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Autore: lapisblu    06/07/2017    2 recensioni
Questa storia inizia dalla fine. La guerra contro gli angeli è finita. Adesso ai sopravvissuti non resta che ricostruire. Ma cosa resta da ricostruire in un mondo morente come questo? Non resta altro ai sopravvissuti che ricordare e venire a patti con quello che sono diventati . Da un mondo che muore, del resto, ne nasce uno nuovo. Questa è la storia di come il mondo morì e di cosa è rinato.
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Misato Katsuragi, Nuovo personaggio, Rei Ayanami, Shinji Ikari
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Hikari”.

 

“presente” - risponde Shinji.

 

L'aver cambiato scuola insieme ad Asuka e Rei dopo quello che è successo con Toji, l'essersi presentato con un cognome diverso e altri tanti piccoli accorgimenti … tutto inutile.

Dopo sei mesi, gli angeli sono tornati e con loro sono tornati i soliti problemi. I problemi vengono fuori alla pausa pranzo.... dico bene, Shinji?

 

“ehi! Avete sentito?” - dice uno dei ragazzi del campanello intorno al banco di quello che è a tutti gli effetti il piccolo Rais della classe.

 

“che cosa?” - risponde il Rais, un ragazzo già corpulento dagli occhi piccoli e dal cranio rasato, rivolgendosi allo smilzo lì vicino.

 

“stanno ancora tirando fuori della gente da lì sotto. Me l’ha detto uno che abitava lì vicino ed era andato a recuperare le cose che aveva lasciato in casa”.

 

“davvero?” - il rais tira fuori dall'incarto il panino - “cosa c'è di così speciale?”

 

“stanno tirando fuori gente morta, Skull. Gente morta male. Morta schiacciata.” - continua lo smilzo.

 

“e con questo, Ragno?” - dice Skull.

 

“potremmo andare a vedere oggi pomeriggio. Non ho mai visto uno morto schiacciato: sono curioso.” - risponde il Ragno.

 

“i morti sono morti” - commenta un altro ragazzo dai capelli crespi e sfuriati.

 

“giusto, giusto, Bertuccia. Se ci tieni tanto, vacci da solo, Ragno. Come fai quando vai al cesso.”

 

“ma capo...”

 

“Ehi? Io ti devo accompagnare quando vai al cesso? No! Questo ho deciso. E poi adesso è ora di mangiare. Non guastiamoci questo momento” - fa una scrollata di spalle Skull.

 

“ehi! Ehi, Skull! Dai!” - Ragno poggia la mano sulla spalla di Skull, che sta per addentare il fatidico panino.

 

“amico” - risponde Skull - “tu cerchi guai. Alla pausa pranzo, se non mangio divento intrattabile e ti pesto. Capito? Ti pesto di brutto, se continui con questi discorsi cretini” - Skull mette giù il panino e fissa con aria dura Ragno.

 

“GIUSTO! A NESSUNO INTERESSA SAPERE SE QUEI TIZI SONO DIVENTATI DELLE SOGLIOLE, SE SONO SCOPPIATI SOTTO TUTTO QUEL CEMENTO O CHISSà COS'ALTRO” - dice ad alta voce Bertuccia. - “INTERESSA SOLO AD UN CRETINO COME TE, RAGNO”

 

Skull tira un paio di schiaffi sia a Ragno che a Bertuccia.

 

“AHI!”

 

“OHI? MA PERCHÉ?”

 

“ne avrai altri, Bertuccia, se non la pianti di essere così rumoroso” - Skull riprende in mano il panino - “ora parliamo di qualcosa di diverso. E guai a voi se disturbate ancora il mio pranzo. Vi odiate? Trovatevi fuori e picchiatevi. Non potete farlo alla mia tavola.”

 

“.... uuuuuhhhh” - brontola Bertuccia.

 

“comunque, Skull.... cosa vogliono fare i tuoi? I miei vorrebbero trasferirsi” - un ragazzo basso con gli occhiali alza lo sguardo dal cestino del pranzo.

 

“mungh.... mungh... e per fare cosa? Questa città garantisce protezione e difesa. Vi ricordate cosa ne è stato di New York? New Tokyo è inespugnabile per quelle cose.” - risponde Skull guardandosi intorno. Gli piace osservare la classe. Il suo piccolo regno.

 

“fino a tre giorni fa.... è la prima volta che arrivano nell'abitato così di punto in bianco e non riescono a farci evacuare per tempo.” - azzarda Ragno.

 

“Ragno, Talpa, io dico... glom... diamogli fiducia.... è la prima volta che succede. E poi quella gente poteva scappare fuori dai palazzi. Sono morti come topi, perché non volevano scappare.” - risponde Skull.

 

“forse non ne hanno avuto il tempo. Sai cosa diceva sempre il mio amico di prima?” - continua Ragno.

 

“ma che io possa mangiare in pace, no? Avanti sentiamo la tua cazzata. Forza!” - Skull posa il panino e picchietta il banco con le dita.

 

Shinji se ne sta ben lontano da Skull e dalla sua banda. Ma non può fare a meno di ascoltare i loro discorsi.

 

“che quelle macchine, quei robot stavano perdendo, poi uno di quelli ha dato di matto facendo tutto quel macello. Figurati che gli altri due lo hanno dovuto fermare, altrimenti avrebbe fatto a pezzi tutto” - dice Ragno appoggiando le mani sul banco di Skull e sporgendosi un po' in avanti - “capisci?”

 

Skull tira un paio di pugni sulle mani di Ragno.

 

“per prima cosa, questo è il mio banco. Comportati di conseguenza. In secondo luogo, e chi se ne frega?” - dice Skull con una scrollata di spalle - “io, di certo, non sarei rimasto lì mentre quei giganti si stavano prendendo a schiaffi. Affari loro se sono rimasti a fare le belle statuine facendosi ammazzare.”

 

“ma sai quello che si dice in giro?” - dice Talpa.

 

“ti ci metti anche tu?” - Skull fulmina con lo sguardo il povero Talpa.

 

“ancora con quella storia? Sai che internet esiste solo per il porno, Talpa? Provaci qualche volta e piantala di cercare siti strani di controinformazione.” - Bertuccia sfoggia un sorriso malizioso - “ a meno che....”

 

“addio pausa pranzo....” - sbuffa Skull. - “vi concedo altri cinque minuti di questi discorsi, poi se insisterete oltre, mi farò volare dalla finestra della classe.” - Skull incrocia le braccia seccato fissando il panino.

 

“dicono.... che questi piloti siano dei ragazzi come noi. Lo dice uno di questi blogger, giurando che lui e l'amico erano stati selezionati per diventare i piloti di quei cosi.” - dice timidamente Talpa. - e poi c'è dell'altro....”

 

Talpa si avvicina a Skull, gli bisbiglia nelle orecchie qualcosa.

 

Skull si alza di scatto: ha lo sguardo cattivo.

 

“EHI, HIKARI!” - Skull si alza in piedi.

 

Skull si avvicina al banco di Shinji.

 

“EHI! HIKARI!” - Skull può quasi gridare in faccia di Shinji da quanto gli si è avvicinato.

 

Shinji cerca di ignorarlo.

 

“l'hai sentito, Hikari? Quello scemo di Talpa dice che dei ragazzi come noi sarebbero i piloti di quei cosi.... MA TU TI CI VEDI SU QUEI COSI CON LA PROLUNGA?” - Skull tira una forte pacca sulla schiena di Shinji.

 

“ufff.....”

 

“HIKARI, PARLO CON TE! TU PILOTI UNO DI QUEI COSI CON LA PROLUNGA?” - tutti nella classe si voltano verso Skull.

 

Shinji scuote il capo con forza.

 

“No. Io neppure.” - Skull si volta verso Talpa - “visto, Talpa? Io non ne piloto uno, l'illustre mezza tacca qui presente, Shinji Hikari, neppure. Forse sei tu uno di quei piloti?”

 

“io.... ecco... diceva ragazzi della nostra età.... di questa città e di altre....” - balbetta Talpa.

 

“tu riesci a vedere la mezza tacca Shinji Hikari che pilota uno di quei cosi? Io no. E tu, Shinji, ci riesci?”

 

Shinji scuote il capo con forza. Suda.

 

“neppure io.” - Skull sorride a Shinji - “Perché vedi, amico, senza offesa, ma tu non hai le palle neppure per staccarti da questo banchino, figurarsi se ce l'hai per fare una cosa anche solo simile al pilotare quei cosi”

 

“e ridurre in pizze umane tutte quelle persone” - aggiunge Ragno.

 

“giusto, Ragno. Ed ora basta. La pausa pranzo si chiama pranzo per un buon motivo” - Skull si allontana dal banco di Shinji - “ora, dato che mi avete disturbato... Ragno, Talpa e Bertuccia , Voi tre andrete allo spaccio e comprerete con i vostri soldi alcuni di quei tramezzini che piacciono a me. E ne prenderete tanti se non volete che vi meni di brutto. Io non sono come la signoria Shinji Hikari.”

 

“io ce l'ho.” - afferma Shinji.

 

“cosa?” - Skull si volta verso Shinji

 

“il coraggio.” - Shinji parla tenendo il capo chino.

 

“AH. AH. AH.” - ride Skull - “seriamente, Hikari. Noi scherziamo qui, ma se tu avessi davvero il coraggio di salire su uno di quei cosi, non credo che avresti poi il coraggio di farti vedere in giro dopo quello che è successo. Chiunque abbia adoperato quel robot, ci avrà salvato, ma avrà per sempre sulla coscienza quei morti.”.

 

“io....” - continua sempre Shinji con il capo chino.

 

“il coraggio? nessuno di noi lo avrebbe. Inoltre, credo che il pilota non se la passi bene. Sai quanta gente detesta adesso quel tizio? Si parla di circa venti morti.”

 

“io sono davvero.... uno di quei... robot”

 

“allora le voci erano... vere....” - dice Ragno.

 

“certo, Ragno. Erano vere! Il signorino è venuto qua perché nella vecchia scuola lo perculavano tutti dato che è una signorina bugiarda. Lui è un altro di quegli smidollati. Lo vedi come mi parla? Non ha neppure il coraggio di guardarmi in faccia mentre mente.”. - Skull appoggia le mani sulla cintura.

 

“io piloto davvero quei robot...” - afferma Shinji con un tono tutt'altro che deciso

 

“e io sono Napoleone III, imperatore di tutti i Francesi. Basta balle, Hikari.” - Skull dà le spalle a Shinji - “ehi! Cosa state aspettando? I miei panini aspettano.”

 

I tre compari di Skull escono di corsa dalla classe, mente Skull torna a sedersi al proprio banco guardandosi intorno.

 

*“che stupido” - dice la voce di una ragazza.

 

**“esibizionista... bugiardo....” - dice un'altra voce

 

***“pilota di quei robot? Ma a chi vuole darla a bere?”

 

****“sfigato attention whore” - dice una voce maschile.

 

*****“certo che se fosse lui, bisognerebbe dargli una lezione.... per quello che ha fatto”.

 

******”piantala! Non vedi che non è possibile? Figuriamoci”

 

I nuovi compagni di classe non sapevano chi fossi prima di quella notte, adesso lo sanno.

E non mi credono.

Credono che io stia mentendo.

Mi disprezzano: non mi piace.

 

Certe volte penso che dovrei ubriacarmi per trovare la forza di entrare in classe a testa alta.

 

**********

 

 

Shinji salta le lezioni del pomeriggio, con una scusa riesce ad uscire prima dalla classe e anziché andare nell'infermeria, si nasconde sulla terrazza del tetto.

 

Se ne sta in un angolino, accovacciato, tenendosi la testa con le mani.

 

Si sentono le cicale in lontananza.

 

Poi....

 

Passi.

 

Qualcuno arriva sulla terra. Lo hanno trovato,

 

La persona sta in piedi davanti a Shinji.

 

“Ayanami”- dice Shinji sottovoce.

 

“Ikari. Sapevo di trovarti qui.” - risponde Rei in tono neutro.

 

Silenzio.

 

Rei decide di sedersi accanto a Shinji.

 

“Non è da te.... sei diversa dal solito.” - commenta Shinji.

 

“Può essere che lo sia. Anche tu lo sei: cosa ti succede, Ikari?” - Rei tiene le gambe raccolte contro il petto.

 

“Il mondo fa schifo. Non c’é… pietà. Guardali! Mi tengono a distanza, mi odiano, credono che sia bugiardo. Io mi sento un mostro.”

 

“Non lo sei.”

 

“Sì, invece. Lo sono. Li volevo uccidere come ho ucciso quella cosa.”.

 

“Le cose non si uccidono.”

 

“Rei, non capisci. Io sono un mostro, ho fatto del male a chi amavo, Toji, tu, Asuka; Non esiste

nessuno che sia sano se mi resta vicino.”

 

“Io sono qui.”

 

“ed Asuka? Lei non c'é. Toji e Kensuke non ci sono...”

 

“davvero ti dispiace non avere vicino Soryu? Avete un pessimo rapporto.”

 

“La paura del dolore è tornata. L’odore del sangue di quell’essere mi si è attaccato addosso.” - una lacrima scende dalla guancia di Shinji - “stanotte in bagno… non facevo che vomitare… io questa volta ero cosciente, l’unità faceva quello che io volevo… voglio morire”

 

“è un normale shock post-traumatico” - dice Rei in tono neutro.

 

“questo dolore nato dalla solitudine mi uccide. Io sono inumanooohooo.” – Shinji singhiozza, sta piangendo.

 

Si sentono le cicale in lontananza.

 

Tanto tempo fa un ragazzo aprì l'entry plug dello 00, si ustionò le mani nel farlo e appena vide che Rei stava bene, sorrise felice. Le voleva bene, a suo modo. Quello stesso ragazzo, adesso, sta piangendo vicino a Rei.

 

E Rei lo abbraccia:- “guardami! Calmati, io neppure sono umana secondo loro, ma vivo. Sono umana. Cosa ti rende diverso da me?- si apre la camicetta e appoggia la testa del ragazzo sul proprio petto- .”ascolta! Lo senti? È il mio cuore che batte come il tuo. Non sei mostruoso… sei spaventato, tutto è nuovo per te. Ma non sei… solo”

 

Shinji continua a piangere, Rei inizia ad accarezzargli la testa. Shinji prima passa dal piangere al singhiozzare e poi smette di piangere. Alcune lacrime hanno bagnato il seno Rei. Una strana sensazione.

In lui io – pensa Rei- mi rivedo, conosco la sua sofferenza, cercherò di alleviarla fin dove potrò. N on dimentico quello che ha fatto per me.... fino a che Soryu non sarà uscita da suo piccolo mondo egocentrico, io mi prenderò cura di lui, poi lo faremo insieme. Per prima cosa devo non farlo sentire solo. Inoltre il contatto fisico fa bene a me come a lui…

 

“Shinji” - bisbiglia con voce calma e tranquilla Rei - “se soffri così tanto, perché non passi un po' di tempo con me? Da me.”

 

“Da te? “ - domanda Shinji.

 

“Da me! Non credo che sia impossibile per qualche ora. Sarà piacevole.” - Rei bisbiglia ancora.

 

“Ma Asuka....”

 

“Ti lascerà andare, deve regolare alcuni conti con se stessa.” - Rei usa un tono secco.

 

"Sei diversa da come ti ricordavo.”

 

“Tutti cambiano. Anche noi tre.”

[vers. 2.0 del 09 07 2017]

 

   
 
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