Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Jashin99    30/07/2017    0 recensioni
La battaglia per Crocus è appena finita, ma non c'è tempo di riposare: le ferite non sono ancora cicatrici, e le tracce dello scontro bruciano incandescenti.
Non si tratta di chi è morto, ma di chi tutt'ora lotta per non morire, senza alcuna speranza.
In una disperata lotta contro il tempo, un uomo disperato può fare di tutto: anche affrontare faccia a faccia un dio.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Elfman, Kinana, Lisanna, Zancrow
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I'm waking up to ash and dust
I wipe my brow and I sweat my rust
I'm breathing in the chemicals
I'm breaking in, shaping up, then checking out on the prison bus
This is it, the apocalypse
Whoa

I'm waking up, I feel it in my bones
Enough to make my systems blow
Welcome to the new age, to the new age
Welcome to the new age, to the new age
Whoa, whoa, I'm radioactive, radioactive
Whoa, whoa, I'm radioactive, radioactive

(Radioactive-Imagine Dragons)


Le battono i denti, ha freddo, nuda in quella stanza bianca e vuota.
Prende in mano una ciocca dei suoi capelli, li scruta attentamente, le sembra impossibile che siano i suoi: così lunghi, così grigi.
Ma anche quelle mani che stringono quei capelli non riesce a credere che siano le sue, o quelle di un essere umano.
Oscilla con le dita, fa toccare tra loro le punte delle unghie, anzi, degli artigli; rimane quasi ipnotizzata da quel semplice gesto.
Poi scuote la testa, non ha tempo da perdere, si mette seduta, chiude gli occhi, respira.
Incrocia le gambe a zen e appoggia i torsi delle mani sulle ginocchia, rilassa ogni muscolo, si libera di ogni pensiero.
La sente, è apparsa dietro di lei, la raggiunge, le salta addosso, non la atterra, si limita a prenderla per le spalle e schiaccia il viso sul suo collo e sui suoi capelli, annusandoli e assaggiandoli.
-È la resa dei conti... mmm che pelle buona...-.
Parla veloce, poi si sposta dall'altro lato della testa.
-Io ho il tuo aspetto e tu il mio, io ho i tuoi occhi e tu i miei, la cosa potrebbe dare spunto a qualche monologo filosofico...-.
Socchiude appena un occhio, la spia con una fessura gialla elettrica.
L'altra ci sta dando dentro, la prende, la lecca, la morde, le afferra con veemenza il seno e inizia a palparla.
-Mmm non ti interessa... non ti interessa vero? Mmm... sì tu vuoi solo questo, lo vuoi non è così? Mmm...-.
Ora l'ha sbattuta per terra, è sopra di lei, la abusa in ogni modo possibile.
-Io ti divoro o tu mi divori, è così che va il mondo, mmm... sei deliziosa...-.
Lei tiene lo sguardo alto sul soffitto (non può vederlo, è bianco come tutto il resto), non reagisce nemmeno passivamente a quei tocchi aspri, si lascia violare, invadere, divorare.
E poi... poi ricomincia tutto da capo.



Due mesi prima
-Che palle!-.

-Che palle!-.

-Che palle!-.
-Cosa ti turba, Zancrow?-.
-E me lo chiedi pure? Sono giorni che camminiamo e basta, mi annoio!-.
-Ma se hai bruciato tre villaggi fin'ora.-.
Beh certo, quello era il minimo per scrollarsi.
-Mi spieghi perché non voliamo via, Bluenote? Perché non ci teletrasportiamo?-.
-Te l'ho già detto, avresti dovuto farlo quando la breccia nella barriera era ancora aperta. E alzarci in volo segnalerebbe la nostra posizione al nemico.-.
-E chissenefrega! Anzi, meglio! Così ci divertiamo un po'!-.
Ma quel musone scassapalle non ne voleva sapere niente; Zancrow lo conosceva, se gli entrava un'idea in testa non c'era verso di levargliela neanche a suon di pugni. Ehi, un momento!
-Divertiamoci un po' e lottiamo!-.
-Non mi pare il caso, e non saprei dosare la mia forza.-.
-Keh! Guarda che io sono forte, molto più di te!-.
Bluenote lo trucidò con lo sguardo, facendolo impallidire per un secondo, e poi imbestialire per questo.
-Come osi guar-
-Riusciresti a farmi volare???-.
Zancrow ammutolì, sputò a terra e riprese a camminare a gambe larghe.
-Ti spedirei in orbita, io sono un dio! Ma comunque mi interessi poco! Io voglio solo quel bastardo che sta in alto!-.
-Allora perché ti sei unito a lui?-.
Perché? Che domanda stupida.
Perché era divertente, no???



-Per quanto ancora hai intenzione di stare seduto lì, Elfman?-.
Per quanto?
Per sempre.
-Ohi, non eri tu che ti proclamavi un vero uomo? Allora rialzati e smettila di autocommiserarti!-.
Un vero uomo? Heh, che parole arroganti.
Non era mai stato così lontano dall'essere un uomo.
-...come faccio, Erza?- Sussurrò: -Come faccio io adesso? Sono stato completamente inutile, tutti voi avete combattuto e avete rischiato la vita, io invece mi sono fatto stendere subito. Dimmi, come dovrei perdonarmi per questo?-.
-Ma non è certo colpa tua! Ascolta, a volte non conta quanto sei forte, a volte non è l'avversario giusto per te, e non ci puoi fare nulla! Ma questo non significa che sia un tuo sbaglio!-.
Quelle parole gli arrivavano vuote, come quelle che si sentiva dire da ore, come si sentiva dentro.
-...quindi cos'è, sfortuna?-.
Erza si bloccò.
-Beh... sì.-.
Elfman aggrottò le sopracciglia.
-Quindi io dovrei dirle... che è stata solo sfortuna? Che se quando Evergreen partorirà il suo cervello congelerà, è stata solo sfortuna? Che se mia sorella ora è in coma, è stata solo sfortuna? Che se io non ho fatto niente per impedirlo, è stata solo sfortuna?-.
-Elfman, non intendevo...-.
-Guardami negli occhi e dimmi che è stata solo sfortuna!!! Dillo se ci riesci!!!-.
Si era alzato e l'aveva presa per le spalle, gliele stringeva tanto da sentire male alle dita.
Ma lei non si lamentò, anzi, gli sfiorò i polsi con le mani e scosse la testa, ma non tanto, appena appena.
-No, non è stata solo sfortuna. Ma non è stata certo colpa tua.-.
Elfman sentì la sua voce incrinarsi, e gli occhi diventarle lucidi.
-Tu non hai potuto scegliere, tu sei stato sconfitto contro la tua volontà. Ma io? Io che invece di aiutare i miei compagni sono rimasta a combattere solo perché mi piaceva? Io che me ne sono fregata di tutto il resto, e sono rimasta lì, , invece di pensare anche solo un poco di tutto il resto??? Eh??? Che ne dici di me, allora???-.
Elfman la lasciò andare, indietreggiando un poco.
Scosse la testa, una volta, rigorosamente: -Erza, tu sei il solo motivo per cui mia sorella, e Yukino, e Flare, e chiunque altro sono vivi.-.
-No, io sono la ragione per cui loro sono in coma!!! Io, capisci??? Io!!!-.
Si buttò addosso a lui, nascose il viso sulla sua spalla e scoppiò a piangere, mentre lui la fissava incredulo.
-Ma che... che stai dicendo? Tu? Tu hai sconfitto tre Cambiati da sola, hai portato sulle spalle Lisanna e Yukino fin dall'altra parte del campo, sei rimasta in piedi a fronteggiare Natsu, tu dovresti avere una medaglia, tu sei un vero uomo!-.
-Io sono il responsabile di tutto questo!-.
-No, l'unico responsabile di tutto questo è il mostro che le ha ridotte in questo stato!-.
Elfman si bloccò, Erza si staccò da lui asciugandosi le lacrime.
-Ora hai capito, eh?-.
Elfman boccheggiò incredulo, in effetti Erza non era mai stata così arrendevole al pianto.
-Quindi hai... finto?-.
-No, ho solo ripetuto quello che provavo prima.-.
-Ah... capisco...-.
Erza gli sorrise e si incamminò nel corridoio, lasciandolo solo con i suoi pensieri confusi.
L'aveva appena consolato... o fregato?



TOC TOC PUM
La porta crollò e Dan rimase col pugno alzato in aria.
-Perdinci, non ho dosato la mia forza.-.
PEW
Un proiettile rimbalzò sul suo pettorale e finì sul soffitto.
PEW PEW PEW
-Esci dalla mia stanza.-.
PEW PEW PEW
-Ma Kinana-sama, io volevo...-.
PEW PEW PEW
-Esci subito-kina.-.
PEW PEW CLICK CLICK
Kinana si mise a ricaricare.
-Ma Kinana-swan, sei così bella in canottiera su quell'affare per gli addominali!-.
PEW PEW PEW
-Sei ancora qui?-.
PEW PEW CLICK
Kinana sospirò e mise via le pistole: -Vabbeh, ormai hai visto.-. Si mise seduta e incrociò le braccia sotto il seno.
-Che vuoi-kina?-.
-Ecco, mi interrogavo sul nostro prossimo futuro, sono due settimane che siamo in questo covo. Non dovevamo liberare i tuoi amici?-.
-No, non più.-.
-Uh? Che vuol dire?-.
-Che non c'è più bisogno di liberarli, sono già liberi-kina.-.
-Eh?-.
Kinana sospirò, mettendosi una giacca: -Li hanno liberati e riarruolati. Tutto è bene quel che finisce bene-kina.-.
Dan rimase perplesso.
-Va bene, quindi ora cosa facciamo?-.
Kinana lanciò qualcosa che rimbalzò sulla sua testa; Dan abbassò lo sguardo e vide che era un rettangolo verde con una faccia sopra.
-Tienili, compraciti ciò che vuoi, sempre che il tuo codice non te lo impedisca. Ora esci-kina.-.
Dan capì che quell'“esci” non si riferiva solo dalla stanza.
-Mi rifiuto!-.
-Non mi servi più-kina.-.
-Ma il mio compito non è finito ancora!-.
-Non è nemmeno mai iniziato. Su, torna dal tuo esercito e lasciami sola.-.
Dan batté lo scudo a terra.
-Giammai! Un cavaliere che abbandona una dama non è degno di tal nome!-.
-Ma quale dama e dama-kina! Mi hai vista? Sono un'assassina sfigurata psicopatica e lievemente sociopatica, non una damigella che deve essere salvata!-.
-Sì invece, colei che devo salvare è proprio davanti ai miei occhi, presa in ostaggio dal peggior nemico che esiste!-.
-Sarebbe?-.
-Sé stessa!-.
-Oh che frase fatta. Ah, immagino che non posso liberarmi di te-kina.-.
-Esattamente! E rimarrò immobile qui finché tu non
BANG
-Ho come un giramento di capo...-.

E crollò a terra.



Controllo ore 11.59.57 secondi.
Niente da segnalare.
Controllo ore 11.59.58 secondi.
Niente da segnalare.
Controllo ore 11.59.59 secondi.
Niente da segnalare.
Controllo ore 12.00.00 secondi.
Niente da segnalare.
Rapporto orario al Master.
Si voltò, arrivò alla porta, la aprì, abbassò lo sguardo.
-Rapporto orario. Niente da segnalare.-.
Il Master, raggomitolato su sé stesso, non disse niente.
Mirajane fece un passo indietro, chiuse la porta, si voltò, tornò davanti al letto.
Controllo ore 12.00.05 secondi.
Niente da segnalare.
Controllo ore 12.00.06 secondi.
Niente da segnalare.

Controllo ore 12.59.59 secondi.
Niente da segnalare.
Controllo ore 13.00.00 secondi.
Niente da segnalare.
Rapporto orario al Master.
Si voltò, arrivò alla porta, la aprì, abbassò lo sguardo.
-Rapporto orario. Niente da segnalare.-.
Il Master sospirò.
-Mir-
Mirajane fece un passo indietro, chiuse la porta, si voltò, tornò davanti al letto.
Controllo ore 13.00.05 secondi.

-Rapporto orario. Niente da segnalare.-.
-Mira...-.
Mirajane fece un p-
-Stai ferma!-.
Mira si bloccò e rimase in attesa di ordini.
-...prenditi una pausa.-.
Mirajane batté le palpebre e metabolizzò l'ordine in testa.
-Obbedisco.-.
Allungò un braccio e iniziò ad aprire e chiudere la mano.
-...che stai facendo?-.
Mirajane abbassò la mano.
-Non riesco ad afferrarla, Master.-.
-...cosa?-.
-Una pausa.-.
Il Master si alzò, fece un passo di lato, e iniziò a sbattere la fronte sul muro.
-Sono desolata. Mi punisca come trova più opportuno.-.
Il Master si raddrizzò, si massaggiò la bocca con una mano, poi disse: -Va bene, senti, vai a farti un giro.-.
Mirajane batté le palpebre e metabolizzò l'ordine in testa.
Alzò un piede, poi l'altro, e fece un giro su sé stessa.
Il Master però non sembrava felice.
Ritenendo di aver in qualche modo contravvenuto all'ultimo comando, lo ripeté.
Completato il giro, però, vide che il Master stava colpendo il muro con la fronte.
“Un nuovo ordine?”.
Lo imitò.
“Il Master ora batte più forte... il suo genio non ha eguali.”.



SLAM
Evergreen trasalì.
-E... e tu chi sei?-.
Sonnecchiava tranquillamente in attesa di... morire, quando si era trovata di fronte a una ragazza dai corti capelli fucsia e gli occhi dello stesso colore, che saettavano addosso a lei come per incenerirla.
La raggiunse a grandi passi e la prese per le spalle: -L'hai incontrato, vero???-.
Ever non capiva niente, se non che la testa pulsava come non mai.
-Non dirmi che l'hai ucciso-dechi! Non puoi avermelo ammazzato, vero???-.
-Ma-ma di chi parli? E chi diavolo sei?-.
In quella entrò anche Elfman, che dapprima confuso afferrò la ragazza e la spinse via.
-Ehi!- Le urlò contro: -Tu sei Ginger, giusto? Ma che t'è preso, non vedi come sta Evergreen???-.
In un altro momento si sarebbe subito schierata con lui e contro quella pazza smorfiosetta, ma in quello era contemporaneamente confusa dalla situazione e stordita dalle urla, perciò le ci volle un po' per gridare: -Piantatela di fare casino voi due! Si può sapere che state facendo?-.
Elfman sussultò e si rivolse a quella Ginger urlandole a bassa voce: -Perché sei entrata in questo modo? Ever è incinta e anche m- si bloccò.
Malata, moribonda o già morta? Chissà cosa stava per dire.
Ginger allora prese lui per il collo, e per fortuna capì anche lei di abbassare la voce.
-Anche tu l'hai incontrato, giusto-dechi?-.
-Ma chi?-.
-Il demone col mantello, quel bastardo del ghiaccio!-.
I due ragazzi ebbero un soprassalto.
-Allora è vero! Non l'avrete mica ucciso-dechi???-.
Stavolta fu Elfman ad afferrarla: -Tu lo conosci?-.
-Per mia sfortuna sì! Ho un conto in sospeso con lui-dechi! Ha osato supcontrastare la mia magia del ghiaccio! Pensa che ha persino osato assorbirlo, grrr!-.
-Assorbirlo?- Ripeté Ever: -Tu ne saresti capace?-.
-Uh? È proprio quello che volevo mostrargli! Il suo stupido ghiaccio, sparito nelle mie dita, sai che risate gli avrei fatto in faccia-dechi?-.
Ever guardò Elfman, e Elfman Ever, entrambi pensarono alla stessa cosa. Ma quanto a dirla...

-Eh? Hai il suo ghiaccio in testa?-.
-E non urlare! Comunque sì! Saresti in grado di toglierlo?-.
-Ehm... sì...-.
-Davvero?-.
-...ma non sopravviveresti-dechi.-.
-Cosa?-.
-Insomma, probabilmente assieme al ghiaccio staccherei un bel po' del tuo cervello, ecco.-.
Ever abbassò il capo, era stata un'illusa a sperarlo anche solo per un istante.
-Non...non puoi fare proprio niente?- Le chiese Elfman, lui invece non si era ancora arreso; oppure sì, ma si rifiutava di comprenderlo.
-Dechi...- Persino lei sembrava sconsolata, forse in fondo si dispiaceva per lei.
-A pensarci, però, se il ghiaccio non si può assorbire si può sciogliere... per voialtri rimuovere l'acqua poi sarebbe più semplice-dechi. Ficcate un tubo su per il naso, succhiate e...-.
Oppure chiedevano a Juvia. Un attimo, non cascarci, Ever! Non può che finire male!
-E tu puoi scioglierlo?-.
Ginger si morse il labbro.
-Io no... però ho incontrato un tipo che mi ha supcontrastato col fuoco... le sue fiamme nere potrebbero fare al caso vostro...-.
Il perché le sue e non quelle di Ginger che pure si professava al suo livello, non lo spiegò; magari quell'altro aveva più autocontrollo?
-E quindi dovremmo portarlo qui?-.
-Ahahah! Proprio no, perché civi ammazzerebbe subito! Mi bastano un po' delle sue fiamme, le assorbo e voilà. Senti, quanto ti manca per partorire?-.
Disse “partorire” per non dire “morire”, alla fine un po' di tatto ce l'aveva.
Comunque era una storia proprio divertente; Evergreen si massaggiò il ventre.
-Avrei già dovuto farlo una settimana fa.-.
Ginger si strozzò con la sua stessa saliva.
-Dechi?-.
-Il mocciosetto è furbo, deve aver preso dalla madre. Però non so per quanto potrò resistere...-.
-Beh, direi che il tempo st- Ginger non finì la frase che Elfman era corso fuori dalla porta.
-DEVO TROVARE LA PRINCIPESSA!!!-.



-Miao!-.
Millianna si guardò intorno.
Un obitorio, che bello, non ne aveva mai visto uno dal vivo!
Ahahah, “vivo”!
-Perché adesso mi hai portata qui-nya?-.
Quella donna era scura in volto, sembrava proprio di pessimo umore.
Eheheh, beh, erano due settimane che cercava di convincerla a prenderla sotto la sua ala! Figurarsi-nyah! Se si era unita ai demoni c'era un motivo, ed era... ehm... boh, non lo ricordava più! Comunque proprio non le piaceva quella.
-Non avrei voluto mostrarti questo, Millianna. Ma è giusto che tu lo sappia.-.
Fece SWOSH e ricomparì davanti ai cassetti con dentro i corpi.
Ne aprì due.
Millianna sbatté le palpebre e inclinò la testa: Minerva non si muoveva più, voleva che la raggiungesse? Va bene, anche se non ci capiva molto.
E più andava avanti, più sentiva quell'odore, e più ci capiva meno.
Arrivò là davanti e non ci capì più niente.
-Che cosa significa questo-nya?-.
Minerva non rispose.
Millianna digrignò i denti, le si rizzarono i capelli, allungò gli artigli.
-Cosa significa questo-nya???-.
Non parlava, allora conficcò le unghie sulle sue spalle e la guardò furibonda.
-Ti ho chiesto cosa significa??? Perché loro due sono qui???-.
-...-.
-Chi è stato??? Dimmi chi è stato!!!-.
-I demoni.-.
Millianna aprì le mani e Minerva indietreggiò.
Lei rimase immobile.
“I demoni.”.
-Millianna...-.
“I demoni.”.
-...non fare così...-.
“I demoni.”.
I demoni!”.
I demoni!!!”.
-...ti prego, so che erano tuoi amici, ma non...-.
I DEMONI-NYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”.
-
Si riscosse, qualcosa le aveva toccato il braccio.
Era la sua mano.
-Scusami, non avrei dovuto farti vedere quest-
-No. Hai fatto bene invece.-.
Si graffiò le guance fino a tirarsi il rosso degli occhi, e assaggiò il suo stesso sangue che le colava giù.
-Perché ora li ammazzo di brutto tutti!!!-.



C'era una montagna sopra al suo cuore.
Ne sentiva tutto il peso, e tutti i suoi massi accuminati che premevano sul suo petto; doveva essere una montagna strana, dunque, oppure messa al contrario.
Di certo non era piccola. Però quanto grande fosse non lo sapeva, perché non riusciva a sollevare le palpebre per guardare.
E non riusciva a fare nient'altro, non riusciva a muovere le dita, non riusciva a chiudere la bocca, non riusciva ad alzare la lingua, non riusciva nemmeno a controllare se fosse ancora tutta intera o se fosse a pezzi, e come si sentiva.
Uh, forse era per questo che non riapriva gli occhi: aveva troppa paura per guardare.
Che gran vigliacca, eh? Poteva immaginarli, i suoi compagni, suo fratello, Erza, Flare, Yukino, tutti intorno a lei che speravano che si svegliasse, e lei che non dava segno di vita, troppo impegnata a nascondersi da sé stessa nella sua solitudine.
Solitudine? No, c'era qualcun altro con lei.
Lisanna...
La sentiva, era alle sue spalle e premeva le mani sui suoi occhi per non farla guardare.
Dunque era lei la causa.
Io? Mi lusinghi! Ma sei sicura di voler guardare? Pensi davvero di essere al sicuro?
I miei amici sono qui... non voglio aprire gli occhi, ma non voglio deluderli... loro sono qui per me...
“Sono qui”? Cosa ne sai? E se tu fossi ancora per strada? Non lo sai, vero?
È di fianco a me... la sento...
“È di fianco a me, la sento”? Ahahah! Non hai paura che sia morta?
No... ma vorrei tanto... vorrei tanto...
Cosa?
Lisanna afferrò i suoi polsi e si scoprì gli occhi, girandosi di scatto.
-VORREI TANTO VEDERTI SBAGLIARE!!!-.
Tutto il suo corpo ebbe una convulsione, Lisanna sentì il bippare dei macchinari impazzire in una linea, poi si rilassò e ricadde sul materasso.
Materasso? Allora era davvero all'ospedale, e lei non parlava più.
Bene...
Si leccò le labbra, erano secche e screpolate, poi percepì attorno alla bocca una sfera di plastica.
Un respiratore? Ecco perché sentiva così pesante il fiato...
-Bianca!-.
“Flare? Che bello, stai bene!”.
Voleva dirlo, ma uscì solo un sospiro più lungo degli altri.
Flare era dietro alla vetrata della stanza, ed era l'unica cosa che poteva distinguere dal bianco sfumato dello sfondo.
Povera ragazza, sembrava volerlo sfondare quel vetro tanto le stava appiccicata. Come voleva alzarsi e andare da lei, ma chissà se si era accorta che era sveglia. Ah, certo, ora stava urlando per il corridoio per un medico, doveva averla terrorizzata prima...
Un momento, cos'erano quei cerotti e quelle bende? Cosa le era successo? Ricordava solo la sua voce disperata, ma non sapeva né dove né quando l'aveva sentita, certo dopo essere svenuta.
E Yukino? Lei dov'era??? Si guardò intorno per quello che poteva, perché si accorse di avere mani e piedi immobilizzati, ma comunque non la vedeva da nessuna parte.
“Eppure... eppure sono sicura che era di fianco a me! Non sarà che... no, no, no!!!”.
Si divincolò per liberarsi, ma qualcuno irruppe nella stanza e la tenne ferma.
“Yukino! Yukino-chan!!!”.
L'ago di una siringa le punse il collo.
“Oh...”.
E poi nero.



Wendy appoggiò la valigia sul pavimento e si buttò sul letto.
Il viaggio era stato stressante, per quanto corto. E anche se voleva con tutta sé stessa rialzarsi e correre da Lisanna e dalle altre, ogni cellula del suo corpo si rifiutava. “Dopo!” Frignavano come bambini: “Lo facciamo, sì, tuttavia più tardi!”.
-Mmm...- Mugugnò battendo pugni e calci sul materasso.
Poi si rilassò, si mise supina e guardò il soffitto. Bella la stanza però.
All'improvviso sentì una specie di ronzio alle orecchie; sbuffando si mise seduta e si guardò intorno, che ci fosse una zanzara?
Eccola infatti, le sfrecciò davanti e sparì alle sue spalle; si voltò di scatto e la seguì con lo sguardo, si dirigeva verso la finestra chiusa; si precipitò subito ad aprirla e la vide uscire.
Ah, che bello! Vola libera, piccola creaturina!
Si girò e fece per tornare sul letto, quando vide ai suoi piedi, sporgente appena da sotto la coperta, un qualcosa nero.
Che cos'era? Forse qualcuno l'aveva dimenticato lì?
Lo prese in mano, era un tomo nero, strano, non aveva un titolo, e persino le pagine erano nere.
Fece per aprirlo, ma si bloccò.
Perché l'aveva chiamato “strano”? Non era per il colore, era... uhm... era la sensazione che le trasmetteva.
Era un libro vecchio, eppure aveva un ché di nuovo, come se ci avessero scritto sopra degli appunti. Ma... anche se non l'aveva mai visto prima, era certa di averlo già tenuto tra le mani, tanto, tanto tempo fa.
Lo esaminò attentamente, più lo guardava più era familiare, finché non vide delle scritte dalla calligrafia arcaica campeggiare sulla copertina.
Storse lo sguardo, lo fissò più da vicino, e finalmente lesse.
-Etherious...-.
“Cos... ma questo è...”.
Lo lasciò andare, ed esso cadde a terra con uno SNAP.
Wendy indietreggiò e inciampò sul letto, si mise seduta e arrancò fino a cadere.
-Che significa? Che significa? Perché lì sopra...-.
-Perché lì sopra c'è il mio nome???-.



Ricontrollò lo zaino, c'era tutto, bene.
Lo chiuse e se lo mise in spalla, poi uscì dalla sua stanza.
-Dove pensi di andare, Elfman?-.
SLAM
Richiuse la porta e si accucciò.
“Come ha fatto a scoprirmi???”.
TOCTOCTOC
Riaprì piano la porta, e vide l'occhio di Erza puntato su di lui.
-C-Che c'è?-.
Erza alzò qualcosa di luccicante che tintinnò.
-Ti servirà un passaggio, non credi?-.
“Chiavi? Di un Espada? Ma allora...”.
Spalancò completamente la porta e guardò stupito Erza.
-Mi stai aiutando?-.
-E me lo chiedi?- Sorrise con superbia: -Forza, andiamo!-.
“Andiamo?” -Ma vieni anche tu?-.
La rossa aggrottò la fronte: -Che domanda è? Ti servirà come minimo il mio aiuto se vuoi prendere quel demone e portarlo qui.-.
-Ma la Prima ha detto...-.
-Sì, “andare alla sua ricerca sarebbe improduttivo in un momento del genere, rischieresti solo la vita, e anche se si tratta di una delle mie figlie è pur sempre solo una persona”; poi, quando te ne sei andato spaccando tutto, lei e la principessa mi hanno riferito di alcuni incendi vicini al confine, come se qualcuno se li stesse lasciando dietro.-.
-C-Cosa? Perché non l'hanno detto subito?-.
-Perché sarebbe stato un incitamento alla diserzione, e poi prima che potessero dirti qualcosa... beh, hai spaccato tutto. Avanti, andiamo?-.
Si voltò e fece per incamminarsi, ma Elfman la trattenne: -Ma non ti sei ancora ripresa del tutto, Erza! Questa è una cosa che solo io devo fare!-.
-Te lo sogni! Si tratta di Evergreen, farò di tutto per salvarla!-.
Che uomini, lei e la principessa e la Prima, come poteva insistere ancora???
-Va bene, allora and- Erza lo colpì in faccia con un calcio facendolo cadere, e gli schiacciò la testa con il piede.
-Erza, ma che...- La ragazza guardava in aria con gli occhi infuocati e il pugno alzato, e urlava: -Sì, noi la salveremo! Evergreen è molto importante anche per me, quanto vorrei potere prendere quella scheggia e strapparla via, e poi mangiarmela io, deve essere buona non credi???-.
Elfman gemette: che piede da uomo, e che forza...
-Quindi è questo che avete in mente, eh?-.
I due sussultarono e si guardarono intorno: quella ragazza dai capelli castani, Kagura, li guardava dal fondo del corridoio a braccia incrociate, con uno sguardo molto virile. E minaccioso, soprattutto quello.
-Kagura...-.
-Erza-nee, capisci che non posso lasciarvi partire.-.
-Ehi!- Protestò lui: -Con chi credi di-
-Perché no?- Domandò Erza.
Kagura afferrò l'elsa della spada con una mano: -Simili colpi di testa non sono consentiti proprio perché rischiano di scatenare il caos. Ora come ora il regno è un castello di carte, la minima mossa falsa e cade tutto; non vi permetterò di fare quella mossa.-.
-Aiutare un amico non è una mossa falsa.- Erza exquipaggiò una spada: -Inoltre un Cambiato cadrà nelle nostre mani, e se non lo fermiamo si riunirà alla forza bellica nemica, perciò...-.
Kagura slacciò il fodero e lo impugnò: -Questo è irrilevante, se la Principessa e il tuo Primo Master non vi hanno concesso l'autorizzazione, non ci sono discussioni.-.
-Ah? E allora perché ci avrebbero suggerito di farlo comunque?-.
-Ufficiosamente, dunque anche questo è irrilevante.-.
Ohi-ohi-ohi!” Il ragazzo cominciava a preoccuparsi:Se non si calmano qui finisce che...”.
SWISH PUM
“Appunto!”.
Elfman si coprì gli occhi per lo spostamento d'aria, Erza e Kagura erano scattate in avanti insieme e si erano scontrate spada contro fodero.
-Vai Elfman!!!- Gridò Erza a denti stretti; il ragazzo vide infatti che le chiavi gli erano cadute addosso.
-Ma, Erza...-.
-Vai!-.
Elfman annuì e saltò in piedi, poi corse via verso il parcheggio.
“Ever, ti salverò!”.



Aprì un occhio.
Spiò a destra, poi a sinistra.
“Una stanza. 4 metri di soffitto circa; soffitto e probabilmente pareti scuri.”.
Alzò un polpastrello e toccò dov'era sdraiata.
“Materasso in lattice, letto a due posti. Gli odori sono... lavanda, deve esserci qualche fiore oppure un profumante. Devo essere in una qualche camera di lusso, non ricordo come ci sono finita.”.
“L'ultima cosa che ricordo cos'è? Allora... io ero...”.
Le immagini le arrivarono in testa tutte di colpo. La missione la sfera quella ragazza Gajeel il vortice lo scontro il ragazzo con l'elmo la spada il raggio il dolore il Master le corna-
Le corna!
Balzò seduta e si tastò la testa, trovando il vuoto.
“Ah... allora è così... e il mio corpo è...”.
Aprì e chiuse la mano, trovandola quasi atrofizzata.
E non era solo quello.
“Sono sparite tutte le particelle di anti-magia... quindi sono davvero diventata questo...”.
“Questo schifo!!!”.
Batté i pugni sul letto, imprecando.
-MERDA!!! MERDA MERDA MERDA!!!-.
Affannò, trovandosi improvvisamente senza fiato; si sentiva diversa, era la prima volta che faceva una cosa simile, ed era la prima volta che sentiva quella rabbia dentro di sé, e quel forte desiderio.
Tutta la stanza rasa al suolo, ecco cosa l'avrebbe calmata. Distruggere, che parola dolce e attraente... non vi si era mai soffermata a lungo, pensò, ma ora voleva contemplarne il significato attivo.
-Deve usufruire del bagno?-.
Sayla alzò la testa e si accorse solo ora che, seduta di fianco al letto e vestita da cameriera, c'era lei.
Mai più di allora voleva disintegrarla.
“È Sopita. Oh, ora capisco la sua domanda.”.
-No. Devo dedurre che mi trovo alla gilda, sbaglio?-.
Mirajane vacillò; giusto, quel tipo di domande la metteva in crisi, quando un “no” poteva indicare entrambe le risposte.
-Ho ragione?-.
-Affermativo. È stata portata qui dal Master una settimane fa. Da allora non si era ripresa.-.
-Sei qui su suo ordine?-.
-Affermativo.-.
-Qual è il tuo compito preciso?-.
-Soddisfare ogni Sua richiesta.-.
Le scintillarono gli occhi, davanti a lei c'era una macchina da guerra ai suoi ordini. Eheheh, le veniva da ridere, non capiva bene come mai...
-...purché non prevedi la lesione di lei o di altri soggetti.-.
Sayla si arricciò una ciocca di capelli attorno al dito. Doveva aspettarselo, peccato.
-Il Master ora dov'è?-.
-Ha passato i giorni precedenti in veglia fuori da questa stanza, ora riposa.-.
“Il Master? Per quale motivo?”.
-Kyouka-sama è... l'ha già uccisa?-.
-Negativo.-.
“Cosa?”.
-E le è stato fatto del male?-.
-Negativo.-.
Strano. Era sollevata per questo, ma anche confusa.
“Non ha preso alcun provvedimento per me? Forse aspettava che mi svegliassi, oppure...”.
No, che sciocchezza, non poteva essere in pensiero per lei, non era che una pedina nelle sue mani.
Proprio in quel momento si aprì la porta.
-Chi... Master!-.
E.N.D. si fermò, fissandola stupito.
Eh, però non la guardava in faccia, ma più in basso.
Toh, era nuda, non se n'era accorta prima.
-C-Ciao Sayla. Non sapevo che eri sveglia.-.
Lei cacciò un grido e si nascose sotto le lenzuola.
“Cos'è questa... vergogna??? Perché sono imbarazzata???”.
-Mira, vai a prenderle dei vestiti!- Urlava intanto la voce del Master.
-Sissignore.-.
La porta cigolò, si chiuse e rimasero soli.
“Cosa dovrei fare? Non riesco a muovermi per l'imbarazzo, e non so cosa dire!”.
Parlò lui: -Allora, come ti senti?-.
-Ehm... L-La ringrazio per avermi salvata...-.
-Non serve, ma tu come stai?-.
Come stava? Bene, insomma, non voleva più distruggere tutto, e poteva ipotizzare che Kyouka era salva, che anche lei era salva, e che il Master non fosse arrabbiato anche se aveva fallito, anche se aveva perso ogni battaglia, anche se l'aveva deluso in ogni modo, anche se si era fatta colpire, e umiliare, e trasformare in un... in un...
Cielo, ora si era messa a piangere!
Cercò di asciugarsi le lacrime, ma invece singhiozzò solo più forte.
Che-che vergogna che provava, che rabbia, e che dolore! Non-non si era mai sentita così male!
Il Master le si avvicinò, lo capì dal rumore dei passi.
-Ehi, Sayla, che ti prende?-.
-Ho coh-mbinato un dih-sah-stro! Ho-Ho deluh-so tutti! Io non-non posso restare più qui!-.
-Ma che dici? Avanti, non fare così...- Si sedette sul materasso, Sayla voleva davvero obbedirgli, ma non ci riusciva, non ce la faceva proprio a smettere di bagnare il lenzuolo.
-Io sono diventata un... un'umana!- Ecco, aveva detto quella parola, la causa di tutte le sue lacrime.
-Non lo neghi, lo so che è così! Sono un mostro, non sono più un Etherious! E questo non è più un posto per me!-.
Chiuse gli occhi rifugiandosi nel suo pianto, mentre il Master si fece silenzioso.
Ma non esisteva parola che potesse cambiare ciò che era successo, e lei sapeva solo che doveva alzarsi e andarsene subito, non appena ne avesse avuta la forza.
TAP
Sentì un tocco caldo sulla testa, e poi spostarsi di lato per accarezzarla.
“Master...”.
-Non è più un posto per te? Che scemenza! Questa è casa tua, no? È la tua gilda! E sei qui da quando... da quando sei nata mi pare!-.
Sayla si morse il labbro e si ritrasse.
-Ma io... io sono una schifosa umana!-.
-Heh, ricordati che stai parlando con l'ex-membro di Fairy Tail.-.
Sentì i polpastrelli premere un attimo, inavvertitamente, allora lei si buttò all'indietro e cadde dal letto, trascinandosi la coperta.
-Urgh!-.
-Sayla! Ti sei fatta male?-.
Alla vista della sua mano si ritrasse di nuovo.
-Non mi tocchi! Non sporchi le sue mani con me!-.
-Vuoi piantarla con questa storia???- Stavolta non riuscì a scappargli e l'afferrò per la mano; lei iniziò a tirare da una parte, lui dall'altra.
-Mi lasci!-.
-No!-.
-Mi lasci!-.
-E sta' ferma!-.
La porta si aprì.
-Ohi, cos'è questa confusione? Perché sono vestita così, e perché ho dei vestiti in mano?-.
Approfittando della sua distrazione, Sayla si liberò dalla presa del demone e si rialzò, correndo verso l'uscita, ma la diavolessa le mollò un pugno in faccia che la fece finire proprio tra le braccia del Master.
Sentiva il respiro del ragazzo sul collo, e le sue labbra sfiorarle la schiena.
E quelle sensazioni le suscitarono una reazione... strana.
Non era l'eccitazione lussuriosa che la prendeva un tempo, era di nuovo quell'imbarazzo destabilizzante che la paralizzò; e sentì anche...
Paura?
Provava paura? Essere totalmente scoperta in balia del Master, perché la terrorizzava? Per quale assurdo motivo? Non aveva intenzione di ferirla, questo lo sapeva bene, e allora perché si sentiva così... indifesa?
-Sayla, perché stai tremando? Ehi, ti senti male?-.
-Mi lasci...-.
-Cosa?-.
-MI LASCI!!!-.
Lui la lasciò, no, gli aveva obbedito, aveva usato il Macro su di lui!
-Sayla? Che...-.
-Cosa ho fatto???-.
Cercò di scappare, ma Mirajane la fermò con un altro pugno.
-Ah, che soddisfazioni che ho oggi!-.
Lei chiuse gli occhi e svenne di nuovo.






Angolo dell'autore
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e io pubblico ancora a orari indecenti. Oh eh.
Grazie dell'attenzione e, mi raccomando, recensioni positive!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Jashin99