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Autore: Natasha_66    03/07/2017    1 recensioni
"Voglio che tu vada in Egitto, che ti addestri per poi tornare e curare la parte malata di questa città" le disse Robert Queen. Reina, sorellastra di Oliver, ha promesso al padre che solo la morte potrà fermarla, anche se ció la porterà a scontrarsi con l'uomo che ama e con la sua famiglia. Una setta, un distaccamento della Setta delle Ombre, che agisce per proteggere gli innocenti dalla parte malsana dell'umanità. Dei guerrieri, pronti a morire per la loro causa.
Una promessa, portata avanti a testa alta e senza rimorsi "Anche a costo di morire"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Slade Wilson, Thea Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Alla Wilson Tower, Reina era impegnata con una marea di fogli di arretrati, ovviamente perché non erano i suoi, ma Slade aveva deciso di seguire le tracce di Wade chissà dove, circa tre settimane prima, e non era più tornato. Stava per avere un collasso mentale quando miracolosamente suo marito entrò nell’ufficio -Sembri distrutta- commentò lui un po’ sorpreso -Non eri quella super organizzata?-
-Io nelle mie cose sono super organizzata, ma tu neanche un briciolino. Nemmeno metti in ordine i fogli per data- rispose lei -E a quanto pare ti dimentichi anche di chiamare qualche volta- continuò alzandosi -E per punizione dormi sul divano-
-Sai quante volte l’hai detto?- le chiese lui sedendosi alla scrivania -Circa un centinaio, ma poi ti sei ricreduta-
Lei si massaggiò il collo -Se stanotte ti svegli tu puoi fare tutto quello che vuoi- gli rispose lei -Io ho avuto tre settimane d’Inferno- si sdraiò sul divanetto -Per fortuna JJ mi aiuta se no sarei già impazzita-
-Come ha fatto la casa a trasformarsi in un campo da guerra?- le chiese lui -E poi sono ordinato, sei tu che sei maniacale-
-Grant ha la varicella e a Rose stanno spuntando i denti e credo stia prendendo anche lei la varicella. A proposito: l’hai fatta la varicella vero?- 
-Ovvio che l’ho fatta. Anzi, mio padre mi diceva sempre che è meglio farla da bambini perché da adulti è una rottura, allora sono andato da un mio amico che l’aveva presa e me la sono fatta attaccare- le spiegò lui 
-E poi sono io la masochista- commentò lei poi guardò l’ora -Io torno a casa, Joe mi ha chiesto se lo alleno oggi e poi devo badare ai bambini- lui le rispose con un mugugno -Puoi anche rispondermi civilmente-
-Cosa devo dire che già non ho detto? Lo sai che non voglio che Joe faccia la mia stessa fine- le disse lui
-Guarda che la tua fine è stata sposare me e avere due figli bellissimi- gli fece notare lei -Figli che non stai crescendo perché sei troppo impegnato a inseguire Wade e a non ascoltare-
-Ne parliamo dopo, Ren- tagliò corto lui -Non è né il luogo né il momento-
-Non è mai il momento per te- commentò lei -Ah e se torni tardi senza avvertire, cambio la serratura e dormi fuori al freddo e al gelo- disse per poi andarsene. Prese la giacca all’ingresso e salí in macchina e si diresse verso casa. Una volta arrivata alla grande casa Wilson entrò e andò ad abbracciare i suoi due bambini ammalati. Grant aveva quasi cinque anni e, con la grande gioia del papà, non le assomigliava per niente, mentre Rose aveva otto mesi ed era identica a lei. 
-Mamma, sei tu?- le chiese una voce dal corridoio
-Si, JJ. Sei pronto?- gli rispose lei
Joe entrò nella stanza dei bambini -Sei tornata presto oggi- commentò stupito
-Perché qualcuno ha fatto ritorno- gli spiegò lei -Mi hai preso le medicine?-
-Si- il ragazzo le diede una borsina -Ah e ho notato delle macchie sulla schiena di Rose, ma non so se ha preso la varicella. E poi dovresti buttarlo fuori di casa-
-Ha solo paura che Wade possa distruggere la nostra tranquillità- lo difese lei -E poi gli ho già fatto la ramanzina. Puoi stare tranquillo-
Joe tornò nella sua stanza -Mamma, mi guardi sotto il letto? Forse c’è il mostro- le chiese Grant sotto le coperte
Reina si mise in ginocchio sul pavimento e guardò sotto il letto -Non c’è nessun mostro- gli rispose -Ora ti do la medicina miracolosa cosí in un giorno guarirai del tutto-
-Mi racconti una storia dopo?- le chiese ancora il bambino
-Certo- gli disse lei, poi sentí la porta di casa aprirsi e chiudersi -Intanto prova a riposare un pochino, poi io arrivo a raccontarti la storia- continuò prendendo Rose dal lettino e spegnando la luce. Scese al piano disotto per dar da mangiare alla piccola e incontrò Slade -Sei tornato giusto in tempo per la storia della buonanotte-
-Ma non è sera- le disse lui
-Dai questa a Grant e poi raccontagli la storia, domani starà meglio- gli diede istruzioni lei -Ah e parla con JJ, è molto arrabbiato-
Slade prese le medicine -Dopo possiamo parlare?- le chiese lui
-Si, va bene- gli rispose lei un po’ confusa -Do da mangiare a Rose e poi possiamo fare tutto quello che vuoi-
-Non tentarmi- le disse lui salendo le scale. Reina diede da mangiare alla bambina dagli occhioni azzurri e poi giocò un po’ con lei facendole il solletico, ma visto che suo marito non era ancora sceso, decise di andare a fare una doccia. Mise Rose nel grande letto matrimoniale e la circondò da cuscini, poi entrò in bagno lasciando la porta aperta, cosí da tener d’occhio la bambina. Mentre si stava asciugando i capelli Slade apparve alla porta -Mi vuoi lasciare?- le chiese preoccupato
Lei lo guardò male -Assolutamente no- gli rispose lei sicura -Lo sai che posso essere arrabbiata quanto voglio, ma io non posso vivere senza di te-
-Ho sempre paura che tu non ci sia quando torno tutte le volte a casa- le confessò lui -Ma sentirtelo dire mi rende più tranquillo-
-Lo dici come se non mi conoscessi. Io ti amo e non potrei mai lasciarti- lo rassicurò lei -E poi abbiamo due figli e c’è Joe, siamo una famiglia felice e io voglio che rimanga cosí-
-A proposito…- le disse lui abbracciandola -Non ci starebbe male un altro figlio…-
Reina rise -Si, non ci starebbe male- commentò -Forse tra qualche anno- continuò seria
-Dai Reina…- 
-No, non usare quel tono con me. Rose ha otto mesi, se rimango incinta me passeranno altri nove e avrà un anno e mezzo e Grant quasi sei. Sono ancora un po’ troppo piccoli, poi sarebbero tre da stare doetro e se tu sparisci quando ti gira cosa farò io?-
-Sei un po’ isterica ultimamente- le fece notare lui -Forse ti devi calmare un po’-
-Stai peggiorando la tua situazione, e mirakuru o no giuro che se apri ancora la bocca te ne do talmente tante da farti risvegliare tra un milione di anni- lo minacciò lei -In queste tre settimane non ho quasi dormito per il mostro di Grant, per i denti di Rose, per aiutare mio fratello, per lavorare al tuo posto e soprattutto perché tu non c’eri! Quindi io non sono isterica e non osare insinuare niente-
-Facciamo cosí: quando i bambini staranno meglio li facciamo andare da tua madre e ci prendiamo una settimana solo per noi due- propose lui -Cosí potrai riposare e rilassarti quanto vuoi-
-Non sparirai di nuovo?- 
-No, te lo prometto-
  
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