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Autore: Eneri_Mess    28/07/2017    4 recensioni
« Sei sveglio »
« Sto cercando di dormire »
Lance è sveglissimo, è elettrizzato; ha quel senso di aspettativa nello stomaco che ricorda le partenze per le vacanze e allo stesso tempo il sapore che avrà la torta in forno di sua nonna. Non si gusterà davvero niente di tutto questo, per ora, ma non prova tristezza, tutt’altro.
[Happy Birthday Lance!]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Keith »

Un sussurro in una notte uguale alle altre, nella tipica immobilità estiva, quando il caldo è statico e riempie l’aria e ferma il tempo, e le cicale sembrano frinire da mane a sera, a ciclo continuo. C’è appena un po’ di vento, un soffio che si intrufola e gonfia le tende con la cadenza di un respiro, smuovendo l’aria insieme al ventilatore acceso ininterrottamente da ore.

« Keith »

« … che c’è »

Lance si muove nel letto, girandosi a pancia in giù per fissare il profilo di Keith. La luce filtra appena dall’esterno e Lance segue le linee che traccia sul corpo del compagno, un percorso che i suoi occhi e dita e labbra possono ricalcare al buio senza perdersi una singola volta. Si avvicina ancora un po’, calciando le lenzuola oltre il bordo del letto con impazienza.

« Sei sveglio »

« Sto cercando di dormire »

Lance è sveglissimo, è elettrizzato; ha quel senso di aspettativa nello stomaco che ricorda le partenze per le vacanze e allo stesso tempo il sapore che avrà la torta in forno di sua nonna. Non si gusterà davvero niente di tutto questo, per ora, ma non prova tristezza, tutt’altro.

Si passa la lingua sulle labbra, premute insieme, indugiando appena nel sentirle morbide per lo scrubs e il burro applicati prima di andare a letto. Il desiderio che anche Keith senta quanto siano piacevoli è una vocina assillante di dai dai dai. È ragionevolmente certo che gli piaceranno e che le riempirà di morsi.

« Ehi, l’aria è più fresca, non trovi? Si sta bene »

Il ronzare del ventilatore. Le cicale, impertinenti e imperturbabili. L’afa, un rumore bianco a sé.

Lance stringe al petto il secondo cuscino con cui dorme, sentendo il corpo svegliarsi partendo dai pantaloncini e lungo tutte le terminazioni nervose, fino alla punta di capelli e piedi. Ha bisogno di toccarlo.

Keith è lì, rannicchiato su un fianco, la fronte sgombra dalle ciocche invadenti, le labbra premute in una linea troppo rigida per qualcuno che pretende di dormire. Anche con ventinove gradi, indossa una maglietta nera, un’abitudine per cui Lance ha smesso di tartassarlo quando ha scoperto il piacevole divertimento di intrufolare le dita tra la pelle e la stoffa e solleticargli il petto fino a sfilargli l’indumento, o quasi. Il quasi è quando la usa per annodargli i polsi e la notte prende un’altra piega.

Pensieri alla deriva a parte, Keith non replica alla sua innocente osservazione e lui torna alla carica.

« Potremmo- »

« Non ho voglia di sudare »

Lance non si perde d’animo. Ormai è così vicino a Keith da poter sfiorare il suo naso col proprio. La bocca è più impaziente delle dita, affondate nella federa del cuscino.

« Nemmeno se ti lascio il comando? Totalmente? »

C’è una pausa di riflessione. Il paladino blu sorride tra sé.

« … no »

Da tempo Lance si è trovato tra le mani nuovi modi di essere felice. Gozzovigliare al mare, riuscire in un flirt, ballare fino allo sfinimento rimangono le attività che preferisce, ma da quando è un salvatore instancabile dell’universo i radi momenti che ha con la sua famiglia hanno scalato la classifica, accantonando litigi e incomprensioni. Veder riconosciute le proprie capacità dall’uomo che considera tuttora il suo eroe, combattere spalla a spalla con lui e i suoi compagni, vincere, sono gesta che gli fanno ruggire il petto e mantenere la positività anche quando le cose non vanno sempre per il verso giusto.

Fare l’amore con Keith la prima volta, invece, ha ribaltato le sue certezze, le sue idee e buona parte dei suoi propositi futuri. Per tanto tempo non ha mai preso in considerazione davvero quel tipo di felicità. Svegliarsi e trovarlo lì, di fianco a sé, sopito, una mano ancora intrecciata alla sua, gli fa battere il cuore ogni mattina con un ritmo che sa come classificare - dopo tutti i film mentali che si fa da quando aveva undici anni - ma quando gli dà forma a parole, quel tum tum nel petto gli provoca ancora i brividi e la sensazione di poter raccogliere in un unico abbraccio l’universo intero.

Ride appena, tra sé. Una risatina che gli sfugge, perché ha troppe cose che sta cercando di contenere per non stritolare a sé Keith.  

« … sei il solito. Prima di dire no aspetta di sentire tutto »

Keith sbuffa, apre appena un occhio e Lance non resiste a lasciargli un bacio lievissimo sulla punta del naso.

« Intendevo… che potremmo dormire vicini »

« Non è così fresco »

« Ma abbastanza per farci qualche coccola »

Nel mentre, le dita di Lance sono scivolate dal cuscino alla striscia di pelle nuda tra la maglietta e gli shorts di Keith. Medio, indice e pollice, appena affondati nella pelle a percepire subito l’osso del bacino.

Lance accenna una smorfia contrariata, la voce della sua mamá gli rimbomba in testa e lo rimprovera di mangiare poco. Da quando si è ritrovato a convivere con Keith ha iniziato a capire di più le lamentele di sua madre sul vederlo denutrito. Si appunta di redarguirlo in mattinata, a colazione, magari spalmandogli la marmellata addosso per indispettirlo e provocarlo. Adora quando gli mette le mani addosso.

Nel mentre, più importante, infila le dita sotto la sua maglietta, delineando i muscoli dell’addome con tocchi lievi, una sorta di solettico.

Keith si stira di riflesso come un gatto. Un gatto sbuffante.

« Lance »

« … sì? Ogni tuo desiderio è un ordine » motteggia. Se sorridesse in quell’istante, Lance confida nelle proprie capacità di illuminare una stanza a giorno con la sola euforia che sta cercando di mitigare.

Ma le sue labbra sono vogliose di altro, come la fronte su cui lascia un secondo bacio. Nel tempo, Lance ha davvero imparato che la felicità arriva nelle occasioni, nelle forme e con gli sguardi che meno ci si aspetta.

Passi dal detestare una persona - a competere con lei sulle inezie perché hai bisogno di sapere di non essere meno del migliore - a sperare che, durante una battaglia sbagliata, quella stessa persona risponda al tuo chiamarla disperato, risponda e ti dica sono vivo, perché il giorno che non lo sarà non-- non puoi pensarci. Non vuoi pensarci e non devi farlo. Lance ha Keith tra le braccia in quel momento. Lance è felice in un modo in cui passato e futuro sono tagliati fuori, e il presente è un broncio che riempirebbe instancabilmente di baci e fiori.

Sua nonna glielo ha detto spesso. Lance, ninõ, sei un bambino fortunato: vivere i momenti che la vita ti dà senza pensarci troppo non è da tutti.

Keith è diverso da lui anche in questo; Keith è diverso in una maniera irritante e incomprensibile a volte, ma Lance sente la stessa sensazione piena e totalizzante anche a quel pensiero. Come ogni pensiero che gli rammenta quanto siano capaci di impuntarsi e urlarsi contro, e quanto bene le loro labbra combacino, quanto bravi siano a cercare di avere la meglio in un duello di bocche e respiri.

È così preso dal divagare che neanche si è accorto del bacio, di come Keith abbia arrestato l’avanzare della sua seconda mano con la propria e lo abbia spinto contro il materasso.

Restano senza fiato e Lance sorride, re dei re. Keith lo guarda storto, dalla sua posizione solo apparentemente predominante.

« Rimane un no »

« Certo, come se non avessimo iniziato i preliminari »

Keith rotea gli occhi, ma non si muove, a carponi su di lui, l’elastico dei capelli che tiene il suo mullet segregato e Lance prova il bisogno fisico di baciargli la nuca scoperta. Ma prima deve raggiungerla… e prima ancora farsi dire di sì.

Increspa la bocca e allarga appena gli occhi, le sopracciglia piegate a supplica, nella sua espressione da cucciolo che lascia sconcertato Keith abbastanza da avere la meglio.

« Ormai è il mio compleanno, potresti farmi un primo regalo »

« Non è ancora il tuo compleanno » la fronte di Keith è accigliata, ma gli occhi sono assottigliati, concentrati a non farsi sfuggire nessun dettaglio. Ha cominciato a riconoscere i dettagli di una fregatura, piccoli e infingardi da parte di Lance; non è ancora in grado di anticiparlo del tutto, ma è più consapevole e ci prova, a non farsi raggirare.

Peccato che, dato il suo no iniziale e la posizione in cui sono ora, il punto vada a Lance anche quella volta. E il paladino blu ne è più che conscio.

« E invece lo è da… » Lance allunga una mano a tastoni sul comodino, inforcando il cellulare. La luminosità del display ferisce gli occhi a entrambi, ma un brillante 23:56 dà ragione a Keith e il sorriso che sfoggia è probabilmente la parte di lui di cui Lance si è innamorato, il dettaglio che cercherà anche nella vita successiva per ritrovarlo.

« Ho vinto » decreta Keith, niente più tracce di sonno nel tono. Non che ci siano mai state davvero.

Lance, comodo contro il materasso, la mano ancora sotto la maglietta di Keith pronta a sfiorare zone che gli renderebbero il più facile, sbuffa teatralmente, prima di stirare la bocca in un sogghigno.

L’istinto di Keith è innato, amici e nemici lo sanno, ma quando si tratta di Lance i calcoli del suo sesto senso sono inutili. Così, quando si ritrova ribaltato di schiena sul letto, le cosce di Lance a bloccargli i fianchi, la sorpresa sui suoi lineamente è genuina -- e adorabilmente crucciata.

« Hai rifiutato il mio regalo di farmi quello che volevi… quindi ora hai quattro minuti per dare fiato a tutti i tuoi no » dal tuo troneggiare sul suo stomaco, Lance si premura di dondolare il bacino come anticipazione delle sue prossime parole e intenzioni. « Perché poi voglio sentire solo dei , possibilmente gridati »




°°°
Qualche parola messa insieme al volo. Ce ne sarebbe anche un'altra ma-- devo scappareeeeh. Mi tengo il proiettile in canna *wink* 
Tanti auguri a Lance *love* che personaggio meraviglioso che ci hanno regalato!

Nefelibata ~

 
   
 
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