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Autore: H a n a e    10/07/2017    4 recensioni
[NaLu] [AU] [OOC]
Lucy era stanca di vedere il mondo in bianco e nero, voleva sperimentare nuovi colori.
Non ne poteva più di vivere in una felicità apparente, di sopravvivere in quella degli altri. Voleva la sua di felicità.
Lucy voleva dare un tocco di colore alla sua vita e Natsu di colori a disposizione ne aveva tanti.
Si dice che esista l’amore a prima vista, ma in questo caso anche quello a primo scontro non è da meno.
•••••••••
---Dal testo---
~“Soffrire a volte significa solamente soffrire. Non è come molti dicono. Non rende più forte. Non aiuta a crescere e non forma il carattere. Fa solo male.
E Lucy era stanca di soffrire e basta, quella situazione la stava distruggendo.”
~“-Sai, Natsu, ogni volta che siamo vicini, per qualche strana ragione desidero sempre che ci sia una prossima volta. Credo che ci sia qualcosa di sbagliato in me.-
-Vuoi sapere un’altra cosa, Lu? Provo la stessa identica sensazione. Forse c’è qualcosa di sbagliato anche in me. Credo però che insieme riusciremo a capirne il perché, ti va di provare?.-”

⭐⭐⭐⭐⭐⭐
✴E n j o y i t✴
🌸H a n a e🌸
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
 
 





 
Il tintinnio dei tacchi a spillo di Lucy risuonava sordo sui ciottoli di pietra del grande viale del parco di Magnolia e il vento estivo circondava l’aria, segno che tra un po’ sarebbe iniziata la stagione calda.
“Sì, ho detto che sto arrivando. Lo stadio dista solo dieci minuti dal parco, ci metto un attimo ad arrivare.”
Lucy sbuffò e con un gesto stanco e veloce rimise il cellulare nella borsetta piena di appunti relativi ad articoli passati.
Era in ritardo per intervistare i nuovi partecipanti al Torneo Giovanile di Basket di Magnolia, e se non si muoveva il suo capo la licenziava per davvero questa volta, nonostante fosse una delle poche se non l’unica ad accettare commissioni fuori dal mondo.
Ammetteva di aver accettato quell’incarico perché sperava che ci fosse anche lui, non necessariamente per salutarla, ma solo per poterlo rivedere.
Le giornate in quel periodo si erano allungate di parecchio e iniziava a fare davvero caldo, però c’era sempre quel venticello piacevole a rinfrescare l’aria, tipico di quel periodo dell’anno.
Lucy affrettò il passo e nel mentre raccolse i lunghi capelli dorati un po’ bagnaticci nella sua solita coda alta.
In quattro anni l’unica cosa che non aveva cambiato era la sua acconciatura, più per un bisogno che per altro; perché per lei era impossibile non guardarsi allo specchio e rivedere in quei lunghi fili dorati i giorni più felici della sua vita.
Aveva deciso di non dimenticare, perché era sbagliato, era un insulto a ciò che era stata la sua vita un tempo.
Maledì sé stessa per aver deciso di indossare un paio di decolté proprio quel giorno che percorreva quella strada composta praticamente solo da sassi.
Sbuffò ancora una volta perché era sicura che avrebbe avuto le vesciche a fine giornata, perciò rovistò nella borsa in cerca di uno di quei cerotti che portava sempre con sé per evenienze come quelle.
Esultò non appena le sue dita toccarono l’involucro di carta dell’oggetto che l’avrebbe salvata da giorni di dolore atroce.
Scartò la protezione e l’accartocciò nel palmo della mano sinistra; poi si accovacciò e sfilò la scarpa quel tanto che bastava per rendere visibile la parte irritata e dolente del tallone, ci appiccicò il cerotto e si tirò su.
Fece alcune prove per vedere se l’avesse applicato correttamente e, non sentendo alcun dolore passò a spiegazzare la gonna che si era inevitabilmente rovinata a causa della posizione di poco prima.
“Sono bagnati, è meglio che li asciughi”
Se solo non avesse preso due caffè quella mattina l’ipotesi di avere delle allucinazioni non sarebbe stata presa in considerazione, ma visto che recentemente era diventata caffeinomane pensò davvero di averne presi troppi. Non poteva credere ai suoi occhi e a quello, o meglio, a chi aveva davanti. Rimase pietrificata a fissare la persona davanti a lei, senza dire una singola parola, sentendo però il cuore battere troppo forte per essere normale e le lacrime pungerle gli occhi.
 
C’erano cose che non si potevano dimenticare, ed una di quelle era sicuramente il volto di una persona amata. Lucy mai avrebbe potuto dimenticare il volto di Natsu, a partire dalle sue fossette, o dalle piccole cicatrici che aveva sulle braccia e sulle gambe, o alla morbidezza dei suoi capelli e le pagliuzze nere nei suoi occhi.
Quello che Lucy provava per Natsu era un qualcosa che non sarebbe mai riuscita a descrivere a parole se avesse dovuto farlo. L’aveva amato intensamente due anni prima quando si erano conosciuti e adesso che lo aveva davanti a sé con il suo solito sorriso, gli occhi semichiusi e il ciuffo di capelli rosa troppo lungo che si muoveva al ritmo del vento sembrava che il tempo non fosse mai passato, e che il suo amore fosse rimasto immutato.
Il suo corpo si mosse automaticamente: lasciò cadere agenda e borsetta rovesciando parte del contenuto sui ciottoli chiari e corse ad abbracciarlo.
Non voleva sprecare parole che nemmeno aveva per dire qualche cosa che non sarebbe stato abbastanza come stringerselo forte tra le braccia e baciarlo all’infinito.
L’unica cosa di cui aveva bisogno era pronunciare il suo nome per accertarsi che fosse veramente lui.
«Natsu…»
«In persona!»
Lui ovviamente non vedeva l’ora di poter avere un contatto fisico con lei, perciò non poté far altro che aprire la braccia e accoglierla all’interno di esse, per cercare di recuperare tutto quel tempo lontano da lei in un solo ed unico abbraccio.
Quanto le erano mancate le sue labbra e il sapore della lingua di lui. Le era mancato il contatto con la sua pelle bollente, la consistenza dei suoi capelli rosa, la sua voce e il modo con cui la guardava. Ogni singola parte di quel ragazzo le era mancata.
Il bacio che ne seguì fu uno dei più appassionati – e soprattutto lunghi - della vita di Lucy. Le loro labbra erano state affamate per troppo tempo. La biondina afferrò il volto di Natsu tra le mani e gli stampò un bacio sulla fronte, proprio come faceva lui e lo strinse di nuovo a sé.
In quell’anno aveva pensato svariate volte di contattarlo, ma aveva sempre represso quel desiderio per evitare di soffrire ancora di più. Lei voleva solo il meglio per lui e voleva che realizzasse il suo sogno, perciò aveva deciso di mettersi da parte per lui e farlo concentrare sui suoi doveri, rimanendo comunque un punto d’appoggio e sempre pronta a supportarlo.

Lucy si rigirava la cannuccia del suo frullato alla fragola tra le dita, seduta ad un bar appena fuori dal parco in cui aveva trascinato il rosa incurante dei doveri di entrambi. In quel momento passava tutto in secondo piano. Avrebbe trovato una scusa da rifilare al suo capo più tardi. Lucy constatò che era cambiato nell’ultimo anno mentre se lo rimirava per bene intanto che lui raccontava aneddoti sulla sua esperienza. I capelli gli si erano allungati un pochino, i muscoli delle braccia si erano ingrossati, segno dei duri allenamenti, e lo stesso per gli addominali che si intravedevano attraverso la maglietta leggermente appicciata al suo petto a causa del vento. Notò anche la presenza da una piccola cicatrice a forma di X sulla sua guancia che le fece storcere un po’ il naso, ma la trovò comunque carina; le sembrò anche più alto di come se lo ricordava.
«…e così siamo diventati amici nonostante la prima volta che ci siamo incontrati abbiamo fatto a pugni» disse ridendo.
«Dovrei proprio conoscerlo questo tuo nuovo amico allora» rispose entusiasta Lucy.
«Ovvio! Ha anche una ragazza che potrebbe starti molto simpatica»
«Sarebbe fantastico…» disse Lucy appoggiando le mani piccole sul tavolo, coperte subito da quelle di Natsu molto più grandi e callose.
Si guardarono negli occhi per diversi secondi, studiandosi a vicenda come se stessero cercando di leggere ognuno nell’anima dell’altro.
«Mi sei mancato tantissimo»
«Anche tu, Lu»
La ragazza si sporse sul tavolo per depositargli un bacio a fior di labbra.
«Sei tornato per restare?» domandò speranzosa, guardandolo negli occhi e rimettendosi a sedere.
Lui le sorrise, ma non poté fare a meno di guardarla un po’ tristemente, «purtroppo no. Sono solo di passaggio»
Lucy effettivamente si aspettava una risposta del genere, ma comunque ne rimase delusa.
«Però questa volta voglio portarti con me»
Natsu si alzò dalla sua sedia di ferro e sorridente porse la mano a Lucy, invitandola a seguirlo verso una nuova vita insieme.
Una storia iniziata con uno sfortunato incidente si era conclusa con l’inizio di una nuova avventura e di un nuovo amore.
Lucy afferrò la mano di Natsu, accettando così di seguirlo, sicura di poter finalmente vivere una vita felice e piena di colori.


 
 
























Angolo Autrice:
E così, dopo 86 pagine, 37870 parole anche questa storia è giunta al suo termine. Scrivere non è facile se lo si fa con lo scopo di trasmettere qualcosa, ed io, in tutte le mie storie ci lascio un pezzetto di me e delle mie emozioni, che cerco di regalare ad ogni lettore/lettrice. Questa long mi ha accompagnata per davvero molto tempo e mi ha aiutata a crescere e a migliorare le mie tecniche di scrittura. Mi sono innamorata sempre di più dei miei personaggi e abbandonarli sarà davvero difficile, ma sono comunque orgogliosa di loro e del modo in cui è finito il tutto. Non ho voglia di dilungarmi troppo in questo spazio ma ci tenevo a ringraziare le 48 persone che hanno inserito Natsu no Hoshi tra i preferiti, le 7 che l’hanno messa nelle ricordate e le 66 che l’hanno seguita. Siete davvero dei tesori preziosissimi e non potrei far altro che ringraziare ognuno di voi per tutto il vostro supporto durante questo lungo periodo. Un altro grazie speciale va a chiunque abbia recensito la storia anche dopo mesi di silenzio. Grazie per le 73 stupende recensioni e a chiunque mi abbia sopportato e abbia speso del tempo a lasciare anche solo due parole; sappiate che io apprezzo tutto <3 Grazie anche ai lettori silenziosi. Spero che questa storia vi abbia trasmesso qualcosa e che vi abbia fatto provare qualche emozione. Adesso mi metterò al lavoro di 10 Mesi Per Amarti, perciò tornerò presto (si spera, ahah). Grazie mille a tutti quanti, vi voglio un mondo di bene <3 <3 <3 <3

Un bacio enorme,

H a n a e

 
 
   
 
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