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Autore: shinepaw    08/07/2017    3 recensioni
Brooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la rivalità sta però un sentimento molto più grande...
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Sequel di Juliet & Juliet 2.
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Castiel's point of view

Mi guardo allo specchio, fissando per un lungo istante i miei occhi. Sono azzurro vivo, più grandi e meno freddi di quanto pensassi. Le mie ciglia sono scure e relativamente lunghe. Mi passo una mano fra i capelli, pettinandoli con le dita.

Sono presentabile...?

Oggi viene Brooklyn a pranzo. A casa mia, intendo. Voleva che conoscessi la sua famiglia, ma io... non mi sento ancora pronto, così l'ho invitato a mangiare con me e fermarsi a guardare un film.

Mi guardo un'ultima volta, poi sento il campanello suonare e mi affretto ad andare ad aprire la porta. Brooklyn è splendido come sempre: i suoi occhi sorridono con la sua bocca, i suoi ricci sono dorati e selvaggi come ogni giorno e oggi indossa una semplice t-shirt bianca e un paio di jeans blu.

- Ciao, Brook - dico, portandomi una mano ai capelli anche se mi ero ripromesso di non toccarli. - Sei... in perfetto orario. E, uhm...

- E...? - mi sprona, sorridendo ulteriormente.

- Stai... bene, così - concludo goffamente, indicando i suoi vestiti. Ride sommessamente.

- Grazie. Posso baciarti?

Avvampo lievemente.

- Okay, ma fa' in fretta...

Posa rapidamente le labbra sulle mie, io spero che mio padre o sua moglie non vengano a controllare perché ci stia mettendo tanto.

Mi scosto per lasciarlo entrare e lui si toglie le scarpe e le ripone in un angolo. Io lo osservo in silenzio.

- Sei nervoso? - mi chiede, accarezzandomi un braccio. - Andrà tutto bene.

Annuisco lentamente e lo conduco in sala da pranzo. Mio padre è a tavola e sta utilizzando il cellulare, sua moglie è ai fornelli.

- Brooklyn è arrivato - annuncio nervosamente.

- Buongiorno - dice lui educatamente, sorridendo. - Grazie di avermi permesso di mangiare con voi.

Mio padre gli stringe la mano senza commentare.

- Benvenuto - lo accoglie sua moglie con un sorriso finto. Ci sediamo e lei serve il pranzo.

- Perciò... anche a te piacciono i cavalli? - chiede papà con aria disinteressata.

- Sì. I nostri cavalli sono vicini di box.

- Hm-hm. Sei bravo a cavallo?

- Papà... lui è il migliore di tutto il maneggio - intervengo timidamente, avvampando.

- Dopo di te - ribatte Brooklyn, accarezzandomi un ginocchio da sotto il tavolo.

- E i tuoi genitori cosa fanno? - domanda la moglie di mio padre, sempre con quell'irritante sorriso finto sulle labbra.

- Mio padre è un giocatore di basket e mia madre lavora in una libreria. Mia sorella maggiore è un'insegnante di teatro...

- Oh, che bello!

Seh, come no, penso io, mangiando in silenzio. Mentre lei continua a riempirlo di domande io non riesco ad impedirmi di lanciargli di continuo occhiatine di sottecchi. Mi chiedo se si possa intuire che sono innamorato perso di lui.

Brooklyn risponde sempre educatamente e intanto mi stringe una mano sotto il tavolo, accarezzandomela con il pollice. Ho i brividi.

- Grazie per il pranzo - dice, una volta finito di mangiare. Lascia andare la mia mano e si alza. Spero non si offra per aiutare a sparecchiare, anche se sarebbe capace di farlo.

- Vieni, ti mostro la mia camera - m'affretto a replicare, imponendomi però di non afferrarlo per un polso e tirarlo.

- Okay...

Una volta nella mia stanza il suo sguardo vaga lungo le foto appese alle pareti. Io lo afferro per la maglietta e lo bacio, prima di accostare la porta.

Voglio baciarlo sul mio letto...

- Mi piace la tua camera - commenta, fra un bacio e l'altro.

- A me piaci tu - bisbiglio, strappandogli una risata. Mi accarezza la nuca.

- Castiel... - dice dolcemente, baciandomi ancora e ancora. Ci sediamo sul mio letto.

- Dici che si capisce?

- Cosa?

- Che stiamo insieme...

- Credevo mi avresti consumato con lo sguardo - ride, di nuovo. - Ma non penso sia così evidente.

- Hmm...

Gli bacio il collo, accarezzando con le labbra il punto in cui gli ho fatto un succhiotto, quando siamo andati in spiaggia. Mi scosta gentilmente.

- Che film guardiamo? - domanda. È arrossito lievemente.

- Il mio preferito: Spirit - Cavallo selvaggio.

Scoppia a ridere.

- È anche il mio film preferito! Non avevi detto che era Un anno da ricordare, il tuo?

- Entrambi lo sono, okay? - sbuffo, e lui mi bacia una guancia e strofina il naso contro di essa.

Mi alzo a prendere il computer portatile e mi accomodo sul tappeto, fra le gambe di Brooklyn. Mi cinge la vita con un braccio.

- Ci vedi?

- Una visuale perfetta - mormora sul mio collo. Il suo respiro caldo mi solletica la pelle e mi provoca un brivido lungo la schiena. Il suo corpo è altrettanto caldo e rassicurante. Mi premo contro il suo petto. Il suo braccio mi fa sentire protetto.

Mentre guardiamo il film mi poggia il mento sulla spalla. Se non fossi concentrato nella visione gli riempirei il viso di baci.

- Adoro questa scena...

- Anch'io...

- Mi chiedo se Wamblee possa saltare così tanto...

- Ne dubito, Brook...

E poi, una volta finito Spirit, spengo il computer e lo sistemo davanti a me. Brooklyn mi solletica con mille piccoli baci.

- La prossima volta verrai da me... - sussurra al mio orecchio. - La mia famiglia sarà felicissima di fare la tua conoscenza e di sapere che stiamo insieme. Se ti sentirai di dir loro della tua identità di genere... sono sicuro che la rispetteranno. E se non lo faranno me ne accerterò io.

Mi siedo cautamente sulle sue gambe per poterlo baciare meglio.

- Verrò da te quando vincerò qualcosa... intendo, una medaglia. Così potrai dire che sono il migliore cavallerizzo del maneggio e io dirò: dopo di te.

Sorride.

- Se dovessimo competere uno contro l'altro... dovrai dimostrare di essere il migliore, perché non ti lascerò vincere nemmeno sapendo che conoscerai la mia famiglia - replica, competitivo come piace a me. Stringo il suo viso tra le mani e strofino il naso contro il suo.

- Mi guadagnerò la tua ospitalità - scherzo, appropriandomi della sua bocca. Le sue dita mi accarezzano la nuca e giocherellano con i miei capelli.

- Sarà meglio che torni a casa... non credo di riuscire a staccarmi da te e smettere di baciarti se non mi fermo adesso e non voglio che qualcuno ci becchi mentre la mia lingua è nella tua bocca - sospira, baciandomi dolcemente la fronte. Per un lungo istante ci guardiamo, occhi negli occhi: i suoi sono colmi di tenerezza, io mi chiedo se nei miei possa leggere quanto lo adoro.

Mi alzo dalle sue gambe, a malincuore. Lui mi imita, prima di poggiarmi una mano su un'anca e avvicinare il volto al mio collo.

- Un giorno ti restituirò il succhiotto che mi hai fatto, ricordatelo - bisbiglia, stampando un impercettibile bacio su di esso e strappandomi un fremito.

- Non lo dimenticherò - prometto, deglutendo. Ride.

- Sei troppo carino, Castiel.

Mi bacia sulle labbra un'ultima volta, dopodiché lo accompagno alla porta. Saluta mio padre e sua moglie, ringraziandoli di nuovo.

- Ti scrivo dopo - mi mima, prima di salutare anche me con un semplice gesto della mano.

- Anche se sai già come la penso... perlomeno questa volta hai scelto bene - commenta la moglie di mio padre, una volta che ho chiuso la porta. - Sembra benestante. Chissà... magari potresti deciderti una volta per tutte e diventare ragazza, così potresti sposarlo.

Inarco un sopracciglio, imponendomi di mantenere la calma, sebbene stia ribollendo di rabbia.

- Io non sto con una persona in base alla sua situazione finanziaria - replico pacatamente.

- Dovresti, invece.

L'unica cosa che dovrei, anzi, vorrei fare è chiederle perché papà l'abbia sposata. Ma preferisco non sprecare fiato.

Castiel: hai lasciato una buona impressione alla moglie di mio padre. Sembri 'ricco', dovrei sposarti, secondo lei.

Brooklyn: forse intendevi 'riccio' ;)
Scherzi a parte... OMG, sul serio? Certo che ti sposo <3

Castiel: dài, scemo

Brooklyn: immagine
Forse avrei dovuto presentarmi come un povero contadino ;)

Castiel: a mia madre saresti piaciuto tanto, Brook...

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Note dell'autrice:
salve salve salve, chiedo perdono ma ho avuto una giornataccia dietro l'altra... I'm sorry... so di non avere ancora risposto alle recensioni ma rimedierò, giuro! Buonanotte!
   
 
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