Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Arya_95    29/07/2017    1 recensioni
Rose è felice che l'ultimo anno ad Hogwarts stia per iniziare. Il castello ha significato per lei sei anni di torture e prese in giro e non vede l'ora di lasciarsi tutto alle spalle.
Con l'arrivo del nuovo anno scolastico nasce in lei anche una nuova consapevolezza: deve cambiare le cose. Si, ma come?
Per fortuna ci sarà Scorpius ad aiutarla e a starle vicino anche nei momenti peggiori, facendole anche riscoprire una vecchia amicizia e tutte le sfaccettature dell'amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
2. Hogwarts
 
I'm gonna try anything that just feel better
Tell me what to do
You know I can't see through the haze around me
And I do anything that just feel better
 
And I can't find my way
Girl I need a change
And I do anything that just feel better
Any little thing that just feel better
 
Just feel better – Santana ft. Steven Tyler
 
Il fatidico 1 settembre era arrivato e quasi ogni ragazzo con un briciolo di magia nel sangue si stava ormai dirigendo a Londra per il tanto atteso ritorno ad Hogwarts.
Esattamente come due mesi prima, Rose si infilò, sola, nell’ultimissimo vagone dell’Espresso per Hogwarts tirando fuori l’ennesimo libro.
Era felice che il caldo estivo stesse ormai facendo spazio ad un’arietta fresca che le permetteva di coprirsi con felpe o maglioncini.
Questo finché non sarebbe stata nuovamente costretta ad indossare la divisa, ancora un paio d’ore e avrebbe dovuto abbandonare i suoi amati jeans.
Quella notte non aveva chiuso occhio e rigirandosi nel letto aveva preso una decisione: voleva dimagrire.
No, non era esatto. Doveva dimagrire.
Doveva farlo, ad ogni costo e con ogni mezzo.
Quella mattina aveva bevuto solo un caffè giustificando con i genitori il suo scarso appetito come frutto dell’ansia, cosa del tutto normale per lei.
Invece fame ne aveva, e tanta anche, ma era decisa anche a saltare il pranzo: appena arrivata in stazione aveva, senza farsi vedere, gettato via il pacchetto che la madre le aveva amorevolmente preparato per non cadere in tentazione e aveva anche lasciato i soldi in fondo al baule, in caso fosse passato il carrello.
Aveva sperato che il libro l’avrebbe distratta abbastanza ma già nel primo pomeriggio i morsi della fame si erano fatti insistenti e al suo arrivo in Sala Grande, diverse ore più tardi, lo stomaco le faceva capire con insistenza i propri bisogni.
Lo smistamento sembrò durare un secolo, molto più di quando era stato il suo turno. Ad undici anni era una ragazzina timida e vogliosa di imparare quanto più possibile su un mondo di cui aveva sentito parlare da sempre.
Aveva visto i suoi cugini, uno dopo l’altro, salire sul convoglio scarlatto e ritornare a casa felici ed entusiasti, con tanti amici e tante cose da raccontare.
Purtroppo i suoi sogni erano andati in fumo presto: anche se magica, Hogwarts era pur sempre una scuola e, esattamente come quella che aveva frequentato fino ai suoi 11 anni, era piena di ragazzini che non si curavano di quanto le parole potessero fare male.
Quando lo smistamento terminò, dopo un breve discorso della preside McGranitt in cui dava il benvenuto e ripeteva le solite regole, i cibi apparvero sui quattro tavoli delle Case ed essi parvero così invitanti che Rose non riuscì a trattenersi e si servì una porzione di pasticcio di carne e poi ancora un’altra, sentendosi in colpa ad ogni morso.
La mattina dopo aveva di nuovo saltato la colazione e, all’ora di pranzo, aveva deciso di non avvicinarsi nemmeno alla Sala Grande per non cadere in tentazione.
Si era rintanata tutto il pomeriggio nella sua stanza cercando di sconfiggere i crampi della fame distraendosi con qualsiasi cosa a disposizione ma con scarsi risultati.
Non scese nemmeno per la cena e la notte prendere sonno fu praticamente impossibile: lo stomaco le faceva malissimo e non aveva mai desiderato così tanto mangiare qualcosa. Qualunque cosa.
 
Era ormai notte fonda quando decise di alzarsi e raggiungere le cucine dove gli elfi, sempre disponibili ad accogliere ogni richiesta, le cucinarono qualsiasi cosa volesse.
Mangiò, mangiò troppo e una volta tornata in camera si chiuse in bagno a piangere: non poteva fare così, non doveva essere debole com’era sempre stata.
Lanciò un muffiliato alla porta per non far sentire alle sue compagne i suoi singhiozzi e, dopo diversi minuti di pianto incontrollato, tutto ciò che aveva appena mangiato le tornò su e lei si ritrovò chinata sulla tazza a tirare fuori il contenuto del suo stomaco.
 
***
 
Per tutta la prima settimana la vicenda si era ripetuta: aveva cercato di mangiare meno e di saltare tutti i pasti possibili ma ogni volta che si trovava davanti tutto l’ottimo cibo preparato dagli elfi, la sua volontà veniva meno e mangiava, troppo, ritrovandosi poi in bagno a piangere e, dopo ore di pianti incontrollati, vomitare.
Da un paio di giorni aveva deciso di evitare completamente la Sala Grande nel tentativo di non farsi trascinare dalla gola: nessuno se ne sarebbe accorto, anche negli anni passati Rose aveva la tendenza a mangiare in Sala Grande sempre prima o dopo il pienone e non aveva amici che potessero tenerla d’occhio.
 
Era mercoledì poco dopo l’ora di pranzo, l’ennesimo pasto che la ragazza aveva saltato, e Rose stava tornando nel dormitorio dopo essere stata in biblioteca quando, in un corridoio del quarto piano, avvertì un mancamento ed ebbe appena il tempo di appoggiarsi al muro prima che tutto si facesse nero e lei crollasse a terra.
Caso volle che in quel preciso istante il passaggio fosse quasi deserto ad eccezione di un gruppetto di ragazzi dall’altra parte del corridoio.
Uno di loro, un ragazzo con una chioma platinata ed un paio di freddi occhi grigi, si staccò dagli amici per raggiungere la ragazza che aveva visto cadere.
Scorpius, arrivato vicino a Rose, la riconobbe e, dato che la ragazza non aveva ancora ripreso conoscenza, gridò agli amici che l’avrebbe portata in infermeria prima di farle un incantesimo levitante per poterla trasportare facilmente.
Arrivati a destinazione, Scorpius sistemò la ragazza su un lettino prima di andare a chiamare l’infermiera nell’ufficio.
Tornati dalla ragazza, questa stava riprendendo conoscenza, sebbene ancora confusa, e Scorpius si andò a sedere dietro un separé poco lontano mentre Madama Luiss visitava la ragazza.
-Queste ragazze con la mania del peso!- esclamò l’infermiera attraversando la stanza per tornare nel proprio studio senza prestare la minima attenzione al ragazzo che si alzò vedendo la ragazza raggiungerlo.
-Come stai?- le chiese.
Rose, alla vista del ragazzo, rimase senza parole per un momento prima di rispondergli ‘bene’ con voce flebile, in mano teneva ancora il bicchiere di acqua e zucchero che l’infermiera le aveva dato.
-Mi hai portato tu qui?- chiese lei imbarazzata, giocherellando con il contenitore di plastica.
-Si, dimmi che non sei stata stupida come credo- disse il ragazzo capendo al volo la situazione e facendola arrossire per via del suo sguardo severo.
-Weasley, sinceramente, voi Corvonero dovreste essere quelli intelligenti, no?- disse lui con tono di disapprovazione.
-Non farmi la ramanzina, non ora che cercavo di cambiare le cose. Tu non puoi sapere come sia- disse lei senza guardarlo e con gli occhi lucidi.
-Magari non so come ci si sente, ma so che stai provando a cambiare nel modo sbagliato. Weasley, se davvero avessi voluto dimagrire l’avresti già fatto- disse lui freddamente.
-Pensi che non ci abbia provato?! Pensi che mi piaccia essere così…così grassa!- esclamò la ragazza scoppiando a piangere.
-È inutile che piangi, le lacrime non risolveranno la situazione- disse lui per niente intenerito dai lacrimoni che ormai rigavano il viso della Corvonero.
-È così difficile! Da sola non ce la farò mai…- piagnucolò Rose asciugandosi le guance.
-E ti aspetti che sia io ad aiutarti?- chiese lui sarcasticamente, se lei avesse voluto cambiare, l’avrebbe dovuto fare da sola.
-No, scusami...non...grazie per avermi portato qui- disse lei con la voce malferma e gli occhi, puntati sul bicchierino tra le mani, lucidi.
-Nessun problema. Io vado, riprenditi- disse il ragazzo girando i tacchi e allontanandosi.
-Scorpius!- lo richiamò lei e, dopo il suo cenno, continuo -Per...per favore, non dirlo ad Albus-
-Non sono affari miei, non gli dirò nulla-
-Grazie- rispose lei veramente grata.
Il ragazzo le lanciò ancora un’occhiata e poi uscì mentre lei rimase in infermeria dove venne obbligata a consumare il primo pasto normale dall’inizio dell’anno.
Il giorno dopo, comunque, Rose riprese a saltare i pasti e a vomitare ogni volta che, inevitabilmente, cedeva alle sue voglie strafogandosi.
Stava male ma non sapeva come risolvere la situazione, si sentiva sempre più debole e la gola non smetteva mai di bruciarle, irritata dagli acidi dello stomaco che le stavano rovinando l’esofago.
 
Non era passato molto tempo dalla sua visita in infermeria e, dopo un pranzo fin troppo sostanzioso, la ragazza era seduta sul pavimento del bagno del primo piano a piangere.
Non ce la stava facendo, niente stava andando come voleva.
-Weasley, esci- disse una voce quasi annoiata, cogliendola di sorpresa.
-E...e tu cosa ci fai qui?- chiese lei socchiudendo la porta del cubicolo per posare i suoi occhi su una figura dai capelli platinati, appoggiata al muro.
-Ho notato fin troppe volte che ti chiudi in bagno dopo le poche volte che ti vedo mangiare e non ci vuole molto per immaginarne il motivo. Io non ho detto nulla ad Albus ma tu devi risolvere questa situazione-
-Non...nessuno lo avrebbe dovuto notare…- disse lei non sapendo cos’altro dire.
-Beh io l’ho fatto, ora esci di lì-
Rose aprì un po’ di più la porta, uscendo timidamente senza riuscire a guardare il ragazzo negli occhi.
-Sai che stai facendo una cazzata, vero?- disse lui con assoluta indifferenza.
-Non so più come fare, forse dovrei solo arrendermi..- disse lei asciugandosi le lacrime sulle guance.
-Ti arrendi dopo così poco? Albus mi ha sempre detto che i membri della sua famiglia sono tutti molto determinati...ma forse tu sei un’eccezione-
-Non posso fare altrimenti, non so più cosa provare-
-Weasley, ascoltami bene, se lo vuoi davvero un modo c’è sempre. Evidentemente non lo vuoi abbastanza-
-Non c’è nulla che vorrei più al mondo, tu...tu non puoi capire-
-Magari non potrò capire questa particolare situazione ma quando io voglio qualcosa muovo il culo e me la vado a prendere, nessuno ti regala quello che vuoi gratuitamente. Dovresti provare a muovere il culo, letteralmente-
Rose rimase perplessa per un momento, nessuno le aveva mai parlato così...così sinceramente.
-Mi aiuti?- chiese spontaneamente.
-Cosa?- chiese lui stupito con una risata.
-No, niente…scusa, non avrei dovuto pensare…è che non ne ho mai parlato con nessuno e…ma non ti preoccupare, dimentica quello che ho detto…-balbettò lei mentre il ragazzo la guardava, presente solo in parte.
Infatti il resto del suo cervello stava valutando la situazione e, dopo qualche istante, tornò in sé dicendo un deciso ‘va bene’ che spiazzò la ragazza.
-Cosa?- chiese lei.
-Ho detto che va bene, ti aiuto a dimagrire. Ma sappi Weasley che sarò severo e ti farò sudare sangue- disse lui.
-Da…davvero? Scorpius, non so come ringraziarti- disse lei grata e disposta a provarle tutte.
Se il Serpeverde fosse riuscito ad aiutarla a dimagrire gli sarebbe stata debitrice per sempre.
-Andiamo in camera tua- disse Scorpius serio, facendo impallidire e preoccupare la ragazza.
-Non ho intenzione di portarti a letto Weasley, stai tranquilla. Voi corvonero pensate così male di tutti i Serpeverde o è una questione personale?- chiese lui uscendo dal bagno e dirigendosi alla Torre Corvonero.
Rose si scusò e lo seguì attraverso il castello e poi gli fece strada nel dormitorio fino alla sua stanza.
La camera, a quell’ora del pomeriggio, era vuota ma Rose era sicura che chiunque fosse presente in Sala Comune al loro passaggio adesso si stesse chiedendo cosa diavolo ci facesse il famoso Scorpius Malfoy con quella sfigata della Weasley.
-Ora Weasley, metti qui dentro tutte le schifezze che, sono sicuro, sono sparse per la stanza- disse il ragazzo facendo comparire un sacchetto della spazzatura e aprendoglielo davanti.
-E con schifezze intendo ogni cosa: merendine, cioccolata, caramelle, ogni prodotto di Mielandia, gomme da masticare…ogni cosa Weasley. Se dovessi trovare qualcosa dovrai cavartela da sola, e questo succederà se trasgredirai ad una qualunque delle mie regole- spiegò il ragazzo mentre Rose gettava tutto il cibo che aveva in camera nel sacchetto.
-Ti aspetto questa sera alle 9, al campo da Quidditch. Vestiti comoda. Ovviamente non dovrai farti beccare, negherò di essere coinvolto. Hai un paio di scarpe da ginnastica?-
-Si, cos’hai in mente?-
-Lo vedrai. Sappi anche che a cena, e durante tutti i pasti, ti terrò d’occhio. Non più di un pezzo di pane, evita il fritto, almeno metà piatto deve essere pieno di verdure e salta il dolce. E guai a te se ti vedo saltare un pasto, intesi?- disse Scorpius severo chiudendo il sacchetto e facendolo evanescere.
-Perché non c’è cosa più stupida di saltare un pasto e una ragazza che si presume essere intelligente dovrebbe saperlo. Non fa altro che farti aumentare la fame, perdere le forze e appena mangi qualcosa i chili persi ritornano. Vomitare è ancora peggio perchè ti rovini anche lo stomaco e l’esofago. Si dimagrisce con il sudore, l’impegno costante e imparando a mangiare in modo sano, capito?- chiese lui.
Rose annuì imbarazzata e intimorita dalla serietà del Serpeverde.
-Ah, e ovviamente le cucine sono zona preclusa. Ci vediamo a cena, alle 19- disse lui aprendo la porta per uscire.
-Scorpius- lo richiamò lei.
-Si?-
-Perché lo stai facendo?-
-Mi annoio- rispose lui prima di voltarsi e uscire.


NOTE:
Non sono una dottoressa, né una dietologa, né nutrizionista. Ma la mia esperienza me la sono fatta per cui mi sono permessa di scrivere cose che non devono essere prese come consigli ma che tuttavia, per me, hanno funzionato.
Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vogliate farmelo sapere, anche per migliorare quelli futuri.
A settimana prossima,
Arya
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Arya_95