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Autore: arangirl    25/07/2017    1 recensioni
Quando Lexa varca per la prima volta la soglia di Hogwarts non ha idea di cosa il futuro avrà in serbo per lei; il mondo magico e i suoi abitanti sono qualcosa di nuovo nella sua vita, ma sorprendentemente tra incantesimi, creature magiche e candele fluttuanti la cosa che Lexa si ritroverà a comprendere meno sarà la sua compagna di corso, Clarke.
Rivali a scuola e nel Quidditch, tra le due streghe potrebbe esserci qualcosa di più della semplice competizione, se solo riuscissero a parlarsi senza litigare...
(Aka la potterverse!AU di cui nessuno sentiva il bisogno, in super ritardo per il concept di maggio del gruppo facebook CLEXA/ELYCIA/LEXARK Gruppo di SUPPORTO italiano)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Hey Lexa, a proposito, mi dispiace…” Raven le strinse la spalla “Lo so che l’avevo fatto saltare in aria un sacco di volte, ma Roger mi stava simpatico.” Lexa strinse le spalle, pensando al suo vecchio topo da compagnia. L’aveva preso il suo primo anno e aveva avuto una vita incredibilmente lunga persino per un topo magico, ma purtroppo durante l’estate l’aveva lasciata.
 

 
“Mi mancherà… ho deciso di non sostituirlo.” Lexa scosse la testa “Tanto mi mancano solo due anni.” Raven annuì “Non ti vedrei bene con nessun altro animale penso. A parte forse con un….” “Non dire gatto, Raven.”
 
 

“Stavo dicendo ranocchio, giuro.” Risero mentre scendevano le scale per cena, e Lexa si guardò bene intorno, riprendendo confidenza con tutti gli angoli del vecchio castello dopo un’estate passata a casa. Lei Anya e Raven avevano passato una settimana al mare con Indra per le loro, come le sue due amiche amavano chiamarle ormai da un paio d’anni “vacanze babbane”.
 
 

“E’ stasera che hai la riunione dei Prefetti giusto?” Lexa annuì “La prima con i nuovi Caposcuola… Ci daranno i turni per il nuovo semestre.” Anya le stava aspettando al loro solito posto nel tavolo dei Corvonero, e Raven abbracciò la ragazza prima di sedersi “Quest’anno abbiamo la Caposcuola più sexy di sempre.”
 
 

Anya sorrise, fiera del suo nuovo ruolo “Non vedo l’ora di comandare te e il resto della scuola… E’ il primo passo verso la conquista del mondo magico.” Lexa alzò gli occhi al cielo “Certo Anya… ricordati solo di mettermi in coppia con qualcuno di simpatico, altrimenti sarà una noia mortale pattugliare i corridoi.” L’anno precedente Lexa era in coppia con Monty di Tassorosso e, con sorpresa di Lexa, si erano divertiti un mondo a pattugliare i corridoi e mettere paura ai ragazzini del primo anno.
 
 

Anya esibì un sorrisino che a Lexa non piacque per niente “Tranquilla, io e Lincoln abbiamo fatto un ottimo lavoro quest’anno.”
 
 
 
 


“Lexa Woods… in coppia con Clarke Griffin.” Lincoln finì di leggere la frase con un sorriso e Lexa riuscì a sentire chiaramente la risata soffocata di Anya alle sue spalle, mentre il desiderio di uccidere l’amica cresceva. Doveva aver organizzato tutto, probabilmente dietro il consiglio di Raven; quelle due non mollavano mai.
 
 

Lexa salutò Monty con un sorriso triste mentre il ragazzo si univa a Jasper dei Serpeverde, il suo nuovo compagno, e si guardò intorno alla ricerca di Clarke. La ragazza stava parlando sottovoce con Octavia non molto distante da lei, ma quando si accorse di Lexa interruppe il discorso per andarle incontro.
 
 

“Sembra che passeremo un bel po’ di tempo insieme quest’anno.” Clarke le sorrise, ma Lexa cercò di restare impassibile. Aveva deciso che evitare Clarke per il resto della sua carriera scolastica sarebbe stata l’idea migliore, ma evidentemente le sue amiche avevano altri piani per lei.
 
 

“Già…” Lexa non riuscì a dire altro, troppo intenta a osservare Clarke per la prima volta in mesi. La ragazza era sempre stata bella, ma in quel momento le sembrò più adulta, più matura dell’ultima volta che si erano incontrate. Lexa si chiese per un momento come doveva vederla lei, visto che a Lexa sembrava di non essere cambiata per niente in tutti quegli anni.
 
 

“Ho sentito anche che sei stata nominata Capitano della squadra di Quidditch di Corvonero…” Lexa accennò un sorriso “Sì… e tu di Grifondoro.” Clarke annuì impacciata “Sembriamo destinate a essere costantemente rivali tu ed io.”
 
 

“Non credo…” a Lexa venne in mente una battuta, ma si trattene; non voleva che Clarke pensasse che le cose tra loro fossero di nuovo apposto “Bene, quindi possiamo vederci nella sala grande per iniziare il nostro turno domani.” Lexa fece per andarsene, ma Clarke la richiamò “Lexa domani tocca al quinto anno… noi abbiamo mercoledì e giovedì.”
 
 

Lexa non aveva nemmeno guardato la pergamena dei turni tanto era concentrata nel non sembrare troppo amichevole con Clarke, e in quel momento si sentì arrossire “Certo… a mercoledì dunque.”
 
 

“Hey Lexa… Sono felice di essere in coppia con te.” Clarke le lanciò uno di quei suoi sorrisi disarmanti a cui Lexa si ritrovava a pensare prima di dormire e le ci volle tutta la sua forza di volontà per non ricambiarlo “Come dici tu, Clarke…”
 
 

Andò via prima di tutti gli altri dalla riunione, desiderosa di ritornare nella sua stanza. I corridoi della scuola erano vuoti e silenziosi a quell’ora, e a Lexa piaceva camminare in pace, sola con i suoi pensieri che, quella sera, tornavano inevitabilmente a Clarke.  Lexa aveva provato a essere gentile con lei, ma ogni volta che sembravano riuscire a socializzare succedeva sempre qualcosa, e di solito era Lexa a restarci male. Era rimasta scottata troppe volte negli ultimi anni, ed era sicura che da quel momento in poi avrebbe dovuto prendere le distanze; forse poteva chiedere ad Anya di fare un’eccezione e cambiare il suo partner, giusto per rimediare a quello stupido scherzo.
 
 
 

“Miao”
 
 

Lexa si bloccò nel bel mezzo del corridoio, girando lo sguardo verso la fonte del rumore, mano alla bacchetta e si ritrovò faccia a faccia, o muso meglio, con gli occhi azzurri di uno splendido gatto. Era un gatto norvegese, di quelli con il pelo lungo e folto, più grosso dei normali gatti europei che Lexa era abituata a vedere. Il pelo era liscio e splendente, di un bellissimo colore biondo-rossicio che risplendeva con la luce delle torce.
 
 

Il gatto si alzò e si avvicinò a lei, strusciandosi sulle sue gambe e iniziando a emettere fusa sonore mentre Lexa s’inginocchiava e gli accarezzava il mento leggermente. Il gatto sembrò gradire, perché aumentò il tono delle fusa e mise il grosso muso nel palmo della mano di Lexa. “Sei proprio un bel micione…” Lexa sorrise, pensando al fatto che il gatto dovesse essere l’animale di compagnia di qualcuno degli studenti. Ripensò al suo povero topo, al modo in cui probabilmente sarebbe saltellato di qua e di là nel suo mantello nel vedere il grosso gatto davanti a lei.
 
 

Si alzò e si lisciò le pieghe del mantello prima di proseguire, lasciando il gatto ai suoi impegni felini, ma mentre camminava verso la torre, Lexa riusciva distintamente a sentire i passi leggeri dell’animale dietro di lei: la stava seguendo. Si voltò e il gatto si fermò, guardandola mentre con una zampa cominciò a lisciarsi il pelo dietro le orecchie “Hey, non puoi segurmi… torna dal tuo padrone!” Lexa gli fece cenno di allontanarsi, ma il gatto rimase immobile.
 
 

Lexa riprese il cammino, cercando di allungare il passo, sperando che prima o poi il gatto si stancasse e cambiasse idea, ma quando arrivò davanti all’ingresso della torre, il suo nuovo amico peloso era ancora lì.
 
 

Lexa bussò sulla porta, giusto accanto al batacchio a forma di aquila che si destò nel sentire il suo bussare “Ho sei facce ma non porta maschere, ho ventuno occhi ma non riesco a vedere, chi sono?”
 
 

“Un dado” Lexa rispose senza indugio all’indovinello e la porta nera si aprì sulla sala comune dei Corvonero. Lexa si sedette sul piccolo divano davanti al fuoco, cercando di ignorare la presenza felina che l’aveva seguita dentro la sala. Con tutta la leggiadria che il suo lungo pelo gli permetteva, il gatto saltò sul divano e si posizionò dolcemente sulle ginocchia di Lexa, riprendendo a fare le fusa mentre continuava a fissarla. Lei gli grattò la testa, spostandosi un ciuffo di capelli castani dietro l’orecchio con l’altra mano.
 

 
“Forse hanno ragione, diventerò davvero una gattara.”
 
 

 
 


“Questo gatto è di qualcuno?” Lexa chiese per l’ennesima volta quella sera, girando per la Sala Grande. Alcuni studenti la guardarono male e Lexa non riuscì a biasimarli. La gatta in braccio a lei emise un sonoro miagolio di protesta nell’essere trascinata in giro tra le braccia di Lexa e la ragazza si arrese. Tornò verso il tavolo dei Corvonero, dove Anya e Raven la fissavano ridendo.
 
 

“Non c’è niente da ridere ragazze… Questo gatto mi segue da giorni.” Lexa era stata costretta a portalo in camera la prima sera in cui l’aveva trovato, e il gatto aveva deciso di dormire buttato su di lei come un grosso cuscino peloso, ma la mattina successiva era svanito nel nulla e Lexa pensava che fosse finalmente tornato dal suo proprietario, ponendo fine alla sua insana passione per lei.
 
 

Invece al suo ritorno dagli allenamenti di Quidditch nel pomeriggio aveva trovato il gatto ad aspettarla sul suo letto, sdraiato a pancia all’aria e pieno di fusa per lei. Lexa non sapeva cosa fare; aveva chiesto praticamente a tutta la scuola, ma nessuno sembrava aver mai visto quel gatto prima di quel momento.
 
 

“Forse è arrivato dalla foresta” disse Anya tra un boccone e l’altro “Dovresti stare attenta.” Raven però non sembrava d’accordo, e accarezzò la testa del gatto che ricambiò le attenzioni con un miagolio “A me sembra un comunissimo gatto, se non per il fatto che è davvero bello. Dovresti tenerlo Lexa, ti manca comunque un animale da compagnia.”
 
 

Lexa osservò gli occhi azzurri del gatto che la fissavano mentre lei lo accarezzava “In effetti è simpatico… anche se un pochino inquietante, credo che gli piaccia guardarmi dormire.” “Oddio Lexa, sei paranoica! Non è per caso che sei nervosa per il tuo primo turno di guardia con Clarke?” Lexa sussultò; con la scusa del gatto si era completamente dimenticata che quella sera avrebbe dovuto pattugliare i corridoi della scuola con Clarke.
 
 

“Non dirlo nemmeno Raven, sono ancora furiosa con te Anya! E’ come se io ti avessi messo in coppia con Collins a pozioni per un anno intero.” Un’espressione di disgusto attraversò per un attimo il volto di Anya “Non puoi nemmeno paragonare le due cose! Punto uno, Clarke è di gran lunga meglio di Finn e punto due, io non sono innamorata di Collins.”
 
 

“Io non sono innamorata di Clarke!” Lexa sibilò a bassa voce, e il gatto tra le sue braccia emise un miagolio lamentoso nel sentirla agitarsi “Dovete smetterla con questa storia, mi sono riempita di ridicolo per anni, adesso basta. Trovo che Clarke sia una strega molto intelligente e dotata, e la ammiro per le sue capacità di cercatrice, ma finisce lì. Sono ancora furiosa con lei per quello che mi ha fatto l’anno scorso.”
 
 

Anya alzò gli occhi al cielo “Il fatto che tu te la sia presa tanto per una cosa del genere significa solo che ci tieni Lexa. Vorrei che riuscissi a vedere il modo in cui la guardi… Non penso di aver mai guardato nemmeno Raven così!”
 
 

“Hey!” Raven fece per colpirla alla spalla con un pugno, che Anya evitò facilmente “Scherzo ovviamente, lo sai che ti amo.” Lexa approfittò di quel momento per alzarsi dalla panca, desiderosa di sfuggire a quella conversazione e cominciò a incamminarsi verso l’aula di pozioni, ma riuscì a sentire perfettamente la voce di Anya quando la richiamò “Non fare l’idiota Lexa! E dai un nome a quel gatto!”






Note: Ciao a tutti e scusate il ritardo di questo capitolo! Sono in partenza per gli U.S.A e questi ultimi giorni sono stati frenetici, quindi gli ultimi due capitoli arriveranno a breve (se aspetto un altro pò mi tocca caricarli in volo!) Questa è solo la prima parte del sesto capitolo, introduttiva per il prossimo, ma ho preferito dividerli! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come al solito fatemi sapere cosa ne pensate o se avete qualche consiglio, mi fa sempre molto piacere! Alla prosssima!
  
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