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Autore: Miss Kon    05/07/2017    0 recensioni
“Draco?”
La voce familiare lo riscosse dai suoi pensieri.
Si voltò.
[...]
“Draco ti stanno cercando al piano di sotto. Ti cercano tutti, è il tuo matrimonio, dovresti strare con gli ospiti”

Una piccola Draco x Luna senza pretese, ambientata nel post-guerra ~♪
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Congratulazioni.



Sentiva vociare praticamente ovunque, al piano terra, sulle scale, nei corridoi che portavano alle stanze del piano superiore.
In mezzo a quel brusio aveva sentito, qui e lì, chiamare il suo nome, erano le voci di Zabini, di sua madre. Aveva udito anche la voce del padre chiamarlo da basso, nel camerino dove si era cambiato.
Non che per lui cambiasse qualcosa. Anche se lo cercavano avrebbe potuto comunque prendersi ancora qualche minuto per sé. Il maniero aveva l’ineluttabile vantaggio di essere grande, molto grande. Ci avrebbero messo un po’ a capire in quale stanza era.
“Draco?”
La voce familiare lo riscosse dai suoi pensieri.
Si voltò.
Aveva qualcosa nello sguardo, qualcosa di così cupo che sembrava rabbuiare anche le sue iridi chiare. Sembrava un cielo in cui si stavano raccogliendo dei nuvoloni temporaleschi, Luna se ne accorse subito.
E con un mezzo sorriso gli si avvicinò.
Vestiva con un abito beige, vaporoso, e sul capo aveva una coroncina di fiori. Anche se coroncina era eufemistico viste le dimensioni dei fiori.
In mezzo ai suoi invitati spiccava come un corvo in una distesa di neve. Beh per lui lei spiccava sempre, ovunque. Come un faro in piena notte.
“Draco ti stanno cercando al piano di sotto. Ti cercano tutti, è il tuo matrimonio, dovresti strare con gli ospiti” continuò la ragazza. 
Il tono gentile e spensierato. Il vestito. Quei capelli chiari e voluminosi. Quegli occhi così cristallini.
C’era qualcosa in lei che ora, più che mai, la faceva sembrare eterea, come un fantasma, o magari un patronus. Di fronte a quei pensieri si sentì attanagliare da una strana sensazione, un misto di ansia e dolore. La vide alzare la mano, intenta a poggiargliela sul viso come tante altre volte aveva fatto.
La lasciò fare, voleva sentire il tocco leggero del suo palmo sulla guancia, per rincuorarsi e accertarsi che lei fosse reale, fisica e non incorporea.
Il giovane Malfoy si lasciò sfuggire un piccolo sospiro, quasi impercettibile, ma che aveva una leggera sfumatura di dolore.
La guardò per un breve istante, per poi avvicinarsi al suo viso, cercando le sue labbra. Ma Luna voltando un po’ il capo sfuggì quel contatto e di nuovo, quel lampo di ansia mista a dolore attraversò Draco.
Ma certo. Ormai per me lei è etera. Anche se è qui.
“Draco” incominciò lei, nella voce una nota di dolcezza si mescolava a un qualcosa di più amaro, indefinibile “É il giorno del tuo matrimonio, non essere sciocco. Astoria ti vuole davvero bene. E tu ne vuoi a lei” 
Ma non la amo. 
“Io non volevo questo matrimonio” fu l’unica cosa che riuscì a replicare.
Luna sorrise, come si sorride ai bambini, e inclinò il capo.
“É andata così”  
Seguì un lungo minuto di silenzio, in cui rimasero lì senza muoversi e senza dire niente, quasi il tempo si fosse fermato.
Già. È andata così.
Il vociare, all’improvviso si fece più distinto, e la voce di Narcissa chiamò di nuovo Draco, ma questa volta dall’inizio del corridoio.
A breve avrebbe trovato il figlio.
Avrebbero dovuto staccarsi, Luna avrebbe dovuto togliere a mano dal volto di Draco, e Draco avrebbe dovuto smettere di guardare in quel modo Luna. Ma stavano esitando. Entrambi in bilico. Entrambi restii.
“Draco, sappi che qualsiasi cosa accada io ti amerò per sempre. E non amerò nessun altro come te”
Fu come un fulmine a ciel sereno e un’ondata di sentimenti contrastanti lo travolsero, cogliendolo impreparato quanto un acquazzone estivo.
La guardò, vagamente sorpreso, o forse smarrito?, per alcuni istanti, poi prese la mano di lei e dopo averla stretta nella sua ne baciò il palmo.
“Anch’io, Luna, non amerò mai nessuno come te”
Si guardarono velocemente, con quell’urgenza tipica degli addii, poi si separarono, a malincuore.
Draco fece un paio di passi all’indietro, mantenendo il contatto visivo, poi si voltò e si diresse verso la porta, aprendola.
“Eccomi, madre” esordì ad alta voce “Sono qui” e così dicendo uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Luna lo sentì parlare con la madre, qualche stralcio di frase le arrivò da oltre la porta “avevo bisogno di tranquillità….mal di testa….troppa gente”
“Tesoro ti cercano….sì, capisco, no, tuo padre…”

Ma Luna non stava ascoltando veramente, stava cercando di intrappolare il ricordo del momento appena passato, per chiuderlo nello scrigno più prezioso della propria memoria.
Con le guance colorate da un lieve rossore  si strinse le mani al petto e sorrise.


 

Fu un matrimonio fantastico. La sposa era bellissima e lo sposo elegante come pochi.
Astoria sembrava davvero una principessa delle fiabe, con il suo principe biondo, fu una cerimonia semplice ma elegante e la madre della sposa aveva gli occhi lucidi.
Dopo la cerimonia si festeggiò con un banchetto sontuoso e diversi balli nell’immensa magione Malfoy.
Luna ballò con diversi ospiti e rise, godendosi la festa, mentre la sua corona di fiori minacciava sempre di caderle dal capo. 
Fu una festa così bella che Draco alla fine riuscì pure a sorridere.


 
Fine.

 
  
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