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Autore: Daistiny    19/08/2017    0 recensioni
Lei figlia di nessuno, figlia del deserto di Dalmasca, figlia delle sabbie e del vento... Il suo carattere e la sua bellezza superba degna del deserto la facevano subito distinguere per il suo nobile lignaggio.
Non si considerava nessuno, soltanto se stessa.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Al-Cid, Altro Personaggio, Ashe, Basch
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre il vento e la sabbia..'
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I GIORNI DEL PASSATO 

Il soggiorno ad Archades era stato per Amaya molto rilassante, ma il suo ritorno a Bhujerba non sarebbe stato altrettanto. Ignara di quello che era successo in sua assenza e il giorno precedente al suo rientro improvviso, Amaya aveva fatto ritorno con la sua aereonave l'Amina.
Al suo rientro a Palazzo Amaya venne accolta dalle sue sue guardie personali Noel e Sebastian, due gemelli di circa trent'anni originari del ex Repubblica di Landis.  I due huma erano due identiche gocce d'acqua si differenziavano per i capelli, Noel portava i capelli lunghi mentre Sebastian più corti.
I due erano molto affezionati ad Amaya, e lei  affezionata altrettanto a loro. Noel e Sebastian erano gli unici con la quale Amaya andava d'accordo e si fidava ciecamente.  Ma Amaya rientrando a palazzo e vedendo le sue due guardie venirle incontro preoccupate, intuì che qualcosa era successo in sua assenza.
I due gemelli raccontarono della venuta del Giudice Gabranth da parte della principessa Ashelia e della partenza immediata del giorno precedente del Marchese Ondore IV.
In quell'esatto istante Amaya non ci vide più, era furiosa talmente che urlo con tutta la voce che aveva in gola che quel giudice andava fermato così pure Ondore. I vetri scoppiarono per quanto era stata la furia del potere emesso in quel istante dalla ragazza. 
Sentendo e vedendo il trambusto provocato da Amaya, il resto delle guardie che stava a palazzo  si precipitò dalla stessa Amaya, temendo che fosse accaduto qualcosa di spiacevole.


-Vostra Grazia  è successa una cosa che dovete immediatamente sapere! - chiesero all'unisono le sue due guardie raccontandole ciò che era accaduto.


-IL GIUDICE ANDAVA FERMATO! -Ruggì ancora una volta Amaya in preda alla collera.


Pochissimi erano le persone che l'avevano vista in quello stato così alterato, non sembrava più umana, il colore della pelle si era fatto azzurro e i suoi capelli bianchi. A stento Amaya riusciva a mantenere la sua collera per non distruggere tutto.
Sebastian, una delle sue guardie cerco di calmarla e farla ragionare, ma la ragazza non sembra sentire ragione .


-Vostra Grazia Amaya calmatevi, ve ne prego!- 


-ED IO DOVREI CALMARMI, MI è STATA RECATA UN'OFFESA... A ME!!!- Urlo ancora con più forza la ragazza, Sebastian e Noel sapevano bene come prenderla e farla calmare.


-Vostra Grazia Lady Amaya, non dovete temere nulla, se volete li andiamo a riprendere.- disse con tono dolce e pacato Noel cercando nuovamente di calmare la ragazza, che presto subito attenzione al giovane uomo.


Sebastian intervenne anche lui in aiuto del fratello, con modi gentili e con un tono di voce pacato cerco di calmare la ragazza e farla stare tranquilla, ove evitare un possibile colpo di testa da parte di questa. Ma poteva benissimo constatatare quanto Amaya era diversa e con quanta foga viveva le sue emozioni, si era rivelata in un'istante e la sua visione faceva rimanere ammutoliti chiunque la vedesse.


-Mia signora,... Amaya, sapete bene che ogni vostro desiderio e per noi un ordine, quindi se volete andremo a Dalmasca e riporteremo ciò che vi è stato sottratto.-


Dopo svariate suppliche da parte dei due Huma. Amaya si calmo riprendendo il suo aspetto normale, ma rimaneva sul suo bel volto un espressione di rabbia infinita.
Rabbia che la ragazza sapeva bene, dentro di se voleva solo stare bene, essere serena ma si sentiva sempre condizionata da chiunque le stava intorno e dalle continue richieste altrui.
Lei che era sempre stata la più sicura, ma rivelava dentro se stessa una fragilità e un insicurezza grandissime, un vuoto che le era stato lasciato dalle persone che lei aveva sempre considerato la sua famiglia.
Pensava di aver superato questo punto, ma si sentiva come una bambina smarrita in cerca continua di un punto di riferimento per sapere chi era, e più il tempo passava più questa paura cresceva dentro di lei insieme alle sue ansie e mille paure.
Ora che fuori sembrava tutto così tranquillo Amaya si ritrovava a fare i conti con qualcosa a cui lei non aveva mai dovuto far fronte. Nel periodo della guerra a causa di ciò, la cosa più importante per lei era stato sopravvivere, ora che non era più richiesto sopravvivere ma c'era solo pace, aveva il tempo di riprendersi dal passato, si rese conto che lei non aveva mai avuto il tempo per vivere quello che le era successo e le emozioni che aveva provato a causa del trauma subito.
Aveva tanta rabbia, che come un veleno che la corrodeva dentro, giorno per giorno, attimo dopo attimo, dentro di lei, Amaya era sempre più stanca e si stava come esaurendo. 
Non sembrava avere più l'entusiasmo di vivere , si sentiva stanca e pesante, tutta quella negatività la corrompendo da dentro e la spingeva ad una corsa sempre più sfrenata ad arrivare ai suoi obbiettivi.
Si sentiva spinta a dover stare sempre sull'attenti , a non abbassare mai la guardia e fare attenzione a tutti e tutto. Ma dentro se stessa lei voleva essere libera e spensierata, trovava molto difficile lasciarsi andare, e difficilmente riusciva a trovare qualcosa che le desse soddisfazione, barricata sempre dietro il suo distacco.
Avrebbe voluto gridare "Vi odio, mi avete fatto male, sono stata male, ho sofferto... mi fate soffrire" ed anche altre parole "Voglio essere libere, voglio essere vanesia, voglio essere superficiale... voglio stare senza pensieri".
Ma quella  sua voce moriva affievolita, dentro di lei sentiva come se non fosse voluta, come se non avesse diritto ad esistere ad avere una sua volontà.
Aveva paura che qualcuno potesse approfittarsi di lei se avesse saputo quali erano le sue insicurezze.
Noel e Sebastian videro piangere Amaya, non l'avevano mai vista in quello stato, qualcosa si mosse dentro di loro. Bisognava trovare un modo per scacciare via tutta quella rabbia, quel insoddisfazione e frustrazione .
Amaya era sempre in balia delle sue emozioni e dei suoi umori, era così difficile avvolte starle dietro, in passato non era stata mai così agitata, era più calma, più leggera. Da quando era scoppiata la guerra , che poi si era conclusa, Amaya non si era mai presa un po di tempo per se stessa, per vivere i suoi dolori e i suoi traumi, aveva sempre cercato di non pensarci ed ora che aveva la possibilità di ricongiungersi alle persone lei care, lei scappava.
Aveva sempre dato dimostrazione di essere, quella più sicura, più intelligente, più sveglia, più arguta, più capace e talentuosa, ma quando aveva avuto la possibilità di pensare a se stessa non ci era riuscita come prima, aveva difficoltà.
Era cresciuta pensando di vivere una certa maniera, poi si era vista data in sposa, poi ancora si era vista mandata via e così via... Amaya era passato per così tanti ruoli così tante identità che alla fine si chiedeva chi egli era, con quali occhi si sarebbe presentata al mondo d'ora in poi.
   
 
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