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Autore: Bunny05    25/07/2017    1 recensioni
[jortini ]
Martina si è da poco laureata in letteratura, ha molti sogni. Inizia a lavorare per una famiglia un po' complicata e fa la conoscenza di uno dei figli, Jorge. Un ragazzo con molti problemi legati alle emozioni. Scontri, muove amicizie e nuovi amori verranno affrontanti in questa storia. Uno strano amore sta per entrare nella vita di Martina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Mentre stiamo per uscire di casa, Jorge è impaziente, sembra così nervoso e ho paura che da un momento all’altro potrebbe esplodere. << Vengo anche io >> urla Mechi salutando Fran << Così posso vedere cosa è successo >>, << Si tu sei una dottoressa forse è meglio se vieni >> la guarda Lodo con gl’occhi grandi pieni di preoccupazione. Il tragitto è silenzioso, Diego ha insistito per guidare perché Jorge non sembra nelle condizioni giuste, << Cosa sarà successo? >> mi chiede la mora che è seduta in parte a me sui sedili posteriori, << Non ne ho idea Lodo oggi stava benissimo >> le rispondo pensandoci su, era normale, tranquilla e non aveva nulla. Mi chiedo anche io cosa possa essere successo, ma dentro di me spero che stia bene, di vedere ancora quel piccolo sorriso che mi riserva sempre quando mi vede. Osservo Jorge che è seduto davanti, riesco a sentire la sua paura, riesco a percepire il suo nervosismo, è intento a fissare la strada e non si muove di un millimetro. In questo momento mi sento impotente, non so cosa dire o cosa fare per farli rimanere tranquilli, non so proprio come gestire la cosa, mi sembra di essere stata catapultata in una realtà diversa dalla mia, mi sembra di vivere dentro a un incubo, non doveva andare così la serata. Arrivati difronte all’ospedale Diego ci fa scendere per cercare parcheggio, mentre noi entriamo di corsa, << Sto cercando Sophia Hayley Johnson >> borbotta Jorge alla signora all’ingresso, lei inizia a cercare nel computer e Jorge sembra perdere la pazienza, << Si può muovere? >> chiede in malo modo, L’infermiera lo guarda male, io lo afferro per un braccio e lo faccio indietreggiare, << Mi scusi per mio fratello >> dice Lodo alla signora che ricomincia la ricerca. << Non fare così, devi stare calmo >> cerco ti tranquillizzarlo guardandolo negl’occhi per fargli capire che non può comportarsi così anche se ha paura, << Mia sorella è qui non so dove e ho bisogno di vederla, subito! >> esclama lui guardandomi con freddezza, come se tutto il calore che aveva in corpo fosse svanito, come se avesse perso tutto. << E’ al terzo piano, la stanno ancora visitando >> sentiamo dire e Jorge inizia a camminare così velocemente per raggiungere Sophia il prima possibile. In lontananza vedo la signora Clarke seduta nella sala d’aspetto, << Cosa diavolo è successo Mamma? >> urla quasi Jorge dalla rabbia, << Come sta? >> chiede Lodo più tranquilla anche se impaurita quanto Jorge, << Non lo so ancora, la stanno visitando >>, Mechi intanto scompare per andare a visitare Sophia e scoprire cosa è accaduto, << Mamma dimmi cosa diavolo è successo? >> le punta un dito contro Jorge, << E’ caduta, stava saltando sul divano ed è caduta >> borbotta lei guardando il figlio arrabbiato, << Come è potuto succedere? Dove cazzo eri? >> la rimprovera lui, lei lo guarda stranita, non gradisce che il figlio la tratti in quel modo poco gentile, << Ero nel mio studio, l’ho sentita piangere, quando sono scesa l’ho trovata a terra, diceva che le faceva male il braccio >>, << Come sempre mamma vero? >> Jorge diventa rosso dalla rabbia, guarda la madre come se volesse ucciderla da un momento all’altro << Perché invece di pensare solo ai tuoi affari non stai con tua figlia? >> continua a sgridarla lui mentre Lodo assiste alla scena senza dire una parola, come se non si volesse mettere in mezzo tra i due. << Perché tu sei un fratello esemplare per lei vero? >> gli chiede sua madre con un tono pacato ma talmente sottile, come se gli avesse lanciato una lama tagliente addosso, Jorge la fissa e fa un passo verso di lei, << Io non l’avrei mai lasciata sola >> ringhia tra i denti, a voce bassa e con un tono cattivo che quasi mi fa paura. Lodo lo trascina indietro per allontanarlo dalla madre, << Jorge Smettila non è il momento giusto questo >> gli dice la mora facendo in modo che gl’occhi verdi di Jorge si scontrassero con i suoi << Quindi calmati, l’importante è che lei stia bene >>, Jorge fa un gran sospiro e poi riapre gl’occhi guardando la sorella che lo guarda con dolcezza << Ti prego Jorge calmati >> continua a dire lei quasi come una supplica, << L’ha lasciata da sola >> dice leggermente << Non doveva farlo >>, << Lo so Jorge >> lo rassicura Lodo << Ma tu devi calmarti >>. La madre li osserva attenta mentre Lodo cerca di calmare Jorge, in un modo che non avevo mai visto prima di oggi, è riuscita a farlo respirare di nuovo, a tranquillizzare la sua ira come se non fosse la prima volta che Lodo fa una cosa del genere. L’affetto che Jorge prova per lei ora riesco a vederlo, perché per lei è riuscita a calmare la sua rabbia semplicemente chiedendoglielo guardandolo negl’occhi.
 
Mechi dopo mezz’oretta esce dalla stanza dove stanno visitando Sophia, << Come sta? >> gli chiede subito Jorge guardandola, << Sta benissimo >> sorride lei << E’ veramente una bambina coraggiosa e dolce è già riuscita a farsi dare tre leccalecca è un record >> io le sorrido, Mechi sa smorzate la tensione e adoro vederla svolgere il suo ruolo, << Ha qualcosa di rotto? >> chiede la signora Clarke in modo serio, << No, non ha niente di rotto, ha preso una botta al polso nel cadere per questo gli faceva male il braccio e gli abbiamo messo quattro punti sotto il mento dove si è tagliata, per il resto è tutto ok, la tengono qui stanotte perché Sophia ha detto di aver sbattuto la testa quindi la tengono in osservazione in caso abbia un trauma cranico ma sembra stare più che bene >>. Tutti tiriamo un sospiro di sollievo, Lodo dalla contentezza abbraccia Diego senza pensarci, poi si ritrae arrossendo come un bambina. << Potete andare anche a casa >> dice la signora Clarke riferendosi a noi, << Vacci tu a casa mamma >> le risponde Jorge << Io resto qui con Sophia >> la fulmina con gl’occhi e poi si mette a sedere con le braccia incrociate. Lodo decide di restare e Diego rimane con loro non solo per stare vicino a Lodo ma anche per Jorge, che è ancora arrabbiato con sua madre e preoccupato per Sophia e finché non la vedrà non si calmerà mai del tutto. << Fran sta venendo a prendermi tu cosa fai? >> mi domanda Mechi, << Resto qui >> le rispondo << Hanno bisogno di me >> continuo io guardando Lodo e Jorge seduti vicini, lei che lo osserva per vedere se ci sono segnali di pericolo, ha paura che prima o poi vada fuori di testa, << Ok, ci vediamo appena torni >>. Mechi saluta tutti e Jorge e Lodo la ringraziano per essere venuta e aver controllato Sophia. Sono tutti agitati e vogliono vederla, Jorge continua a fissare la porta, aspettando che si apra. Io sono appoggiata al muro, difronte a lui e osservo come Lodo ogni suo gesto, ogni suo movimento e sguardo per riuscire a capire il suo stato e prevedere le sue azioni. Poco dopo la porta si apre e Sophia con un medico escono dalla stanza. Ha il polso sinistro fasciato e un grande cerotto bianco sul mento. Jorge e Lodo si gettano su di lei, Jorge la prende in braccio e la strige a se fortemente, << Non respiro Jorge >> esclama la bambina e poi gli fa un sorriso accoccolandosi su di lui. << Ciao Tini >> mi saluta lei quando mi vede, io gli sorrido e mi avvicino a lei ancora in braccio a Jorge, << Come stai? >> gli chiedo, << Bene >> fa un sorrisino e poi si allunga verso il mio orecchio << Mi hanno dato tre leccalecca >> dice a bassa voce, io mi metto a ridere << Perché sei una brava bambina >> e piano le accarezzo la testa. Ci dirigiamo verso la stanza dove Sophia deve restare per la notte, Jorge prende una sedia e si mette in parte a lei, << Non puoi restare sveglio tutta la notte >> gli fa notare Lodo, << Questo lo dici tu >> ribatte lui guardandola, la mora non dice più nulla e si arrende, sa bene che è inutile e che Jorge non si muoverà da li. Intanto che rimane Jorge a guardare la bambina, Lodo e Diego si siedono sulle sedie fuori dalla stanza per riposare un po’ e hanno fatto promettere a Jorge di chiamarli per fare il cambio. La signora Clarke si siede su una sedia nella stanza, sembra intenta a sistemare gl’affari di lavoro, mentre Jorge accarezza la mano di Sophia che ormai sta crollando dal sonno. Mi addormento in parte a Lodo, su una sedia scomoda ma poco mi importa, non avrei mai lasciato sola Sophia e nemmeno Jorge e Lodo, ho come la sensazione di dover stare qua con loro per qualsiasi cosa abbiano bisogno. Mi sveglia un rumore, guardo il cellulare e sono quasi le cinque di mattina. Diego dorme piano qualche sedia più in là, i suoi respiri sono lunghi e rilassati. << Devi andare a casa a dormire Jorge >> sento dire, la voce di Lodo arriva da dentro la stanza di Sophia, << Non starmi addosso Lodo io faccio quello che mi pare e rimango qui con lei >> ribatte lui, << Ci sono qui io con lei, rimango con Diego, abbiamo dormito fino adesso, tu devi farti una dormita, la rabbia e la stanchezza insieme non ti fanno bene >> esclama lei esausta perché lui non cede, non vuole ascoltarla, << Non posso lasciarla qui da sola >>, << Non gli succederà niente Jorge, ormai sta bene, appena gli faranno la visita la faranno tornare a casa >> gli spiega lei in modo tranquillo. Poco dopo la vedo uscire dalla camera da sola, mi vede sveglia e viene a sedersi accanto a me. Alza gl’occhi al cielo, << Non so davvero cosa fare, Jorge sta crollando e non riesco a fargli capire che deve andare a casa a riposare >> mi spiega lei appoggiandosi allo schienale della sedia e sbuffando, << E’ una testa dura >> gli faccio notare e poi si volta verso di me, << Ti prego Tini portalo a casa >> mi dice, << Io? >> gli chiedo con un’espressione stupita, << Si tu, vai la dentro e tiralo fuori da li >>, << Cosa ti fa credere che mi ascolterà? >>> domando, non penso che Jorge mi seguirà, non vuole lasciare Sophia e sicuramente non sarò io a fargli cambiare idea, << Forse ti ascolterà, se glielo dico io o glielo dice mia madre non ci ascolta ma magari con te… >>, << Non credo ma se vuoi ci provo >> dico alzandomi dalla sedia, lei fa un sospiro di sollievo << Grazie Tini >> borbotta prima che entro nella stanza.
 
<< Jorge >> lo chiamo, ha la testa appoggiata al materasso, si volta piano e vedo i suoi occhi stanchi ma non solo, sono ancora pieni di rabbia, come se a stare lì a pensare avesse aumenta l’ira che prova. Non ho idea di come fare per tirarlo fuori da questa stanza, sembra così frustrato da tutta questa situazione. Prendo una sedia e mi metto in parte a lui, << Andiamo a casa >> gli dico piano con la testa bassa, pronta per essere sgridata, << No >> risponde soltanto. Si raddrizza sulla schiena e io poso i miei occhi su di lui, incrociandoli con i suoi, << Sta bene Jorge e tu devi dormire >>, << Non voglio lasciarla qui >> dice con la voce stanca, << E’ qui con Lodo >> gli faccio notare << Non è da sola >>, << Non mi importa >> dice puntando lo sguardo su Sophia che dorme beata nel letto dell’ospedale. La guarda con un amore così infinito da farmi venire i brividi. Appoggio la mia mano su quella di Jorge che è stesa sul letto, lui a quel tocco mi guarda, << Ti prego Jorge fatti portare a casa, lei starà bene, fidati di me, fra un po’ di ore sarà di nuovo a casa ma tu hai davvero bisogno di riposare e di farti una doccia per calmarti >>, le sue pupille si dilatano nel guardarmi, il suo respiro si fa leggero e continua a fissarmi per qualche secondo che sembra un eternità, << Fidati di me >> ripeto io, la sua mano stringe leggermente la mia, << Ok >> dice poi in modo tranquillo. Guarda ancora una volta Sophia, le dà un bacio sulla fronte mentre lei dorme serena e mi segue fuori dalla stanza. << Grazie >> bisbiglia Lodo quando ci vede uscire insieme, << Forse è meglio che guidi tu >> mi dice poi la mora e Jorge controvoglia mi passa le chiavi della sua auto. Lodo lentamente sveglia Diego mentre ci allontaniamo in silenzio. In macchina Jorge sembra nervoso, la sua agitazione continua ad aumentare, << Puoi stare tranquillo? >> gli chiedo io guardandolo, il suo nervosismo, innervosisce anche me. Lui si volta verso di me, << Tranquillo? >> chiede ridendo isterico << Mia sorella è all’ospedale e io devo stare tranquillo? >>, << Sta bene Jorge >> gli faccio notare, non pretendo che sia allego e felice ma non può essere ancora così preoccupato per lei ora che i dottori hanno detto che non ha niente di grave. << Non importa se sta bene o no lo capisci? >> chiede frustrato << Il punto è che mi madre doveva essere con lei e non lasciarla da sola, sono così arrabbiato, avrei tanto voluto staccargli la testa solo per il semplice fatto che Sophia sia fatta male mentre era con lei >>, la sua rabbia inizia a farmi paura, la vena sul collo gli pulsa e ha gl’occhi spalancati iniettati di sangue. << Si ha sbagliato ma l’importante è che lei stia bene giusto? >> chiedo io, ho quasi paura che esploda addosso a me quindi cerco di pesare le parole che dico, << Lei non doveva lasciarla da sola >> dice solamente. Quando parcheggio la sua macchina fuori dalla villa, Jorge scende di fretta sbattendo la portiera e io faccio un sussulto per lo spavento. Cammina velocemente per entrare in casa e io lo seguo, << Jorge >> lo chiamo ma non mi risponde, so già cosa vuole fare, << Jorge >> continuo ma lui non mi degna di una risposta, ha un sguardo che fa paura, la mascella contratta, gl’occhi pieni di rabbia e il respiro pesante. Lui entra nella sua stanza e io lo seguo, << Lo sapevo >> borbotto quando lo vedo afferrare una bottiglia di non so quale alcolico e versarsene un bicchiere. Io mi avvicino velocemente e gli strappo di mano sia la bottiglia che il bicchiere appoggiandoli sulla sua scrivania. << Che diavolo fai? >> mi chiede quando gli vieto di bere, << Non ti lascio qui ad ubriacarti >> gli spiego sfidandolo con gl’occhi, << Tini non farmi andare fuori di testa >> urla quasi lui guardandomi << Ne ho bisogno >>, << Non è vero >> gli urlo contro << Non è così che ti fai passare la rabbia >>, << Cosa ne sai tu di me? Io ne ho bisogno, devo sfogarmi in qualche modo >> dice esausto guardandomi, << Jorge per favore >> lo supplico quasi guardandolo << Non è la giusta soluzione, devi riposare >>. Faccio un passo verso di lui che continua a guardarmi, afferro una sua mano e sento il suo corpo accendersi, scaldarsi, lo sento rilassarsi leggermente al mio tocco. Lui rimane a guardare la mia mano nella sua mentre lo trascino per farlo sedere sul letto, io mi accomodo in parte a lui che punta i suoi occhi nei miei con una luce diversa da quella di prima, come se la rabbia fosse diventata desiderio.
 
Imbarazzata da quello sguardo lascio la presa della sua mano, << Hai bisogno di qualcosa? >> chiedo io senza guardarlo, << Credo di aver bisogno di te >> dice a voce bassa come se anche lui ne fosse sorpreso, io punto ancora i miei occhi nei suoi incredula da quelle parole, cosa intende? Lui ridacchia, << Come fai? >> chiede poi e io lo guardo confusa, << Come fai a farmi sentire sempre come uno stupido? Quando sono con te e mi sgridi o mi riprendi mi sento davvero uno stupido, bevo, mi diverto, vado a letto con tutte da anni e nessuno è mai riuscito a farmi sentire così, come se stessi sbagliando tutto >>, << Tu stai sbagliando tutto >> dico sincera << E non sei uno stupido, anche se l’ho pensato mille volte, sei solo problematico trovi le soluzioni sbagliate ai tuoi problemi >> gli spiego, << Già, poi sei arrivata tu col tuo fare da ragazza perfettina che segue sempre le regole e mi hai fatto sentire un coglione >>, << Non ho fatto niente per farti sentire così >> borbotto io un po’ imbarazzata, << Tu non fai niente ma è come se facessi tutto >> dice guardandomi negl’occhi, rimanendo lì a fissarli, io mi mordo il labbro dall’imbarazzo che sto provando ma c’è qualcosa dentro di me, delle emozioni che continuano a crescere e non riesco a fermarle. Non so spiegarlo ma in questo momento vorrei abbracciarlo, tenerlo stretto a me e dirgli che andrà tutto bene, mentre quei occhi così intensi continuano a scrutarmi. << Martina devo bere se no la rabbia non se va >> ammette lui poi alzandosi dal letto, io mi alzo di scatto e lo blocco per il braccio, facendolo voltare << No Jorge >> gli dico come un ordine e poi lo bacio, come non avevo mai fatto prima. Afferro la sua testa fra le mie mani e lo bacio in un modo passionale e non so nemmeno il perché. Le sue braccia mia avvolgono alla vita, la sua lingua danza con la mia in modo lento e sensuale. Mi stacco da lui per riprendere fiato, appoggio la fronte alla sua e alzo gl’occhi nei suoi, vedendo il desiderio farsi spazio nei suoi occhi. << Non significa niente >> borbotto pochi secondi prima che le sue labbra tocchino di nuovo le mie. E’ come se avessi il fuoco nelle vene, il mio corpo si accende e le sensazioni che provo si amplificano sempre di più, mi sembra di bruciare sotto il tocco delle sue mani, che non perdono tempo e iniziano a spogliarmi, come se lui aspettasse solo questo momento. Il cappotto tocca a terra, appoggio le mani sulle sue spalle coperte dalla stoffa della camicia bianca che aveva durante la cena, faccio scivolare una mano sul suo petto fermandomi sul suo cuore, per ascoltarlo mentre batte all’impazzata, mentre lui guarda attento ogni mi gesto, con uno sguardo che non avevo mai visto prima. Mi scappa un sorriso quando sento il suo battito correre forte sotto la mia mano. Lui mi stringe a se ricominciando a baciarmi ed assaggiando la mia pelle con le sue labbra che mi lasciano un sensazione di calore quando mi toccano. Sono confusa, non so esattamente cosa sto facendo ma lo voglio, voglio sentirlo, perdermi in lui, esplorare posti sperduti insieme a lui e poco mi importa se domani probabilmente me ne pentirò, ora in questo momento voglio lui più di qualsiasi altra cosa al mondo. Quando gli sbottono la camicia i suoi occhi si accendono di ardore puro. Le sue mani si infilano sotto il mio maglioncino, quel tocco mi fa rabbrividire, le sue mani calde che scorrono sulla mia pelle nuda per spogliarmi mi fanno provare delle sensazioni sconosciute, è come se il mondo fosse sparito insieme ai problemi e a tutte le cazzate che sempre ci circondano, riesco solo a sentire le sue mani su di me che mi toccano. Lui fa un passo indietro per ammirarmi passandosi la lingua sulle labbra, mentre io lo fisso, ha la camicia slacciata e gli si intravede il petto muscoloso. Come una scema allungo una mano per toccarlo, facendo scorrere le dita seguendo le linee del suo corpo, lui fa un sorriso compiaciuto trattenendo il fiato, per poi gettarsi sulle mia bocca e baciarmi con ancora più passione, mordendomi le labbra e la pelle, procurandomi brividi sconosciuti in tutto il corpo. Gli sfilo la camicia sfiorandogli le braccia e lo sento sospirare di piacere. Mi solleva con forza continuando a baciarmi ovunque, sento la sua adrenalina crescere, sento il suo desiderio per me e questo non so come spiegarlo mi manda in paradiso, mi fa sentire potente. Mi lancia sul letto, gattonando verso di me, mi sorride come non aveva mai fatto prima, come se fosse felice davvero. Mi dà dei leggeri baci sulla pancia, mentre risale verso di me, che mi fanno fremere di voglia, quella voglia che non sentivo da tantissimo tempo e in questo momento lo desidero come non ho mai desiderato nessuno in vita mia. Lui piano sale fino ad arrivare alla mia bocca. Se la gusta piano e con dolcezza, mentre il suo sapore dolce e amaro mi invade. Come è possibile che io lo desideri così tanto e in questo modo? Prima non mi ha mai sfiorato l’idea di essere così con lui, di lasciarmi andare con lui. Jorge geme quando inizio a baciarlo ovunque, sulle spalle, sul collo mentre la mie mani indugiano sul suo corpo semi nudo e questo contatto a lui sembra piacere parecchio, lo sento rilassarsi sotto il mio tocco, lo sento gustarsi questa sensazione. Pochi secondi dopo mi ritrovo senza pantaloni, mi guarda dall’altro con un desiderio che non avevo mai visto, nessuno mi ha mai guardata così. Le sue mani sul mio corpo mi fanno tremare, mi tocca dolcemente, mi sfiorano, mi accarezzano mentre il resto dei vestiti scompare e restiamo io e lui corpo contro corpo, ad esplorare un nuovo mondo, il nostro nuovo mondo. 


P.S: Eccoci qui. Jorge è mlto scosso da quello che sta succedendo e si arrabbia molto con la madre per Sophia. In ospedale tratta male tutti, si sente "perso"  perchè non sa gestire bene le emozioni. Lodo per un pò riesce a calmarlo e Tini nota questo loro legame. Dopo essere rimasto sveglio tutto la notte, arrabbiato e preoccupato Lodo e Tini insistono per farlo tornare a casa ed è qui che succede... succede davvero non è solo un sogno. Cosa succederà ora? Ci saranno molti alti e bassi tra loro due ma vi prometto che faranno scintille!!  <3 <3 a presto con il nuovo capitolo!
 
   
 
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