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Autore: BALTO97    12/07/2017    2 recensioni
Jensen e Jared sono una coppia , convivono e sono felici , il maggiore è un pilota di moto trial mentre il minore è un giovane cuoco già famoso. Jared occupato con il lavoro , non nota il malessere del compagno , finché un tragico evento lo obbligherà a rivedere le sue priorotà.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno prima della corsa passò come un giorno qualsiasi , Jensen al mattino si era alzato all’alba  e dopo aver dato un bacio sulla fronte al suo giovane cuoco addormentato accanto a lui sul divano , aveva lasciato un biglietto

“vado agli allenamenti , ci vediamo a pranzo ! ti amo J”

La mattinata fu frenetica , Jeffrey lo spronava e sgridava quando sbagliava , ma fortunatamente l’ora di pranzo arrivò in fretta e il biondo andò al ristorante one eye di Jared dove il suo solito tavolo era già apparecchiato.

Appena il minore riusciva a prendere due minuti liberi dalle comande usciva dalla cucina e si sedeva con il biondo per mangiare e parlare
Poi , a pranzo finito Jensen e Jared si chiudevano nell’ufficio di quest’ultimo dove affamati l’uno dell’altro si baciano appassionatamente senza occhi indiscreti.
Jensen seduto sulla scrivania si lasciva accarezzare dalle lunghe braccia del minore che gli circondavano possessive la schiena

“scusa per ieri sera” biascicò con un soffio il minore staccandosi per un millisecondo dalle sue labbra.

“è tutto ok” lo rassicurò il maggiore abbracciandolo stringendolo per i fianchi

Durante il pomeriggio Jensen aveva la prove libero , cioè senza Jeffrey a tartassarlo , mentre Jared era a casa a preparare il suo libro.
La sera , finito il servizio a ristorante , Jared e Jensen  erano sdraiati nel loro letto intenti a fare l’amore

Il giovane era riuscito a imprigionare il maggiore sotto di lui e a unire i loro corpi nel modo più intimo e sensuale possibile.

Tra baci , sospiri e gemiti strozzati o bloccati nella bocca e nella pelle dell’altro vennero baciandosi per poi sdraiarsi uno accanto all’altro

Jared che aveva percepito il corpo dell’altro più teso del solito , benché fosse esausto , si mise in ginocchio sul letto e iniziò a massaggiargli le spalle
“qualcosa di turba ?” chiese dandogli un bacio tra i capelli sudati

“la gara” rispose nel cuscino ,il maggiore, non riuscendo a trattenere un gemito
“andrai benissimo, sei il mio campione” disse calcando sul “Mio” mentre continuava a massaggiargli la schiena facendo attenzione ai lividi che la macchiavano , strinse la mascella e li accarezzò piano pensando di farli sparire .

Pochi secondi dopo sentì il maggiore rilassarsi e portò lo sguardo sul suo viso e notò che i lineamenti del maggiore si erano distesi . si era addormentato
Si sporse e gli diede un bacio in fronte
“riposa cucciolo mio; riposa”

Il mattino dopo Jared a malincuore si accorse che era a letto da solo , andò in cucina e si preparò la colazione .

Stava per mettersi seduto alla scrivania per cominciare il suo libro quando il telefono squillò , era il suo secondo in cucina che volva avvisarlo che la merce ordinata era arrivata in anticipo.

“arrivo subito” disse entusiasta il giovane prendendo il capotto e uscendo veloce

Intanto un bigliettino cadeva fluttuando per terra
“la gara inizia alle 9 ! ricordati il cartellino per il pass ( è in auto ) ti amo J”

Era quasi ora di pranzo quando il telefono del ristorante squillò

“Jared telefono” lo richiamò il cameriere reggendo in mano il telefono

“non ora Henry” lo rimproverò mentre toglieva dal forno i filetti

“Jared è importante” insisté il ragazzo continuando a porgergli l’apparecchio

“ma chi è ? , non puoi dirgli che lo chiamo dopo!” disse con un a nota di rabbia il giovane

“è Misha”
A quel nome il cuoco fece mente locale , perché Misha lo chiamava a quell’ora di pomeriggio ? che fosse successo qualcosa ?
 lasciò il coltello e pulendosi distrattamente le mani nello strofinaccio prese il telefono

“pronto Misha”

“DOVE CAZZO SEI ?” lo attacco l’altro

“cosa ? come ? “ confuso il giovane non sapeva perché l’amico lo stesse attaccando

“JARED !”
Urlò ancora il medico , poi lo sentì fare un lungo sospiro

“la gara Jared ! oggi c’è la gara di Jensen”

La gara era iniziata da 20 minuti , prima della partenza,  Jensen si guardava in giro sperando di veder comparire il compagno per augurargli buona fortuna . ma niente , Jared non arrivava

Il biondo temeva che fosse successo qualcosa al giovane ma Misha ,Richard e Kim lo rassicuravano dicendogli che probabilmente aveva trovato traffico , ma quando la voce al microfono disse ai piloti di prepararsi sulla linea di partenza e Jared non c’era si erano allarmati .
Avevano provato a chiamarlo sul cellulare , ma dopo l’ennesimo avviso della segreterie e il decimo messaggio avevano chiamato il ristorante .

“o mio dio ! o mio dio ! la gara !” Jared era in preda al panico ;

“muoviti Jared hanno finito la gara di velocità e hanno da poco iniziato con i salti ! tra poco tocca a lui e tu non sei qui!”
Disse il moro con la voce di chi sta dicendo una terribile verità.

“arrivo ! cazzo si .. sto arrivando” il giovane si precipitò fuori strappandosi letteralmente di dosso la divisa facendo saltare i bottoni e dando anche un spintone al cameriere che stava entrando in cucina.

In auto pregava di arrivare in fretta per vedere Jensen prima del suo turno e pregarlo di perdonarlo per aver dimenticato la gara.

Jensen , nel frattempo , aspettava che chiamassero il suo numero guardandosi ancora intorno sperando , pregando, di veder arrivare Jared

Sentiva il sudore inumidire la tuta e  colargli sulla fronte , seduto a cavallo della moto con i piedi poggiati a terra girava la testa a destra e sinistra cercando gli occhi di Jared e il suo sorriso

“ti prego , non puoi non venire” sussurrò

Jeffrey sulla porta del camper osservava il suo allievo , capì che Jensen non solo era agitato per la gara che avrebbe segnato il suo ingresso nella gara  regionale di mototrial del Texas , ma che era anche preoccupato per qualcosa , anzi qualcuno.
Sporgendosi oltre la porta fece un veloce giro del parcheggio dove i camper e i furgoni di piloti e meccanici erano parcheggiati , della zona bar e della strada dove gente andava e veniva .

“cazzo” imprecò sotto voce, poi, dando un pugno alla porta d’entrata del camper rientrò.

“hey kiddo” jensen si voltò , era Kim

“come stai ?” chiese avvicinandosi e accarezzandogli la spalla

“bene” disse lui con un sorriso

“ti ricordo che sono psicologa e che ti conosco da quando all’accademia ti divertiti a mettere le lucertole nel letto dei cadetti”

Il biondo sorrise  a quel ricordo

“vorrei che mio padre fosse qui” sussurrò abbassando lo sguardo

“come ?” chiese la donna avvicinando l’orecchio , in realtà aveva capito quello che Jensen aveva detto , ma voleva sentirglielo ripetere

“io … io vorrei che Jared fosse qui” mentì tentennando il ragazzo

Kim sorrise , parlare di Jhon non era facile per il ragazzo , specialmente da quando era partito per una missione 5 mesi prima e non si era più fatto sentire

“arriverà vedrai” cercò di consolarlo accarezzandogli la spalla , si guardò in giro , incontrò lo sguardo di Jeffrey .

“Non arriverà in tempo” pensarono all’unisono

“ATTENZIONE PREGO : IL NUMERO 10 JENSEN ACKLES SI RECHI SULLA LINE Dì PARTENZA PER ESEGUIRE IL SALTO. IL NUMERO 10”
L’annuncio lo fece tremare

Toccava a lui e di Jared nemmeno l’ombra

“vai e spacca” disse la donna lasciandogli un leggero bacio materno sulla guancia

“coraggio andiamo” proferì Jeffrey accompagnandolo verso la start

“ricorda : non staccarti troppo presto , carica sulle ginocchia e quando stai facendo la capriola tiene la gambe leggermente aperte e atterra”

“a metà con la ruota davanti” finì per il biondo

“Lo so” concluse infilandosi il casco

“bene ragazzo ! vai”l’uomo gli diede un pacca sulla spalla e uscì dalla pista

Il biondo si infilò il casco , fece un respiro profondo e abbassò la visiera.
“ok !” pensò , poi non seppe resistere e gi girò .

Jeffrey , Kim , Misha , Richard con in braccio il piccolo Noa lo guardavano e sorridere vano , un quadretto fantastico se non fosse per un piccolo particolare
Jared . Jared non c’era .

Accese il motore e guardò la pista che avrebbe dovuto portarlo alla rampa .

Quest’ultima era circondata da qualche albero e una leggera scarpata contornava la curva subito dopo la discesa .
Partì ; la prima curva fu un successo , la rampa si avvicinava e il cuore del ragazzo iniziò a battere forte
La voce del telecronista parlò

“JENSEN HA ESEGUITO UNA RINCORSA PERFETTA ! ECCOLO CHE SI APPRESTA A SALIRE SULLA RAMPA !”
Jensen trattenne il respiro e si alzò in piedi tenendo i piedi ben fissi sui pedalini poi con uno scatto portò la moto in aria .

Librare in aria era fantastico , la sensazione di giocare con la gravità era impagabile e Jensen amava librarsi in aria abbandonando anche solo per quel millisecondo la
moto ruotare in aria sapendo che poi la sua moto sarebbe stata lì a riprenderlo

“GUARDATE CHE CAPOVOLTA PERFETTA ! UN ANGELO IN VOLO ! ROTAZIONE PERFETTA DEL BUSTO E NESSUN TENTENNAMENTO !ECCOLO CHE SI APPRESTA A RIPRENDERE LA MOTO E ATTERRARE”

Il ragazzo soddisfatto riprese tra le mani il manubrio e atterrò  ma qualcosa andò storto , improvvisamente scoppiò l’inferno e tutti si misero ad urlare.

Il rumore di uno scoppio .

Il suono stridulo di una frenata.

un tornado di polvere invase la pista.

“O MIO DIO !” Urlò il telecronista

“JENSEN” . urlarono gli altri vedendo il corpo del ragazzo rotolare sullo sterrato e finire nella scarpata.

“CHIAMATE I SOCCORSI” 
   
 
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