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Autore: fiphina    27/07/2017    2 recensioni
(In revisione)
L'affascinante ed iconico Capitano Jack Sparrow stavolta è alle prese con il disperato tentativo di riportare la sua amata Perla Nera alle sue dimensioni originali, dopo che Barbanera l'aveva rinchiusa in una bottiglia. Come di consueto in tutte le sue avventure, ormai, questa impresa per il vecchio zio Jack non si rivelerà affatto " tutta rose e fiori", o se vogliamo dirlo in termini pirateschi: "tutta rum e donnicciole"! E se per Jack i guai non sono mai pochi, cosa accadrebbe se arrivasse anche a perdere la testa per la bella figlia di un certo celebre pirata di sua conoscenza?
Una sottospecie di seguito del quarto capitolo, in occasione dell'uscita del quinto film che sto aspettando come l'acqua! Non mi uccidete, è la mia prima fanfic su questo fandom!!
"Beviamoci su!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Sparrow, Joshamee Gibbs, Nuovo Personaggio, Pintel, Raghetti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo ventuno: 

L'isola fantasma

 

 

 

Il viaggio definitivo per l'isola fantasma si sarebbe rivelato tutt'altro che tranquillo per i nostri pirati, i quali erano pronti ad affrontare alcune delle coste più misteriose e pericolose del mare.

Non erano del tutto sicuri su ciò che li attendeva; più o meno.

Procedevano a colpi di fortuna ed accordi improvvisati, come avevano, d'altronde, sempre fatto.

Arrivati ad un certo punto, le scosse si fecero sempre più frequenti e forti.

L'atmosfera divenne man mano più cupa e spettrale. In un certo senso anche soffocante: quasi come essere all'interno di una bottiglia appannata e con sempre meno aria, il che finisce per diventare appiccicosa, impedendoti così di respirare e togliendo le forze. Nonostante non ci fosse nebbia, era l'aria stessa ad essere velenosa.

-Ora capisco perché la chiamano l'isola fantasma...- osservò Scrum, guardandosi intorno diffidente e tremando come una foglia, iniziando a starnutire a raffica -Non potevano chiamarla in un altro modo?-

-E come?- intervenne mastro Gibbs, curioso, nel frattempo porgendogli un panno.

Quello scrollò le spalle -Beh, del tipo, l'isola degli starnuti, visti quanti ne sto facendo da un'ora-

-Ma se neanche sai leggere l'ora-

-E chi te lo dice?-

-Tu-

-Perché non la chiamiamo l'isola dei cadaveri? Perché è quello che diventerete vuoi due imbecilli se non la finite, visto che la mia pazienza è già di per sé limitata!- ringhiò Barbossa, tastando l'elsa della spada e facendo muovere le sarti, appendendo i due pirati a testa in giù.

-Oh no, di nuovo! Così mi viene il mal di mare, capitano!- piagnucolò Scrum, non venendo minimamente ascoltato.

Rain ad un tratto si fece seria -Oh mio Dio- pronunciò, nell'osservare il cielo.

Gli altri la imitarono.

-L'eclissi è prossima- continuò lei.

La luna ed il sole erano come due calamite: l'uno attirava l'altro ad una velocità impressionante.

Erano ad una vicinanza inconcepibile. Non era mai successo se non in quei rarissimi casi.

Dovevano sbrigarsi, perché il sole e la luna si sarebbero presto sovrapposti e l'eclissi non sarebbe durata molto.

-L'isola fantasma- annunciò Jack con tono sottile, il che attirò l'attenzione dei compagni, i quali rimasero a bocche spalancate alla vista del grande pezzo di terra che diventava sempre più nitido, di fronte a loro.

Fece la sua comparsa come un'ombra: man mano che si avvicinavano, si poteva distinguere la vegetazione di un verde scuro, a tratti blu, quasi nero. Vi era un punto più alto al centro.

Attraccata la Queen Ann's revenge, la ciurma scese a terra non appena ebbe trovato un luogo adatto.

-State allerta, qui anche l'aria tradisce...- azzardò Hector, gettando un rapidissimo sguardo a John, quasi come se si stesse riferendo a qualcosa di preciso ma lasciando il beneficio del dubbio.

Il ragazzo abbassò gli occhi, assottigliando le labbra in una strana espressione.

Usufruendo ancora una volta della sua preziosa bussola, Jack riuscì a trovare e condurre il gruppo al centro dell'isola.

Giunsero in una specie di ampia grotta semiaperta grazie alle numerose fratture sulla roccia coperta dal fresco ed umido muschio verde, che rifletteva la luce proveniente da quelle fessure.

Vagarono qualche minuto a vuoto, ammirando le particolarità del posto.

-Mio Dio...- mormorò ad un tratto Rain, dirigendosi a passo lento verso quella che sembrava una statua.

Aggrottò la fronte per capire meglio.

-Hans Victor- chiarì il padre, affiancandola.

Ben presto tutti si resero conto che il capitano Victor non era l'unico: vi erano anche gli altri membri della ciurma pietrificati.

-Dov'è il diamante?- chiese Gibbs.

Rain seguì la posizione del pirata di pietra: sembrava indicasse qualcosa a terra.

Abbassato lo sguardo, intravide qualcosa di lucido.

Ansiosa iniziò a rimuovere la melma e le radici che ostruivano la vista, finché non urtò qualcosa di duro. Nel frattempo fu attorniata dai compagni e Jack, speranzosi che avesse trovato il diamante.

La ragazza spalancò gli occhi a ciò che riconobbe.

Tutti erano basiti quanto lei.

-Il diamante!- disse, facendo fatica a crederci, prendendolo in mano un po' titubante.

Non era di dimensioni grandi.

Poi si rivolse al giovane Fisher -John, potrai salvare la tua famiglia!- gli ricordò, felice.

A quella frase tutti lo fissarono straniti e curiosi da quella nuova faccenda non detta.

Il ragazzo cominciava ad avvertire uno stato di ansia e panico. L'eclissi stava per avvenire e doveva agire il più presto possibile; non c'era più tempo, ormai.

-A volte la vita è imprevedibile... le cose per cui lotti posso cambiare...- commentò schiarendosi prima la voce.

In un battito di ciglia afferrò la giovane, estraendo la spada e puntandole la lama alla gola, cogliendo sia lei e che gli altri di sorpresa.

-Rain!- affermò subito Barbossa.

-Miss Rain!- intervenne anche Gibbs.

Jack scattò impercettibilmente ed assunse uno sguardo aggrottato davanti a quell'improvvisa scena, stringendo i pugni e la mascella senza dire nulla.

Era meglio non fare mosse avventate, almeno per il momento.

-Ma che fai?!- domandò allibita Rain, cercando invano di liberarsi dalla stretta.

-Te l'ho detto... le carte in tavola cambiano! Anche per te, cara! Ti avevo dato una via d'uscita che però tu hai deciso di non prendere, e queste sono le conseguenze- rispose John, senza mezzi termini.

Lanciò un'occhiata ai presenti -Non fate un passo o potere dire addio alla ragazza!- ordinò, minacciandoli avvicinando ulteriormente il freddo taglio di metallo al collo del suo ostaggio, nel mentre impossessandosi del diamante.

-Nulla di ciò che mi hai raccontato è vero, giusto?!- espresse con tono acido la giovane.

-Mi sembrava una storia abbastanza convincente e commovente!-

-Oh, è il tuo piano ha funzionato alla... sperfezione...- si intromise Jack, -Sai, dovresti fare un po' più di pratica con le bugie- gesticolò bizzarramente e con espressioni altrettanto strane.

Allargò le braccia, continuando a prenderlo in giro -Figliolo, se proprio volevi inventartene una di sana pianta bastava chiedere; hai qui il maestro delle bugie. E poi non siamo tutti così stupidi- sorrise in modo sghembo.

-Come te...- borbottò Rain, roteando gli occhi, decisamente stufa.

-Non c'è bisogno di offendere.* Ti sto salvando la vita nel caso non lo avessi capito!- replicò fintamente offeso, Sparrow.

-Visto che mi hai appena dato della stupida, si suppone che io sia stupida! E comunque se tu non lo avessi notato, sono ancora minacciata da un psicopatico con una spada!-

-Ma anche tu mi hai dato dello stupido! Quindi si suppone che io sia stupido!- usò la sua stessa frase a dispetto. 

Intanto gli altri, compreso Fisher, non poterono non scambiarsi espressioni con smorfie dal tipo: ma che problemi hanno, su viso.

-Oh davvero? Mi dispiace... volevo dire: bugiardo! Tu sei tutto tranne che stupido- ammise Rain.

Jack sorrise furbamente -Faccio solo cose stupide-

Con una rapida mossa riuscì a togliere di mano a John il diamante, per poi afferrarlo. Tutto in un batter d'occhio, tanto che l'avversario stesso se ne accorse poco dopo.

-Ma cosa...?- biascicò, incredulo.

-Non dirmi che rinunci già? Peccato!- mentre parlava, il pirata estrasse la sua spada.

Fisher si innervosì maggiormente, e lasciando andare la ragazza si accanì su Jack.

-Adesso si! Bravo capitano!- scoppiò di euforia Scrum, che urtando per sbaglio una leva nascosta, attivò una trappola.

I due combattenti furono sorpresi da un masso intento a cadere e si gettarono a terra appena in tempo.

Purtroppo John riuscì anche a recuperare il diamante e rise con aria soddisfatta -Bene, è giunto il momento-

La luna iniziò a coprire piano il sole; un pezzo alla volta.

Il giovane si avvicinò al piedistallo dove andava incastonato il diamante e ve lo pose di nuovo sopra. 

Una bianca luce fievole prese a risplendere, divenendo sempre più fulgida; le pareti tremarono e la roccia che intrappolava i pirati si spaccò, facendoli tornare com'erano prima, dopo tanti anni.

-Misericordia- commentò a bassa voce Hector.

-Oh cavolo!- mormorarono Pintel e Ragetti, tremanti dalla fifa.

La situazione si stava mettendo più o meno male.

-Capitano, siamo liberi!- affermò uno della ciurma, con voce grottesca, guardandosi il corpo libero.

-Capitan Victor!- esclamò John a gran voce, attirando la sua attenzione, uniti dalle risate fiere del resto.

-Tu chi sei?- ringhiò quello, in punta di spada.

-Sono il vostro liberatore! Salvati da un eterna ingiusta schiavitù! Sarò pronto ad offrirvi un tributo se voi offrirete a me il vostro favore-

Il capitano gli rivolse un'occhiata dubbiosa e indagatrice, non fidandosi -Di quale tributo si parla, ragazzo?-nel mentre niziò macabramente a girargli intorno, osservando ogni sua mossa.

-Ciò che volete di più al mondo, signore, avete la mia parola-

Qui Jack mise le transenne -No, no, no, no! La mia bussola non se ne parla neanche!- frignò, tenendola ben stretta nelle mani come un bambino, confermando però le parole di John. 

Hans Victor rifletté, riducendo gli occhi a due fessure -Quindi non mentite a quanto pare... accordato, ma- lo tenne sotto tiro -Non aspettatevi che le mie grazie siano di diritto e subito, sarete mio prigioniero per ora-

-Come ordinate, capitano, molto presto sono certo di guadagnarmi la vostra fiducia. Ora dovete solo impossessarvi della bussola di un certo Jack Sparrow- con la mano John lo indicò.

Il povero malcapitato pirata sorrise.

Ma perché ci vado sempre io di mezzo!

-Non dategli ascolto, la mia bussola non vale nemmeno la metà della metà di un doblone- tentò di giustificarsi.

-Ciurma, prendete quella bussola-

I pirati di Hans si avventarono contro Jack, che però ebbe il sostegno dei compagni, soprattutto di Rain.

-Un altro stupido giro, capitano?- scherzò.

-Ben lieto, dolcezza!- le fece l'occhiolino.

Iniziarono così una lotta: pirati contro pirati.

Intanto John si avvicinò a Victor che osservava orgoglioso il suo equipaggio.

-Sarò eternamente grato- disse.

-Non illudetevi, mozzo-

Il ragazzo ridacchiò -Il fato mi ha permesso di avere la mia agognata vendetta- detto questo, infilzò a sorpresa e tradimento il pirata, sotto gli occhi di tutti.

-Per la vostra fiducia e...- premette di più la sciabola -Per mio padre che voi portaste alla morte: Leonard Bottom!-

La vittima agonizzante, colta alla sprovvista, cadde a terra morta senza nemmeno aver avuto il tempo di fare nulla. Una fine a dir poco umiliante, il che costrinse gli uomini a sottomettersi. 

-Voi da ora avrete un nuovo capitano, altrimenti farete la sua stessa fine a tradimento!- ringhiò John nella loro direzione.

-Ma guarda, avevo previsto anche questo- confessò Jack, ironico.

-Quel manigoldo, codardo di Victor è la vera causa della fine della mia famiglia! Uccise mia madre dopo l'ammutinamento di mio padre. In seguito lui venne a conoscenza dell'esistenza di un diamante in grado di cambiare il fato di cose e persone, ma Victor lo costrinse a condurlo lì per i suoi scopi egoistici. Allora per vendetta mio padre non gli disse che il diamante li avrebbe puniti se trafugato durante l'eclissi- spiegò il giovane neo Bottom.

-Compiuta la sua vendetta e sconfortato, si ritirò sulla nave di Victor, osservando l'unico ricordo di quella donna: un fazzoletto che portava al polso. Uno per lui e uno per lei, segno che il loro amore sarebbe durato per sempre. Era ignaro di avere un figlio, te, colui che ha occultato le prove- concluse Sparrow, agitando l'altro fazzoletto e dall'altra facendo saltellare mano il diamante.

-Tu mi hai portato via Rain!-

Sparrow fece spallucce -A lei non piacciono gli eunuchi, che posso farci-

Alla ragazza venne da ridere a quella frase, il che non fece che complicare la situazione.

-Ciurma, uccideteli! Al diamante penso io!-

Tuttavia Jack glielo lanciò con suo grande stupore -Vuoi il diamante? Eccolo, ma attento a non diventare di pietra!- lo schernì. 

I pirati li attaccarono ancora in ennesima estenuante battaglia.

-Forza ragazzi! Siamo noi!- li incoraggiò Gibbs. 

John inchiodò con gli occhi Rain.

-Ammetto che mi dispiace doverlo fare. Ti ho dato la possibilità di evitarlo ma hai rifiutato ed ora pagherai come tutti gli altri!-

La bella e determinata figlia di Barbossa non si lasciò intimidire e lo attaccò, ma non senza difficoltà.

Alla fine, messa ad un angolo quasi battuta, sputò fuori tutto quello che voleva da tempo dire -Credi davvero che avrei potuto amare uno come te? L'unico uomo che io desidero, che amo con tutta me stessa, è solo Jack! Solo lui!-

Infuriato, umiliato e pazzo di gelosia per quel disprezzo evidente, il malvagio nuovo capitano alzò la spada e gliela puntò dritta contro con l'intento di ucciderla.

Rain si preparò mentalmente e fisicamente a ricevere il colpo.

Dopo aver battuto un pirata della ciurma di Bottom, Jack venne attirato da un rumore: si voltò e vide Rain che stava per essere uccisa da quel maledetto.

Li raggiunse, e senza esitare si frappose tra i due.

La giovane non riuscì a capire come mai non sentì nulla; nessun dolore, nessuna sensazione di lama fredda. Nulla.

Era solo confusa e spaesata.

Alzò lo sguardo e vide con sorpresa Jack, che però era di spalle: il pirata, infatti, bloccava con la propria spada quella dell'avversario.

Dopo secondi quasi interminabili, riuscì ad allontanarlo, facendolo sbattere violentemente a terra.

-Rain- disse poi, giratosi e chinatosi verso la ragazza, che annuì faticosamente, riprendendo fiato per la tensione -Jack...- biascicò.

-La tua nave... la Perla- continuò, prima di accorgersi di un grave particolare e spalancare gli occhi.

-Jack, attento!- lo avvertì immediatamente, tentando di mettersi in mezzo. 

   
 
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