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Autore: _Magica_    11/07/2017    3 recensioni
|Bellarke|Modern AU|
Che succede quando incontri l'anima gemella ed affidi al destino la possibilità di poterla rincontrare?
dal testo:
Non sapeva dove, quando, come, ma l'avrebbe rivisto. Dio, sì, che l'avrebbe rivisto.
Non aveva altro che un nome.
''Bellamy, Bellamy, Bellamy''
E tutto dentro di lei sembrava gridare:
''Trovami, trovami, trovami"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
Cercò di chiamare il suo numero per tutta la sera, molto probabilmente Clarke aveva cambiato numero, così non rispose mai nessuno.

Ma aveva il suo nome, l’avrebbe trovata, prima o poi.

Il problema era il matrimonio.
Quel dannato matrimonio.
Era davvero disposto a mandare all’aria tutto quello che aveva costruito con Echo per una ragazza sconosciuta?
E se Clarke fosse sposata, avesse dei figli, e vivesse felicemente dimentica di quelle poche ore passate insieme anni fa?
E se anche l’avesse trovata, che cosa gli faceva credere che ella lo amasse.
Quando Murphy entrò nella sua camera erano le due notte e Bellamy stava ancora fissando il soffitto con il libro tra le mani.

<< Ho fatto delle indagini nel database del Time, ho trovato un numero di cellulare collegato a quello >>
Bellamy scattò a sedere e agguantò il telefono.
<< Bellamy Blake, non puoi chiamarla alle due di notte! >>
Bellamy sollevò lo sguardo, fissò l’amico e qualcosa guizzò pericoloso in fondo al suo sguardo.

<< Ho aspettato cinque anni, non aspetterò un altro secondo >>

Compose il numero.

***
Quando suonò il telefono Finn si trovava al bar.
Non riusciva a ricordare quanti drink avesse bevuto, aveva perso il conto.
Fortunatamente per lui, però, aveva dimenticato la serata precedente ed il discorso con Clarke.
All’improvviso tutto andò bene, ogni cosa fu al suo posto.

Questo era il motivo per cui Finn amava bere, era come rinascere, svegliarsi e vivere per qualche ora in un universo parallelo dove ogni cosa andava sempre nel verso giusto.
Premette il tasto verde del cellulare per rispondere.
<< Pronto >>
<< Pronto, mi scusi, sto cercando Clarke Griffin >>
Finn non riconobbe la voce dall’altro capo del telefono.

Nel suo mondo immaginario, nella sua realtà distorta, nel suo universo parallelo Clarke era sua moglie, avevano 4 figli, i cui nomi erano Jamie, Henry, Amy, e Lucy.
Mentre cercava di ricordare come si parlasse, strinse gli occhi e mandò giù un altro sorso.
<< Sta mettendo a dormire i bambini, la trovi tra un poco >>
La persona dall’altro capo del telefono attaccò di colpo.
Finn sbuffò, disse qualcosa a proposito la maleducazione ed avvicinò il bicchiere nuovamente alle labbra.
Probabilmente il giorno dopo non avrebbe ricordato nulla.
Dopo poco si alzò per pagare ma si accorse di non avere con sé il portafoglio.
Merda.

***

<< Bell, tutto a posto? >>
Bellamy prese un respiro profondo e serrò gli occhi.
<< E’ sposata, ha dei figli …>>
Jhon sembrò triste, si avvicinò all’amico e gli mise una mano sulla spalla.
Non disse nulla. Ma cosa avrebbe potuto dirgli?
Che sarebbe andato tutto bene, che era giusto fare una cosa invece che un’altra?
<< Jhon, credo di aver raggiunto la conclusione >>
Bellamy aveva gli occhi lucidi ed il respiro corto.

 << Non vedi?! Tutto mi ha portato a questo! Il fatto di aver trovato il libro solo adesso, il fatto che a regalarmelo sia stata Echo, è questo il destino! Mi sta dicendo ‘’hai scoperto chi è, l’hai trovata, beh … sappi che è felice e che ha dei figli, ora è il momento di andare avanti’’! Se domani vado: entro in quella sala, cammino fino all’altare e dico , ella non mi tormenterà più... >>

Spero.

Ma spero non lo disse ad alta voce. Lo pensò solamente.
<< Sei sicuro? >>

Bellamy prese un respiro, chiuse gli occhi, e zittì il proprio cuore, che urlava dilaniato e distrutto.

<< >>

 

***

<< Hai parlato con Finn? >>

Clarke si sedette nel posto vicino al finestrino mentre mancavano ancora 5 minuti dal decollo dell’aereo.
<< Si, ci ho parlato, e ho fatto quello che andava fatto. Non potevo continuare così, non era giusto nei suoi confronti. >>
<< Ti ammiro molto, Clarke, segui il tuo cuore. Ma non potevi restare al matrimonio per farmi compagnia? Non hai neanche conosciuto Bellamy! Oddio, sta iniziando, non puoi capire che odio: quella stronza di Echo, vestita di bianco, sta benissimo >>
Clarke rise alle parole dell’amica.
<< No, mi sarebbe sembrato strano conoscere Bellamy >>
<< Guarda che è un figo pazzesco, mio fratello! >>
Clarke sorrise di nuovo. Non era quel Bellamy che lei cercava, purtroppo.
<< Devo spegnere, O. Ci vediamo a casa >>

Mise giù il cellulare proprio mentre un’hostess stava passando.
La donna le chiese se desiderasse qualcosa.
Clarke annuì, ma chiese solo una bottiglietta d’acqua. In quel momento non aveva proprio fame.
Quando cercò il portafoglio nello zaino scopri di aver scambiato il proprio con quello di Finn.
Fantastico, dovrò anche rivederlo.
Cercò comunque all’interno qualche banconota.
Ne aveva solamente una da 5 dollari.
In quel momento non ci fece subito caso.
Allungò la banconota alla donna.

Stava giusto per afferrare la bottiglietta quando scorse qualcosa.

Una scritta fucsia sbiadita si scorgeva a malapena dalla banconota che la donna stava prendendo.

Per un secondo non fu in grado di muovere un muscolo.
Non aveva più fiato, ogni cosa sembrò andare a rallentatore.
Tutto il mondo smise di esistere, ogni singola cellula della ragazza concentrata in quel pezzetto di carta scritto di pennarello fucsia.
Clarke Griffin in meno di un secondo morì e tornò in vita con la forza di un uragano.
<< No! >>

Afferrò la banconota dalle mani della donna a mezz’aria, prese il proprio zaino mentre sentiva ogni centimetro quadrato del proprio corpo tremare, e scese dall’aereo proprio quando il portellone stava per chiudersi.

Poi corse, corse, corse, corse finché non ebbe più fiato, e finché non raggiunse un taxi.

Mentre saliva sulla vettura strinse convulsamente la banconota, il guanto nero che aveva in tasca sembrava corroderla attraverso i vestiti.
Le lacrime scesero.
Clarke chiuse gli occhi.
Rivide tra i ricordi il sorriso di Bellamy, i suoi occhi scuri, la sua risata particolare, il modo dolce in cui le parlava.
Ogni cellula del proprio corpo sembrò trovare un posto nell’universo.

Finalmente dopo un attimo di esitazione svolse la banconota.

Bellamy Blake.
99  2345.


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Allora come sta andando. Ormai siamo quasi alla fine, credo che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Allora è stata carina come idea ( Quella di ispirarsi ad un film e tirarci fuori una ff Bellarke), si può rifare?
Grazie a tutti quelli che seguono la storia, è bello sapere che stia piacendo.
 

  
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