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Autore: Zephyr Sensei    16/07/2017    1 recensioni
In un mondo dove Lelouch Vi Britannia ha sottomesso l'intero pianeta i membri dei cavalieri neri rimasti vengono venduti come schiavi. Kallen Kozuki, ex comandante e pilota del Guren viene comprata per circa 300€ da un uomo invaghito di lei che la renderà sua schiava e la seviziera fino ad ottenere quel che vuole.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Kallen Stadtfeld, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Capitolo 3

Sono ormai le tre di notte quando Kallen, dopo essersi addormentata stremata nella sua stanza, si sveglia a causa del freddo che la pervade all’interno della stanzetta. La donna osserva l’orologio dotato di termometro, ci sono 4 gradi e lei indossa solo una leggera tuta in acetato ed è coperta da un semplice lenzuolo di cotone. Non sa bene che fare, lamentarsi o tacere? Attende circa 20 minuti, cerca di resistere ma, con l’avanzare della notte, anche il freddo si fa più intenso e così si alza e va in soggiorno sperando di trovare un ambiente più caldo o addirittura Ector. Quando arriva in soggiorno trova l’uomo appisolato sul divano del soggiorno con un gatto nero addormentato sulle sue gambe. Si avvicina a lui, lo scuote per un braccio fino a svegliarlo.

«Vedo che il freddo ti ha svegliata Kallen...»

«Fa molto freddo nella mia stanza... ma nel resto della casa da quel che vedo no... lo hai fatto apposta vero?» Chiede a voce bassa.

«Brava hai indovinato, se hai freddo puoi sempre dormire accucciata sul tappeto»

«Cosa? Non riservi un trattamento tanto schifoso nemmeno al tuo gatto!» Esclama alzando la voce.

«E quindi? Se ti va bene dormi sul tappeto oppure torna al freddo... a meno che tu non voglia passare la notte nel mio letto matrimoniale, stretta accanto a me...» Conclude ridacchiando.

«Torno nella mia camera, resisterò...»

Una volta tornata nella sua camera Kallen inizia a tremare, lascia la porta aperta nella speranza di far entrare un po di calore dal resto della casa ma è tutto inutile. La stanza si è raffreddata troppo, poco dopo cerca di capire da dove entri il freddo e nota che da una piccola bocchetta del condotto d’areazione entra aria gelata e la spia del riscaldamento è spenta. A quel punto la rossa prende i vestiti sporchi e rovinati con la quale era arrivata li e li usa per tappare alla meglio la bocchetta del condotto di areazione. Dopo circa 30 minuti l’aria si fa più calda, il calore proveniente dalle altre stanze della casa scalda anche la sua camera e, nonostante si siano fatte quasi le 4:30 di notte, riesce a prendere sonno rilassandosi un pò.

L’indomani Kallen viene svegliata da Ector alle 7:30 AM con una carezza sul viso accompagnata da un leggero solletico sulle labbra che lo stesso gli fa usando una piuma. Apre dolcemente gli occhi e quando lo fa inizia a sentire un buon odore di caffè. Strofinati i suoi splendidi occhi azzurri guarda verso il comodino e nota un vassoio sul quale erano poggiati un tazzone di cappuccino con panna e un cornetto al cioccolato ancora fumante. Lancia uno sguardo tagliente verso Ector e poi prende la tazza di cappuccino bevendolo per poi mangiare anche il cornetto. Lui la guarda soddisfatto e poi si rivolge a lei:

«Bene! Ora devi fare quel che ti dico okay? Sai che una casa non si pulisce da sola?»

«Cosa come? Cosa mi stai chiedendo?»

«Ti sto chiedendo di fare le pulizie!»

«Non ci penso proprio, al massimo posso pulire questa stanza!!»

«Kallen ti rendi conto che qui fai la schiava e non l’ospite?»

«Schiava? Non puoi piegare il mio volere Ector! NON MI LASCERO’ PIEGARE DA TE!» Urla per poi colpirlo al volto con il vassoio con il quale le era stata servita la colazione.

L’uomo dopo l’aggressione subita rimane impassibile mentre lei, ancora col vassoio in mano, lo osserva rabbiosa. Lui volta il capo verso di lei con espressione di disappunto molto marcata, si alza in piedi e senza pensarci due volte spinge con violenza Kallen mettendola al muro. La colpisce con una ginocchiata nello stomaco e poi le mette le mani attorno al collo. Inizia a strozzarla con forza, lei tenta di liberarsi ma la superiorità fisica dell’uomo è schiacciante. Il suo volto assume un colore prima rossastro e poi violaceo, le forze la abbandonano lentamente ma... prima che possa perdere i sensi e morire d’asfissia Ector la lascia cadere quasi esanime sul pavimento. Kallen tossisce ancora intontita dalla semi asfissia, lui la guarda dispiaciuto:

«Perchè mi costringi a farti questo?»

«No... non... m..i sottometterai –tossisce- tanto... facilmente..»

«Per favore collabora Kallen... mi si spezza il cuore ogni volta che ti faccio del male...»

«Non pensarci Ector... la mia anima è libera... non pulirò casa tua... nemmeno se tu mi lasciassi in una pozza di sangue tra un istante...»

«Vieni di la, devo fare una cosa con te ora...»

Ector prende Kallen per i vestiti e la trascina in soggiorno... il gatto nero si posizione sul tavolo e osserva i due incuriosito. Kallen è ancora a terra e Ector afferra una sedia e la rompe sulla schiena di Kallen che urla straziata dal dolore. I resti della sedia vengono usati per colpirla più volte e lei, ormai priva di energie, piange mentre il suo aguzzino continua a colpirla violentemente fino a romperle un braccio. Quando ciò accade la donna sviene per il dolore. Ector comprende di aver esagerato con lei e decide di stenderla sul letto matrimoniale su cui normalmente dorme e di chiamare immediatamente un medico.

Circa un ora dopo Kallen è già sul letto di Ector e il medico arriva con grande calma nella stanza seccato di dover curare una schiava in modo gratuito. La visita e trova molte escoriazioni sulle parti scoperte, quindi chiede a Ector di denudarla per poterla medicare e per applicargli una steccatura di fortuna al fine di far risanare la frattura provocatagli dallo stesso. Ector esegue e in pochi minuti Kallen si ritrova sul letto nuda come un verme. Il dottore le applica diversi cerotti e svariate fasciature, in vita, sulla gamba destra, sulla mano sinistra e in fine applica la steccatura al braccio destro. La ragazza emette un gemito e si sveglia, il medico la guarda e con sufficenza:

«Ragazzina, dovrebbe avere più rispetto per il suo padrone sa?»

«Chi è lei?» Chiede Kallen inespressiva e con sguardo semi assente.

«Lui è un mio amico nonchè mio medico, tu per legge non hai diritto all’assitenza sanitaria ma per questa volta facciamo un eccezione, la prossima volta le ferite si infetteranno e morirai...»

Lei chiude gli occhi impotente dinanzi alle parole del medico e di Ector... umiliata dal fatto d’esser stata denudata e picchiata selvaggiamente. Poco dopo il medico va via sbuffando... Ector lo accompagna alla porta per poi tornare da Kallen. L’aguzzino si avvicina al letto e prendendo una sedia si siede di fianco a Kallen per iniziare a parlargli:

«Mi sono dato una coltellata sulla gamba di proposito...» Afferma mostrando poi la ferita, ricucita alla meglio, sulla coscia destra.

«Sei diventato masochista?» Chiede lei inespressiva con occhi socchiusi.

«No mi sentivo in colpa e mi sono sfogato... senza volerlo mi sono ferito... tu mi hai fatto incazzare, perchè non accetti di essere una schiava? Per quale motivo mi hai copito?»

«Se tu non avessi bruciato quella fascia... l’unico ricordo di mio fratello... oggi ti avrei ubbidito... ma dopo quel gesto preferirei morire piuttosto che eseguire un tuo solo ordine... ti odio...»

«Hai ragione, non avrei dovuto farlo ma... Kallen...  dovrai comunque ubbidirmi... non voglio ucciderti ma quando ti riprenderai sarai punita... ora però c’è un altro problema... in questa stanza ci sono le mie cose e non ti lascio qui da sola per cui... dovrai tollerare il fatto di dividere il letto con me mentre sei completamente nuda»

«Mi hai umiliata abbastanza... puoi aiutarmi a rivestirmi? Se lo fai... in cambio ti pulirò la casa...»

«Mi dispiace ma non ne ho alcuna intenzione... non ho rispetto per chi mi aggredisce dopo che gli ho portato la colazione... e poi mi fa un male cane il collo... contentati d’esser coperta con un lenzuolo per ora... così non rischierò nemmeno di rovinarti le medicazioni...»

«.......»

«Non restare in silenzio, quel che posso farti un massaggio al collo, sai sono piuttosto bravo» Detto ciò Ector inizia a massaggiare il collo di Kallen per poi continuare a farlo con le sue spalle.

«Sei bravo te lo concedo, ti prego continua...»

«Continuo ma... non colpirmi con un altro vassoio per favore...»

Lei ridacchia sarcastica...

Ector la massaggia dolcemente fino a farma addormentare rilassata, poi con dolcezza la copre con un plaid più pesante per evitare che le venisse un raffreddore. Osserva l’orologio e nota che sono già le 13:30, va a preparare qualcosa da mangiare per se stesso e per lei pensando “magari dovrei dargli solo un tramezzino o soffrirà troppo quando la punirò... non appena sarà guarita... s’intende”.

   
 
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