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Autore: fiphina    21/07/2017    2 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo diciotto: 
La nave arenata
(Parte due)




L'ignota destinazione dello scapestrato gruppetto di pirati fu la nave del pirata Leonard Bottom, detto anche pirata traditore, proprio come aveva previsto Jack.

Barbossa dovette per forza ammettere che un pirata come lui non esisteva, in tutto e per tutto. Quel tutto e per tutto comprendeva anche i guai in cui si cacciava sempre: i più strani possibili ed immaginabili sulla faccia della terra.

Comunque sia, si diressero in direzione della nave sempre guidati dalla bussola di Sparrow.

-Permettetemi- disse ad un certo punto John, intento ad entrare per primo, ma Jack lo bloccò.

-Nessun problema amico... se c'è pericolo voglio essere il primo a scoprirlo- affermò, entrando.

A quelle parole Hector alzò le sopracciglia, mentre di fianco un Gibbs eternamente sconvolto spalancò la bocca.

Stava per replicare, quando il pirata vicino a lui gli mollo una bastonata sullo stivale.

-Ahi!- si lamentò quello.

-Lascialo fare per una volta. Questo evento potrebbe non ripetersi e pensa... resterà nella storia!- dichiarò Barbossa, sorridendo in modo inquietante.

In realtà lo aveva fermato solo per far si che non rovinasse il piano.

-Da quando il capitano è così coraggioso?- esclamò Pintel, affacciato dal taschino di Gibbs.

-Direi da quando ha affrontato il kraken...- concluse Ragetti, assumendo un'espressione commossa -Non lo scorderò mai!-

-Hai ragione- aggiunse lo zio, commuovendosi a sua volta.

Ad un tratto Jack riuscì, tutto intero.

-Signori, la via è libera...- sorrise, guadagnandosi una lunga occhiata da parte dei presenti.

Insospettito, si guardò intorno e notò un ragno piuttosto grandicello sulla spalla destra.

Sgranati gli occhi e facendo una smorfia, se lo tolse subito di dosso, tornado a sorridere -Sono simpatico persino agli animali... lui non è il primo- indicò la spalla dove prima posava l'aracnoide.

Barbossa sbuffò, prendendo il passo e oltrepassandolo.

-Forza, ciurma! Ancora qui? Siamo pirati, non sonnambuli!- protestò.

-E tu! Smettila con le battute da mozzo e concentrati su quello che devi fare!- ringhiò verso il malcapitato capitano.

Il pirata fece un sorrisetto innocente, lasciandolo passare.

Il resto della ciurma lentamente si disperse mentre osservava basito l'oro che vi era a decorare la nave.

Dopo diverso tempo di ricerche la mappa sembrava introvabile, sebbene Rain a tratti non riuscisse a non adocchiare un certo capitano pirata ed ogni volta rimproverandosi.

La mappa. Devo cercare la mappa.

Nel bel mezzo dei suoi pensieri faceva poco caso di dove andava, e, così facendo si ritrovò diverse volte ad incrociare con lo sguardo quello di Jack ed ogni volta sobbalzava impercettibilmente, facendo però finta di nulla.

Controllati Rain, controllati. La mappa. Si rimproverò ancora.

Ma dove si sarà cacciato quell'eunuco? Tutta colpa tua, ragazzina, che mi distrai sempre! Si lamentò Jack, increspando un po' le labbra e riducendo gli occhi a due fessure.

Ad un tratto la voce di John richiamò la loro attenzione, proprio come previsto dal pirata; ora restava da confermare la presunta teoria.

-Ah, ecco- commentò a bassa voce, inclinando la testa, recandosi lì.

Rain fu la prima ad accorrere, seguita da tutti gli altri.

-Venti di ponente!- se ne uscì Gibbs.

Barbossa assunse un'espressione seria -Leonard...-

Lo scheletro del pirata giaceva seduto su una sedia attorno ad un tavolo stracolmo di oro e foglie secche di tutti i generi.

Jack invece non disse una parola.

Fisher appariva tranquillo, non a caso non si preoccupò nemmeno di essere il primo ad entrare.

Dopo veloci sguardi in giro, la ragazza notò qualcosa tra le mani di Leonard, che decise di vedere meglio ed iniziò a rovistare.

Sparrow fin da subito buttò l'occhio su un particolare ed ebbe la risposta che cercava, ma dovette per forza fare finta di nulla. Però era fatta: John si era incastrato con le sue mani: infatti non vi era nessun fazzoletto sul polso scheletrico; vicino solo resti di foglie rotte e sgretolate.

Aveva fatto apposta a non usare la bussola perché se John era quello che era, avrebbe involontariamente fatto tutto il lavoro per loro. Chissà, magari anche trovare la mappa già da un sacco di tempo e chiamarli, fingendo così di rendersi utile e non destare sospetti sul perché, nel caso avesse già trovato la mappa, non l'avesse detto subito. Poteva facilmente portare a credere che nascondesse qualcosa.

Però il ragazzo non si era accorto che un piccolo pezzo di foglia secca era rimasto attaccato alla manica della sua camicia. Questo aveva contribuito ad ingannarlo maggiormente.

Fisher un accidente, John Bottom! Ma mi chiedo perché... perché vuoi il diamante...? Risolto un mistero, ecco che se ne ripresentava un altro.

Restava solo da osservare le sue prossime mosse e tanto più non fargli capire che la sua vera identità era stata scoperta, per capire se era una vera minaccia oppure no.

-Non ci credo...- constatò intanto la giovane, tenendo tra le mani il secondo frammento di mappa.

Ad un tratto si udirono degli strani rumori che li fecero sobbalzare.

-Cos'è stato?- domandò Gibbs, sull'attenti.

Scrum si affacciò un secondo, giusto il tempo di impallidire e poi rientrare.

-Ehm... a quanto pare non siamo un po' nei guai, siamo circondati dai guai di tutti i colori...-

Infine uscirono tutti e videro metà marina Britannica che li attendeva a spade tratte.

Mastro Gibbs scostò di poco il volto verso il suo amico -Non hai offeso nessuno stavolta, vero Jack...?- proferì.

-Sai che questo è quasi del tutto impossibile, Gibbs... ma stavolta non c'entro!- si difese quello.

Senza preavviso, i soldati attaccarono, spingendo i pirati a ritirarsi dentro per armarsi ed affrontarne il meno possibile.

-Sparisci, cane!- ringhiò Barbossa, stendendo il primo che gli capitò.

Rain consegnò in fretta la mappa a suo padre e ad un tratto ebbe un'illuminazione, ma stentava a crederci: guardò in alto e vide Jack appeso al soffitto.

-Jack? Ma che...- si interruppe per evitare un colpo di spada.

-Vergognati! Che razza di capitano sei? Scendi immediatamente di lì, sei forse un pipistrello?-

-Magari mi sto evolve...- non terminò la frase, che l'asse si ruppe, facendolo cadere per terra.

-ndo...- si massaggiò la testa, alzandosi e sistemandosi per bene la giacca.

In pochi minuti fu il caos totale; chi combatteva a destra e chi scappava a sinistra.

-Credevate di scappare, sporchi pirati! Finirete sulla forca e noi all'inferno per quello che cercate di fare!- sentenziò un ufficiale di alto grado.

-Oh amico, ma che sarà mai! Le solite maledizioni, tutto qui...- sbuffò Jack, togliendoselo di torno con un ceffone.

Ben presto si ritrovarono solo loro due; gli altri cominciarono a ritirarsi verso la nave. L'unico che restò più o meno nei paraggi era Barbossa, ma erano comunque distanti e impossibilitati a vedersi.

Rain per poco non rischiò di essere affettata, ma riuscì a tirare un calcio ad un soldato, che cadde a terra piuttosto dolorante.

-Hai l'indole piratesca più di quanto credessi... sicura di non avermi mentito?- esclamò Jack, dopo aver battuto un soldato della marina e combattendone subito un altro.

-Sono un po'... occupata in questo... momento!- rispose lei, usando inconsapevolmente le stesse parole del padre, dando un pugno al soldato con cui si fronteggiava.

-Prego- le concesse il bel pirata.

Quando fu un secondo libera riprese il discorso -Bene, dicevi?- nel mentre riprese fiato.

-Hai l'indole da piratessa! Sei sicura di non avermi mentito?- ripeté lui, imitandola

La ragazza alzò gli occhi al cielo -Senti chi parla: la bocca della verità! Comunque questa è sopravvivenza!- il tono sarcastico.

Il pirata, con un intreccio di lame che fece eseguire una piroetta che li fece scambiare di posto.

-La sopravvivenza fa parte della vita da pirata, gioia. Sei veramente portata... come al nostro ultimo incontro ravvicinato, ricordi?- si bloccò un secondo, dopo aver tirato un pugno, e le gettò una rapidissima occhiata -Ma infondo qualche dubbio ce l'ho, visto come ti vanno le cose!-

Rain non seppe con chi essere più infastidita: se con il soldato della marina o con Jack.

Liberatasi del soldato britannico, rispose a tono -E a te cosa importa di come mi vanno le cose?- si rincontrarono di nuovo frontalmente, ma senza contatto, stavolta. Tenevano entrambi solo la presa di due soldati -Mi pare che hai già di che pensare!- dopodiché ripresero a duellare.

Il pirata aggrottò la fronte, dubbioso -Ora sono io che non ho capito...-

Non dovette attendere molto perché gli venissero schiarite le idee.

-Sai, dovresti imparare a far soffrire meno le persone, Jack!-

All'improvviso Rain si sentì roteare, fino a trovarsi tra le sue braccia in un particolare casque.

-Beh, dipende che intendi per "soffrire", cara...- le sussurrò, facendola rabbrividire; subito dopo la fece rialzare alla stessa maniera.

Il loro parve essere diventato un coordinato valzer a incroci di sciabola e sguardi veloci.

-Lo sai benissimo cosa intendo! Non perdi mai il tuo tempo con le donne!- replicò, lasciandosi poi afferrare per la vita per poter assestare un calcio al soldato che non cedeva.

-Se ti riferisci al mio recente passato... devo dedurre che questa è pura gelosia!- sorrise poi malizioso il capitano.

La giovane Barbossa avvertì i nervi a fior di pelle. Erano entrambi senza fare nulla e leggermente affaticati.

-Ti piacerebbe che fossi gelosa, di la verità? Beh, comunque ti sbagli!- tuttavia l'adrenalina le scorreva rapida nelle vene -Ora voltati- gli ordinò duramente.

-Perché?- domandò Jack mentre obbediva e per poco non gli prese un colpo vedendo un soldato farlo quasi a fettine, se non fosse comparsa dal nulla la ragazza, stendendolo; infatti lei, poggiate le mani sulle sue spalle e con la giusta spinta dei piedi, aveva compiuto una capriola, ricadendo in avanti e colpendo quell'uomo con ben due calci, lasciando il pirata esterrefatto.

-Wow... se mi insegni questa mossa, te ne insegno una anche io, accordato?- le propose, dopo aver chiuso la bocca rimasta aperta per vari secondi.

Erano pronti per l'ultima calcolata mossa per gli, si sperava, ultimi soldati: Rain gettò a terra la propria spada e Jack lanciò in aria la sua perché la ragazza la afferrasse al volo e nel frattempo si scambiarono ancora di posto.

-Si, magari l'avrai insegnata già a qualche altra donna...- commentò la giovane, in risposta alla domanda di prima.

Lui corse a riprendere l'altra arma con una capriola a terra e mise facilmente fuori gioco un ennesimo ufficiale, mentre Rain faceva la stessa cosa.

Si incrociarono ancora, il tintinnio del metallo che rimbombò.

-Può darsi!- confessò Jack, accennando un sorriso.

Di rimando lei scosse la testa, riducendo gli occhi a due fessure -Ti odio!- soffiò.

-Grazie!-

Un ultimo gioco di giravolte permise a tutte e due di stendere due soldati, che decisero sarebbero stati gli ultimi, per poi tornare alla posizione originale che si concluse, aspettatamente o inaspettatamente non si sapeva, ma stavolta con un vero bacio che li tenne letteralmente incollati l'un l'altra. Una danza completamente differente, ancora più intrigante, morbida e fluente.

Stai lontano da mia figlia!

Stranamente, dopo diversi minuti, fu proprio Jack a staccarsi, in maniera brusca come se si fosse risvegliato all'improvviso da un incubo, lasciando la giovane basita, incredula e col cuore perso di un battito.

Stai lontano da mia figlia!

Il pirata sentì le parole rimbombare nel cervello.

Tuttavia, non ebbero il tempo di dire o fare altro, che la nave si piegò pericolosamente, dando segni di cedimento. Così dovettero per forza mettere da parte gli ultimi avvenimenti ed optare per una via di fuga che prevedeva ancora una volta un salto nel vuoto.

-Andiamo!- le disse Jack.

Non ebbero altra scelta se non buttarsi dalle finestre rotte, seguendo la discesa di una cascata proprio al di sotto del veliero, fino a cadere nel fiume sottostante.

La nave, che ormai aveva ceduto, si spezzò in due, precipitando anch'essa in acqua.

   
 
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