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Autore: Nicolessa    21/07/2017    1 recensioni
Questa storia di fantasia (ripeto: di fantasia), seppur includendo dei dettagli reali, ripercorre gli episodi della (da me tanto adorata) ship O'Broden. Partendo dai provini per entrare a far parte del cast di Teen Wolf, scopriremo cosa sia passato per la testa di Holland e Dylan durante il loro rapporto.
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“ «Sai, saresti una Lydia perfetta per me» mi disse mentre andava via, dandomi il cambio per entrare in sala. «Cioè, per il mio Stiles» si corresse poi grattandosi la nuca (al tempo nuda e appena ispida). Adorabile.
Tre giorni dopo ebbi la conferma ufficiale: il ragazzetto che aveva recitato con J.Lo e quello dal collo di gomma avrebbero ricoperto rispettivamente i ruoli di Scott e Stiles.
L'inizio di un'era.”
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dylan O'Brien, Holland Roden, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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On O'Broden Story (5) Holland(5) Ballerini e chiacchierate notturne





Holland POV


Vi faccio una domanda: voi credete che Dylan sappia ballare?
Potete pensarci quanto volete ma dopotutto rispondere dovrebbe essere facile, giusto? O è sì o è no.
Piccolo aiutino: è un attore.
Ebbene sì, lo stesso ragazzo che avete visto per anni muoversi in modo inconsueto in tv ed alle convention è effettivamente capace di farlo anche senza sembrare imbarazzante. E non esagererei se aggiungessi “con una certa sicurezza” alla descrizione.
Ci ha ingannati tutti, dal primo all’ultimo.
Sarà pure un attore ma prima di tutto Dylan è un pagliaccio; gli piace far ridere le persone anche quando, alla fin fine, è di lui che stanno ridendo.
Ricordo con chiarezza un tardo pomeriggio sul set; stavamo girando la seconda stagione e durante una pausa Crystal continuava a mandare messaggi a raffica, agitandosi sulla sua sedia come un giocattolo a cui avevano dato la carica.
Le chiesi cosa ci fosse che non andava almeno tre volte prima che si accorgesse di me.
«Scusami, è che continuano a cambiare gli orari per la lezione di danza e mi stanno facendo impazzire» spiegò senza mai staccare gli occhi dallo schermo.
Ho sempre ammirato Crystal per il suo impegno e la sua vitalità; anche se la tabella di marcia era rapidissima e passavamo la maggior parte del tempo sul set, lei trovava sempre il tempo per migliorarsi e dedicarsi ad altre attività; danza, palestra, nuoto, ginnastica artistica, tiro con l’arco, salto in alto, hiking, qualsiasi cosa.
Inoltre più il curriculum di un attore è corposo, più aumentano le possibilità di aggiudicarsi ruoli particolari ed impegnativi e che di conseguenza danno maggiore soddisfazione e conducono ad una sana crescita personale e professionale.
E poi c’ero io che tra una scena e l’altra crollavo in profondi sonnellini ristoratori in pose scompostissime.
Così si spiega come mai abbia deciso, un paio di giorni più tardi, di unirmi alle lezioni di danza. Sapevo di non essere completamente negata dopo l’esperienza di “Bring It On: Fight to the Finish” ( Ragazze nel pallone - Lotta finale ) quindi tanto valeva provarci.
Tornando alla storia, Dylan si avvicinò a noi assieme al suo inseparabile amico e coinquilino Posey, chiedendomi cosa avesse Crys che non andava, dato il mancato sorriso che solitamente  sfoggiava con tutti in segno di saluto.
«Tu balli?» Domandò palesemente stupito dopo la mia spiegazione. Forse anche lui si era interrogato sul come fosse umanamente possibile da parte sua avere abbastanza energie da fare altro dopo il lavoro.
Non ricevendo alcuna risposta da lei, si rivolse nuovamente a me: «Lei balla?!» Annuii con il capo, esprimendo la mia sorpresa con una plateale scrollata di spalle a braccia aperte.
Fin qui tutto normale, vi direte voi. Sì, lo era.
Quando cominciò ad ondeggiare e muoversi tutto rivendicando quei movimenti come “vera danza”, fu allora che il PagliacciO’Brien venne fuori, ingannandoci.
Crystal alzò lo sguardo dal cellulare e scoppiò a ridere assieme a me mentre Tyler lo seguiva -come sempre- a ruota, da bravo complice.
Ci convincemmo che nessuno di quei due scapestrati sapesse realmente ballare.

Una settimana dopo Dyl ci chiese se poteva aggregarsi ad una lezione. Eravamo entrambe sfinite fisicamente e psicologicamente ed accettammo, convinte che far lezione con lui sarebbe stato più rilassante e divertente, che avremmo riso e scherzato più di quanto avremmo effettivamente ballato.
Ripeto: ci ingannò tutte.

Avrei dovuto capirlo già da quella sera, al party. Non mi pestò i piedi nemmeno una volta. Addirittura fu abbastanza abile da non farseli neanche pestare dai miei tacchi.
O’Brien sapeva ballare ed a quei tempi io non ci avevo minimamente fatto caso.



La mattina dopo il party mi svegliai -con estremo piacere- più tardi del solito, grata a tutta la produzione ed a Jeff di aver programmato unicamente scene notturne in quel giorno. Probabilmente era chiaro a tutti che nessuno si sarebbe trovato nelle giuste condizioni per girare.
Difatti mi sentivo leggermente intontita; avete presente quel tipo di mal di testa che ti assilla dopo aver passato una serata accanto ad una cassa che spara musica ad alto volume? Quel tipo di mal di testa.
Con ancora addosso camicia fiorita e gonna beige, mi alzai dal letto e strisciai i piedi nudi fino al piccolo bagno del trailer. Mi sciacquai il viso, mi affidai alle cure naturali di una tisana alle erbe e poi controllai il cellulare.



Crystal:

Ehi Holl!
Sei sparita ieri sera, che
fine hai fatto??
Ho chiesto in giro e
mi hanno detto che sei andata via
prima...
Tutto okay?


Andai avanti; le dovevo molte più spiegazioni di quante riuscissi a scriverne in un messaggio appena aperti gli occhi.
L’avrei chiamata.

Avanti il prossimo.



Barbara Vazquez:

Solo un promemoria per ricordarti
di portare indietro al Guardaroba i
vestiti di ieri sera.
Fosse per me te
li farei tenere ma sai come
funziona
xx



Aggiunta la voce “restituire i vestiti” alla lista delle cose da fare e saltando altri messaggi poco rilevanti, arrivai all’ultimo.
Mi lasciò di stucco, inutile negarlo.



Colton:

Mi ha fatto davvero piacere
chiacchierare con te ieri.
Dovremmo rifarlo.
Caffè?

Le ho riportate indiero io le
scarpe, non preoccuparti.
Ovviamente le ho fatte riparare,
prima.
Tutto a posto!




Ricordavo come si fosse conclusa la serata, non ero mica ubriaca! Semplicemente mi stupii del suo gesto di mandarmi un messaggio. Forse ne ero addirittura lusingata, non so dirlo con certezza.
Tutto ciò che sapevo era che quella chiacchierata aveva demolito la prima impressione che avevo avuto di lui.


  
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