Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: tenacious_deep_soul 99    05/07/2017    2 recensioni
Tutti ci aspettiamo una vita migliore fuori dal nostro paese, anche Julie pensava che la sua partenza per la Corea avrebbe potuto fare della sua vita una vita stupenda. I suoi sogni crollarono di botto quando perse improvvisamente il lavoro a causa della poca clientela. Fortunatamente la sua migliore amica, Soyon, sarà in grado di aiutarla, trovandole una nuova occupazione: grazie a lei farà parte del cast di trucco e parrucco della BigHit, affiancando i tanto conosciuti Bts. La sua vita cambierà radicalmente. Se in meglio o in peggio? Questo dipende da lei...
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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                       •♦Let it be♦•

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Da quel pomeriggio Julie non faceva altro che pensare alle parole di Misun e a ciò che le aveva rivelato.
Ecco perché quella volta le aveva detto di stare attenta, anche se lei non aveva capito bene cosa intendesse.
Le scoperte di quella giornata l’avevano completamente devastata: anche Misun, come Julie, era stata vittima di violenze da parte del fidanzato; da quando la collega vide i due insieme temette che Heejun avesse potuto fare ciò che aveva fatto con lei, ed in effetti non si era sbagliata.
Quella ragazza ne ha passate di tutti i colori e ha dovuto sempre stringere i denti per fare in modo che il rapporto fra lei ed il coreografo potesse aggiustarsi, cosa che in realtà non accadde affatto; quella continuava a subire comunque e nonostante ciò lo amava ancora… però a tutto c’è un limite, anche all’amore.
Non riusciva più a sopportare quei dolori e quelle sofferenze che la danneggiavano moralmente oltre che fisicamente, così partì una denuncia per maltrattamenti. Cosa successe poi? Heejun girò furbamente le carte in tavola dando a Misun il benservito, affermando che le sue fossero solo invenzioni: tutto questo per far sì che non perdesse la sua tanto amata reputazione ed evitare il licenziamento dato che il manager lo considerava suo beniamino; ciò che più fece rimanere basita Julie del racconto di Misun fu la cura psichiatrica che dovette intraprendere sotto costrizione, abbandonando momentaneamente il suo lavoro. Alla fine Misun è dove si trova adesso, libera dalla morsa soffocante di colui che avrebbe voluto vederla ai suoi piedi. Era più che certo che le cose non fossero andate bene nemmeno per lei anzi, forse anche peggio. Come si poteva essere così crudeli e meschini? Perché non amare davvero qualcuno invece che esporlo come un oggetto da collezione e fare di colei che provava davvero qualcosa semplice carne da macello?
Sentire questa storia non era stato sicuramente confortante per Julie ma almeno era stata messa in guardia da ciò che avrebbe potuto succederle e tenuta al corrente della sua vera persona, ossia un vero e proprio demone sceso in terra.

Heejun era un mostro e Julie se n’era resa conto troppo tardi: avrebbe dovuto conoscerlo meglio
ma non l’ha fatto, non ha aspettato nel fidanzarsi con lui, non ha esitato quando
il suo ragazzo le ha chiesto di convivere...


Il fatto che Heejun gironzolasse di continuo per l’azienda facendo da sentinella andando dove gli pareva era qualcosa che turbava non poco la ragazza, la quale era in continuo sgomento per timore di venire attaccata di sorpresa nei momenti in cui nessuno avrebbe potuto aiutarla.
Julie aveva anche paura ad andare al bagno o ad uscire semplicemente da lavoro per la pausa di metà mattinata, quel bastardo l’aveva talmente messa in soggezione che stava cominciando a non vivere.

Il rumore delle bacchette in ferro dei ragazzi sbatteva incessante contro i piatti di ceramica posti davanti ad ognuno; un tintinnio dopo l’altro, sovrapponendosi, sembrava formare una strana melodia. In quel tavolo ricco di pietanze lei era l’unica ad avere ancora il piatto completamente pieno, giochicchiando con il cibo spingendolo con le bacchette da un lato all’altro della stoviglia bianca.
-Julie cos’hai? Ti vedo sovrappensiero…- chiese Jungkook mentre portava alla bocca l’ultimo pezzo di pollo al curry rimastogli nel piatto.
-Non hai toccato cibo, che ti prende?- esclamò Jin sgranando gli occhi alla sola vista del piatto ancora colmo di riso.
-Non ho nulla ragazzi, sono solo… un po’ stanca, ecco. Scusatemi- disse alzandosi col telefono in mano dirigendosi nella sua camera che, riscaldata dall’alto calorifero posto nella parete opposta alla porta, era diventata il suo rifugio, il suo ordinario luogo di ritiro.
Aveva appena impugnato il pigiama quando qualcuno bussò alla sua camera:-Umpf… avanti-
-Ehi, disturbo?- dalla porta, che pian piano si apriva gradualmente, spuntò la snella figura di Jimin il quale aveva iniziato ad osservare la ragazza da sotto il ciuffo biondo scuro che gli cadeva sugli stretti occhi a mandorla.
-No, affatto. Entra- gli parlò Julie mentre risistemava quel disordine cronico che come sempre albergava nella sua stanza.
-Tu non stai bene, e io lo vedo. Che ti succede, Julie?- disse lui fermandosi a qualche centimetro di distanza dalla porta, chiusa poco prima alle sue spalle.
-Jimin sto bene, non c’è nulla che non va!- ringhiò lei alzando poi il tono della voce.
-Smettila di mentire a te stessa e a me, Julie. Si capisce benissimo che qualcosa non va in te-.
Jimin si diresse con passi lenti verso la sagoma magra della ragazza, che si stava muovendo rapidamente per tutta l’area della camera con il semplice intento di distrarsi rassettando quella confusione che vedeva solo lei.
-Vuoi fermarti un attimo!?-
-Non vedi che sto facendo?-.
Quello, colto da strani istinti, la fermò prendendola per le spalle e la bloccò con la schiena contro al muro.
-Perché mi stai evitando?-
-Cosa ti fa pensare che io stia evitandoti?-
-Non rispondere con un’altra domanda: so che ti piaccio, che non puoi fare a meno di me…- il suo respiro era sempre più vicino al suo viso, sentiva il calore del suo corpo: -Non ho dimenticato quello che c’è stato tra noi la sera del mio compleanno… ti è piaciuto il bacio, non è vero?-
-J-Jimin… dove vuoi arrivare con questo?-
Quella minima distanza che li separava si annullò completamente di punto in bianco: le labbra del ragazzo si fiondarono su quelle di lei colta alla sprovvista, le sue mani cominciarono a sfiorarla, dopo ad accarezzarla e infine a toccarla palesemente; Julie era persa nella sua confusione mentale che in quell’istante stava crescendo a vista d’occhio.
-Jimin… basta, ti prego- diceva interrompendo il bacio che conseguentemente il ragazzo continuava.
-No piccola. Abbiamo appena iniziato-.
Ancora raccolto nel bacio egli si mosse permettendo alla ragazza di allontanarsi dal muro, spingendola poi sul letto accanto a loro.
-Non di nuovo… non di nuovo…- sussurrò Julie con quasi le lacrime agli occhi: -Jimin, basta! Smettila! Vattene via!- cominciò ad urlargli contro non appena quello scese verso il collo.
-Che sta succedendo qui!?- il rumore della porta che sbatteva contro il muro seguito dalle urla di Hoseok fece sussultare entrambi.
Non appena Jimin vide il suo amico e i restanti membri al suo seguito bloccarsi all’ingresso nel vedere ciò che stavano facendo scattò come una furia levandosi da sopra al corpo di Julie, tutta scombinata e immersa in profondi singhiozzi.
-Cosa cazzo avevi intenzione di fare Chim!?- urlò Yoongi andando verso di lui camminando a grandi falcate.
-Come hai osato fare quello che hai fatto!?- sbraitò Jin seguendo Suga senza pensarci due volte.
-Faresti meglio ad uscire di qui, amico- Taehyung fu l’unico assieme a Namjoon a mantenere la calma e ragionare lucidamente, infatti furono proprio loro a prenderlo e portarlo fuori dalla stanza seguiti dal resto dei ragazzi mentre Hoseok e Jin rimasero con Julie.
La ragazza stava ancora sul suo letto rannicchiata su se stessa in balìa delle lacrime.
-Julie stai calma, ti prego- la abbracciò Hoseok non appena la vide tremare. In quel momento Julie venne colta da un improvviso brivido per tutta la lunghezza della schiena che la portò a levarsi a sedere, asciugandosi il viso bagnato con il polso e sciogliendosi da quell’abbraccio che, anche se dolce, non voleva ricevere.
-Basta… per favore… basta…- supplicava lei portando le maniche del maglioncino contro la faccia.
-In che senso “basta”? Jimin ti ha fatto questo altre volte!?- scattò all’impiedi Jin pronto per suonarle di santa ragione a Jimin quando venne frenato per la maglia dalla ragazza.
-Non lui… Heejun-

►Angolo autrice:
Annyeonghaseyo mie care armys! Finalmente ho fatto il mio ritorno con il nuovo capitolo della fic, mi auguro vi sia piaciuto e vi abbia messo più curiosità… Ho preferito pubblicare adesso perché sarò assente per un po’ dato che partirò per le vacanze, quindi non penso sarò molto attiva sul sito. Nel frattempo vi ringrazio sempre per il vostro supporto, le vostre recensioni alla storia mi spronano a dare del mio meglio ogni giorno che passa, e ne sono davvero fiera <3 Con ciò, chiudo tutto e mi ritiro ahah
Bacioniiii

 
  
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