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Autore: fiphina    18/07/2017    2 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo diciassette: 

La nave arenata

(Parte uno) 

 

 

 

-A cosa devo questa visita di cortesia?- esclamò Hector.

Jack alzò subito le mani -Non ho infastidito tua figlia, non allarmarti... quello che, in un certo senso allarma me, è quel nuovo arrivato che abbiamo a bordo da giorni- affermò, inclinando di poco il capo.

-Mastro Fisher? Come potrebbe mai preoccupare un semplice mozzo.-

-Per esperienza so che sono quelli di grado più basso i più infidi...-

Barbossa capì benissimo il vero significato di quella frase, ma non ci badò più di tanto per non innervosirsi oltre.

-A parte ciò...- continuò Sparrow, cominciando a girare a caso nella cabina -Di quel tipo non posso dire che mi fido... puzza troppo di pesce marcio.-

-Continuo a non capire cosa tu voglia dire, Jack...- replicò il burbero Hector, battendo il bastone con il quale si aiutava a camminare.

-Suppongo, mio illustre collega, ex-rivale e alleato, che anche tu abbia notato il più che ben evidente comportamento del ragazzo...- parlando, Jack gli lanciò il fazzoletto, che venne afferrato al volo -Da quando ha perso questo.-

Il vecchio capitano lo osservò attentamente.

-Strano- dichiarò, leggermente sorpreso.

Lo girò e lesse le lettere -L. B.-

-Allora? Scoperto qualcosa? Un'illuminazione?- allargò le braccia l'ambiguo capitano della Perla nera, beccandosi un'occhiataccia.

-Quasi, pazienta una volta nella tua vita...- Barbossa si girò di spalle per esaminare meglio la stoffa.

Dopo una decina di minuti ebbe una possibile risposta.

-Può sembrare pazzesco ma, una leggenda racconta del pirata traditore, il quale possedeva esattamente un bracciale come questo...-

-Bracciale?- chiese Jack, stranito.

-Si! Questo in realtà è un bracciale. Il pirata traditore ne ha uno identico. Uno per lui e uno si diceva fosse per la sua amante.-

A queste parole il bel capitano roteò gli occhi -Uffa, pure qui un'amante... sempre la solita storia, ma non sanno inventarsi nulla di nuovo?- borbottò acidamente.

-In effetti è sempre la solita minestra, ma non possiamo farci nulla...- concordò l'altro.

-Leonard Bottom era il suo nome...-

Così raccontò all'ex rivale la leggenda del pirata traditore.

-Come vedi, non si sa molto di lui, purtroppo... solo che morì senza mai distogliere lo sguardo dal fazzoletto che aveva al polso.-

Solo dopo pochi secondi Jack parlò, spostando la mano con cui si teneva su il muso -Storia commovente devo dire... allora il giovanotto potrebbe essere il suo adorato figlioletto, no? Come vedi, tutto lineare- azzardò una teoria.

-C'è un problema... fin'ora non si è mai parlato della possibilità di un suo erede, quindi non possiamo accusarlo. Forse il fazzoletto lo ha solo rubato. Come vedi, c'è una bella curva alla tua linea immaginaria, Jack.-

-Come spieghi il sui comportamento nervoso, allora?-

-Forse ha paura di essere scambiato per qualcuno che non è...-

L'astuto bel capitano non era per niente convinto e si mise a riflettere, collegando i vari fatti.

Infine tornò a guardare Barbossa -Amico, probabilmente conosco la nostra ignota destinazione...-

Quello assunse un'aria, più che stupita, curiosa e quasi persa. Sapeva che Jack Sparrow non parlava mai a caso, almeno quando si trattava di usare l'astuzia.

-E... lì scopriremo anche la verità sul presunto John Fisher...- dichiarò infine Sparrow, abbozzando un sorriso freddo e sottile.

La determinazione gli luccicava negli occhi proprio come l'oro azteco luccicava alla luce fulgida della luna.

***

A giorno ormai inoltrato, Rain era concentrata, o meglio, cercava di concentrarsi sulla rotta ancora ignota.

Tuttavia ne dovettero passare altri due di giorni prima di accorgersi di qualcosa in lontananza, dritta sulla loro rotta.

-Padre!- lo chiamò la figlia.

Barbossa e gli altri si diressero verso il timone. Il pirata prese il suo cannocchiale per guardare meglio.

-Ci siamo!- annunciò poco dopo.

Quando arrivarono nei pressi dell'isola, attraccarono la nave con l'ancora e scesero a terra.

Jack si affiancò, casualmente, a Rain, fissando la fitta foresta che si ergeva davanti.

-Isole, foreste alberi...- commentò quasi in un sussurro.

La ragazza gli concesse una rapida occhiata laterale, poi sospirò -Perché, cosa ti aspetti? Spero solo che la tua bussola funzioni davvero, Jack...- il tono freddo e neutrale; infine si incamminò con il resto della ciurma.

Lui la guardò allontanarsi, per poi spostare lo sguardo a terra e seguirli, andando vicino a Gibbs.

-È come se avessi già vissuto questa maledetta situazione...- gli disse ad un certo punto, mentre scostava infastidito un'enorme foglia dalla faccia.

-Quando hai dovuto guidare Barbanera alla fonte?-

-Esatto... dopo che Angelica mi aveva costretto- fece una breve pausa, -Pensa che ero arrivato ad un punto in cui non sapevo se temere più il padre o la figlia...-

Rain, al nome Angelica, aveva drizzato le orecchie, sempre senza farsi notare.

Si voltò un attimo, mascherando l'azione come se si stesse guardando intorno; voleva esserne indifferente davvero e aveva tutti i motivi per farlo, ma una sensazione di fastidio le invase forte lo stomaco.

-Una vendetta bella e buona da parte sua, sai a seguito di cosa... ma ora nessuno ti costringe, ci vai per un motivo, no?- continuò Gibbs, con un cenno di intesa.

Il capitano emise un forte respiro.

-Esatto...- rispose.

La ragazza intuì che quell'Angelica doveva essere qualcuna di importante per Jack, o almeno da come ne parlava, lo era stata; una donna si sarebbe vendicata verso un uomo principalmente per questioni personali. Soprattutto con Jack, poi.

Strinse involontariamente i pugni e la mascella e ancora una volta si prefisse di pensare all'impresa che stavano compiendo.

Camminarono per un'ora e senza trovare nulla.

Ad un tratto Jack si fermò, sorpreso dall'ago della sua bussola.

-Perché ti sei fermato?- domandò Barbossa.

Il pirata non rispose; fece due, tre giri attorno a quella zona e si accorse che l'ago puntava sempre sullo stesso punto.

Si avvicinò e lo tastò col piede, finché il terreno non cedette, creando una crepa.

-Jack- affermò Rain, sconcertata.

Tutti si guardarono a vicenda finché la crepa non si espanse fino a rompersi del tutto, facendoli così finire dritti al suo interno.

Fu una discreta scivolata: finirono in mezzo ad un mucchio di erba e legno.

-Rain stai bene?- chiese subito Barbossa alla figlia, preoccupato.

-Si, padre. Voi come state?-

-Nulla mi stende, tesoro, niente paura- scherzò lui, sorridendole.

-Caspita, che volo!- esclamò Scrum, togliendosi le foglie e la polvere -Ma, almeno siamo dove dovremmo essere, signori?-

-Fate piano- consigliò Hector.

Ripresero il cammino con cautela per ulteriori crolli; tutto attorno a loro era sempre più chiuso e ricoperto di vegetazione, quindi difficile da riconoscere a primo impatto. Il terreno appariva stranamente più duro e stabile. Ad un certo punto cominciarono a sentirsi degli scricchiolii, quasi come fossero assi di legno.

All'improvviso arrivarono ad un vicolo cieco, bloccato solo da delle lunghe liane.

Jack estrasse la spada e le tranciò, liberando così la vista.

Ciò che si presentò loro davanti li sorprese e non poco.

-La nave di Leonard Bottom- sussurrò piano Barbossa, osservando il grande veliero arenato da anni.

Jack sorrise, soddisfatto, riponendo la sciabola.

 

 

Autrice:
Salve a tutti! Spero che il capitolo via piaccia. Magari vi chiedete perché non è spiegata la leggenda raccontata da Barbossa, ma non preoccupatevi, tutti i nodi verranno al pettine!! Detto, questo, vi ringrazio e vi saluto!!😉

 

   
 
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