Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: RoryJackson    05/07/2017    8 recensioni
"Chi sei?" Chiese una voce dietro di lei. Era una voce maschile, calda e profonda, stranamente umana. Rory si fermò impietrita. Possibile che fosse lui...? Girò il viso verso la voce la quale proveniva effettivamente dalla creatura, completamente sveglia e all'impiedi.
Questa volta, Rory, poté ben vedere gli occhi della creatura: dalla forma leggermente triangolare, confinavano con il muso beige. Le iridi rosse come il fuoco. - CAP 1
"Tu non sei in grado di spezzare un giuramento" constatò la giovane, placando in un momento l'animo di Shadow, [...] "Io mi fido di te" - CAP 10
Shadow: un essere tanto temibile eppure tanto umano. Un riccio dal cuore indurito per l'ingiustizia subita da parte degli uomini e che, per questo, odia con tutto se stesso. Riuscirà mai a cambiare idea?
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era notte e Rory non riusciva a prendere sonno. Continuava a stare stesa supina, con gli occhi semichiusi, ma che stentavano a farlo completamente. Dopo chissà quanto tempo passato a studiare la base legnosa dell'armadio posto sopra il suo letto, si girò di fianco ad osservare, grazie alla fioca luce che trapelava dalle fessure delle persiane, i contorni del quadretto contenente quella fotografia. Non riusciva a vedere i soggetti della foto, ma, ad ogni modo, non ne aveva poi così bisogno: erano più di otto anni che passava le sere a fissare quelle facce felici.
Capitava a volte che avesse paura di addormentarsi, per timore di rivivere quella scena che tanto la tormentava, chiedendosi spesso come sarebbe stata la sua vita se non avesse spinto sua madre a fermarsi in quel bar, dopo il suo colloquio di lavoro...
Rory si sentiva responsabile per troppe cose, benché non gliele facesse pesare nessuno. Suo padre, o a chi altri credeva avesse fatto un torto, non le rivolse mai una parola rancorosa, ma era lei stessa a pensarci, quando se ne stava in solitudine.
Aveva bisogno di prendere una boccata d'aria fresca, quindi decise di alzarsi. Prese la stampella e s'incamminò verso la porta finestra del soggiorno. Alzò la persiana e si appoggiò alla ringhiera della balconata che collegava anche la camera di suo padre, il quale dormiva serenamente. Da lì si riusciva a vedere tutta la spiaggia, il cui fianco era attaccato ad una collinetta rocciosa e qualche scoglio.
Volse lo sguardo ad un cielo privo di nuvole e con una luna che le parve stranamente più grande e luminosa del solito. Era una visione così ammaliante, così idilliaca, che sembrava intrisa di magia.
Fin quando quella quiete visione non venne scombussolata da un atterraggio leggermente brusco: Shadow era rimbalzato sulla ringhiera, per poi toccare terra con una leggiadria e con una compostezza tali che solo lui possedeva.

"Ciao, Shadow", lo salutò, con tono incolore, ormai abituatasi alle incredibili abilità del compagno. Shadow ricambiò il saluto con un cenno del capo.
"Come stai?" chiese lei, dopo qualche attimo trascorso in silenzio. Il riccio bicolore, quella sera, era più taciturno e serio del solito, tanto che Rory avvertì subito questa differenza nel suo comportamento. Lui si limitò a sbuffare e, per una sciocca convenzione, le rivolse la stessa domanda alla quale, la giovane rispose, con un laconico: "bene, grazie".
Un riscontro che gli fece capire di non essere il solo ad avere pensieri negativi per la testa. Aggrottò la fronte, spinto da una curiosità piuttosto singolare per lui, un interesse che fece sospirare Rory.
"Ti è mai capitato di sentire la mancanza di qualcuno?" chiese, rivolgendosi al riccio, dopo aver passato ancora qualche istante a guardare il cielo, assorta. La creatura sbatté le palpebre, non sapendo cosa controbattere. Non amava mostrare quella parte così vulnerabile di sé, per di più era impensabile, per lui, aprirsi anche solo un po' con un essere umano. Ma, solo perché era cosciente del fatto che stesse parlando con Rory e non con un essere umano qualunque, decise di rispondere sinceramente.
"Sì", annuì, con lo sguardo rivolto verso il cielo, dopodiché, con un piccolo balzo salì sulla ringhiera e si sedette. La giovane inarcò un sopracciglio, sorpresa.
"Posso chiederti chi è?" azzardò lei, titubante. Ormai era troppo curiosa e, data la momentanea sensibilità del riccio, non voleva farsi sfuggire l'occasione di conoscere qualcosa di lui. La risposta di Shadow tardò un po' ad arrivare: riservato com'era, Rory lo avrebbe capito nel caso lui non avesse voluto parlargliene.
"Maria", disse la creatura, con un tono quasi neutro, ma con una sfumatura che caricava la sua voce già di per sé profonda. Era triste? Malinconico? Arrabbiato? Forse era tutte queste cose, ma mescolati in una miscela così lieve e dosata che non si riusciva a capire quale sentimento prevalesse tra tutti.
"Era la mia unica amica".

Era.


Rory non aveva sentito male. Sospirò, afflitta, per poi mordersi il labbro inferiore.
"Mi dispiace, Shadow..." mormorò lei, non sapendo proprio come consolare l'amico. Se fosse stato Christian o Jessica, di sicuro l'avrebbe abbracciato, ma purtroppo Shadow sembrava detestare ogni tipo di contatto fisico, se non quelli prettamente necessari. Inoltre cosa poteva dirgli? Perdere una persona amata non è certo come perdere una banconota da cinque euro. Non ci si riesce a farsene una ragione.
"Aveva dodici anni", continuò lui. Non sapeva perché, ma una volta iniziato era come se sentisse quasi il bisogno di continuare. Necessitava di sfogarsi con qualcuno ed era pressoché un paradosso che questo bisogno venisse scaturito da una semplice ragazza umana. Rory aprì gli occhi completamente, affranta, dal momento che prima li teneva ancora socchiusi dalla spossatezza.
"Com'è successo...?" chiese, senza pensarci due volte. Una bambina di dodici anni può morire in tanti modi: una malattia, un incidente... una fatalità. Ma il solo fatto che un essere così giovane possa cessare di vivere, qualunque fosse il modo, per la giovane era impensabile. Shadow le rivolse un'occhiata alquanto contrariata, non avendo intenzione di dirle altro. Quel ricordo era insopportabile e il solo fatto di pronunciare quelle terribili parole, era atroce.
"Un soldato umano le aveva sparato," rispose, trattenendo un respiro, "solo perché volle proteggermi". Shadow strinse i pugni: le sue parole erano un sussurro di piena collera e rancore.

"È per questo che odi gli umani?" fece ad un tratto Rory, un po' tremolante, con lo sguardo rivolto verso il basso, come se stesse rivolgendosi a se stessa anziché a lui. In quel momento Shadow aveva assunto un'espressione truce, traboccante di disprezzo, ma non fu questo a sconvolgerla. Era scossa per il sentimento di rabbia che lei stava provando in quell'istante. Un'espressione di disappunto che al riccio bicolore non andò giù.
"Mi stai biasimando?" insinuò lui, alzandosi in piedi sulla ringhiera in modo tale da guardarla dall'alto, sputando quelle parole quasi come se intendesse darle uno schiaffo.
"Non fraintendermi, Shadow", sbottò lei, leggermente adirata, voltandosi verso di lui, "ciò che ti è successo è orribile, ma è sciocco ed insensato attribuire la colpa di quell'evento a sette miliardi di persone che neanche sanno della tua esistenza. E tu non sei né uno sciocco, né un cerebroleso".
Il riccio strinse i pugni, fissandola con espressione tra il basito e il furibondo, sperando di intimidirla in qualche modo, senza avere successo. Rory sostenne il suo sguardo e non cedette neanche per un secondo, osservando come gli occhi della creatura apparissero ancor più cremisi alla luce lunare.
“Gli esseri umani non valorizzano la vita, non conoscono la pietà... Perché io dovrei averne?” sbottò lui, infuriato, contro di lei, la quale rimase a bocca aperta per ciò che aveva appena udito. Aveva ben intuito i sentimenti che il suo compagno provasse nei confronti della sua specie, ma sentirselo dire così fu quasi un trauma. Inoltre, era ben consapevole del fatto che, molto probabilmente, stesse tastando il limite della sopportazione della creatura nera, ciononostante decise di dire esattamente cosa pensava, senza alcun riserbo. Le si riempirono gli occhi di lacrime e più cercava di ricacciarle dentro, più queste minacciavano di fuoriuscire. Per questo si morse il labbro e sbatté le palpebre più volte, infine abbassò lo sguardo e mormorò: “Ti pare che ti avrei salvato se per me la tua vita non avesse valore?!”

Le parole della giovane erano appena un sussurro, ma quel rabbuffo fu come una pioggia in ciel sereno per la creatura nera, che venne destata pressoché brutalmente dai suoi pensieri di vendetta e riportata finalmente all’attuale conversazione.
"
Shadow, gli esseri umani - io compresa - sono, sì, imperfetti. Sono patetici, sono una banda di cretini, un ammasso di trogloditi senza cervello, scegli pure la definizione che ti disgusta di più. Ma se pensi di essere il solo a soffrire, ti sbagli".
Il riccio bicolore aveva ormai perso tutta la flemma di cui era dotato ed il suo volto era diventata una maschera di puro astio, forse ancor di più dell'ultima volta, in quella cella all'interno del dirigibile di Robotnik. Come mai nella sua vita, sentì il bisogno di dover colpire qualcosa. Rory, scioccata, vide formarsi una sfera di luce gialla nella mano destra di Shadow e si preparò a ricevere il colpo. Che però non arrivò mai: il riccio l'aveva scagliato contro la collinetta, provocando un'intensa esplosione e un'enorme frana. Decine di massi caddero, andando a scontrarsi con il resto delle rocce in basso, provocando un gran frastuono, e la giovane suppose che se Shadow avesse inteso colpire lei, l'avrebbe carbonizzata seduta stante.
"Io sono la Forma di Vita Definitiva e non ti permetto di rivolgerti a me così", disse lui, a denti stretti, quasi in un sussurro, senza mai distogliere il suo sguardo austero da lei. La ragazza, impressionata dalla potenza di quell'essere, dopo qualche attimo passato a scrutare la collinetta ormai franata, ritornò a rivolgere lo sguardo verso il riccio. Uno sguardo così serio, risoluto, privo di qualsiasi forma di timore, ma soprattutto colmo di costernazione e mestizia - quantunque il battito cardiaco fosse in continuo fermento - che mai la creatura vide prima di allora su un volto umano.

"Tu non sei in grado di spezzare un giuramento", constatò la giovane, placando in un momento l'animo di Shadow, che la fissò pressoché meravigliato quando due calde lacrime le solcarono il volto, ormai tracimante di tristezza. Quest'ultimo scosse il capo e socchiuse gli occhi, rimanendo sulla difensiva.
"Non esserne così sicura", ribatté il riccio, con un filo di incertezza nel suo tono.
In quel momento il padre di Rory uscì dalla sua stanza, intontito dal sonno ma allarmato per i rumori che aveva sentito provenire dall'esterno. Si affacciò fuori al balcone, trovando la figlia e quell'essere fissarsi intensamente.
"Io mi fido di te", continuò lei, avvicinandosi alla creatura, senza neanche dar peso alla sua ultima risposta. Quest'ultima, invece, trattenne il respiro nell'udire quelle ultime parole e fece una smorfia quando intravide Antonio avvicinarsi alle spalle della ragazza. Non riuscendo a tollerare oltre quella situazione, decise di allontanarsi da lei e, in un secondo, sparì nel cuore della notte.

Lasciandola lì, da sola.

***

"Qui agente Freez, ho avvistato il soggetto insieme alla ragazza che lo sta trattenendo. La creatura ha appena lanciato con la mano una specie di proiettile giallo contro una collina vicina. Passo", disse un uomo dall'aria sospetta, travestito come un semplice passante. Teneva i suoi occhi grigi puntati su quella scena, osservandola da lontano, senza neanche poter ascoltare la conversazione dei due - sebbene la curiosità di sapere su quale argomento si ergeva quest'ultima lo stava logorando. Avrebbe voluto avvicinarsi, ma era convinto che la creatura, in virtù dei suoi riflessi sovrumani, l'avrebbe sicuramente visto.
"Qui è il comandante", rispose una ruvida voce dal ricevitore, "continua a sorvegliare il soggetto Shadow. È un essere pericoloso, non possiamo perderlo di vista".
"Sì, signore", affermò il subalterno, "passo e chiudo".
Ma appena il riccio se ne andò a velocità supersonica, Freez alzò la tesa del cappello affinché potesse guardare in alto senza volgere troppo il viso, rivelando un ciuffo di capelli rossi. Infine prese il wolkie tolkie dalla tasca della tuta, mormorando: “Rouge, scendi da lì. Dobbiamo andare”.
Una pipistrellina dalla pelle bianca e il musino abbronzato planò, grazie alle sue robuste ali viola, a terra, proprio a fianco all’agente. Aveva indosso una tutina dello stesso colore delle ali ed un corpetto a forma di cuore che le risaltava le forme tonde ed abbondanti, ai piedi un paio di stivali alti bianchi. Sembrava fosse leggermente annoiata. E, in effetti lo era: non amava quel tipo di missioni, soprattutto quando colui che bisognava sorvegliare era un amico.
“Seguiamolo”, esclamò lui in modo tale che sembrasse più un esortazione piuttosto che un ordine. Rouge annuì, per poi spiccare nuovamente il volo mentre il collega corse verso l’auto vicina.


____


Angolo dell'autrice: ZAN ZAN ZAAAN special guest (chissà che non riesca ad inserirne altri)! :P Innanzitutto, vi ringrazio nuovamente per avermi seguita fino a qui. Le vostre recensioni mi riscaldano il cuore (e mi spingono a fare sempre di meglio). Siete tutti davvero molto gentili. Purtroppo devo comunicarvi che dovrò staccare dalla ff per un periodo leggermente più prolungato rispetto ai "ritardi" precedenti. Sto cercando di portarmi in là con la storia, nel caso dovesse capitare di nuovo un periodo nero come questo, dove lavoro, studio e vita privata mi riempiono i giorni di impegni. Inutile dire che non l'abbandono di certo. Ho lasciato troppe cose incomplete, questa storia non andrà nel dimenticatoio insieme alle altre u.u 
Detto ciò, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo: le cose, come vedete, iniziano leggermente a complicarsi (anche per me, perché ho talmente tante idee in mente che non so da cosa cominciare!) Vi auguro una buona serata/giornata. 
Un bacio, 
Rory!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: RoryJackson