento con Brooklyn. In città.

- Siamo sempre fra i cavalli - ha detto. - E amo stare fra di loro quanto te ma... insomma... visto che siamo una c-coppia... ho pensato che potremmo andare a fare shopping... ti piace fare shopping, vero? E magari poi andare al cinema... se vuoi...

Non m'importa particolarmente di come mi vesto. Se mi sento una ragazza, sono una ragazza anche se non ho nulla di vagamente femminile. Ma oggi... desidero disperatamente farmi carina per lui, per essere la bella ragazza al fianco del ragazzo bellissimo.

Il tempo purtroppo è tiranno e io, siccome non voglio arrivare in ritardo, m'affretto ad indossare una maglietta nera con una testa d'unicorno e un paio di jeans attillati.

Per un istante mi chiedo cosa potrei fare con i capelli, tuttavia decido di legarli come sempre. Brooklyn ha detto che adora quando faccio la coda...

Mi metto un filo di trucco e mi guardo allo specchio: l'effetto non è quello sperato, ma non ho tempo di inventarmi qualcosa per sentirmi soddisfatta.

- Ti sei conciato così solo per un'uscita con gli amici? - chiede sospettosa la moglie di mio padre, mentre m'infilo le scarpe. Non le metto quasi mai, siccome uso sempre gli stivali.

- Già - replico lapidaria. Non ho voglia di litigare con lei per come mi vesto, figuriamoci se ne ho voglia perché adesso ho il ragazzo. Non le ho detto di Brooklyn e nemmeno a mio padre. A lui non interessa, sinceramente. Lei invece pensa sia un'altra disgrazia, che mi piacciano i ragazzi. - Ciao.

Esco senza aggiungere altro, tanto mio padre è al lavoro, e vado a prendere il bus. Durante il viaggio Take your time mi fa compagnia. Una ragazza con gli occhiali, i lunghi capelli scuri e un libro di Harry Potter in mano si siede di fianco a me e mi guarda a lungo.

- Adoro i tuoi capelli! - esclama con un forte accento italiano. Avvampo, prima di abbozzare un timido sorriso.

- G-grazie...

La mia fermata è prima della sua e io non so bene cosa fare. Mi saluta energicamente, quindi ricambio con incertezza.

Be'... almeno esistono ancora le persone gentili.

Brooklyn mi aspetta vicino alla pensilina del bus e il mio cuore inizia a battere più forte quando lo vedo. Indossa una felpa nera senza maniche che mette in risalto le sue braccia dai muscoli già piuttosto definiti e un paio di jeans strappati e i suoi ricci dorati sono ribelli come sempre.

- C-ciao, Brook - dico. Non appena mi nota, sul suo volto appare un sorriso.

- Ciao, principessa - replica, studiandomi per un interminabile istante con apprezzamento. Arrossisco. Anche lui è avvampato lievemente.

- Principessa? Io?

- Vedi qualcun altro che potrebbe essere una principessa a parte te? Io no.

- Tu. Tu potresti essere la principessa - ribatto, ghignando e rilassandomi. È impossibile sentirsi a disagio con Brooklyn.

- Molto divertente - concorda, prima di afferrarmi per i fianchi e baciarmi. - Sei bellissima, Cas. Abbiamo perfino i vestiti abbinati!

Ci avviamo verso i negozi. Mi tiene stretta a sé cingendomi la schiena con un braccio, possessivo.

Ad un certo punto incontriamo delle ragazze che si mettono ad ululare il suo nome quando lo vedono. Sono delle sue compagne di scuola.

Me le presenta una ad una, ma so già che mi dimenticherò i loro nomi nel giro di un paio di minuti. Non mi piace come mi guardano e come guardano Brooklyn.

Lui non sembra accorgersene, perché mi presenta come la sua ragazza e mi bacia sulla guancia con entusiasmo davanti a loro.

- Quella non è una ragazza! - le sento dire dopo averle salutate.

- Oddio... ma dici che lui lo sa?

- Secondo me no!

- Povero Brook!

Adesso sì che mi sento tremendamente a disagio. Forse avrei dovuto ignorare come mi sento e vestirmi come un ragazzo, mi ritrovo a pensare, così avrei evitato di creare questo problema a Brooklyn.

'Povero Brook'...

- Cas? C'è qualcosa che non va?

- N-no... - mento, perché ho l'impressione di rovinare il nostro appuntamento, a confessargli quanto certe parole mi facciano soffrire.

- Aspetta... è per quello che hanno detto le mie compagne dopo che le abbiamo salutate?

Le ha sentite anche lui, allora...

Annuisco lentamente e Brooklyn mi abbraccia.

- Sei una ragazza bellissima - asserisce, stringendomi forte. - La più bella di tutte. E sei mia... principessa.

Ricambio l'abbraccio, poggiandogli il mento sulla spalla.

- Cas, lo so che è dura... ma ti prego, dimmi se qualcosa ti fa stare male. Ci sto male anch'io se non sei felice, sai?

Insinuo una mano tra i suoi meravigliosi ricci e lo bacio dolcemente.

- Scusa - bisbiglio. Proseguiamo con il nostro giro. Mi convince a provare un sacco di vestiti che mi piacciono ma che non proverei mai perché non posso comprarli e poi mi costringe a provare abiti bizzarri solo per fare delle foto con lui.

Facciamo tappa anche al negozio di animali. Inutile dire che, quando arriviamo alla sezione cavalli, i nostri occhi iniziano a scintillare.

- Guarda, Cas! Questo piacerebbe tantissimo a Wamblee!

- Brook! Brook! Vieni qui! Devi assolutamente vedere questo!

- Ma dài, costa tantissimo! Papà non me lo prenderà mai... però forse posso chiederlo alla mamma come regalo di compleanno.

Non riesco a trattenermi dall'esibire una smorfia. Da quando la mamma non c'è più mio padre non mi ha più nemmeno augurato buon compleanno... gli unici a farlo erano la direttrice del maneggio in cui andavo prima e i bambini che lo frequentavano. Ero una specie di celebrità, per loro.

Brooklyn nota la mia espressione e mi bacia rapidamente sulla guancia.

- Vieni - dice, prendendomi per mano. - Ho visto delle statuette bellissime.

In effetti non avevo notato delle carinissime statuine di cavallo di diversi colori e grandezze, in base alla razza. Ci sono anche un palomino e un Appaloosa tremendamemte somiglianti a Shining Tears e Wamblee.

- Queste costano poco - commenta il mio ragazzo, afferrando il palomino. Io prendo l'Appaloosa.

Paghiamo, senza dire nulla, dopodiché dividiamo un gelato.

- Non c'è dubbio, sei la mia anima gemella: sei l'unica persona che conosca a cui piaccia la fragola! - esclama, dopo aver scoperto che il mio gusto preferito è lo stesso suo. Le mie guance devono essere dello stesso colore delle due palline di gelato.

Fatta merenda andiamo al cinema a guardare Wonder Woman. Il film è carino, per quel poco che riesco a vedere.

- Hai mai guardato un film, Brook? - gli chiedo, ridendo. - Avrei preso meno popcorn, se la tua idea di andare al cinema consisteva nel limonare dall'inizio alla fine.

- Mi dispiace... non riuscivo a smettere - si scusa, imbarazzato.

- Di baciarmi?

- Già. Posso baciarti ancora?

Come dirgli di no? Ci sediamo su una panchina e riprendiamo da dove abbiamo interrotto. Quando ci stacchiamo ansima per un secondo sulla mia bocca. Anch'io ho bisogno di riprendere fiato.

- Una ragazza sul bus mi ha detto che adorava i miei capelli - asserisco del tutto casualmente.

- Anche io li adoro - replica, allungando una mano per accarezzarmeli dolcemente. - È stata carina quella ragazza, comunque.

- Già. Aveva un libro di Harry Potter.

- Quale?

- Non lo so, non ho visto bene.

- Sei un'osservatrice, uh?

Gli rubo un bacio lento e languido. Quando si allontana recupera il sacchettino del negozio di animali e tira fuori la statuetta del palomino.

- Come ricordo del nostro primo appuntamento - mormora, porgendomela. Io, prima di prenderla, gli offro la statuetta dell'Appaloosa.

I nostri occhi s'incrociano, azzurro nel verde. Ci sorridiamo.

- Grazie - diciamo nel medesimo istante. E scoppiamo a ridere.

- Forse Will ha ragione - commenta Brooklyn, accarezzandomi di nuovo i capelli. - Siamo nella fase coppia sposata.

- Non iniziare a dargli ragione - sbuffo, avvampando. Però Brooklyn, nei panni di mio marito... l'ho immaginato eccome.

-

Note dell'autrice:
buon... whatever. Ho promesso ad un pasticcino che per mezzanotte ce l'avrei fatta e ho sforato un po' lo so ed è un miracolo che ce l'abbia fatta con giusto questo ritardo... buon viaggio, pasticcino! E buonanotte a me... Un abbraccio
   
 
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