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Autore: Daistiny    16/07/2017    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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MA TU QUESTO LO SAPEVI
Ad Archades il tempo era bello, ma non era afoso come quello di Rabanastre , ed  Amaya si sentiva perfettamente a suo agio... anche se quella non si prestava ad essere una vacanza, ma solo una visita di cortesia alla tomba di una persona.
Amaya si era recata verso la tomba del giudice Noah... ora sepolta con un nome diverso eppure non sapeva come dovesse chiamarlo. Era diventata un abitudine per Amaya recarsi li a parlare ed esporre tutti i suoi pensieri e i suoi dubbi.


-Eccoci... quà. Tu ed io... ora mai tutto è cambiato in un anno. Non sembra ma è così, non ci sono più io a farti da assistente e ne tu a fare da giudice, ne quella dannata guerra.
Trovo stupido come tutta la mia vita sia cambiata e andata in pezzi nel giro di tre anni,  un attimo pensi di sapere chi sei, poi scopri che tutto è una menzogna e poi non sai da che parte stai e ti ritrovi il piede in due scarpe.
Bel ricordo che mi hai lasciato... non posso più restare qui ad Archades e nemmeno a Dalmasca, niente più mi appartiene, posso dirmi libera. Trovo che sia un grosso errore rivelarmi al mondo, temo che possano usarmi... ma io esisto, sono un individuo, ho una mia volontà. Quello che voglio io dovrà contare qualcosa?
Mi pare di aver dato abbastanza il mio contribuito in questa pace, non ti pare che abbia ora il diritto di essere libera?... per sapere chi sia davvero?
Non mi manca nulla della vita precedente forse giusto qualcosa, mi manca quello scemo... e forse pure un pò tu. Sento che nemmeno questo discorso mi appartenga..."


Si diceva tra se  e se la giovane Amaya mentre fissava la lapide di Noah con su inciso un altro  nome simile ad un altro di sua conoscenza.
La visita al cimitero era durata qualche ora, in quella che per lei era stata una lunga mattinata, contava di fermarsi ad Archades pochi giorni, non più di due o tre giorni, giusto il tempo di far visita ad un suo amico e alla casa di Noah.
La seconda tappa  quella mattina prevedeva la visita ad un vecchio amico che non vedeva dalla fine della guerra , lo aveva lasciato senza dargli tante spiegazioni e lui che l'aveva vista sempre in un certo modo non riusciva a credere chi aveva d'avanti dopo che aveva saputo da questa la verità sul suo conto.
Brace non vedeva l'ora di vedere Amaya,  voleva costatare come era diventata, dopo tanto tempo  se la immaginava molto diversa da come l'aveva conosciuta. Era sempre stato convinto che Amaya era diversa lo si poteva vedere già dal suo aspetto, nonostante la stessa cercasse di tenere sempre il freno ed avere un profilo basso.
L'huma aveva ricevuto qualche giorno prima una missiva da parte di Amaya , che lo avvisava di una sua possibile visita , è questo evento aveva rallegrato molto Brace, che non stava più nella pelle attendendo il suo arrivo.
L'archadiano la stava aspettando in un caffè posto, posto su alto edifico nella zona commerciale della città seduto ad un tavolino, quando intravide da lontano la sagoma statuaria che visibilmente spiccava tra le folla, era Amaya .
Pure Amaya non vedeva l'ora di rincontrare il suo caro amico Brace. Amaya aveva i capelli raccolti in una cosa, un ampia camicia di seta allacciata con un fiocco vicino al collo, mentre su portava un gilet di velluto bordeaux , con delle bordature e ricami in oro, chiuso da una cintura in cuoio.
i pantaloni erano anche essi dello stesso colore del gilet, mentre poi portava degli stivali neri alti di poco sopra al ginocchio, con un tacco alto, che slanciava ancor di più la figura.
Brace si vedeva di trovarsi di fronte un altra persona, ma quando la vide di fronte a lui capi che Amaya non era mai cambiata di una virgola, era la stessa che aveva conosciuto, lo stesso aspetto, lo stesso modo di vestire, ma solo una cosa gli sembrava cambiata... qualcosa in lei.


-Il tempo passa, ma tu non sembri essere cambiata... - disse l'huma alzando lo sguardo fissando negli occhi la ragazza, che ricambio un sorriso che illuminò in un istante il suo splendido viso.


-Tutto cambia...- Rispose la splendida huma.


-Tu non ai mai amato i cambiamenti... infatti sei rimasta la stessa di quando ti ho conosciuta. Solo una cosa mi sembra ti abbia cambiata ...- disse Brace squadrandola dalla testa ai piedi.


-Cosa!? - Domando a brucia pelo la ragazza.


-Hai un aria diversa... anche se non volevi, so che sei cambiata e sembra anche che ci sia qualcosa che ti turbi non poco, forse è perchè sei qui...?- domando l'huma alludendo al passato di Amaya.


Ma Amaya non era affatto preoccupata per il suo passato e quello che rappresentava Archades per lei, lei lo avrebbe definito tutto "Solo una cosa passata". Una cosa che per lei non era mai esistita , un cumulo di bugie.


- Per un passato che non esiste.. e che fino a tre anni fa quella che io credevo la mia vita era non altro che una bugia, inventata ad arte per celare chi sono.... ? - disse con tono al quanto irritata la giovane avventuriera.


Brace scosse la testa, capendo bene che la ragazza non aveva digerito del tutto quello che era successo e la forte rabbia che provava. Cerco di cambiare discorso e trovare un argomento meno spinoso di quello.


-Amaya per il resto come va? è passato un anno... non ti sei più fatta viva, cosa è successo?- chiese l'huma preoccupato.


-Nulla volevo prendermi del tempo per pensare riguardo alla mia vita...e quello che sono. -


-Cosa hai deciso? -Domando Brace preoccupato sul futuro della  sua amica.


-Beh... ho tante idee, ma so cosa non voglio.  Non voglio tornare alla mia vecchia vita, non è più possibile con la distruzione della crisalide posso definirmi libera poichè "L'Era delle pietre" è finita. Si è aperta così una nuova,  era dove gli huma decidevano di loro pugno il loro fato.
Non voglio nemmeno stare dalla parte dell'Impero sarebbe troppo pericoloso ed io con loro non centro nulla. Quindi...- Tirò le conclusioni Amaya osservando Brace che già aveva capito dove la sua amica voleva andare a parere.


-Quindi... se non c'è futuro da entrambe le parti, vorresti la tua "presunta vecchia vita da avventuriera"? - Brace domandò alla ragazza.


Amaya guardò l'archadiano è annui, Brace non si trattene dallo scoppiare a ridere vendendo che la ragazza conserva ancora il suo animo  selvaggio ed indomito.


- Tu non sei una principessa, "sei una pirata" ! - aggiunse Brace sorridendo sfacciatamente alla ragazza chiedendole poi sul da farsi.


-Ora che sai quello che vuoi, quando pensi di ritornare?-


-Volendo anche subito... sai dove sto adesso , inizia a starmi stretto. -Sottolineo l'avventuriera.


-Sempre così decisa... la porta di casa è sempre aperta. - disse l'archadiano mettendo a disposizione casa sua.


-Brace, temo che possano venire da te...- fece presente la ragazza, ma l'archadiano per quanto ne sapesse aveva sempre mantenuto una certa distanza dalle conoscenze di Amaya, d'altronde lui con loro centrava ben poco.


-Amaya... non credo che verranno da me, d'altronde io e loro non abbiamo nessun tipo di legame, quindi credo sia l'ultimo posto dove venirti a cercare. Poi la casa in cui sto è sempre stata anche casa tua... - Aggiunse Brace, riferendosi al periodo dei due anni in cui Amaya aveva soggiornato ad Archades e la loro convivenza.


Amaya trascorse con Brace tutto il resto della giornata dimenticandosi di far visita alla cosa di Noah, la quale decise di rimandare la visita al giorno seguente.
Per tutta la giornata Amaya e Brace si raccontarono cosa avevano fatto in quel lungo anno in cui non si erano visti ne sentiti.
L'indomani come da programma Amaya andò a visitare una delle tante case Noah,soprattutto quella in cui Noah amava ritirarsi e prendersi una pausa. La casa era un abitazione enorme sembrava una di quelle enormi case della ricca nobiltà archadiano.
Era arredata con un gusto sublime ed estremamente raffinato che conferiva alla casa un atmosfera di mistero e di autorità, oltre che di antichità. La villa era una delle più vecchie della città imperiale, al suo interno si respirava un'aria di solennità, come se li dentro il tempo si fosse fermato, i mobili archadiano si confondevano con lo stile di Landis che in qualche modo sembrava far ricordare la sua presenza nonostante i pochi oggetti.
Amaya si vedeva trasportata in quei giorni in cui era in compagnia di Noah in quell'enorme casa per via del suo praticantato. Vedeva le lezioni di scherma e di spada che il giudice le dava.
Sembrava che da un momento all'altro il giudice dovesse sbucare da una dalle tante porte, la casa sembrava così vuota, Amaya si chiedeva se la stessero o meno usando, ma notava che anche disabitata la casa era in ottimo stato.
Giro per qualche ora fra le varie stanze, notando con attenzione che non mancasse nulla, poi dopo un altro breve giro, la ragazza decise di tornare da Brace. Amaya si fermo ad Archades per altri due giorni, finchè non decise in fine di ritornare a Bhujerba.
   
 
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