D’estate quando nemmeno la notte è frescura sulle palpebre ma vento d’inferno e l’insonnia non è che la veglia dei morti
dai contorni di un sogno troppo marcio
la siccità prende il cuore
e sgretola emozioni
se mi stringi sono sabbia
di un mare esausto dopo un temporale
e l’eco di gabbiani
ricorda la nenia su un ramo
di un corvo…