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Autore: Foxlos    13/07/2017    0 recensioni
-Perché che lo si voglia o no le persone cambiano, in bene o in male è relativo.
Una guerra ha portato il cambiamento, un cambiamento che nessuno si sarebbe mai aspettato.-
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Ogni casa ha il suo odore inconfondibile.
Qualcosa che ti eccita e ti spaventa.
Come quando torni a casa dalle vacanze e rimani sul ballatoio,
con la porta aperta e le valigie a terra.
Indeciso se profanare quella strana penombra."
-Alfredo Accatino-


Era strano per quei pochi ragazzi osservare quelle mura che erano state per loro una casa, quelle mura che avevano difeso con sangue e lacrime poco meno di un anno fa, quelle mura crepate e abbattute senza alcun rispetto per la loro storia, quelle stesse mura che adesso si ergevano più maestose e imponenti di prima pronte a difendere ciò che si nasconde al proprio interno come una madre, una mamma che attraverso il tempo e le intemperie protegge, con crepe e tagli, i suoi bambini.
Quelle mura che senza alcuna esitazione si potevano chiamare Casa.

Finalmente erano a casa, un leggero sorriso solcava i volti dei ragazzi intenti ad osservare il silenzioso sfilare dei bagagli diretti nelle loro camere.
Varcare la soglia della sala grande fu come riceve una ventata d'aria fresca e al tempo stesso un pugno nello stomaco nel vedere scorrere davanti ai propri occhi i sorrisi e le lacrime versate accompagnate da gioia e paura, anche se ormai passata, ma l'osservare quelle quattro tavolate addobbate e stracolme di chiachiericci e risate di chi la guerra l'aveva affrontata e vinta, riempiva il cuore di una nuova forza e felicità.

"Vieni Herm!"
Ed ecco l'immancabile Ronald Weasley con i suoi capelli rossi e toga di seconda mano, cresciuto troppo in fretta, con una guerra vinta ma un pezzo d'anima perso. Mostrava uno sguardo ormai privo di quella spensieratezza che dovrebbe avere un ragazzo e che lo aveva caratterizzato durante gli anni passati, la mano che si posò leggera ma al tempo stesso forte, come a volersi accertare della reale presenza della ragazza guidandola verso la tavolata rosso-oro e i sorrisi a loro rivolti.

Al lato opposto della sala, occhi di tempesta velati di malinconia, osservavano quella sala ricolma, anche se in quantità minore rispetto agli anni precedenti, di studenti vecchi e nuovi.
La mente a vagare tra ricordi di anni passati e ormai persi, anni di errori e parole buttate al vento, per il semplice piacere di sentirti elevato rispetto agli altri, anni dove un ragazzino non era altro che tale.
E poi anni con un susseguirsi di paura e terrore, ansia e dubbi, scomparsi così com'erano arrivati, in un lampo di luce verde. 
Portatori di ferite che mai si sarebbero chiuse completamente.

Un passo.
È bastato un solo passo, oltre quell'immenso portone finemente intagliato posto a proteggere quella sala che ne aveva viste tante, perché il silenzio denso di rabbia e rancore venne accompagnato da sguardi rancorosi e bisbigli cattivi.

Uno sguardo.
Una semplice occhiata tra due amici legati dagli stessi sbagli.
Uno sguardo ad occhi nocciola screziati di puro oro, unici nel loro genere, gli unici che non lo guardavano risentiti.
                               

Riprendere la marcia verso il lungo tavolo fu una passeggiata, nonostante gli sguardi colmi di astio, molto simili a quelli che tempo indietro lui stesso mandava.
Infondo era stato cresciuto così, l'ultimo ed unico rampollo di due casate degne di nota, nascondere le proprie emozioni -le emozioni sono inutili figliolo, ad un Malfoy non servono, un Malfoy non piange, un Malfoy deve portare avanti il proprio nome rispettabile, non deve cedere e eseguire gli ordini- già e fu così che il nome dei Malfoy cadde come un bambino che corre troppo velocemente finendo per inciampare. Ma era un Malfoy, codardi fino al midollo, nascondere i propri sentimenti gli era naturale, Ma era anche un Black -sempre a testa alta, Draco, che tu abbia torto o ragione, non farti mettere i piedi in testa- parole a cui non aveva mai dato peso, le parole dell'unica donna che lo aveva protetto e che ancora lo proteggeva.

***

Il tavolo Slytherine, in confronto agli altri, sembrava una landa desolata e lasciata al suo destino.

Nessuno osava anche solo voltare lo sguardo verso di loro, comprensibile si potrebbe dire, infondo la casa di Salazar aveva tradito, ma non tutti lo avevano fatto di propria volontà. 
Eppure questo non poteva che far piacere a quei pochi ragazzi che avevano deciso di affrontare il loro ritorno a testa alta, cercando di rimediare a ciò cui erano stati costretti a fare.

Solo tre sguardi erano costantemente puntati su di loro, senza lasciarli come ad assicurarsi che questa volta avrebbero scelto la parte giusta.

Occhi di un tranquillo verde smeraldino, limpido come la primavera stessa, osservavano quei pochi ragazzi ritornati che componevano il settimo anno, con una luce nostalgica, 'non era colpa loro, si trovavano nella famiglia sbagliata al posto sbagliato' questo si ripeteva il bambino-sopravissuto,
Ma si sa, non ci sono posti o famiglie sbagliate è inutile pensare 'e se-?' 'se quel giorno avessi accettato la sua mano, la sua amicizia?  Se avessi provato a farci amicizia ad aiutarlo?' semplice, non potremmo mai saperlo quel che è stato è stato è chiedersi che sarebbe stato ti impedisce di vivere.

Occhi azzurri come il cielo d'estate, occhi un tempo bambini, ora osservavano con spavalderia, trionfo e disprezzo gli errori commessi dai vinti in una guerra che aveva portato solo morte e dolore, indignati dalla sola presenza di quelli che ora venivano considerati 'lo scarto del mondo magico' Dalla maggior parte degli studenti presenti. Occhi pieni di disprezzo si voltarono sulla tavolata rosso-oro sorridenti ' gliel' avrebbe fatta pagare '.

Scuri come l'inferno luminosi come il miglior paradiso. 
Occhi d'ambra che senza la minima paura si tuffano in un inferno freddo come il ghiaccio e agitati come la peggior tempesta, dolci come il miele lo osservavano.
Ci mise meno di un battito d'ali ad accorgersi di quello sguardo puro, lo stesso tempo in cui la ragazza decise che non gli importava, avrebbe continuato ad annegare in quegli occhi all'infinito, la decisione l'aveva presa nel momento esatto in cui aveva poggiato piede oltre le porte dell'Espresso, voleva scoprire tutto, tutti i segreti e le paure che quelle gemme preziose nascondevano. Voleva aiutarlo.

Nel momento stesso in cui si accorse dei suoi nefasti pensieri, se ne spaventò distogliendo lo sguardo da quei pozzi di argento fuso portandolo sul piatto desolatamente vuoto. 
Sentí ancora per poco la schiena bruciare sotto quello sguardo attento per poi distrarsi definitivamente rimproverando il suo amico dai rossi capelli "Ron! Non ingozzarti, rischi di soffocare!" Ricevendo uno sbuffo contrariato e risate divertite nel constatare che, effettivamente, se qualcuno non gli avesse colpito la schiena probabilmente sarebbe definitivamente soffocato. 
Morto a causa di una coscia di pollo, il signore oscuro sarebbe resuscitato per uccidersi di nuovo, lui aveva fallito miseramente.

Un limpido e cristallino tintinnio percorse la Sala Grande annunciando l'imminente discorso della nuova preside. E con lo strisciare dell'enorme scranno sul pavimento della sala richiamo definitivamente l'attenzione dei ragazzi.

"Per prima cosa, Bentornati a tutti coloro che hanno deciso che nonostante tutto valeva la pena lottare, affrontare ed andare avanti -guardó con occhi lucidi tutti coloro, che anche se non di sangue, sarebbero stati sempre suoi figli, si poteva tranquillamente dire che dopo ben sette anni era una figura fondamentale nella loro crescita- è un caloroso Benvenuto a coloro che hanno deciso di iniziare la loro strada con noi, qui ad Hogwarts -ci fu un attimo di silenzio dove l'anziana donna ricacció indietro le lacrime pensando ai figli che aveva perso- tranquilli non preoccupatevi non sarà un lungo discorso, tanto sappiamo che non servirebbe a niente, solo poche parole che spero porterete con voi " regaló un ampio sorriso ai ragazzi.

"Hogwarts porta in sè doni preziosi,
Che vi sosterranno e vi aiuteranno,
A lungo;
Difenderà le nostre idee e decisioni qualunque esse siano,
Senza voltarvi le spalle,
Mai;
Hogwarts sarà sempre con voi,
Soprattutto nei momenti difficili,
Qui potrete trovare un aiuto prezioso,
Perché ragazzi miei ricordate
'La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo ci si ricorda di accendere la luce'" 

A queste parole una luce lieve e soffusa si propagò per la sala dalle candele che fluttuavano indisturbate sul soffitto.
"Solo un ultima cosa, è vietato l'accesso alla foresta proibita ai ragazzi del primo anno.
Tra pochi giorni verranno delineati i prefetti e i caposcuola, riceverete la comunicazione scritta.
Le lezioni riprenderanno, non domani ma il giorno successivo, a causa di imprevisti burocratici, quindi avete un altro giorno di vacanza, avrete il permesso per andare al villaggio di Hogsmeade. -Urla e fischi di apprezzamento partirono dalle quattro tavolate- ed ora, buona cena e buon riposo" con un caldo sorriso che coinvolse anche gli occhi la donna si congedò per oggi dal suo nuovo lavoro, proteggere i suoi figli, la sua famiglia, la sua vita.
🌸
Secondo capitolo pubblicato.
Inanzi tutto ringrazio tutte le persone che mi hanno letto e recensito,  poi vi informo che la storia è presente anche su Wattpad, poi
So che probabilmente potrà sembrare banale è lenta a partire ma prometto di impegnarmi e di cavare fuori delle buone idee dalla mia diabolica e pazza testolina e cercherò di allungare i capitoli.
Chiedo scusa per la presenza di eventuali errori.

Jinger
   
 
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