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Autore: Zephyr Sensei    17/07/2017    1 recensioni
In un mondo dove Lelouch Vi Britannia ha sottomesso l'intero pianeta i membri dei cavalieri neri rimasti vengono venduti come schiavi. Kallen Kozuki, ex comandante e pilota del Guren viene comprata per circa 300€ da un uomo invaghito di lei che la renderà sua schiava e la seviziera fino ad ottenere quel che vuole.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Kallen Stadtfeld, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Capitolo 4

Passano 10 giorni... giorni in cui Kallen resta a letto in attesa che le sue ferite si rimarginino. Lei è fredda nei confronti di Ector ma furbamente evita di provocarlo, sa bene che non può subire altre ferite. All’undicesimo giorno il medico torna in quella stanza da letto e rimuove la stecca a Kallen che risulta a suo avviso guarita. L’uomo non batte ciglio e va via infastidito dal dover curare la schiava e quando questo esce dalla porta salutando Ector che torna subito nella stanza per parlare a Kallen.

«Bene Kallen, le tue ferite si sono rimarginate, ora è il momento che tu venga punita»

«Capisco... cosa vuoi farmi?»

«Non mi sforzerò... ti terrò senza cibo e senza acqua per 10 giorni...»

«CHE COSA? MA PER QUALE MOTIVO? MI SCAMBI PER UNA BESTIA?» Urla spaventata.

«No ma se hai un idea migliore dimmela.... anche se per la cosa mi sono già organizzato... magari ne avrai anche piacere...»

« Tu sei un sadico... avresti potuto pensare di darmi fuoco... di amputarmi un arto... oppure di darmi da mangiare vermi per un mese... ma scegli il digiuno forzato... perchè?»

«E io sarei il sadico? Ti ascolti? Mi proponi torture ben peggiori... Non voglio sporcarmi le mani come ho già fatto! Ad ogni modo ho contattato il mio caro amico nonchè propietario di tua madre, sarà infatti lei che ti starà accando durante la tua punizione... io non sarei adatto a starti accanto durante una sofferenza simile...»

«CHE COSA? MIA MADRE?»

«Corretto... ciò che patirai sarà terribile... poco oltre il limite di sopravvivenza umano... non pensare che sarà facile e non so nemmeno se sopravviverai... così ho pensato che se proprio devi morire magari è meglio che ti stia accanto una persona a cui vuoi bene»

«Gentilissimo Ector! Mi condanni a morte ma me la fai passare come una cosa quasi bella... sei proprio un sadico...»

«Ora alzati, mangerai normalmente fino a questa sera, poi domattina arriverà tua madre per starti accanto... è tutto» Conclude l’uomo per poi dirigersi in soggiorno a preparare la colazione.

La giornata trascorre tranquilla, accompagnata da una finta cordialità della rossa, abbastanza intimorita dalle intenzioni di Ector, fino a quando lo stesso alle ore 22:30 ordina alla sua ospite di andare a dormire nella sua stanza dove sarebbe stata svegliata alle 7:30 AM. Quando questa va a dormire nota che è rimasta solo una piccola bottiglietta d’acqua minerale da 500ml per la notte sul comodino della stanzetta e il rubinetto del lavandino non funziona, idem per lo scarico del Water. Lei si rende conto che preso inizierà l’inferno ma non demorde, in parte felice per l’arrivo di sua madre che la sosterrà in quella prova.

Giorno 1

Kallen si risveglia serena e tranquilla aprendo gli occhi alle 7:25, guarda l’orologio soddisfatta di farsi trovare sveglia da Ector prima della sua di sveglia... Si alza e lo raggiunge in salotto dove lui le da un buon giorno cordiale. L’uomo le comunica che da li a 30 minuti sarebbe arrivata sua madre, accompagnata dal suo caro amico.

Alle 8:00AM in punto il campanello suona e dalla porta Ector fa entrare un uomo dai capelli scuri e lunghi, con occhi azzurri che indossa un cappotto di colore beige accompagnato dalla madre di Kallen che sottomessa da il buon giorno a Ector. L’uomo risponde cordiale e invita la donna ad entrare per salutare sua figlia che la attendeva in salotto mentre l’amico di Ector va via ridacchiando dando del lurido sadico allo stesso. Una volta andato via Ector segue la donna, palesemente intimidita in salotto dove la attende Kallen che, senza troppi complimenti, le va in contro abbracciandola affettuosamente.

«Bene signora Kozuki, le hanno spiegato perchè è qui?»

«Ovviamente, dovrò assistere mia figlia nelle sofferenze che patirà durante la sua punizione» Dichiara lei cupa in volto.

«Esatto, è priva d’acqua da ieri sera e ci resterà per 10 giorni, idem per il cibo, ovviamente spero che in caso di sopravvivenza riesca a ragionare a comprendere e interpretare il suo status di schiava»

«MORIRO DOPO QUESTA TORTURA! FANCULO ECTOR!» Urla la rossa.

«Falla finita RAGAZZINA!» Per tutta risposta sua madre tira una sberla alla figlia zittendola dopo avergli urlato contro.

«Hai una madre saggia Kallen, dovresti capire... oppure hai deciso di suicidarti?»

Kallen china il capo umiliata e tace. A quel punto Ector invita lei e sua madre a soggiornare nella sua camera da letto personale per tutta la durata della punizione per poi andare via in cucina a preparare il suo pranzo.

Ector inebria l’intera abitazione con un forte odore di parmigiana di zucchine al forno, cosa che fa innervosire Kallen... tuttavia sua madre riesce a distrarla raccontandogli le marachelle che faceva assieme a suo fratello quando era bambina facendola sorridere. La giornata continua tranquilla per la rossa ma alla sera la sete si fa sentire sempre più come anche la fame... il suo stomaco brontola e così decide di stendersi sul letto matrimoniale della stanza di Ector assieme a sua madre...

«Per fortuna che quel lurido di Ector ci ha dato la sua stanza... ho sete... mi fa male lo stomaco mamma...»

«Abbi pazienza, passerà figlia mia» Dichiara iniziando a massaggiargli la pancia.

«Mamma... è da tanto che non siamo così vicine.. ti voglio bene»

«Anche io tesoro... ma non parlare ora... hai le labbra secche»

Kallen annuisce e si gode il massaggio materno per addormentarsi pochi minuti dopo rilassata.

Giorno 2

Al suo risveglio Kallen si sente decisamente spossata, le gira la testa, complice il calore di quella notte che l’aveva fatta sudare un po nonostante si fosse addormentata senza coperte in dosso. Si siede sul letto osservando sua madre ancora addormentata e, portando una mano alla fronte un po dolorante pensa “certo che è appena iniziato il secondo giorno e sono già stremata”. Dal soggiorno proviene un dolce odore di cappuccino che inebria anche la stanza da letto... “Sembra che quel bastardo di Ector lo faccia di proposito”. Passa anche il secondo giorno e alla sera Kallen è sempre più stremata, la sua pelle è diventata secca come anche la sua pelle che le brucia fino a farle male, sua madre le applica una crema per lenire il dolore dopo aver chiesto il permesso a Ector. La rossa inizialmente rifiuta, come se volesse provare sofferenza e mostrarla al suo aguzziono, ma gli sguardi di sua madre la convincono a rinunciare all’orgoglio... almeno in quel momento. Alle 21:30 le due donne si mettono a dormire ed Ector, senza nemmeno badarci inizia a guardare un film in TV –Terminator 2 “Il giorno del giudizio”- che era in replica quella sera. Kallen si addormenta spossata mentre sua madre la osserva, sdraiata accanto a lei, pensando preoccupata “Figlia mia... non resisterai... sei già allo stremo...”

Giorno 3

Al suo risveglio Kallen si sente terribilmente stremata, non ha sudato per nulla, ha il labbro inferiore tanto secco che, non appena questa sbafiglia leggermente, si rompe. Quando ciò accade un taglietto verticale si apre al centro del labbro inferiore e lei emette un gemito di dolore, come se le avesse fatto più male del previsto. Si siede a stento sul letto ormai disidratata mentre nota che l’odore di cappuccino che viene sempre dalla cucina a quell’ora si fa più intenso. Il suo stomaco brontola ma non è quello il suo problema... la lingua le brucia e i suoi occhi sono ora bordati di un velo nero che mostra il suo stato di denutrizione e disidratazione già avanzato “Una persona può arrivare a vivere anche 15 giorni senza cibo ma... senza acqua di questo passo non arriverò a 5 giorni... sono finita” pensa scoraggiata.

«Stai pensando di arrenderti figlia mia?»

«Si mamma... non posso farcela...»

«Lo so... ma esiste un altra soluzione»

«Quale?»

«Ho osservato questo Ector, è sicuramente una persona disagiata ma i suoi occhi parlano chiaro, tu gli piaci e soffre vedendoti in questo stato»

«Che vuoi dire mamma?»

«Potresti convincerlo a interrompere la punizione se solo tu lo volessi, mi ha raccontato tutto quello che hai fatto e... qualunque altro schiavo sarebbe stato giustiziato dal propietario ma lui ti ha solo punita seppur molto severamente»

«Non preoccuparti mamma, non chinerò il capo, mai nella vita mamma...»

«Ti ammiro figlia mia ma... così segnerai la tua fine»

Kallen china il capo e non dice altro, si sdraia nuovamente sul letto senza forze e riprende sonno. Si sveglia verso le 17:30 e sorpresa per tutte le ore di sonno consumate tenta di scendere dal letto per andare in bagno ma cade rovinosamente a terra provandoci. Si innervosisce pur rendendosi conto di essere già al capolinea “senza acqua morirò entro domani... sto perdendo la sensibilità degli arti inferiori e presto toccherà anche ai superiori..” Sua madre si avvicina e in lacrime chiede alla figlia:

«Ti prego Kally mia! Metti da parte l’orgoglio e cerca di parlare con Ector ti prego!»

«Non ci penso proprio mamma...»

«Ma così morirai!» Esclama la donna piangendo a dirotto.

«Non importa, ora mamma portami in bagno per favore.. non so da dove prendo i liquidi ma mi scappa..»

La signora Kozuki annuisce e porta sua figlia in bagno. Dopo aver urinato poche gocce Kallen si rimette a letto perdendoi sensi mentre sua madre la osserva preoccupata. La bordatura nera sui suoi occhi si fa sempre più scura, segno che la disidratazione va avanti. Poche ore dopo, verso le 23:45PM la donna decide di andare a parlare con Ector nel tentativo di dissuaderlo dal torturare in quel modo sua figlia.

«Padron Ector, posso disturbarla?»

«So perchè è venuta qui signora Kozuki, non ho intenzione di ascoltarla» Dichiara freddo.

«La supplico mio signore» La donna si inginocchia

«Cosa c’è?»

«Mia figlia morirà se continua così... la perdoni la prego... le darò anche la mia vita se necessario»

«Non so che farmene signora mamma di Kallen, non sei nemmeno di mia proprietà! Ora va a nanna per favore!»

«Padrone la prego –scoppia in lacrime- perdoni l’irruenza di una ragazzina stupida e immatura»

«Ci penserò domani ma ora mi lasci in pace, sta per iniziare la terza puntata di Stargate SG-1» Conclude Ector portando una mano al ventre, come se gli facesse male.

La donna si allontana delusa e amareggiata mentre Ector, assume un espressione cupa in volto, come se avesse odiato se stesso un momento prima... come se si fosse forzato “Non mi piace... la facevo più resistente quella ragazza... se la aiuto ora però sembrera che io non l’abbia punita per niente... NO! Devono almeno passare 5 giorni prima che io mi faccia intenerire! Intanto porterò anche io il mio peso... e speriamo che quelle due non se ne accorgano...”

   
 
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