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Autore: YukiWhite97    12/07/2017    1 recensioni
"Se la vita di Llweran era frenetica, quella di Legolas non era da meno".
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"E la sua vita era cambiata poco più di sedici anni prima, quando il suo piccolo Llweran era venuto al mondo, così all'improvviso, senza che nessuno se lo aspettasse".
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Aragorn/Legolas & molto altro.
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Se vi piacciono le mpreg, il fluff, gli intrighi familiari peggio di "Beautiful" e gli stereotipi da liceo americano, questa è la storia che fa al caso vostro!
[Primissima fanfiction in questo fandom, siate buoni se potete ^^]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg, Triangolo
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Due settimane dopo…

 

Eldarion mugolò qualcosa di indefinito, infastidito dalla luce che trafiggendo i vetri illuminava la stanza.

All’esterno un candido manto di neve copriva le strade, gli alberi e le case.

Natale era passato, ed era arrivato un nuovo anno.

I primi istanti non ricordò esattamente perché si fosse svegliato così presto.

Poi, non appena ebbe rimesso a posto i pensieri, sussultò, saltando giù dal letto.

“Llweran! - esclamò – oggi torna Llweran!”

Dopodiché si vestì alla svelta, scendendo al piano di sotto e scontrandosi quasi con il padre.

“Ma dove vai così presto?”

“Da Llweran!” - esclamò il ragazzo aprendo la porta e correndo via, lasciando Aragorn lì, con gli occhi leggermente lucidi.

Proprio come due settimane prima, i ragazzi si videro di fronte casa di Llweran. Qualche minuto dopo un’auto nera si posteggiò sul vialetto, e poco dopo il biondo ne uscì, sorridendo alla vista dei suoi amici.

“Ragazzi! - esclamò sorpreso – non ci posso credere, ma siete tutti qui!”

Immediatamente Shauna gli gettò le braccia al collo stringendolo.

“Certo che siamo qui! Mi sei mancato, mi sei mancato tanto!”

“Anche tu! - il ragazzo ricambiò l’abbraccio – mi siete mancati tutti voi! Eld...”

L’altro gli si avvicinò, sorridendo appena.

“Bentornato, amico. Com’era Parigi?”

“Molto figa! - esclamò – ci sono tante cose che devo raccontarvi!”

“Bene, vedo che finalmente sei tornato!”

Quella voce in più apparteneva senza ombra di dubbio ad Enya, la quale si era presentata lì a sorpresa.

“Oh, ciao Enya” - salutò Llweran.

“Ciao, caro. Ti sei divertito?” - domandò fin troppo gentilmente.

“Molto, ti ringrazio”

“Bene – poi cambiò espressione – perché adesso dovrai recuperare l’allenamento di due settimane, mi sono spiegata?!”

“Ma – il biondo sgranò gli occhi – sissignora!”

Legolas uscì dalla macchina, alzando gli occhi al cielo.

“Enya, non me lo strapazzare troppo”

“Non preoccuparti, tu!” - lo tranquillizzò lei.

Legolas scosse il capo, per poi rivolgersi a Faramir che si trovava ancora dentro l’auto.

“Allora ci vediamo più tardi...” - disse sorridendo.

L’uomo ricambiò il sorriso allo stesso modo.

“A più tardi”

Il biondo lo guardò andò via, con un’espressione ed uno sguardo eccessivamente sognante.

“Andiamo! - Enya lo tirò per un braccio – gli altri ci aspettano dentro!”

Come per suo figlio infatti, anche la sua inseparabile comitiva e suo padre non avevano perso tempo per andare a trovarlo e sapere tutto riguardo il viaggio.

“Avete visto la Torre Eiffel, vero? E il museo de “Le Louvre?” - domandò Frodo curioso.

“Hai mangiato le lumache?” - chiese Pipino.

“E le zampe di rana?” - aggiunse Sam.

“No, non ho mangiato nulla di strano, e sì, ho visto tutto quello che mi avete elencato. Parigi è una città estremamente romantica”

“Che cosa meravigliosa – sussurrò Enya, per poi schiarirsi la voce – cioè, non che faccia per me ecco..”

Legolas si lasciò andare ad una risata.

“Probabilmente ci torneremo un giorno, e magari visiteremo anche altre città d’Europa...”

Mentre parlava però, non si era accorto di come l’attenzione di uno dei suoi amici si fosse rivolta a qualcosa in particolare.

A Frodo brillarono gli occhi quando si accorse di un piccolo luccichio sul dito dell’amico, un qualcosa a cui probabilmente nessuno aveva fatto caso.

“Oh, mio Dio – sussurrò – cos’è quello?”

A quel punto fu inevitabile che tutte le attenzioni andassero sul mal capitato Legolas, il quale aveva sperato fino all’ultimo che nessuno lo tonasse.

“Questo? - domandò nervosamente – non è niente, è solo...”

Thranduil, che fino a quel momento non aveva proferito parola, studiò la sua espressione, tipica di quando cercava di nascondere qualcosa.

“Legolas, questo è… - a parlare fu Enya – è un anello di fidanzamento!”

“Eh?!” - esclamò Gimli che fino a quel momento non aveva prestato troppa attenzione alla conversazione.

“Un anello di fidanzamento? Ti sposi?” - domandò Sam.

“E non ci hai detto niente?! Traditore!” - esclamò Merry.

“No, no, no ragazzi, piano piano, vi posso spiegare!”

Thranduil però non gli permise di parlare ancora. Con uno scatto si alzò.

“Legolas – chiamò freddamente – di là. Adesso”

Il figlio sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Tra tutti, la reazione del padre era proprio quella che temeva di più.

Quando si furono spostati Legolas poté vederlo respirare profondamente.

“Ti prego, dimmi che è tutto uno scherzo”

“Non è uno scherzo – disse subito – ma almeno mi fai spiegare?!”

“Cosa c’è da spiegare?! Una proposta di matrimonio non è uno scherzo!”

“Lo so – sospirò – ascoltami, va bene?”

Thranduil incrociò le braccia al petto, dubitando fortemente che una spiegazione avrebbe potuto calmarlo, ma comunque lo avrebbe ascoltato.

 

Qualche giorno prima a Parigi…

 

Mancavano pochi minuti alla mezzanotte del nuovo anno. Per l’occasione, Faramir aveva portato Legolas e Llweran sulla torre Eiffel, da cui vi era una visuale a dir poco mozzafiato. L’intera città era illuminata da luci di colore diverso che creavano un contrasto suggestivo. Ed inoltre nevicava lentamente, il che andava a rendere tutto ancora più spettacolare.

Con gli occhi spalancati Llweran aveva cominciato a scattare foto, completamente preso.

E Legolas, anche lui si sentiva bene. Nella sua vita non aveva mai visto o fatto nulla di troppo speciale, e dil solo fatto di trovarsi lì aveva dello straordinario. In quei giorni non aveva pensato a nulla, se non alla sua famiglia e alla sua relazione con Faramir che stava praticamente andando benissimo.

I due, un po’ più distanti da Llweran, guardavano dritto davanti a loro, parlando a bassa voce.

Grazie per avermi portato qui. E’ tutto perfetto, davvero” - sussurrò.

Beh… io credo che potrebbe andare meglio...” - rispose Faramir.

Ma dai, tu credi?”

L’uomo a quel punto lo guardo ocn fare più serio, ma comunque Legolas non riuscì a capire. Solo quando lo vide inginocchiarsi intuì qualcosa.

Faramir…?” - domandò portandosi una mano sul petto.

Lo so, so cosa stai pensando. Ci conosciamo da poco tempo, eppure in questo poco tempo ci siamo messi insieme, tu mi hai accolto nella tua famiglia… ed io mi sono molto legato a te – cominciò a dire infilandosi una mano in tasca – e so che probabilmente crederai che io sia pazzo. Magari lo sono davvero – tirò fuori uno scatolo e poi lo aprì – Legolas vuoi sposarmi?”

Scattò la mezzanotte e Legolas in quel momento credette di morire.

Non riusciva a credere che glielo avesse chiesto veramente. Immaginava che una cosa del genere sarebbe successa molto più avanti, e adesso non sapeva se sentirsi felice, emozionato o disperato.

Anche lui si stava sempre legando di più a Faramir, ma un passo importante come un matrimonio, non era sicuro di poter essere in grado, soprattutto a causa di quell’insistente e continuo pensiero rivolto ad Aragorn.

Io...”

Prima di rispondere voglio che tu sappia una cosa. Quest’anello che ti sto donando per me equivale ad una promessa, la promessa che mi prenderò cura di te e di Llweran, che ti amerò e che ti rispetterò, e cercherò di cancellare le sofferenze che hai passato. Non ti sto dicendo di sposarmi subito, ma ti prego accettalo, e quando ti sentirai pronto allora penseremo al da farsi”

Come posso dirgli di no? Lui mi rende felice, pensa al mio bene, e con me vuole davvero costruire un futuro. Lui mi da sicurezza, e la sicurezza è sempre stato ciò che di più ho bramato nella vita.

E’ una promessa… e so che è una promessa che manterrà.

Legolas sapeva che molto probabilmente avrebbe dovuto pensarci su, perché quello era un impegno serio da rispettare e portare avanti.

Ma come ormai tendeva a fare spesso decise di buttarsi.

Quindi sorrise.

Sì, Faramir. Io accetto”

Felice come non mai, l’altro gli infilò l’anello al dito, e poi si alzò per baciarlo, mentre la neve cadeva ancora sopra le loro teste.

 

 

 

“E questo è quanto! Capisci adesso?”

Thranduil sospirò.

“Sì, capisco. Capisco che sei uno sconsiderato!” - esclamò.

“Io pensavo che saresti stato felice” - rispose deluso.

“L’unica cosa che voglio nella mia vita è vederti felice, ma non così. Voglio dire… non potevi aspettare? Hai comunque preso un importante impegno, in mezzo ci sono i sentimenti di un’altra persona! E poi com’è la presa Llweran?”

“Lui è elicissimo per me...” - sussurrò.

“Oh – sospirò l’altro – ho sempre voluto che ti rifacessi una vita, ma non volevo che affrettassi le cose in questo modo. Cosa succede se poi cambi idea? Come faccio a sapere che non ami più Aragorn?”

Il figlio lo guardò serio.

Anche se dovessi ancora amarlo, rifiuterei ogni sentimento nei suoi confronti. Mi costringerò a dimenticarlo, così sarò felice.

“Sono sicuro. Io ormai amo Faramir. E questo è quanto” - rispose con tono neutro ma con un’espressione non esattamente convincente.

 

 

Llweran intanto stava raccontando del viaggio ai suoi amici, a cui si erano uniti anche Tauriel, Elrhoir ed Elladan.

Appariva molto entusiasta, questo Eldarion poteva vederlo. Era felice, tranquillo e rilassato, al contrario suo che al momento aveva mille mila pensieri per la testa. Di questo il biondo se ne accorse, poiché mentre parlava l’amico appariva assente.

“Ho comprato un sacco di souvenir per voi. Sapere l’Europa è così diversa dall’America, dovresti venirci anche tu Eld...”

“Eh, cosa?” - domandò distrattamente.

“Lo sapevo, non mi stavi ascoltando. Ho notato la tua espressione strana sin da quando sono arrivato. Che cosa succede?”

Il ragazzo sospirò.

“Non è nulla di che. Ho solo qualche problema in famiglia…”

“Nulla di che?! Questo è nulla di che?!”

“Non è niente Llweran, sono solo problemi tra i miei genitori”

“Loro… cosa? Vogliono lasciarsi?”

“Io sì… ma non chiedermi il perché, sarebbe troppo complicato da spiegare”

Sì, sarebbe stato complicato spiegargli del legame di sangue che li univa e del fatto che i loro rispettivi padri fossero stati amanti.

“Mi dispiace – rispose il biondo – non mi sarei mai aspettato una cosa del genere”

“A volte purtroppo l’amore può finire – Tauriel intervenne, abbracciando Eld – io lo so, anche i miei sono divorziati”

“Sì Tauriel, lo so che mi capisci, grazie” - sospirò lui godendo del suo abbraccio e del suo profumo.

“Hei… ma voi da quando siete così uniti?” - domandò Llweran.

“Beh, bel biondino, diciamo che mentre non c’eri ho pensato io a consolare il povero Eld...”

“Ah – rispose curioso – e questo a te Sabia non crea alcun problema?”

“No, io ed Eld abbiamo chiarito, vero Eld?”

“Assolutamente”

Il biondo li guardò con fare circospetto.

“Che succede qui? - guardò Sabia, la quale stava molto vicina ad Elrohir – non è che ve la fate fra di voi, vero?”

I due arrossirono visibilmente.

“Beh, io non l’avrei detto così però… ci siamo molto affezionati” - rispose il ragazzo.

“Sì certo, vedi di non fissarti troppo” - borbottò Una.

A quel punto Elladan la afferrò saldamente, con fare divertito.

“Anche io ed Una ci siamo molto legati, solo che la piccoletta non vuole ammetterlo”

“Chi hai chiamato piccoletta, spilungone?!”

Quella sua reazione fece ridere tutti i presenti. Shauna scivolò tra le braccia di Llweran, con fare molto suadente.

“Sento profumo di amore nell’aria” - sussurrò.

Quello fu una sorta di segnale per le sue amiche, le quali capiron oche probabilmente fosse il caso di lasciarli da soli.

“Va bene, noi ce ne andiamo – Tauriel si tirò dietro Eldarion – faremo la guardia alla porta”

“La guardia alla porta per cosa?” - domandò Llweran confuso, mentre i suoi amici ridacchiavano senza dargli spiegazione.

Quando furono rimasti soli, Shauna si fiondò sulle sue labbra con un passione a dir poco travolgente. Llweran ricambiò volentieri, sentendosi immediatamente accaldato e… eccitato.

“Wow, Shauna, sei così passionale” - sussurrò.

“Mi sei mancato veramente tanto. Al punto che in questi giorni lontana da te ho capito che c’è… qualcosa che cerco...”

Il biondo afferrò le sue mani e guardando i suoi occhi azzurri come il mare, non poté fare a meno di capire e di leggere di voglie ed emozioni che probabilmente condividevano.

“Oh – arrossì – Shauna, sei sicura? La tua prima volta… con me?”

Lei però lo zittì poggiandogli un dito sulle labbra.

“Per quel che mi riguarda abbiamo aspettato anche troppo”

Quelle parole valsero più di qualsiasi rassicurazione o permesso.

Questa volta fu Llweran a baciarla, e dopodiché accadde ciò che doveva succedere. Consumarono la loro prima volta fatat di tenerezze e nuove scoperte, con la consapevolezza che sarebbe stata indimenticabile.

 

Poco dopo…

Llweran si sistemò la maglietta e i capelli, i quali apparivano arruffati. Non riusciva ancora a credere a quello che fosse realmente, e con quale naturalezza poi.

Non avrebbe mai pensato che si potesse essere così felici.

Scese al piano di sotto. Shauna sedeva composta sulla sedia, e nel vederlo gli aveva concesso un sorriso carica di intensa.

Il biondo ricambiò, mentre i suoi amici si lasciavano andare a delle risatine maliziose a causa di quel segreto che si stavano ritrovando a custodire.

“Scusate – disse ad un tratto Llweran – io esco un attimo”

“Cosa? - Legolas lo chiamò – dov’è che vai a quest’ora, è buio!”

“Lo so, lo so, ho solo bisogno di aria, tutto qui” - lo rassicurò.

Aprì la porta e uscì. La neve sulle strade non accennava a sciogliersi e intorno vi era un piacevole silenzio.

Stava sorridendo senza neanche rendersene conto. Quel nuovo anno era cominciato nel migliore dei modi, prima la proposta di matrimonio di Faramir a suo padre, poi quello… era tutto stranamente perfetto, e non voleva che nulla venisse rovinato.

Aragorn lo adocchiò in lontananza. Anche lui aveva bisogno d’aria soprattutto in quel periodo. Contrariamente al figlio, il nuovo anno era iniziato nel peggiore dei modi, la sua vita si era complicata ulteriormente.

Il biondo si accorse ben presto di essere osservato, e quando si accorse di chi si trattava sollevò una mano.

“Salve signor Strider!” - esclamò.

“Llweran – chiamò avvicinandosi – ciao… cosa fai fuori con questo freddo?”

“Avevo bisogno di aria...” - sospirò con un sorriso, un modo di fare che ad Aragorn non poté sfuggire.

“Ti vedo piuttosto allegro”

“Emh… davvero? - domandò arrossendo – beh sì, in effetti sono molto allegro...”

“Di cosa si tratta, se posso chiedere?” - domandò curioso.

Il ragazzo gonfiò le guance.

“Sa mantenere un segreto?”

“Sì, ma certo”

“D’accordo – sussurrò – ha presente Shauna? Lei è la mia ragazza, e questa sera noi… insomma… ha capito…!”

Aragorn rimase piacevolmente sorpreso da quella sua dichiarazione.

“Davvero? Bene, sono contento per te” - rispose sorridendo.

“Grazie! E’ stato tutto così perfetto. Insomma, all’inizio non sapevo come fare, poi però è avvenuto tutto da sé...”

Llweran non si chiese come mai gli venisse così facile parlare di un argomento tanto delicato con uno sconosciuto.

“E’ strano che tu ne parli con me – disse poi infatti l’uomo – non dovresti parlarne non so.. con tuo padre…?”

“Ho l’impressione che se glielo dicessi andrebbe in panico dicendomi che sono troppo giovane e che devo stare attento, eccetera” - rispose alzando le braccia al cielo.

Aragorn trattenne una risata. Effettivamente era proprio da Legolas.

Lo aveva sempre immaginato come il più apprensivo dei due. Probabilmente insieme avrebbero formato una bella squadra.

Quel pensiero venne immediatamente spazzato via quando Llweran cambiò discorso.

“Emh… Eld mi ha detto di lei e sua moglie… mi spiace...”

“Eh? - domandò – oh no… non dispiacerti… purtroppo le cose non sempre vanno bene”

“Io credo che dovrebbe cercare di salvare il suo matrimonio. Siete una famiglia dopotutto. Adesso posso capire anche io che significa”

“Che intendi?” - domandò.

“Beh – sussurrò di nuovo – forse non ci crederà, ma Faramir ha chiesto a mio padre di sposarlo e lui ha detto di sì!”

Aragorn sentì il cuore spezzarsi in mille pezzi. Aveva immaginato che una cosa del genere potesse succedere, eppure adesso non riusciva a crederci.

Legolas… sposato con un altro…

Ma dopotutto anche lui aveva a suo tempo sposato un’altra donna…

Llweran, che non aveva fatto caso al cambiamento d’espressione dell’uomo, continuò a parlare.

“Finalmente mio padre sarà felice – sospirò – e saremo una famiglia. Ed io avrò quella figura che mi è sempre mancata”

Quelle parole riportarono alla realtà l’uomo, il quale non riuscì a controllarsi troppo.

“Ma… lui non è tuo padre, sei consapevole di questo, vero?”

“Certo che ne sono consapevole, eppure si comporta come se lo fosse”

“Però… - Aragorn stava tentando di capire – tu hai un altro padre… non ti è mai venuta la curiosità di sapere chi fosse, di conoscerlo?”

Llweran divenne serio, per poi rimanere qualche secondo in silenzio.

Poi rispose con una freddezza e una semplicità disarmante.

“Lui ci ha abbandonati. Se non mi ha voluto non vedo perché io dovrei volerlo conoscere. Ha scelto la sua strada… che di certo mai di incontrerà con la mia”

Un altro colpo per il suo cuore. Llweran aveva ragione, aveva ragione su tutto, e forse proprio per questo faceva così male.

Lui non c’era stato per suo figlio e ora quest’ultimo sembrava inafferrabile.

Fece per rispondere, ma fu frenato dall’arrivo di Legolas.

“Llweran! - esclamò con il fiato corto – ti ho detto mille volte di portarti il telefono quando...”

Lasciò la frase in sospeso quando si accorse di quella presenza in più.

“Cosa… fai tu qui…?” - sussurrò.

“Io… stavo solo… l’ho incontrato per caso...” - balbettò.

“E’ vero – Llweran intervenne – adesso però torno dentro, inizio a sentire freddo. Ci si vede!”

Il ragazzo lo salutò, e Aragorn lo osservò andare via senza dire una parola.

Legolas invece non ebbe la forza di muoversi. Era così strano averlo lì davanti dopo tutto ciò che era accaduto.

“Emh… di cosa avete parlato…?” - sussurrò.

“Nulla di importante – disse serio – e comunque congratulazioni per il tuo imminente matrimonio...”

Legolas sentì l’aria mancargli. Era inevitabile che si venisse a sapere, ma probabilmente avrebbe preferito non accadesse.

“Io… te l’ha detto Llweran?”

“E chi sennò? Legolas… come puoi sposare un altro?”

“Come?! - esclamò furioso – tu come hai potuto sposare un’altra!”

“Ho detto tutto ad Arwen!” - lo interruppe subito.

“Eh… eh? - domandò flebilmente – tutto? Intendi tutto…?”

“L’unica cosa che per il momento ho omesso è che Llweran è mio figlio, ma ovviamente le dirò anche di questo. Così come le ho detto della nostra storia”

Il biondo prese a tremare.

“Perché l’hai fatto?”

“Per te. L’ho fatto per te”

Legolas abbassò lo sguardo.

Bravo, stupido. Avresti dovuto pensarci prima. Adesso cosa me ne faccio di questa tua dimostrazione?

“Beh.. mi dispiace… ma temo… sia stato inutile...” - sussurrò dandogli le spalle.

“Legolas, ti prego! - esclamò – forse per noi non è tardi!”

Non ebbe il coraggio di voltarsi. Sentiva gli occhi pizzicare e il cuore far male.

Essere forti era troppo doloroso.

“Invece sì. E’ tardi ormai”

   
 
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