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Autore: piccola_Calliope    26/07/2017    2 recensioni
Storia teach and love, tema più che trattato, ma ognuno lo tratta a modo suo.
Gloria si sta per laureare se non fosse per Alessandro, lo stronzissimo assistente del prof che si imbatte nel cammino della povera Gloria.
Odio è quello che scorre fra i due, ma i loro sguardi dicevano altro, dicevano tutto tranne che odio.
Dal testo:
-Se ha smesso di scrutarmi potrebbe anche passarmi la carta d'identità e iniziare con l'argomento a piacere-sbotta,classico, tanta bellezza non può essere accompagnata a gentilezza e intelligenza.
-Non la scrutavo-dico.
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Un giorno perfetto

4 mesi dopo
POV. ALESSANDRO
Avevo appena concluso la mia lezione, adesso dovevo aiutare Vinci a fare non so cosa in ufficio...
Nella pausa chiamo la mia dolce metà, ormai impossibilitata a venir a lavoro con quel pancione.
-Tesoro-pronuncio appena risponde alla mia chiamata.
-Ale-sbuffa, Gloria ultimamente è davvero stanca, il nono mese è arrivato e le pesa fare qualunque cosa, mi dispiace tanto vederla cosi affaticata e spossata, io come posso l'aiuto.
-Che fai?-le chiedo.
-Indovina? Sono sul divano a ingozzarmi, sto diventando enorme-piagnucola al telefono.
-Sei sempre bellissima, ti dirò anzi ancor più bella-affermo e sorrido, si per me Gloria è una donna bellissima e ora che nel suo grembo si trova la mia principessina ancor di più.
-Lo dici solo perchè porto in grembo tua figlia-la sento ridere.
-E se stasera ti portassi a cena fuori?-domando.
-Ale ti prego, non ho nulla da mettere e qualunque cosa metto mi sta male, non riesco a stare in piedi per molto tempo e mi sento cosi goffa, evitami questo-dice.
-Vorrei passare una serata diversa con la mia bellissima fidanzata-affermo.
-Dovevi pensarci prima-ride.
-Allora facciamo cosi, stasera cucino io per te, esigo avere con te una cenetta romantica-affermo, avevo bisogno di dirle una cosa importante e volevo che ci fosse la giusta atmosfera.
-Come desidera professor Castelli-la immagino stesa sul divano, con quel sorrisetto malizioso che sempre fa quando mi chiama cosi.
-A stasera tesoro-dico.
-A stasera-riattacca.
-Organizzato tutto con Gloria?-mi domanda Vinci alle mie spalle.
Io sorridendo annuisco.

POV. GLORIA
-Papà ci prepara una cenetta romantica stasera-carezzo il mio pancione.
Ero al nono mese di gravidanza, presto Giada sarebbe nata, inondandoci di felicità, Alessandro era al settimo cielo, da quando sapeva il sesso, aveva dipinto una stanzetta interamente di rosa, comprato mobili dello stesso colore e mille tutine, lo stesso aveva fatto Greta, mia figlia ancor prima di venire al mondo si trovava piena di vestitini.
Io non vedevo l'ora che nascesse, il mese più complicato era stato proprio questo, non riuscivo a muovermi, mi stancavo con poco e poi il mio corpo era completamente diverso, non vedo l'ora di poter stringere mia figlia e riacquistare un po' di autostima, ora capisco tutte quelle donne che durante la gravidanza si sentono poco femminili, io mi sento esattamente come loro, Alessandro mi guarda con amore e mi fa sentire bellissima, Alessandro è un uomo magnifico, mi fa sentire la regina del suo cuore e mi ama, mi ama immensamente, lo sento in ogni cosa che fa, in ogni sorriso che mi regala, in ogni dolce carezza, in ogni suo gesto.
-Siamo cosi fortunate Giadina, il tuo papà è un uomo fantastico-continuo a carezzare il pancione.
E la mia piccola Giada come a voler esprimere il suo accordo con ciò detto poco prima dà un piccolo calcetto.
-Siamo sveglie allora signorina-sorrido.-Non vedo l'ora di stringere la tua manina amore-affermo.
Suona nuovamente il telefono.
-Zia Greta-rispondo allegra.
-Cosa fanno le mie due donne bellissime?-domanda la mia migliore amica, nonché cognata.
-Facciamo due chiacchiere-sorrido.
-Cosa stai dicendo alla mia nipotina?-domanda.
-Che ha un papà stupendo-affermo.
-Ma ha anche una mamma magnifica-afferma.
-Grazie Gre-sorrido.
-E due zii da urlo-ride di gusto.
-Senza dubbio-rido anche io.
Mi faceva davvero piacere sentire Greta cosi allegra quella mattina, per lei quei quattro mesi non erano stati un gran periodo, con Cristian non riuscivano ad avere un figlio...
Non riusciva a restare incinta e cosi il medico aveva consigliato loro di iniziare una serie di accertamenti medici per capire quale fosse il problema, Greta non voleva rattristare nessuno ecco perchè si teneva tutto dentro, però qualche giorno fa mentre sistemava delle nuove tutine nel armadio di Giada, l'ho trovata piangere, Greta ha sempre desiderato una grande famiglia e non riuscire a realizzare questo sogno la ferisce.
Io a volte mi sento anche in colpa, io tra poco sarò madre e lei che lo desidera tanto non può al momento.
Vorrei aiutarla ma purtroppo non posso far altro che starle vicino.
Anche Cristian è molto nervoso in questo periodo, tempo fa ha detto ad Alessandro di sentirsi responsabile, ritiene di aver lui il problema.
Io auguro presto ad entrambi l'arrivo di un bambino si meritano questa felicità.
-Ma allora? Il professorino non ti ha chiesto di sposarlo?-domanda Greta.
-No Greta-sbuffo, quasi ogni giorno mi faceva quella domanda, riteneva infatti che io e Alessandro dovessimo sposarci presto e criticava il mio fidanzato che non mi aveva ancora fatto nessuna proposta.
-Io davvero non lo capisco il professorino-sbuffa.
-Greta non è il momento di pensare al matrimonio-dico.
-Ma sotto sotto so che ti preoccupa il fatto che non te l'abbia chiesto-afferma.
-Con te che me lo ricordi ogni giorno-sbuffo pesantemente, in effetti questo suo chiedermelo continuamente mi aveva fatto venire delle insicurezze, Alessandro prima di conoscere me non credeva assolutamente al matrimonio, ma lui stesso mi ha detto che stando con me ha cambiato idea, quindi presumo che non mi abbia fatto nessuna proposta solo perchè sono rimasta incinta e vuole che prima nasca Giada.-E se non volesse sposarmi? Se stesse con me solo perchè l'ho incastrato?-inizio a piagnucolare, tutta colpa di Greta e dei miei ormoni sballati.
-No tesoro hai ragione tu probabilmente non è il momento migliore, facciamo nascere la piccola-la mia migliore amica è una folle, prima mi mette il pensiero cattivo in testa e ora mi rassicura, utilizzando le mie parole.
-Sei odiosa-scoppio a ridere.
-Mi sento cosi irrequieta per ora-afferma.
-Come mai?-domando.
-Non so a volte vorrei piangere altre rido senza un motivo, sarà che sono preoccupata per...-tace.-Va bhe lasciamo perdere-la immagino a sorridere, a fare quel sorriso falso, per darsi forza, povera la mia dolce Greta, come vorrei che fosse un po' più serena.
-Uscite con Cristian stasera?-domando cambiando discorso, non volevo si intristisse.
-Cristian per ora torna a casa sempre stanchissimo-afferma.
-Perchè non organizzi una bella cenetta romantica?-le chiedo.
-Ho il turno di pomeriggio oggi, forse un'altra volta-dice.
-Sono convinta che a Cristian piacerà, lui adora le sorprese-affermo.
-Tu e il professorino fate qualcosa?-chiede.
-Vuole cucinare per me stasera-dico.
-Allora stasera ti fa la proposta-scoppia a ridere.
-Greta non ricominciare-la ammonisco.
-Fatti carina allora-dice.
-Difficile con questo pancione-sbuffo.
-Ma smettila che sei bellissima-afferma.
-Si metterò qualcosa di carino dai-dico.
-Mamma ho una voglia di cupcake con crema alle more-afferma all'improvviso.
-Ti prego non parlare di cibo, mi viene da vomitare-sbuffo.
-In effetti anche io stamattina non mi sentivo benissimo, proprio non capisco a cosa sia dovuta questa voglia cosi improvvisa-afferma.
-Perchè sei fuori di testa-scoppio a ridere.
-Possibile ci sentiamo domani bacini e se c'è la proposta immediatamente chiamata-dice.
-Non ci sarà nessuna proposta, ciao pazza-riattacco.

POV. CRISTIAN
Avevo appena finito di servire un tavolo quando vedo entrare Alessandro al bar.
-Cognato-gli sorrido.
-Me lo porti un caffettino?-domanda.
-Ti raggiungo-gli sorrido, prendo due caffè e mi siedo al tavolo con lui.
-Come va?-mi domanda.
-Come sempre-affermo, ho avuto periodi della mia vita decisamente migliori, io e Greta desideravamo tanto avere un bambino, ma proprio questo non voleva venire e cosi capitava che litigavamo e io mi sentivo cosi in colpa ero convinto d'esser io il problema, domani mi sarei fatto le dovute analisi e avremmo visto.
-Io penso che dovreste smettere di provare, rilassarvi un po', penso che verrà quando sarà giusto-dice Alessandro.
-Non offenderti Ale ma è facile dire questo, diventerai papà a breve-dico.
-Ma io e Gloria non lo abbiamo cercato è venuto da se, forse vai sotto pressione e bhe...-io e Alessandro scoppiamo a ridere.
-Diciamo che quando vado sotto pressione non funziona bene-ridiamo entrambi di gusto.-Come va con la mia sorellina?-domando decidendo di cambiare discorso.
-Splendidamente-risponde lui sorridendo, è cosi innamorato di Gloria, non potevo pretendere compagno di vita migliore per la mia sorellina.
-Greta mi ha detto che si lamenta un po' dei chili di troppo-dico.
-Io la trovo magnifica-sorride.
Io mi rattristo nuovamente, quando ho sposato Greta, ho da subito immaginato come sarebbe stato vederla con il pancione, vederla stringere nostro figlio...
-Cri-Alessandro mi dà una pacca sulla spalla.
-Ho immaginato Greta con il pancione, mi sembra un'immagine cosi lontana-affermo amareggiato.
-Accadrà, io ne sono convinto-Alessandro mi sorride calorosamente.

POV. GLORIA
Passo l'intero pomeriggio a coccolarmi, una bella vasca, i boccoli fatti con la piastra e una buona mezz'ora a truccarmi.
Volevo essere bella per Alessandro quella sera, si forse Greta mi aveva condizionato un po' mi illudevo che quella fosse la sera in cui mi avrebbe chiesto d'esser sua per sempre.
-E' una cosa sciocca Gloria, lui ti ama, avrete presto una magnifica bambina e tu ancora pensi che lui non ti voglia con sé per tutta la sua vita?-rimprovero la mia immagine allo specchio.-Sei una donna immatura-sbuffo.
Mi alzo e vado ad aprire l'armadio.
-Giadina cosa mette mamma, il vestito verde o quello color mora?-domando alla mia bambina carezzandomi il pancione.
Mora...
''Mi sento cosi irrequieta per ora.''
''Mamma ho una voglia di cupcake con crema alle more.''
''Anche io stamattina non mi sentivo benissimo.''
-Possibile che?-mi domando sorridendo.
Giada scalcia come a voler dir di si.
-Dobbiamo chiamare la zia Greta-quasi urlo.
-Perchè urli?-mi domanda Alessandro all'improvviso, nemmeno mi ero resa conto del suo arrivo.
-Perchè devo assolutamente chiamare Greta, anzi no devo andare da lei-quasi urlo.
-Ma che succede?-domanda Alessandro interdetto.
-Devo andare da Greta-ripeto.
-E la nostra cenetta?-chiede, con il suo faccino da cucciolo.
Mi sollevo sulle punte e gli bacio le labbra.
-Dopo, adesso ho qualcosa di davvero importante da fare-dico.
Improvvisamente però una fitta mi spinge ad urlare.
-Amore che hai?-domanda Alessandro.
Un'altra fitta e poi sento qualcosa di molto bagnato sui miei piedi.
Io e Alessandro guardiamo la stessa cosa e poi ci guardiamo in viso.
Alessandro sbianca, mi si son rotte le acque.
-Che significa?-domanda.
Un'altra fitta mi spinge ad urlare ancora.
-Alessandro Giada sta nascendo-dico.
-Ora?-domanda.
-No domani mattina, prendi il borsone e andiamo ora-urlo.
-In ospedale?-domanda il mio fidanzato.
-E dove?-domando urlando a causa di un'altra fitta.
-E se chiamo un dottore?-chiede Alessandro.
-Ma sei scemo? Dobbiamo andare in ospedale ora!-urlo.
-In ospedale si, sta nascendo mia figlia, divento papà-urla.
-Alessandro-urlo, si era fatto prendere dal panico, nemmeno io che dovevo partorire, mi stavo comportando come lui.
Finalmente prende il borsone e con grande difficoltà, raggiungiamo l'auto, avevo delle fitte davvero intense.
-Questi dolori mi stanno uccidendo-affermo.
-Prendi la mia mano, stringila quando stai male-dice Alessandro.
All'ennesima fitta, stringo la sua mano con tutta la mia forze e insieme urliamo.

POV. ALESSANDRO
-Sua moglie è pronta vuole entrare?-mi domanda un infermiera.
-Entro?-domando a Greta che aveva finito da poco di lavorare e stava aspettando con me la nascita di Giada.
-Devi-mi sorride.
Dopo aver indossato la cuffietta, il camice e tutto l'occorrente, seguo l'infermiera in sala parto.
-Non è che svieni?-mi chiede Gloria.
-Non è importante-le sorrido e le carezzo la mano.
Lei poco dopo riprende ad urlare.
-Il prossimo lo partorisci tu-urla.
La dottoressa ci sorride.
Senza che me ne renda conto, senza capire come e perchè, sento piangere una bambina.
-Siete genitori di una bellissima bambina-l'infermiera avvicina a Gloria un piccolo batuffolo rosa con un ciuffetto di capelli castani.
Io e Gloria ci guardiamo e scoppiamo a piangere.
Nostra figlia.
Il miracolo di una nuova vita si è appena consumato davanti a me, quella nuova vita è mia figlia.
-Non è bella?-domanda Gloria tra le lacrime.
-Come te amore mio, come te-le bacio la fronte e poi accarezzo quella piccola manina, che si chiude sul mio indice.-Nostra figlia-sussurro asciugandomi con l'altra mano le lacrime che libere escono.
-Nostra figlia amore mio-Gloria mi sorride dolcemente.-Sei un papà-mi bacia la fronte.
-E tu una mamma bellissima-dico.
''-Forti Gloria-chiamo l'ennesima studentessa, da esaminare.
Vedo una moretta con indosso un graziosi abitino rosso, guardarmi, esita qualche istante, poi si avvicina.
-Salve-mi sorride fin troppo calorosamente, voleva forse corrompermi con un sorrisetto?!
Ci guardiamo entrambi, è una bella ragazza, ha due occhi verdi molto intriganti, lei mi scruta attentamente...
-Se ha smesso di scrutarmi potrebbe anche passarmi la carta d'identità e iniziare con l'argomento a piacere-sbotto come a volerla innervosire di proposito, mi piace stuzzicare le belle ragazze.
-Non la scrutavo-afferma.
-Mi osservava allora-le sorrido e la vedo estasiarsi alla vista del mio sorriso, so il potere che ho sulle donne.
-Inizio con l'argomento a piacere allora-mi sorride e si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.''
-Questo è il momento migliore della mia vita-sorrido posando una mano su quella di Gloria e Giada.
-Come la chiamiamo questa bella bambina?-domanda la dottoressa.
Io e Gloria ci guardiamo negli occhi e ci sorridiamo.
-Giada Castelli-affermiamo insieme.
-Giada Castelli-ripete la dottoressa sorridendoci.

POV. GLORIA
Dopo un'ora abbondante finalmente io e Giada eravamo pulite e sistemate nella camera, Alessandro ci raggiunge subito.
Entra e subito osserva la sua bambina nella culla.
-Non l'hai ancora presa in braccio-dico.
-Io non so come si fa...E se le faccio male?-domanda.
E il mio cuore si riempe di gioia, come può un uomo essere cosi bello fuori e dentro?
-Perchè sorridi? Ti prendi gioco della mia incapacità?-sbotta.
-Sorrido, perchè sei un uomo meraviglioso-gli sorrido e gli afferro la mano.
Lui si china a baciarmi le labbra.
-Grazie amore mio-dice.
-E di cosa?-domando.
-Di questa immensa felicità-afferma.
-Giada vuole che il suo papà la prende tra le braccia-dico.
Alessandro sospira.
-Ci provo-mi sorride.
Poi scosta la copertina bianca e prende tra le sue forti braccia la piccola Giada, nostra figlia.
Ha gli occhi nuovamente lucidi.
-Chi l'avrebbe mai detto che il professor Castelli è cosi tenero-sorrido nel osservare le mie due ragioni di vita.
-Ma la vedi quanto è bella?-mi chiede.
-Ha la tua fossetta sul mento-affermo.
Lui mi sorride.
-Giada piccola di papà, ciao-le bacia la fronte.
Adesso sono io a sentire gli occhi pizzicare.
-Sei nata del giorno perfetto lo sai? Devi sapere che io amo tanto ma davvero tanto la tua mamma e oggi volevo chiederle una cosa importantissima, però tu ci hai interrotti, però penso che non potessi trovare momento migliore per chiederle questa cosa.-Alessandro bacia ancora la fronte di Giada per poi rimetterla nella culletta...Si avvicina a me mi afferra la mano e dalla tasca dei suoi pantaloni esce una scatoletta di velluto blu.
La apre davanti ai miei occhi contiene un solitario.
-Gloria Forti vuoi sposarmi?-mi domanda sorridendo.
''-Un ultima domanda-il mio esame era andato alla grande, Castelli mi sorride prima di pormi l'ultima domanda.
-Certo vada-gli sorrido felicissima, presto mi sarei laureata.
Lui mi osserva un istante poi lentamente pronuncia delle parole che mi uccidono, io non conosco la risposta.
-Scusi può ripetere?-chiedo interdetta.
-Certamente-mi sorride e ripete la domanda.
-Ecco io...-prendo a giocherellare con le dita sul tavolo, non so davvero che dire.
-Qualche problema?-mi domanda secondo me fintamente preoccupato, sta provando piacere a mettermi in difficoltà.
Io non so che fare, sono disperata.
-Signorina si sente poco bene?-mi domanda con un sorrisetto malefico.
Inizio a dire cose senza senso, provo a rispondere, non posso permettermi ora una bocciatura.
-Basta cosi-esclama all'improvviso.
Mi sento morire.
-Guardi la vedo un po' incerta, una ragazza preparata avrebbe risposto senza problemi a questo tipo di domanda...Credo che dovremo rivederci al prossimo appello-pronuncia soddisfatto e nemmeno finge, lo stronzo.
-E' l'ultima materia prima della laurea-sono pronta a supplicarlo.
-Lo noto e proprio per questo con rammarico la rimando-dice e finge, finge spudoratamente, mi passa il libretto.-Sono sicuro che la prossima volta andrà magnificamente-mi passa il documento e poi riprende l'elenco-Fortuna-chiama la ragazza successiva a me.
Io do un pugno sulla cattedra e lui mi fissa.
-Lei voleva bocciarmi professore-affermo ora furiosa.
-Guardi signorina io fino a poco tempo fa mi trovavo al suo posto e so cosa si prova, non boccerei mai qualcuno per dispetto, la sua è un accusa infondata-dice.
-Si professore lei voleva bocciarmi, sappiamo entrambi che sono andata benissimo se non fosse stato per quella domanda, lei l'ha fatto apposta, mi ha fatto cadere-lo fulmino.-Mi sta bocciando ingiustamente, io voglio essere interrogata nuovamente dal professor Vinci-affermo fiera.
Vinci sentendo schiamazzo si gira nella nostra direzione.
-Che succede qui?-domanda.
-Voglio che mi interroghi lei-affermo.
-Cosa è successo Alessandro?-domanda Vinci al odioso Castelli.
-Ho rimandato la signorina e lei non l'accetta-l'odioso Castelli mi fulmina.
Vinci legge il referto su cui sono riportate le domande che mi sono state fatte.
-Professor Vinci la prego mi interroghi nuovamente lei-insisto.
-Professore non ha risposto ha una domanda di vitale importanza, la signorina deve presentarsi al prossimo appello-lo stronzo insiste.
-Ma mi faccia il favore-sbuffo.
-Non mancarmi di rispetto ragazzina!-Castelli mi fronteggia.
-Alessandro non facciamo questo genere di sceneggiate, siamo in sede d'esame-Vinci lo ammonisce.
-Mi può interrogare?-domando ancora.
-La tua presunzione non ti porterà lontana-afferma lo stronzo.
-Perchè la tua?-domando, mordendomi la lingua un secondo dopo, mi sono innervosita talmente tanto da dare del tu ad un mio professore.
-Non puoi darmi del tu!-mi ammonisce lo stronzo.
Quest'uomo mi fa perdere letteralmente la pazienza, adesso gli assesterò un bel colpo.
-Avrai pochi anni più di me e quando ti porti a letto quelle come me non penso ti fai dare del lei a meno che non ti piace giocare al dominatore-affermo fulminandolo, ben ti sta brutto stronzo.''
-Alessandro si-sorrido e catturo le sue labbra, felice come non mai.

POV. GRETA
Finalmente possiamo visitare Gloria e la piccola Giada, io e Cristian entriamo e troviamo Alessandro che coccola la sua bambina e Gloria con un vistoso solitario che li osserva estasiata.
-Vedo non solo la mia bellissima nipotina, ma anche un solitario-affermo.
-Non ti sfugge nulla-Gloria mi sorride.
-Vi sposate?-domanda Cristian sorpreso.
Alessandro annuisce.
-Lo sapevo io che era il giorno della proposta-faccio un saltello.-E adesso caro cognato fammi tenere fra le braccia la mia bellissima nipotina-affermo.
Alessandro sorridendo mi passa Giada, la osservo è cosi bella e delicata.
-Alessandro ti somiglia-afferma Cristian.
-Assomiglia anche al mio amore-Alessandro è cosi felice, spruzza felicità da tutti i pori.
-Siete cosi belli-affermo, sorridendo alla mia migliore amica.
-Greta-Gloria mi chiama.
-Amore della zia-bacio la fronte di Giada.
-Greta-Gloria mi richiama.
-Dimmi tesoro-affermo sorridendo.
-Quando hai avuto l'ultimo ciclo?-mi chiede.
-Ma che domande sono?-domando sorpresa.
-Gloria stai bene?-domanda ridendo Cristian.
-Avevi nausea stamattina?-mi chiede ancora Gloria e Alessandro le sorride complice.
-Si perchè?-domando.
Gloria mi sorride dolcemente.
-Io non vi capisco-sbuffa Cristian.
Io osservo Gloria e capisco...
-Gloria-sussurro mentre sento gli occhi pizzicare.
-Ultimo ciclo?-domanda di nuovo.
Faccio due conti.
-Ho un ritardo-affermo, vedo Cristian accanto a me sbiancare.
Alessandro gli dà una pacca sulla spalla.
-Non è sicuro Cri, non è sicuro...-affermo.
-Non hai mai avuto un ritardo amore mio-vedo gli occhi di Cristian farsi lucidi.
-Si-urlo.
E la piccola Giada mi scoppia a piangere tra le braccia.
-Oddio che pessima zia sono e che pessima madre sarò, faccio piangere i bambini-inizio a piangere anche io.
Alessandro sorridendo riprende Giada tra le sue braccia che si calma subito.
-Tranquilla Gre-mi sorride.
-Devi fare un test, un ecografia qualcosa, siamo un dannato ospedale, devo sapere se diventerò papà-afferma Cristian.
-Un ecografia da una mia collega-dico.
Io e Cristian corriamo in sala ecografia con una mia collega.
Mi passa il gel e poi il roll, mi volto verso lo schermo e quello che vedo è inequivocabile.
-Allora?-domanda Cristian.
Io scoppio a piangere.
-Nemmeno stavolta?-domanda Cristian intristendosi.
-Auguri Greta-mi sorride la mia collega.
-Se ti fa gli auguri, significa che...-Io mi lancio letteralmente su Cristian e lo bacio.
Saremmo stati genitori.
Angolo autrice
Ciao mie belle :) dopo tanto è arrivato questo aggiornamento, l'ultimo capitolo prima del' epilogo :'( quanto mi mancherannooooooo.
E' arrivata la piccola Giada, promesso nel epilogo ci sarà anche Marco <3
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, lasciate qualche commento se vi va.
Tanti saluti piccola_Calliope 
      GIADA CASTELLI.

 

  
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