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Autore: MaryFangirl    27/07/2017    0 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Kiyomi

 

Kiyomi non poteva fare a meno di fulminarli con lo sguardo, erano seduti lì a flirtare come se lei non fosse nemmeno presente. Anche se, ripensandoci, forse 'flirtare' non era esattamente il termine giusto. Quei due non flirtavano mai, c'era sempre e solo sarcasmo, e brevi adorabili sorrisi e rossore...le facevano venire la nausea. Non era nemmeno esattamente qualcosa di discreto, praticamente l'intera scuola aveva notato le loro piccole cotte. Gli sguardi che si regalavano facevano arrossire perfino lei di tanto in tanto. Rabbiosamente, infilzò l'insalata con la forchetta mentre complottava modi per farli mettere l'uno contro l'altro. Anche stare seduti al tavolo di fronte a loro durante il pranzo cominciava ad essere insostenibile.
"Kiyomiiiii" si lagnò Misa accanto a lei, "Li stai di nuovo guardando male, sai, stare aggrottata tutto il tempo può farti venire le rughe"
Kiyomi si limitò a roteare gli occhi in risposta.
"Non so perché odi tanto la loro amicizia...penso siano carini!" insistette.
Kiyomi la fulminò, "Non odio la loro amicizia, voglio dire, guardali!" li indicò, i due erano ignari di tutto ciò che non fosse l'altro, come sempre, "Voglio dire loro di prendersi una stanza, ma probabilmente peggiorerei le cose...in più, vomiterei letteralmente se si mettessero insieme"
"Aspetta un minuto...pensi che si piacciano? Cioè, che si piacciano davvero?" Misa rimase a bocca aperta, dando a Kiyomi una meravigliosa visuale del cibo mezzo masticato in bocca. Kiyomi la fissò incredula, sul serio non l'aveva notato?
Sembrava di sì, mentre Misa improvvisamente si voltava a fissare i due ragazzi, gli occhi spalancati al massimo. "Oh mio dio, hai ragione!" tornò a girarsi con aria seria, "Kiyomi, sai cosa significa?"
"Sì, dobbiamo-"
"Farli mettere insieme? Esattamente quello che pensavo! Come pensi che dovremmo fare? Organizzare un appuntamento al buio? Chiuderli in una stanza insieme? Ooh! E se noi-"
"Smettila!" Kiyomi interruppe il suo sproloquio entusiasta, agitando la forchetta davanti alla sua faccia. "Che diamine vuoi dire? Perché dovremmo farli mettere insieme? Pensavo che Light ti piacesse?" Era vero che lei e Misa avevano gareggiato per anni per ottenere l'attenzione di Light, anche se in qualche modo, nonostante tutto, erano riuscite a rimanere amiche.
L'altra fece una smorfia, "Beh, certo che mi piaceva, ma è ovvio che non succederà niente se è gay"
Kiyomi si fermò per un momento, quello che aveva detto era vero, se era gay liberarsi di Ryuzaki non l'avrebbe aiutata affatto..."E se fosse bisessuale?" insistette.
"Ne dubito, cioè, hai mai visto Light che guarda una ragazza per più d una volta? E anche se fosse bisessuale, guarda come Ryu lo rende felice. Se Light è felice, allora sono felice anch'io" ghignò.
"Ma..." Kiyomi cercò una ragione per la quale dovessero evitare che i due si mettessero insieme. "Ma essere gay è...ripugnante. Specialmente per uno come Light che potrebbe avere qualsiasi ragazza della scuola"
"Cosa vuoi dire con ripugnante? Penso che tu voglia solo Light per te, Kiyomi" Misa si accigliò e si alzò, andando a sedersi accanto a Ryuzaki, lasciando Kiyomi da sola dall'altra parte del tavolo. "E per la cronaca, io penso sia adorabile!" alzò la voce e incrociò le braccia, portando i piccioncini finalmente ad alzare gli occhi da quello che era un ignaro rapporto sessuale fatto di sguardi.
"Ci siamo persi qualcosa?" si corrucciò Light, guardando l'occhiataccia fredda di Kiyomi e poi il broncio da bambina di Misa. A volte riusciva ad essere davvero una bambina troppo cresciuta.
"Cos'è adorabile?" Ryuzaki guardò Misa per una spiegazione, e lei aprì la bocca per replicare.
Avvertendo l'imminente disastro, Kiyomi fu rapida a interromperla prima che potesse dire qualcosa di stupido, "La sua nuova maglietta!" incontrò lo sguardo di Misa con un'occhiata tagliente, sperando di farle arrivare il messaggio, "Mi dispiace Misa, avevi ragione, è adorabile. Niente...affatto ripugnante"
Gli occhi dell'altra brillarono con compiaciuta consapevolezza, "Te l'avevo detto. È assolutamente adorabile"
Kiyomi sospirò, "Sì, certo"
I due ragazzi si guardarono e scossero le teste. La campanella trillò in quel preciso momento, e tutti si alzarono per dirigersi alle lezioni pomeridiane. Misa, tornata accanto a Kiyomi, ghignò ai ragazzi e poi si voltò verso di lei, "Allora, come pensi che dovremmo farli mettere insieme?"
Kiyomi scosse il capo, "Potrei supportarli, ma non li spingerò a mettersi insieme. Possono farlo da soli"
L'altra annuì, "Come sei sveglia, Kiyomi. Ti scriverò più tardi!" la salutò con la mano mentre entrava nell'aula. Kiyomi non aveva dubbio che più tardi avrebbe dovuto sorbirsi tutto. Alzò gli occhi al cielo, compiaciuta che Misa si fosse bevuta il fatto che li supportasse. Poteva riuscire ad accettare che Light fosse gay, ma non con Ryuzaki. Non con quello stramboide. In più, era ancora attaccata alla speranza che se Ryuzaki fosse finito fuori dai giochi, lei sarebbe potuta piacere a Light. Ecco perché decise di mettere all'angolo Ryuzaki dopo la scuola per avvertirlo – anzi, minacciarlo.
"Ehi, stramboide" Kiyomi lo salutò mentre si avvicinava a lui che usciva da scuola, "Credo che dobbiamo parlare"
Lui sollevò il sopracciglio, per nulla divertito dall'epiteto, "Kiyomi? Di cosa mi devi parlare?"
"Di te" indossò la sua migliore occhiataccia glaciale, e alla sua espressione confusa aggiunse, "E Light"
Senza battere ciglio lui annuì, "Ah sì, pensi che ci stiamo avvicinando troppo e sei qui per avvisarmi che 'succederanno delle brutte cose' se non mi faccio da parte"
Sorpresa, lei fece un passo indietro, "S-sì, infatti" riguadagnò la sua compostezza e sogghignò, "Voglio che tu sappia che so tutto della tua cottarella per Light e fidati, tesoro, non funzionerete mai"
Lui fece invece un passo in avanti, invadendo il suo spazio personale, e fissandola con quei suoi occhi inquietanti disse, "Chi lo dice...tu? Quella che ha tentato – senza successo, potrei aggiungere – di ottenere l'attenzione di Light per anni, quando io ci ho messo solo un mese?"
La fiducia di lei vacillò, ma riuscì comunque a coglierlo di sorpresa un'ultima volta, "Perché sei nuovo. E indovina, tesoro, non appena capirà ciò che tutti noi già vediamo – che sei uno stramboide – si annoierà presto di te e tornerà da me. È solo questione di tempo" avvertì una fitta di soddisfazione quando vide le sue sopracciglia aggrottarsi per la preoccupazione.
"Lo vedremo" fu tutto ciò che lui disse prima di superarla, dirigendosi verso casa, lasciando Kiyomi contenta del danno che aveva ovviamente inflitto.

 

L

 

L l'aveva previsto fin dal momento in cui aveva visto l'espressione di Kiyomi durante il pranzo. Non si preoccupava tanto, sapeva che Light non avrebbe mai apprezzato una persona così dura di cuore come lei, ma al tempo stesso Ryuzaki non poteva fare a meno di sentirsi abbattuto rendendosi conto che Light probabilmente si sarebbe davvero annoiato di lui dopo un po'. Tuttavia, quando diede voce a tali preoccupazioni con Watari, questi si limitò a ricordargli l'inevitabile prospettiva di dover ritornare in Inghilterra in meno di un mese e mezzo. In un certo senso ciò faceva sentire meglio L, sapendo che lui e Light non avevano chance fin dall'inizio, anche se non era sicuro di come comportarsi per tutta quella situazione, sapendo che Light provava effettivamente dei sentimenti per lui. Senza parlare del fatto che non sapeva se sarebbe stato in grado di trattenersi...suppose che avrebbe dovuto tagliare i ponti quando sarebbe giunto il momento.

 

Light

 

Lo avevano notato. Certo che l'avevano notato. Kiyomi era fin troppo vigile, e Misa era la reginetta dei pettegolezzi della scuola. Cos'avrebbe fatto? Non poteva fare in modo che tutti lo sapessero, sarebbe stato un orrendo disastro, specialmente nel caso avesse torto sul fatto che Ryuzaki ricambiasse i suoi sentimenti...c'era una sola persona a cui poteva rivolgersi in un momento del genere.
"Mamma?" Light indugiò sulla soglia dello studio della madre, domandandosi se non avrebbe dovuto semplicemente girarsi e andarsene, gestendo la questione da solo. 
"Oh, Light tesoro, entra, stavo solo mandando una e-mail a tua zia, devo sapere se riesce a venire per il tuo diploma" ciò non aiutò le farfalle che aveva nello stomaco. Lei si accigliò notando la sua espressione, "C'è qualcosa di cui devi parlare?"
"Uhm, sì, in realtà sì..." entrò nella stanza e si sedette sul divano, Sachiko si spostò per accomodarsi vicino a lui.
"Che c'è che non va? Puoi dirmelo, lo sai"
Light fece un profondo respiro, "Penso di avere una cotta per qualcuno" sussultò mentre le parole gli uscivano dalla bocca.
"Qualcuno, eh?" ridacchiò, "E questo qualcuno è una persona che conosco?"
"Forse" eluse la domanda, "Solo che non so cosa dovrei fare..."
"Beh, sei un ragazzo intelligente, sono sicuro che lo capirai" disse lei posando con aria rassicurante una mano sulla sua spalla.
"Sono intelligente a scuola, mamma, roba come questa...non è esattamente la mia area di competenza" Light scrollò le spalle.
Lei gli scompigliò i capelli affettuosamente, "Sono sicura che non è l'area di competenza di nessun adolescente"
"Forse di Misa..." alzò lui gli occhi.
"Certo...ora, riguardo a questa tua cotta" alzò un sopracciglio con aria interrogativa.
Light si accigliò, "Sembra che non riesca a togliermi questa persona dalla mente, noi...siamo in sintonia"
"Come pezzi di puzzle?"
"Esattamente. Non sono mai riuscito a legare con nessuno così come lego con lui" le parole gli uscirono di bocca prima di riuscire a fermarle. Sua madre rimase zitta per un momento e quando lui si voltò a guardarla, lei aveva un enorme ghigno stampato in faccia. 
"Cosa?" chiese lui cautamente.
"Lui?"
Light avvertì la bocca dello stomaco sprofondare sul pavimento. "I-intendevo lei"
Tentò di recuperare, ma il ghigno di lei da Stregatto non fece che aumentare. "È Ryuzaki? Chi prendo in giro, certo che è Ryuzaki"
Light si mise il viso fra le mani prima di poter arrossire di più e lei batté le mani deliziata, "Oh, lo sapevo!"
"Mamma! Mamma, smettila, è già abbastanza brutto che Sayu faccia questa cosa...non anche tu"
Lei si calmò un po' e mise la mano sulla sua spalla, "Light, spero che tu sappia che tuo padre e io ti supportiamo in tutto ciò che fai. Senza parlare del fatto che Ryuzaki è un così bravo ragazzo, approvo decisamente" aggiunse come se fosse tutto già a posto.
"Mamma! Non usciamo nemmeno insieme, non so nemmeno se voglio farlo, comunque..."
"Beh, perché no? È ovvio che ti piace, e da quello che ho visto tu piaci a lui"
Light poté avvertire il rossore strisciare su per il suo collo, "Solo che...non so se gli andrebbe, inoltre prenderemo il diploma tra un mese e mezzo...e poi non so come reagirà il resto della scuola, figuriamoci papà..." lasciò la frase in sospeso, immaginandosi la reazione del padre se avesse scoperto che Light nutriva dei sentimenti per un altro ragazzo. 
"Light, sai che tuo padre ti ama e ti supporterà nonostante tutto. E se non lo fa, ci penserò io a mettergli le cose in chiaro" mentre lo disse, udirono dei pesanti passi avvicinarsi allo studio e Soichiro Yagami apparve sulla soglia.
"Mettergli le cose in chiaro su cosa?" chiese, guardando sia Light che Sachiko. Quest'ultima si alzò per salutarlo e Light fece del suo meglio per non sprofondare nel divano. Decisamente non era pronto a che suo padre lo scoprisse.
"Niente!" esclamò, sperando che suo padre avrebbe semplicemente lasciando perdere l'argomento. Tristemente, la sua speranza era vana.
"No, vi ho sentiti parlare...dovete dirmi qualcosa?" incrociò le braccia per mostrare che non si sarebbe tirato indietro. Sachiko lanciò a Light un'occhiata incoraggiante, e Light capì che lei era sul punto di dirglielo. Scosse il capo nel disperato tentativo di fermarla dal vuotare il sacco.
"Tuo figlio ha una cotta per una persona a scuola" disse lei lentamente, rivolgendo al padre di Light un'occhiata avveduta. Fu allora che Light si rese conto che forse lo sapeva già, sua madre non era sembrata affatto sorpresa quando glielo aveva detto. Le sopracciglia di Soichiro si sollevarono comprendendo improvvisamente le sue insinuazioni. "Intendi..." sospirò e si strinse la radice del naso fra le dita, come se stesse cominciando ad avvertire un mal di testa, "Sachiko..."
"Ne abbiamo parlato, Soichiro! Noi, e il noi include te, supporteremo Light a prescindere da tutto" si mise le mani sui fianchi, mettendosi fra i due con l'aria di chi irradiava disapprovazione verso l'uomo.
"Ma Sachiko..." lui abbassò la voce come se pensasse che Light non fosse in grado di sentirlo, "Nostro figlio, un finocchio? Verrà deriso, preso in giro! Potrebbe riflettersi negativamente sul resto della famiglia. È davvero questo che vuoi per lui?"
"Intendi, per te. Tu non vuoi questo per te" ribatté lei, non muovendosi dalla sua posizione. Light, nel frattempo, stava cercando di sparire fra le pieghe del divano, per eliminare la propria esistenza.
Soichiro si mise a farfugliare indignato, "Questo cosa significa? È ovvio che mi sto solo prendendo cura di mio figlio!"
"No, non è vero, o saresti più tollerante con lui. Semplicemente non vuoi contaminare la tua preziosa reputazione!" lei poi si voltò verso Light, "Non che tu contamineresti la nostra reputazione, il Giappone non è così indietro"
Light iniziò ad annuire, quando colse l'espressione sul viso di suo padre, e la rabbia iniziò improvvisamente a scorrergli dentro, "Sai una cosa, mamma? Papà ha ragione" sputò fuori, alzandosi e guardandolo male, "Il mio essere gay danneggerebbe la nostra reputazione, potrei sicuramente essere deriso, e perfino ridicolizzato. Ma sai una cosa? Non m'importa, davvero. Sono stufo e stanco di interessarmi a quello che la gente pensa di me, di cercare di essere il migliore perché qualsiasi altra cosa sarebbe una vergogna. Farò quello che voglio, sarò quello che voglio, e nessuno, neppure tu, potrà fermarmi"
Detto ciò, Light marciò fuori dallo studio e salì in camera sua, sbattendo la porta e collassando sul letto. Come aveva potuto dire certe cose? E dritto davanti a lui! I rumori soffocati dei suoi genitori che continuavano a discutere salivano, sgraditi, dal pavimento. Light avvertì lacrime indesiderate iniziare a pungergli gli occhi e le cacciò via furiosamente, non avrebbe pianto per quello. Era ridicolo, stava ancora cercando di capire qualcosa di tutto quel caos. Provare dei sentimenti per una persona non significava che fosse completamente, totalmente, al 100% gay. In più c'era ancora la piccola possibilità che lui non piacesse a Ryuzaki...
Bzzt bzzt
Il cellulare vibrò rumorosamente contro il legno della scrivania, destandolo dalla propria festa di autocommiserazione. Era Ryuzaki. Ovviamente. In un'irrazionale espressione di rabbia, lanciò il telefono dall'altra parte della stanza senza nemmeno guardare il messaggio. Mentre colpiva il muro, udì la porta d'ingresso che veniva sbattuta. -Ecco papà.-
Se Ryuzaki non fosse mai arrivato a scuola – se lui non ci avesse mai fatto amicizia, non si sarebbe mai ritrovato in quella situazione. In quel momento non avrebbe visto l'ora di andare all'università, invece che preoccuparsi di suo padre, che l'aveva sempre supportato. Fino ad ora. Light voleva essere arrabbiato con lui, voleva addossare tutti i suoi problemi e la rabbia a Ryuzaki, ma scoprì semplicemente che non ci riusciva. Quindi, nel frattempo, raggomitolarsi sotto le coperte e seppellire la testa nei cuscini sarebbero stati sufficienti. Udì un colpo alla porta, probabilmente sua madre, ma lo ignorò finché non sentì i passi che si ritiravano giù per le scale. Cosa diamine avrebbe fatto?

 

L

 

L camminava nervosamente davanti alla porta d'ingresso dell'appartamento...perché non rispondeva?
"Dovremmo andare senza di lui, allora?" Watari lo sorprese dal corridoio, prendendo le chiavi dal gancio, "Le prove saranno tutte messe alla rinfusa dalla polizia se non arriviamo al più presto..."
"Non posso andare senza di lui" protestò.
"L'hai fatto in tutti i casi prima di questo, sono sicuro che ti direbbe di andare"
"Ma se gli succedesse qualcosa? Se è sconvolto o in pericolo..." L lasciò in sospeso la frase, insicuro.
"L, stai prendendo tempo" Watari gli lanciò uno sguardo severo.
L sospirò profondamente, "Va bene, va bene, vengo" e così seguì Wammy fuori, dirigendosi verso la macchina. Mentre chiudeva la porta con forza, L controllò il messaggio appena inviato sullo schermo prima finalmente di mettersi il telefono in tasca.
'C'è stato un altro omicidio, di nuovo a scuola. C'è qualcosa di diverso in questo qui...i notiziari non riescono a coprirlo totalmente...sto per andarci. Ti serve un passaggio? Rispondimi appena puoi. -R'

  
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