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Autore: Crisan    09/07/2017    2 recensioni
La trasformazione si annullò appena tocco terra. Plugg schizzo fuori dall'anello mentre Adrien ansante riprendeva fiato appoggiando le mani sulle ginocchia. "Che c'è?" chiese il ragazzo con una nota d'allarme nella voce accorgendosi dello sguardo angosciato che il piccolo amico gli rivolgeva. "Adrien, non avverto più il suo Miraculos - e aggiunse mormorando mentre il panico si palesava sul volto del suo portatore - non sento più Tikki! "
**
Cos'è successo? Chi sta mettendo in difficoltà i nostri eroi? Avventura, amore, amicizia.. è quello che proverò a raccontarvi in questa possibile versione degli eventi!
Nota: i fatti narrati si devono considerare intrecciati con quanto capitato nella prima stagione proseguendo oltre.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 4 - Le poupet Adrien aveva percorso il primo dei due lati lungi della passerella sfoggiando una falcata elastica e sicura.
Si chiese se i suoi amici lo stessero seguendo in streaming. Normalmente sfilava in eventi riservati agli addetti ai lavori come
a Milano, durante la fashion week.
Questa però era un'occasione speciale, serviva per raccogliere fondi. Tutti potevano partecipare:
i Vip avevano pagato una somma notevole per essere presenti all'evento, ma contributi si raccoglievano anche via SMS o on line; per questo la sfilata e parte della festa sarebbe stata trasmessa via internet così che anche i donatori comuni, la maggioranza, avrebbero potuto, seppur virtualmente, partecipare alla kermesse.
Gli era quindi sembrata una buona idea avvisare Nino e Alya di quella diretta. Magari l'aspirante giornalista avrebbe colto l'occasione per scriverci un pezzo.

Stava per affrontare l'ultimo lato della passerella quando accadde qualcosa d'inusuale. 

Delle alte colonne d'acqua si ersero improvvisamente dalla fontana. Folate di vento sferzarono impetuose l'aria serale. Abituato com'era agli effetti speciali, continuò a camminare nonostante sentisse, come dire " vibrare i suoi sensi di ragno".
Ebbe appena il tempo di formulare mentalmente la battuta che 
il vento cessò improvvisamente causando lo schianto sul selciato dei alcuni detriti che aveva portato con se per poi riprendere a soffiare impetuoso. Senza aver tempo di rendersi conto il modello si trovò sollevato in aria di diversi metri e subito dopo schiacciato a terra con forza.

D'istinto,
sebbene nelle sembianze di Adrien, quando si era sentito sollevare si era mentalmente preparato all'impatto. Il prolungato contatto del suo corpo e della sua anima con i poteri cosmici di Plagg, aveva fatto si che restasse perennemente insita in lui una minima parte delle abilità di Chat Noir. Ovviamente però non era stato sufficiente per toglierlo definitivamente dai pasticci.

Gli ci volle qualche secondo per riprendersi: la testa gli faceva male, aveva battuto contro qualcosa di metallo. Emise un colpo di tosse e aprì faticosamente gli occhi trovandosi davanti un telo colorato. Da fuori sentiva provenire urla e rumore di oggetti schiantati fragorosamente al suolo.

Poi una voce accanto al lui lo scosse "Tutto bene amico?" chiese il suo kwami preoccupato. "Si, Plagg sono solo un po' stordito. Andiamo non c'è tempo da perdere! PLAAAGG, TRASFORMAMI!" 

Un breve ed intenso lampo verde smeraldo gettò i propri riflessi lungo la pareti di Place Stravinsky e dopo pochi secondi un magnifico Chat Noir camminava sul bordo della fontana cercando di dirigere il flusso delle persone verso l'uscita più vicina.

Ladybug saltava da un tetto all'altro con il cuore in gola, doveva fare presto! Con un ultimo balzo raggiunse finalmente il tetto del Centre Pompidou puntando lo sguardo verso il basso.

L'akumizzato non era in vista ma sul terreno si potevano chiaramente veder i suoi effetti. Notò immediatamente il compagno d'armi che aiutava le ultime persone rimaste ad evacuare la piazza facendole confluire verso il punto dove la polizia aveva creato un cordone di sicurezza.

Si lanciò dal tetto e delicatamente gli atterrò accanto " Chat! Che è successo!?" chiese con una nota d'ansia nella voce. Il ragazzo si girò sfoggiano uno sfavillante sorriso. Quanto le era mancata! "Benvenuta MyLady è sempre una gioia incontrare il tuo sguardo!"

L'eroina gli rivolse un sorriso tirato e si guardò in torno." Sono tutti usciti? sono tutti salvi?"

"Si certo mia cara, nessun ferito grave come puoi vedere" Accompagnò la frase con un movimento plateale del braccio destro come invitandola  a guardarsi attorno scoccandole poi un sorriso ammaliatore.

Lo sguardo di Ladybug percorse preoccupato tutta la piazza fino a posarsi su quel gruppo di tavolini rovesciati sotto i cui aveva visto sparire Adrien.

" ...e  Adrien?" sussurrò  " Chi? " chiese Chat perplesso e sorpreso di sentire il suo nome sulle amate labbra " A- Adrien Agrest... " cominciò l'eroina ma venne interrotta dalla domanda sorniona di un gatto " Ah il giovane Agrest? Si certo, perché ti interessa?" " ah beh si A- Adrien Agrest è un mio com.. - si blocco-  è un mio conoscente sta bene? Ho visto che veniva sbalzato via..."  " Hai visto??? - disse il ragazzo tra lo scioccato e l'incuriosito avvicinandosi al suo volto - Stavi guardando lo streaming??"

" No io, ma come ...- cominciò a spiegare balbettando, accidenti quanto si sentiva Marinette in quel momento e lo sguardo inquisitore di Chat non aiutava per niente -  me lo ha detto Marinette, sai quella ragazza carina che abbiamo difeso da Dessinateur .." concluse rapida. "Ah si certo, Marinette..." confermò lui con un inflessione strana nella voce come, se nella sua mente si fosse materializzata l'immagine della ragazza.
La loro conversazione fu interrotta da quella che sembrava una scossa di terremoto. Violente vibrazioni fecero tremare i vetri dei palazzi circostanti.

"Il giovane Agreste sta benissimo, non preoccuparti e ora forza Mylady andiamo a vedere chi ci ha fatto saltare i programmi del sabato sera!" Disse facendole l'occhiolino. Con un paio di salti si portarono nel punto dove tutto sembrava essere cominciato.

Si trovarono davanti  una ragazzina di un'età incerta. Non era più una bambina, nel senso stretto del termine, ma la sua espressione imbronciata su un corpo all'alba dell'adolescenza la rendeva indefinibile.

Aveva i biondi
capelli sciolti lungo le spalle che terminavano con dei soffici boccoli. Indossava una veste chiara con maniche a sbuffo;
dei piccoli cuoricini abbellivano il corpetto leggermente arricciato sul davanti e sottolineavano in maniera aggraziata un ipotetico seno.
Quegli stessi cuoricini, però leggermente in rilievo, ornavano il bordo della gonna. Calzava un paio di ballerine rosa con ricamo a cuore sulla punta. In mano teneva un libricino con la copertina di pelle rossa. Sembrava molto antico.
Il viso candido faceva spiccare i suoi occhi: due fanali tristi color del cielo, circondati da lunghe ciglia chiare. Le labbra, di un rosa lucente si inarcavano in un sorriso triste.

La ragazzina non degnò di uno sguardo i due appena giunti ma lo rivolse ad alcune persone ferme all'angolo della strada che cercavano un posto per nascondersi. " Ho detto seduti!" disse con un sussurro ma nel contempo pestò violentemente un piede a terra provocando un terremoto che portò la caduta di alcune tegole e di pezzi di cornicione.

Con un balzo Chat si parò davanti ai malcapitati e roteò vorticosamente il suo bastone impedendo che il materiale li colpisse.

Solo allora la ragazzina sembrò accorgersi della loro presenza e si fermò a guardarli come in trance.

"Wendy sono arrivati prendi i loro miraculous e ti assicuro che nessuno ti impedirà più di fare tutto quello che vuoi!" 

"Si Papillon!" disse una vocina acerba. Il sorriso triste lasciò il posto ad un ghigno freddo e malefico.


"Ben arrivati! Aspettavamo solo voi per cominciare - disse a voce alta - ora fate i bravi datemi i vostri Miraculous e potremmo essere tutti a letto per le dieci!"

Chat ridacchio e si rivolse malizioso piegandosi verso la sua compagna " Non mi sembra una cattiva idea, cosa ne pensi Mylady?
La ragazza gli rivolse uno sguardo ironico e gli posizionò l'indice a mano destra sulla fronte per allontanarlo "Non mi sembra il momento di farsi venire strane idee, gattino!" Il felino non si fece intimorire e rincarò la dose "Quindi potremmo trovarne un altro?"
"Nei tuoi sogni micetto" rispose facendo qualche passo avanti per mettere nuova distanza tra loro. Magari bisbigliò il felino ma troppo sommessamente perché fosse udibile.

Marinette non sapeva perché ma trovarsi davanti Chat Noir dopo quello che aveva sognato, le metteva una certa agitazione. Troppo preoccupata per la sorte di Adrien
non ci aveva fatto subito caso. Ma ora il fatto di sentirlo fare stupide battute, trovarselo così vicino, con quei meravigliosi occhi verdi a pochi centimetri dal suo viso, l'aveva destabilizzata. Il suo cuore aveva accelerato i battiti e aveva dovuto concentrarsi parecchio per recuperare velocemente una risposta che celasse il suo imbarazzo. Aveva la strana impressione che il suo Chat si fosse fatto più audace o forse era lei che prestava maggior attenzione alle sue provocazioni. In ogni caso non era quello il momento per perdersi in romanticherie.

D'altro canto anche Chat si sentiva inquieto ad averla vicino. Si c'erano l'Akuma, le persone da salvare ma avrebbe voluto potersi dimenticare di tutto. Avrebbe voluto prenderla tra le braccia e portarla via, in alto, sulla tour Eifel o sulle guglie di Notre Dame per poterle parlare, dirle finalmente quello che provava e magari, si, baciarla.
Voleva tanto che lei lo accettasse, non solo come Chat Noir. Non aveva mai creduto che tacere ad oltranza la loro vera identità fosse un bene. Almeno non tra loro.
Il conoscere le loro vere identità li avrebbe aiutati maggiormente nella loro inusuale gestione del quotidiano e, ne era sicuro, li avrebbe avvicinati ulteriormente. Non sarebbe stato un intralcio. Prendi Batman e Robin, loro si conoscevano anche da "civili" e la cosa non aveva mai influito. Beh forse non era l'esempio più calzante ma al momento non ne aveva in mente altri.
Quel sogno, inoltre, lo ossessionava. Voleva, oh si che voleva sentire quelle labbra sulle sue. Questo desiderio lo aveva reso più intraprendente alla prima occasione. Dopo aver detto quella stupida battuta si era morso la lingua, forse questa volta aveva effettivamente esagerato. Ma lei non si era scomposta e lo aveva rimesso in riga come sempre. Forse, una piccola esitazione? Ma non ne poteva essere sicuro in fondo si trovavano davanti ad un nemico e lui si era messo a fare il cascamorto.


Alya dopo aver visto Adrien scaraventato a terra, era rimasta pietrificata. Si riprese in pochi secondi. " Mamma esco!" Urlò mentre prendeva il giubbotto e recuperava un power banck dal cassetto della scrivania. Aveva sempre il cellulare carico, ma era meglio essere prudenti. "stai attenta tesoro!" la voce della madre la inseguì. Per fortuna era ancora presto e non era buio.

Appena in strada la ragazza si mise a correre e in poco tempo raggiunse il metrò. Direzione Centre Pompidou! 

Durante il tragitto provò varie volte a chiamare Marinette. Ma l'amica non rispondeva. Sperò che si fosse addormentata e non avesse visto quello che era successo alla sfilata. Ma ne non era davvero convinta.

Dopo un breve tragitto in treno arrivò ad Arts et Métiers da lì dovette proseguire a piedi. Il percorso si rivelò più difficile del previsto perché la polizia stava facendo allontanare tutti i civili dalla zona dell'attacco, creando un'area di sicurezza di un paio d'isolati attorno al Centre con lo scopo d'isolare l'akumizzato, i suoi effetti ed impedire l'accesso dei curiosi.

Da lontano vide che lungo la strada era posizionato un posto di blocco. Si accostò cercando di non dare nell'occhio. Come fu abbastanza vicino, si fece coraggio. Tirò fuori il tesserino della palestra e tenendolo con due dita in modo che non si vedesse quasi niente oltre alla foto e alcuni dati anagrafici, si diresse decisa verso il piccolo varco che lasciavano le auto della polizia. Quando fu a pochi passi dall'apertura i gendarmi si voltarono a guardarla e lei preparatissima cominciò a correre alzando il tesserino davanti alla faccia urlando " Permesso stampa!"
Senza fermarsi davanti ai richiami degli uomini che cercavano di bloccarla, cominciando ad inseguirla urlandole che era pericoloso, Alya si precipitò verso il punto da cui proveniva il rumore e da cui le venivano incontro alcune persone che cercavano di allontanarsi. L'inseguimento terminò perché di colpo una scossa di terremoto causò
la caduta di alcune tegole e di pezzi di cornicione. Gli uomini che la inseguivano a quel punto si fermarono e si dedicarono a portare in salvo le persone in fuga.

Alya ne approfittò per accelerare e cercare di individuare la sua eroina. Non ci mise molto. La trovò in un angolo della via che puntava l'indice sulla fronte di Chat Noir che la guardava ammaliato.
A qualche metro da loro una ragazzina dall'aria familiare. Non che la conoscesse ma la sua mise le ricordava qualcosa anche se in quel momento non riusciva a mettere a fuoco.


Qualche istante dopo sentì Ladybug rivolgersi alla piccola nemica.

 
" Senti..." Cominciò facendo un passo verso la ragazzina.  
 
Un lampo di  rabbia passò negli occhi cerulei che per un secondo divennero quasi neri. "Ho detto, datemi i vostri Miraculous" disse ancora indurendo leggermente lo sguardo ma mantenendo tutta via ancora uno stato, almeno apparente, di quiete.

Chat Noir era restato leggermente indietro rispetto alla sua compagna. L'aria innocente di quella bimba  lo rendeva inqueto.
Si guardò intorno in cerca delle possibili prede dell'akuma ma non scorse nulla di anomalo.
Niente mummie, niente belve, nessuna trasformazione, insomma niente di niente. La cosa non gli piaceva affatto.

"Ascoltami lo so che sei arrabbiata ma se solo provassimo a parlare troveremo sicuramente una soluzione..."  Wendy sospirò ed abbassò gli occhi "I Miraculous, ora!" disse senza guardarla in faccia allungando verso l'eroina una piccola mano bianca, dall'aria tenera, morbida.
Ladybug fece un altro passo verso di lei. Quella bimba la inteneriva era decisamente più grande di Manon ma quel viso, quegli occhi gliela ricordavano molto. Papillon, poi, sfruttava i sentimenti negativi: la tristezza, la paura, la frustrazione e quella ragazzina doveva soffrire molto. Lo sentiva, lo vedeva.

Chat non era tranquillo la sua Lady era troppo concentrata ad evitare lo scontro sembrava avere la guardia abbassata, troppo. No decisamente qualcosa non tornava.

"Ti prego piccola.." continuò dolcemente la coccinella.
Fu un secondo ma Chat lo vide chiaramente: Wendy chiuse gli occhi mentre i suoi muscoli si irrigidivano. Vide lo spasmo della mascella e la vide serrare i pugni fino a far sbiancare i nocche. La vide prendere un respiro e poi, di colpo, spalancare gli occhi pieni di rancore ed urlare fuori di se "N-O-N chiamarmi piccola, non sono PICCOLA!"

"Attenta!" urlo il gatto balzando verso la compagna per proteggerla ma non ci riuscì, né Ladybug poté sentire il suo avviso perché la voce del ragazzo venne coperta interamente dall'urlo dell'akumizzata che non aveva più niente di umano. Lo stesso urlo che avevano sentito prima.

Fu come andare a sbattere contro un muro. L'onda d'urto dell'urlo generò un vento potente che sollevò in aria tutto quello che trovava attorno investendo un impreparata Ladybug che venne spazzata via. Chat volò via poco dietro di lei perché venne colto dal uragano nascente mentre effettuava il balzo per avvicinarsi a lei.
 
Vennero sollevati a gran velocità nel cielo di Parigi.

Ladybug sembrava completamente il balia degli eventi. Probabilmente l'essere così vicino alla fonte del vento e dell'urlo l'aveva stordita. Sembrava non avere coscienza. Chat sentiva di dover intervenire se si fosse abbattuta a terra in quello stato si sarebbe sicuramente ferita. Si lanciò di testa allungando le braccia lungo il corpo per migliorare l'aerodinamica ed aumentare la velocità.

In pochi attimi fu accanto al corpo della ragazza che fluttuava flagellato dalle folate e dai pezzi di detriti che strappati dall'ambiente circostante le venivano scagliati addosso come proiettili. " MyLady, mi senti! " le sussurrò all' orecchio il ragazzo mentre l'afferrava per la vita e la stringeva contro il suo petto. Allungò il bastone e cercò velocemente un punto in cui ancorarsi.

Adocchiò un paio di comignoli e ci scaraventò il bastone in mezzo visto che il vento li stava spingendo in quella direzione. Appena furono a portata arpionò l'arma con la mano libera puntando i piedi sul tetto per mantenere salda la presa. Con l'altro braccio stringeva ancora la sua amica che cominciava a riprendersi. "Chat..."  mormorò lei alzando gli occhi color del cielo sul viso dell'eroe.
Gli occhi verdi penetranti la vicinanza alle sua labbra e il calore che le stava infondendo la vicinanza col suo corpo fecero il resto. Di colpo si ritrovò ad arrossire posò una mano sul petto del ragazzo e riprese l'equilibrio.

"Accidenti che caratterino quella ragazzina!" scherzò lui ponendosi in posizione di difesa osservando il punto in lontananza da cui Wendy li guardava rabbiosa.

"Bene ora che sappiamo da cosa si originano gli uragani  come la affrontiamo?" Chiese Chat scuotendola dai suoi pensieri.  


Attorno a loro i vetri delle case erano saltati, sembrava di essere in una zona appena bombardata.




"Prendete i loro Miraculous!" urlo Wendy , senza però raggiungere la potenza necessaria per creare l'uragano, ma battendo furiosamente i piedi provocando un ondata di terremoto che abbatté alcune delle case circostanti ed incrinò, facendola piegare su un lato, quella su cui erano atterrati.  
Chat punto' il bastone sul marciapiede sottostante ed afferrò la sua lady per la vita, lei però si divincolò accettando tuttavia il passaggio mettendogli le braccia al collo.
In un attimo furono a terra cercando di evitare i calcinacci che cadevano dalle case diroccate.
Si guardarono attorno per capire da che parte potesse arrivare l'attacco e quello che videro li lasciò perplessi. Alcune delle persone che prima cercavano di fuggire si stavano avvicinando a loro con gli occhi sbarrati ma non sembrava che li vedessero veramente. Erano in una sorta di trance. 
Mentre analizzava la situazione Ladybug sentì un tonfo provenire dalla propria destra. Voltandosi vide Chat cercare di disfarsi da alcuni individui  che gli si erano riversati addosso.
La situazione era alquanto ridicola. Il felino stava faticando non poco a liberarsi di una signora anziana che lo teneva bloccato a terra mentre un minuto ragazzino cercava di afferrargli il polso per sfilare l'anello.

" Hai finito di giocare? " chiese ironica la coccinella mentre con un balzo si allontanava da un ragazzotto piuttosto robusto che aveva cercato di afferrarla " Come sei simpatica Mylady. Mi pare evidente che questo stato di trance
non solo alteri la loro coscienza ma in qualche modo sblocchi anche le loro risorse fisiche" commentò il ragazzo che finalmente era riuscito a liberarsi dei suoi assalitori.

Si spostarono entrambi sul balcone di una casa ancora intatta per visualizzare meglio la situazione.
Wendy intanto vedendoli allontanarsi si innervosì ulteriormente. " Prendeteli, prendeteli, PRENDETELI" urlò battendo i piedi attivando così contemporaneamente una serie di uragani e un forte terremoto che apriva voragini ogni qual volta i due eroi provavano a toccare il suolo.

Ladybug provò a bloccare i capricci della ragazzina che ormai aveva il volto trasformato dalla rabbia legandola con lo yo-yo, ma questo aumentò solo la sua reazione. Al culmine dell'ira tirò il filo scaraventando a terra l'eroina liberandosi.

Dai suoi occhi uscirono veloci due lacrime di odio che si affrettò a raccogliere con un dito.
Se qualcuno avesse interpretato quello come un momento di debolezza si avrebbe sbagliato di grosso. Con un movimento rapido la ragazzina scagliò quella che era diventata una pallina bianca brillante verso i due ragazzi che di colpo si trovarono stretti imprigionati in una lacrima.

La forma a goccia aveva fatto in modo che le loro gambe fossero intrecciate e si ritrovarono a fissarsi negli occhi. Per mantenere una certa visuale Ladybug aveva appoggiato la mano destra sul petto di Chat mentre, voltata di tre quarti, guardava verso l'akumizzata. Chat per lo stesso motivo le teneva una mano delicatamente appoggiata sulla schiena.

"Mia cara dovremmo smetterla di incontrarci così " sorrise sornione, mentre la corvina gli scoccò uno sguardo scocciato, che divenne preoccupato quando si accorse che la seconda lacrima, penetrando nella prima stava facendo salire una marea salata.

"Micetto, ti prego, se non vuoi restare in questa valle di lacrime, troviamo un modo di uscire di qui.."
"Come Madame desidera" disse sussiegoso il felino e provò a trafiggere la goccia con in suo bastone che però fu respinto rimbalzando.

"Prova ad allungarlo piano puntandolo verso il basso, io mi preparerò per i nostri amici là fuori" suggerì la ragazza guardando appena oltre la loro prigione e scoprendosi circondata da altre persone in trance.

Che avrebbero fatto? li avrebbero attaccati per prendere i miraculous non appena fossero svenuti per la mancanza d'ossigeno? Intanto li livello delle lacrime saliva pericolosamente. Chat Noir fece come suggeriva la sua compagna e in un secondo come fosse un grosso gavettone, la lacrima esplose liberando i parigini; nel medesimo istante in cui  Ladybug toccò terrà cominciò a far roteare vorticosamente la sua arma neutralizzando di tutti i nemici che li assediavano.


Wendy non esitare ricorda quando avrò i loro miraculous nessuno potrà impedirti di fare quello che vuoi e di stare con chi vuoi..."
"Non preoccuparti Papillon, non siamo che all' inizio. Ora viene la parte migliore" concluse con un ghigno


"Bene, Wendy ora a noi! Devi ribellarti a Papillon, qualsiasi cosa ti abbia promesso non è la soluzione..."
"Oh ma io ho già la soluzione - rispose enigmatica l'akumizzata alla portatrice del miraculous della coccinella - dovete andare a letto bambini. Silenzio. E' l'ora della storia!"
Wendy aprì velocemente il libricino che aveva custodito nelle sue mani fino ad allora e iniziò a leggere 
da pagina uno  " C'era ..."
I suoi piedi si erano staccati dal suolo avvolta in una turbine di vento sconvolgente che la rendeva bellissima e terribile nello stesso tempo. Ladybug fece per ribattere ma venne azzittita con una forte raffica di vento che la costrinse a piegarsi in avanti per riuscire a stare in piedi e a coprirsi gli occhi che non riusciva più a tenere aperti con un braccio.

" SILENZIO ho detto - e aggiunse con una risata malefica - dunque, c'era una volta...."



Alya terrorizzata,  
nascosta dietro un cespuglio, filmava di nascosto quello scontro, avrebbe dovuto fare molti tagli perché il vento e il terremoto avevano sicuramente reso le immagini molto mosse, ma non era ciò che la preoccupava maggiormente in quel momento.
Improvvisamente in mezzo alla strada si era materializzato un enorme Big Ben e Ladybug
e Chat stavano volando velocemente ed apparentemente senza meta nel cielo parigino.
Di colpo come era apparso, in un lampo chiaro, l'immenso orologio scomparve così come l'akumizzata e gli eroi parigini.


****
Ciao a tutti!
innanzitutto vorrei scusarmi per il ritardo di pubblicazione, in special modo con Marlena_Libby, a cui avevo promesso di andare on line entro lunedì 26 giugno. ^_^'
La verità è che la stesura di questo capitolo è stata molto complessa. La storia che avevo in mente era già abbastanza ingarbugliata di per se, per di più le scene di lotta mi hanno creato diverse difficoltà.
Così quando mi sono ritrovata a fare la revisione, in pratica ho deciso di riscriverlo completamente. Così da un capitolo sono diventati due: Bonne Nouit prima e seconda parte.
Inoltre presa dallo sconforto perché non riuscivo vedere la luce mi sono pure fatta distrarre: sono andata al cinema a vedere SAO (sword art on line - universo a me fino a quel momento completamente sconosciuto) che mi ha completamente conquistato così per alcuni giorni ho perso il lume della ragione. Finalmente tornata in me ( mah sarà?) ho completato la revisione della parte uno, che ora vi ho sottoposto.
La buona notizia è che il capitolo 5 è già quasi finito quindi  auspico, ma non prometto, di pubblicarlo quanto prima.
Spero mi perdoniate per questo e perché comunque il capitolo non è venuto esattamente come volevo.
Ora però vorrei farvi una domanda... qualcuno sa a chi si ispira l'akumizzata?
Grazie ENORME a tutti quelli che leggono a quelli che mi seguono ( wow siete diventati tantissimi! ) e a chi passa di qua solo per prendere un caffè. :-) Un grazie sentito a chi commenta ^_^
Grazie, grazie, grazie! :*
A presto,
Crisan



   
 
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