Himawari
correva per tutta Konoha, diretta a casa di Shikadai. Si erano dati
appuntamento mezz’ora fa alle porte della città, ma del moro non c’era nessuna
traccia. Così la Uzumaki aveva deciso di andare a prendere il suo fidanzato fin
dentro casa, e tirargli le orecchie per il ritardo.
“Ora mi
sente. Mi aveva promesso che oggi ci saremmo allenati insieme!”
Sapeva che
era tornato quella notte dall’ultima missione, ma questo non giustificava quel
ritardo. Così, una volta arrivata a casa Nara, si aggiustò i capelli prima che
Temari aprisse la porta. La bionda non fu per niente sorpresa di trovarsi
Himawari davanti la porta di casa. Tutti sapevano che la Uzumaki e suo figlio
stavano insieme, e lei ne era davvero felice, felice che per una volta suo
figlio avesse fatto un’ottima scelta.
“Shikadai
sta dormendo.”
“Posso
andare a svegliarlo?”
“Certo.
Conosci la strada.”
Temari si
spostò di lato per far passare la ragazza. Non si era dimenticata dell’ultima
volta che Himawari aveva svegliato suo figlio, buttandogli addosso un secchio
di acqua ghiacciata. Aveva riso talmente tanto che si era dovuta tenere per non
cadere a terra, sotto lo sguardo sbigottito di Shikamaru e quello furente di
Shikadai. Era sicura che ne avrebbe combinata un’altra delle sue, e anche
Himawari era pronta a fare un altro scherzo al suo pigro fidanzato, ma quando
aprì la porta della stanza e lo trovò addormentato mezzo nudo, tutti i suoi
piani per uno scherzetto coi fiocchi vennero sostituiti da altro.
Si
avvicinò in punta di piedi, ben attenta a non fare rumore. Gli si mise affianco
e cominciò a leccarlo sul petto ben scolpito. Himawari adorava letteralmente
leccarlo, anche perché sapeva che era una cosa che mandava fuori di testa il
suo ragazzo.
“Cosa stai
facendo con quella lingua?”
“Ti lecco.
Non lo vedi?”
“Lo sento
più che altro.”
Shikadai
era già sveglio quando Himawari entrò nella sua stanza. Aveva calcolato ogni
cosa, sapendo che lei sarebbe andato a cercarlo.
“Sei in ritardo
per l’allenamento.”
“Potremmo
fare un altro tipo di allenamento.”
“C’è tua
madre di sotto e…”
“Shikadai,
Himawari. Vado a fare delle commissioni e torno. Ci vediamo fra quindici
minuti.”
Sentirono
la porta chiudersi. Fu una frazione di secondo in cui Shikadai si sdraiò sopra
Himawari.
“Adesso
siamo soli.”
“Non mi
dirai che duri solo quindici minuti. Dovrò chiedere a Sakura qualcosa per
tenerti ‘sveglio’.”
E prima
che potesse fermarla, Himawari lo spostò e si alzò, scappando non appena lo
vide in piedi, pronto ad inseguirla.
“HIMAWARI, MALEDETTA SECCATURA. VIENI QUI!”
Anche questo prompt mi è stato dato da mezzosangue230, che ringrazio come sempre.E niente, spero che vi piaccia.