Film > The Amazing Spider-Man
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Autore: Marvel Architect    25/07/2017    0 recensioni
Cosa è successo a Peter Parker dopo la morte di Gwen in " The amazing Spiderman 2 " ?
Che ne è stato del piano di Harry Osborn ormai dietro le sbarre di un manicomio?
La città ha ancora bisogno di eroi dopo l'ultimo scontro tra i due vecchi amici?
Come sarebbe andata se la saga di " The amazing Spiderman " non fosse finita?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Osborn, Peter Parker, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Notte fonda.
La luna è alta nel cielo e non si sente volare una mosca.
Silenzio assoluto sino a che due uomini iniziano a correre.
Hanno il fiatone, i loro polmoni stanno per scoppiare ma non vogliono minimamente fermarsi: non possono.
Hanno paura, hanno bisogno di aiuto ma non c'è nessuno che può dare loro una mano.
Svoltano una, due volte e vorrebbero continuare a farlo ma non possono: si trovano davanti ad un vicolo cieco.
I due non fanno in tempo a girarsi che una serie infinita di colpi li attraversa e li uccide.
Torna il silenzio.
Notte fonda. 
Passano le settimane e i due morti non sono più solo due.
Aumentano, senza sosta e senza mai fermarsi.
Peter se ne accorge pian piano, quando ormai non può evitare di vedere la notizia sul giornale.
è ora di mettersi in azione.

Seguire più di un criminale e spacciatore non era mai stato il sogno di Peter ma aveva imparato, con il tempo, che chi calcava le strade sapeva sempre chi era il nuovo capo: così da non pestare le scarpe a nessuno di importante.
Gli bastò scegliere le sue " prede ", seguirle per qualche giorno e in poco tempo capì dove si sarebbero tutti ritrovati qualche giorno più tardi: in uno dei palazzi più in vista della città.
Peter si nascose, si vestì e iniziò a scalare la grande torre curioso e attento a non farsi scoprire come non mai.
Criminali.
Tantissimi criminali, tutti insieme in una sola stanza davanti ad un solo uomo.
Peter non aveva mai visto tutti quegli sfigati e non aveva mai visto quell'uomo. 
Sapeva, però, che doveva fare qualcosa e anche in fretta: sembrava un esercito sul piede di guerra.
Prima però di fare qualsiasi cosa il suo senso di ragno scattò e il vetro su cui si era messo per guardare la stanza dall'alto si ruppe facendolo cadere su un tavolo.
Spiderman era da solo in una stanza piena di criminali.
L'uomo alto e statuario, in completo, si alzò e dopo aver battuto sarcasticamente le mani disse, mentre Peter pian piano si rialzava: " Sparategli ".
Tutti i criminali tirarono fuori le pistole e iniziarono a fare fuoco sul supereroe della città cercando di ucciderlo.
 
Proiettili.
Proiettili dovunque senza una vera via di scampo.
Chiunque sarebbe morto ma Peter no, lui non era chiunque: lui era Spiderman.
Tramite il suo senso di ragno, che già tante volte gli aveva salvato la vita, iniziò a schivare tutti i vari colpi di pistola.
Saltando, abbassandosi e scivolando di lato.
Peter Parker sarebbe sopravvissuto ma non sapeva ancora bene per quanto.
Se infatti, bene o male, riusciva ad evitare i colpi questi erano troppi e, appena commise uno sbaglio, uno centrò il bersaglio e entrò nella spalla del nostro eroe.
Peter cadde al suolo e d'un tratto i criminali si fermano.
L'uomo a capo dell'esercito, perché questo era, si alzò dalla sua sedia e pian piano, senza battere ciglio, iniziò ad avvicinarsi a Peter.
" Sai ragazzo, io non voglio ucciderti: infondo devo a te la mia libertà.
Se tu e la tua amica vestita da gatto non foste venuti nella mia prigione insieme a quel gruppo di pazzi travestiti io non sarei mai riuscito ad evadere e ora non mi troverei qui.
In poco tempo non avrei messo in piedi questo mini impero e non avrei quasi in mano questa città.
Quindi no, non voglio ucciderti ma devo sicuramente impedirti di fare ciò che hai fatto al ragazzo verde ".
Detto questo, l'uomo iniziò a correre e piegandosi colpì Peter con una testata come se fosse un ariete facendo schiantare l'eroe al muro.
Peter aveva il respiro pesante, la spalla gli faceva un male cane, ma non poteva perdere: semplicemente non avrebbe potuto fare le sue solite battute perché troppo occupato a sopprimere le urla per via del proiettile.
" Non dici più nulla bambino? "
Sorrise il criminale, prima di tirargli un pugno facendolo volare fuori dalla porta a vetri sull'enorme balcone della stanza d'albergo.
" Andiamo, fammi vedere qualcosa, fammi vedere perché mi sto sporcando le mani.
Mmm, magari ti serve un po' di motivazione.
Vediamo un po', sai perché ero nel manicomio criminale?
Ho ucciso una madre e sua figlia: la donna mi aveva visto fare qualcosa che non dovevo fare, stava per chiamare la polizia quindi ho deciso di far vedere ciò che stavo facendo anche alla figlia, per poi ucciderla.
Per avere una pena minore è bastato dimostrare di essere pazzo: che bello avere dei soldi da parte ".
L'uomo sorrise e Peter sentì la rabbia salire in tutto il suo corpo.
Fece uno scatto e si avventò contro il mostro che aveva davanti.
Quest'ultimo fu preso di sorpresa, finì a terra e in pochissimo tempo tutti i suoi uomini si fecero avanti alle sue spalle sfoderando le pistole e puntandole su Peter che, solo, non poté fare altro che indietreggiare.
" Mi chiamo Testa di Martello, ragazzo, e questa è la mia città.
Oggi non ti ucciderò, ma rimettiti in qualsiasi altro modo sulla mia strada e non tornerai mai a casa.
Lasciatelo andare ragazzi ".
Testa di Martello si girò, tutti i suoi " ragazzi " pian piano abbassarono le pistole e Peter, con le lacrime agli occhi, poté fare solo una cosa: voltarsi e andare via, perché per la prima volta era stato sconfitto.

 
  
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