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Autore: Summer11    31/07/2017    2 recensioni
ATTENZIONE QUESTA STORIA E' IL SEQUEL DI "QUANDO IL CUORE COMANDA". Per chi non la conoscesse, troverete a inizio episodio il link della storia.
Sono passati otto anni dalla nascita della piccola Faith. I bambini sono cresciuti diventando dei complicati adolescenti in cerca di autonomia. C'è aria di scontri in questa grande famiglia che ha lottato tanto per riunirsi e diventare così bella e particolare...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unconventional Family 2
Episodio 9
-Ripensamenti.-


<<< Bonsall. Maggio 1988.

Oliver: Dai Alex!
Alex: Olly non posso..
Oliver: Ma perché? Sai che a casa mia c'è tanto spazio per giocare e in più papà mi ha comprato la nuova navicella telecomandata. Nessuno ce l'ha, è un giocattolo che è uscito solo ieri. PUO' VOLAREE!

-Entrambi chiusero i loro piccoli armadietti e si diressero verso l'uscita della scuola elementare.-

Alex: Possiamo provarla un altro giorno. Oggi non sono libero
Oliver: Ma perché?!
Alex: Devo andare a casa di Brittany per fare il compito di scienze alle 16:00 
Oliver: Cosa?! Pensavo lo dovessimo fare insieme!
Alex: Tu non mi hai chiesto niente. Brittany lo ha fatto e le ho detto di sì
Oliver: Ma io davo per scontato che noi saremo stati in coppia insieme. Alex uffa! Io adesso con chi lo faccio il compito?
Alex: Non lo so, prova a chiedere all'amica di Britt, Kendra!
Oliver: “Britt?!” Da quando la chiami così?
Alex: Da quando andiamo più o meno d'accordo
Oliver: Voi non andate più o meno d'accordo, voi state sempre insieme da quando la maestra vi ha messo in banco insieme
Alex: Non è vero
Oliver: Sì che è vero! Ti piace passare del tempo con lei, ammettilo
Alex: E va bene, mi piace passare del tempo con Brittany. Siamo amici e mi sta simpatica. Non è come credevamo noi. E' forse sbagliato?

-Uscirono dalla scuola e subito Oliver vide la macchina di suo padre che lo aspettava.-

Oliver: Ora devo andare. Tu divertiti a sbaciucchiare Brittany e a giocare con le bambole, io giocherò tutto il giorno con la navicella telecomandata e poi perché no?! Mi faccio anche qualche salto sul tappeto elastico che ti piace tanto!

-Alex, vedendo l'amico allontanarsi gli gridò...-

Alex: Andiamo Olly, non fare lo scemo! Brittany è solo mia amica!

-Oliver nemmeno si voltò alle parole dell'amico e subito entrò in auto mentre Alex si voltava per andare nella direzione opposta a prendersi la bici.-

Alex: Che idiota!

-Arrivò e vide sul porta pacchi della sua bicicletta, Brittany seduta. Sorrise e si avvicinò.-

Alex: Ehi! Sei pronta?
Brittany: Prontissima!

-Lui sorrise leggermente, prese la bicicletta e ci salì sopra, iniziando poi a pedalare. Brittany parlò.-

Brittany: E' successo qualcosa? Sembri triste...

-Alex sospirò. Aveva così tanta voglia di sfogarsi con Brittany. Era così strano, perché lui non era un bambino che dava confidenza a tutti, ma con Brittany riusciva ad essere completamente se stesso.-

Alex: Ho litigato con Oliver. Pensava che avremmo fatto il compito di scienze insieme io e lui
Brittany: Te lo aveva già chiesto?
Alex: No
Brittany: Beh, allora peggio per lui

-Ci fu un momento di silenzio in cui entrambi sentirono solo il rumore del vento quando Brittany riparlò.-

Brittany: Se ci teneva te lo avrebbe chiesto prima. Tutti sanno com'è fatto Oliver, è un bambino viziato che ha sempre tutto ciò che vuole perché la sua famiglia è ricca. E non negarlo
Alex: E' il mio migliore amico..
Brittany: Come fa ad essere il tuo migliore amico? Voi siete diversissimi
Alex: Sinceramente non lo so.. Insomma con me lui è gentile, dividiamo sempre tutto e ci divertiamo un sacco. Noi siamo amici dall'asilo
Brittany: Capisco, come me e Kendra. Sai, lei sarà la mia migliore amica per sempre! Ci sposeremo lo stesso giorno con i nostri fidanzati e avremo dei bambini lo stesso giorno. Comunque vedrai che a Oliver gli passerà
Alex: Lo spero
Brittany: Però non scaricare me!

-Alex frenò arrivando a casa di Brittany. Scesero dalla bici e lui la parcheggiò con cura, era il suo bene più prezioso. Poi si riavvicinò alla bambina.-

Alex: Certo che no! Io ti voglio bene

-Lei lo guardò sorridendo e tutto quello che fece fu abbracciarlo. Brittany adorava Alex senza avere un particolare motivo.-

Brittany: Anche io Alex!

-Si staccarono dall'abbraccio ed entrarono in casa, dove erano attesi dalla madre di Brittany che li avrebbe aiutati con il compito a casa.->>>


Los Angeles.

-Lily riusciva a sentire il respiro profondo di Victoria attraverso il telefono. Poi la sentì parlare.-

Victoria: “Io non ce la faccio più, Lily. Qui, tutto sta andando a rotoli”
Lily: “E' successo qualcosa con Frederick?”
Victoria: “Per l'ennesima volta abbiamo litigato”

-Lily sospirò continuando ad ascoltare l'amica in lacrime.-

Victoria: “Non ha nemmeno finito di ascoltarmi, ha preso il giubbotto ed è uscito di casa sbattendo la porta. Ormai credo che non si possa più evitare il divorzio”
Lily: “Vicky, non pensare così drasticamente”
Victoria: “Cosa devo fare, Lily? E' già un anno che io e lui non siamo più in sintonia”
Lily: “Dovete sedervi a un tavolo e discuterne come persone mature, non come due bambini strillandovi a vicenda. Aggiustate le cose tra di voi”
Victoria: “Non è facile! Voglio dire, non lo fa nemmeno per i suoi figli. Lui se ne frega completamente, dice che staranno bene. Io ormai mi sono arresa, insomma, me ne sono fatta una ragione. Frederick non mi ama più, con il divorzio sicuramente i nostri rapporti migliorerebbero. Non voglio trattenerlo, ma come faccio con i ragazzi? Con April?”
Lily: “April ne uscirà distrutta!”
Victoria: “Lo so. E’ proprio questo che mi spaventa.”
Lily: “ Siete proprio sicuri? Divorziate?”
Victoria: “Io non ce la faccio più, Lily. Sono stanca di provarci e riprovarci, ma se lui non ci mette del suo è una battaglia persa”
Lily: “Mi dispiace Vicky!”
Victoria: “Non sai quanto a me, però è la vita!”
Lily: “Come ti senti?”
Victoria: “A pezzi, ma meglio, dopo essermi sfogata con te. Grazie”
Lily: “Non ho fatto proprio niente. Vorrei poter fare qualcosa”
Victoria: “Penso che nessuno possa. Ormai il nostro matrimonio è andato in pezzi ed è impossibile ricostruirlo”
Lily: “Vuoi che passi da te oggi?”
Victoria: “No, tranquilla. Sto meglio. Poi avrai tante cose da fare. Come sta andando il primo giorno nella nostra vecchia scuola?”
Lily: “Era fantastico, fino a che non ho incontrato Jasmine. April è stata dolcissima!”
Victoria: “Sono contenta! Non riesco proprio a capire cosa prenda a Jasmine”
Lily: “Ce lo chiediamo anche noi da ben cinque anni ormai. Non sappiamo più che pesci pigliare con lei”
Victoria: “E’ tosta!”
Lily: “Si, lo è. E’ la cocciutaggine dei Green, però non capisco da dove arrivi tutto questo odio”
Victoria: “Tesoro, è un’adolescente. Tutti sputano veleno prima o poi”
Lily: “Forse hai ragione. Comunque sei sicura di non aver bisogno di compagnia?”
Victoria: “Sicurissima!”
Lily: “Se hai bisogno di prenderti del tempo per te, sai che possiamo tenere April con noi finché vuoi. Per noi non è un problema. Sai che l’adoriamo!”
Victoria: “Grazie Lily, davvero!”
Lily: “Io sono sempre qua!”
Victoria: “Lo so. Ora ti lascio al tuo lavoro. Ciao”
Lily: “Ciao Vicky!”

-Lily riattaccò la telefonata e riprese a leggere i compiti dei suoi studenti finché non suonò la campanella che decretava la fine della giornata scolastica. Prese tutte le sue cose, salutò i suoi colleghi e andò a sedersi in macchina, dove avrebbe aspettato i suoi figli.
Ripensò alla giornata, tutto sommato non era stata un disastro e leggere ciò che gli studenti pensavano di lei le diede la spinta giusta. La maggior parte erano commenti positivi.
In quel momento Drew e Jasmine salirono in macchina, Drew sembrava giù di corda e Jasmine molto infastidita.-

Lily: Ciao ragazzi!

-Li salutò la madre, riportandoli alla realtà. L’unico a rispondere fu Drew.-

Drew: Ciao mamma!
Lily: Com’è andata a scuola? Ti vedo un po’ sottotono Drew!
Drew: Il coach mi darà il permesso di cambiare sport tra un mese!
Lily: Un mese? E’ un bel po’!
Drew: Dice che mi lascia del tempo per cambiare idea. Io, però, non cambierò la mia decisione!
Lily: Vuoi che ci parli io, tesoro?
Drew: No, mamma, grazie. Aspetterò. Deve capire che io non cambio idea!
Lily: Va bene!

-Lily sorrise e iniziò a guidare per andare a prendere Faith alla scuola elementare. Durante la strada Jasmine parlò.-

Jasmine: Sapevate che c’è uno studente nuovo?

-Lily si sorprese. Jasmine non voleva mai parlare di scuola, o di qualsiasi altra cosa, con loro. In più vide che la figlia era davvero nervosa e in quei momenti era sempre meglio far finta di niente. La guardò e cercò di rispondere nel modo che secondo lei avrebbe dato meno fastidio a sua figlia. Precisa e diretta.-

Lily: No. Non lo sapevo!
Drew: Nemmeno io!

-Lily notò che Jasmine voleva dire qualcos’altro e la incoraggiò.-

Lily: Cosa sai di lui?
Jasmine: Niente! Solo che è un vero imbecille

-Drew parlò dai sedili posteriori.-

Drew: Ci hai avuto a che fare?
Jasmine: Proprio stamattina. Comunque dev’essere proprio un imbranato
Lily: Se me lo descrivi fisicamente cerco di stare attenta a scuola e vedo che tipetto è!

-Jasmine guardò sua madre e decise di fidarsi per una volta. Forse averla a scuola si sarebbe rivelato utile dopotutto.-

Jasmine: Se te lo descrivo puoi chiedere ai tuoi colleghi informazioni su di lui? Vorrei solo sapere da dove arriva uno sbruffone del genere!
Lily: Certo che posso!

-Sua figlia le aveva chiesto una favore! Lily era davvero contenta, si fece prendere dall’entusiasmo e parlò decisamente troppo.-

Lily: Ma cosa è successo stamattina con questo ragazzo?

-Jasmine percepì l’entusiasmo della madre, troppo. Iniziava già ad oltrepassare la linea. La guardò tornando apatica e rispose…-

Jasmine: Niente!

-Si voltò verso il finestrino chiudendosi di nuovo in sé stessa. Lily capì di avere esagerato e si riconcentrò sulla guida contenta di aver chiacchierato con sua figlia per cinque minuti come persone normali.
Dopo avere preso Faith, andarono tutti a casa dei genitori di Lily. Prima di entrare, Jasmine, si mise le cuffiette alle orecchie.
Brittany salutò tutti quanti, lo stesso fece Dylan appena tornò dalla casa discografica.
Lily, sorseggiando del caffè, lo guardò mentre Brittany ne versava dell’altro per lui in cucina mentre i ragazzi Lee stavano tutti in salotto a guardare la tv.-

Lily: Non ti ha ancora fatto rientrare in appartamento?
Dylan: No, figurati. Ma in quello non ci spero nemmeno più. Io vorrei solo poter parlare con lei. Vorrei spiegarle tutto, ma non me ne da l’occasione

-Stavano parlando proprio di Emily. Lily lo guardò.-

Lily: Dyl, abbiamo provato a parlarci anche io e Daniel
Dylan: Che vi ha detto? Voi siete i diddini, tu e lei siete inseparabili. Deve pur averti detto qualcosa!
Lily: Ha detto che non se la sentiva di parlarne

-Dylan sbuffò.-

Dylan: Comunque ho deciso che ci andrò a parlare. Domani starò fuori da quella dannata porta fino a quando non mi aprirà. L’avrei fatto oggi ma è a uno stupido raduno di pallavolo. Comunque, volevo chiederti se posso portare tuo figlio a cena da Samuel oggi!
Lily: Al ristorante?

-Dylan annuì.-

Dylan: Non lo riporto tardi, te lo prometto. Devo parlargli
Lily: Va bene. Credo che ne sarà contento!

-In quel momento Lily guardò sua madre.-

Lily: Mamma, cos’hai?
Brittany: Niente! Perché tutti mi chiedete come sto?
Lily: Non lo so, sei strana. Sei zitta zitta!

-Dylan si intromise.-

Dylan: A pranzo ha detto di non essere affamata! E’ strano?
Lily: Sì, da morire! E’ successo qualcosa?
Brittany: Non è successo niente ragazzi! Vi state preoccupando per niente! Ora tu…

-Indicò Lily.-

Brittany: ...Prendi le tue belle ragazze e torni a casa tua da tuo marito che ti aspetta, e tu…

-Indicò Dylan.-

Brittany: ...Prendi il tuo adorabile nipotino e lo porti a cena fuori. Scho! Uscite tutti da questa casa!

-Sia Lily che Dylan risero, sapevano che c’era qualcosa di strano nell’aria, ma quando avrebbe voluto, Brittany ne avrebbe parlato, perciò decisero di non forzarla oltre. Entrambi diedero un bacio alla madre, poi, Dylan parlò con Drew che felice accettò l’invito e Lily tornò a casa sua con le sue ragazze.
Una volta arrivati al ristorante di Samuel, il “Neverland’s Delights”, Drew e Dylan si sedettero al loro tavolo e ordinarono. Dylan chiese delle costolette di maiale con salsa barbecue, come contorno patate al forno piccanti e da bere una coca cola. Drew invece ordinò il famoso Lobster roll, ovvero, un panino morbido riempito di polpa di astice cotta, erba cipollina, burro e maionese. Come contorno scelse le patatine fritte e da bere una 7Up.
Parlarono del più e del meno e una volta arrivato il cibo, ci si fiondarono sopra. Drew, gustandosi a pieno il suo panino, guardò suo zio.-

Drew: Diavolo, quanto mi mancava il Lobster roll di zio Samuel!
Dylan: Questo posto è un paradiso, vero?
Drew: Già!

-Dopo aver rallentato il ritmo di masticazione, Dylan decise di tirare fuori l’argomento.-

Dylan: Senti Drew, io devo chiederti scusa!
Drew: E perché?
Dylan: Quello che ti ho detto riguardo ai raccattapalle e…
Drew: OH! Papà te lo ha detto? Ti ha detto che sono un raccattapalle, non è così?
Dylan: Non ti arrabbiare Drew. E’ scivolato nella conversazione. Tuo padre non è venuto da me a dirmi di proposito che sei un raccattapalle! Perché non me lo hai detto?
Drew: Mi vergognavo!
Dylan: Beh, non devi Drew. Sei in squadra già dal primo anno. Solitamente non prendono nessuno!
Drew: E’ difficile dire che sono in squadra. Io non faccio parte della squadra. Hai detto tu stesso che anche ai tuoi tempi ne avete fatte passare un sacco ai raccattapalle
Dylan: Lo so che l’ho detto Drew, e mi dispiace averlo fatto. Ragionandoci su, e sapendo che ci va di mezzo anche mio nipote, beh, mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista. E’ sbagliato il comportamento che abbiamo avuto anche noi al nostro tempo e non c’è da vantarsi di ciò. Me ne vergogno, te lo assicuro. Tu devi andare in quella palestra a testa alta!
Drew: E’ troppo tardi comunque zio. Ho deciso che cambierò sport. Farò baseball, sono molto più portato!
Dylan: Che baggianate! Chi te lo ha messo in testa per caso? Mia sorella?
Drew: Io so di essere bravo a baseball e se proprio la vogliamo dire tutta, mamma e nonna sono le uniche che mi supportano!
Dylan: Tua madre e tua nonna non capiscono niente di sport, ecco perché ti supportano. Credono che uno valga l’altro! E’ facile dire che sei bravo a baseball. Drew, tu sei bravo in tutti gli sport, hai un’agilità incredibile. Sei portato per lo sport in generale, questo è un dato di fatto. Tu hai un talento pazzesco per il basket, ma ovviamente hai bisogno di allenamento, come tutti. Il coach ti ha preso in squadra perché ha visto qualcosa di speciale in te ai provini!
Drew: Il coach mi ha preso per via di mio padre e di te!
Dylan: Pensi davvero questo? Ti ha preso, perché sa che di te può fare un campione. Altrimenti non si sarebbe sprecato a fare entrare in squadra uno del primo anno. Devi fargli vedere di cosa sei capace. Dopo ogni allenamento della squadra, rimani in palestra e fatti un allenamento per conto tuo. Io ti posso aiutare in casa
Drew: Anche se volessi non potrei farmi un allenamento da solo. Il capitano della squadra è un piantagrane
Dylan: Ti da noie?
Drew: Abbastanza. E’ del quarto anno. Ho deciso di affrontarlo, comunque. Non avrò più paura di lui
Dylan: Così si fa Drew! Dimostragli quanto vali. Comunque, ascolta il mio consiglio. Allenati un po’ di più a basket, e, mentre giochi cerca di capire cosa provi. Se sei carico di adrenalina, emozione e felicità, il basket è il tuo sport! Lascia perdere quegli idioti, gli farai mangiare la polvere. Te lo dico io!
Drew: Ci penserò!

-Concluse semplicemente Drew. Ormai era troppo tardi, Benjamin Marshall gli aveva già fatto odiare quello sport. Niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
Dopo aver finito di mangiare, i due ragazzi, entrarono in cucina a salutare Samuel e a complimentarsi per il cibo delizioso. Poi, Dylan, riportò Drew a casa, e dopo, anche lui tornò da Oliver e Brittany, dove avrebbe alloggiato ancora per poco.
Intanto quella stessa sera, Alex e Rachel andarono a trovare loro figlia. Dovevano assolutamente parlare con Emily. Dovevano ammettere che Brittany e Oliver avevano ragione.
Emily li fece entrare in appartamento e si sedettero sul divano.-

Emily: Avete fame?
Rachel: No, grazie. Abbiamo appena cenato. Com’è andato il raduno con le compagne di pallavolo?
Emily: Bene, ci voleva per svagarmi un po’!

-Sia Alex che Rachel si guardarono intorno notando un disordine che non apparteneva alle indole della loro bambina. Alex le prese la mano e la guardò.-

Alex: Passerotto, dobbiamo parlare...
Emily: Di cosa?

-Rachel la guardò e decise di prendere il discorso alla lontana.-

Rachel: Da quant’è che non riordini l’appartamento?
Emily: Sei venuta qui a criticare come vivo?
Rachel: Emy, siamo solo preoccupati, tutto qua! Questo non è il tuo modo di vivere, non sei mai stata disordinata. Non lasciarti andare, amore

-Alex continuò.-

Alex: Hai parlato con Dylan?
Emily: Ecco dove volevate andare a parare! No, non si merita il mio tempo

-Sua madre le accarezzò il viso.-

Rachel: So che lui ti ha ferita escludendoti da tutto, tesoro. Devi pensare però che lui è un ragazzo e i ragazzi non pensano. Dylan specialmente. Lui è sempre stato così istintivo. E’ come suo padre. Dylan è tutto Oliver. Ha fatto i suoi errori, ma ti ama da morire, non li ha fatti in mala fede!
Emily: Lo state difendendo? Davvero, pensate abbia ragione lui?
Alex: No, passerotto. Noi siamo sempre dalla tua parte. Vorremmo solo che tu gli dessi la possibilità di spiegare. E’ una cosa che serve anche a te. Sapere perché lo ha fatto credo sia un tuo diritto!
Rachel: Già. Una volta che lo hai ascoltato potrai prendere una decisione seria. Buttare fuori tutta la roba di Dylan è stato eccessivo
Emily: Mi sono sentita tradita, mamma. Ci stavamo per sposare e lui decide di mettere davanti a me la sua carriera e di rinviare il nostro matrimonio per cui io non dormo la notte. Poi, fosse per lui, questo sarebbe stato ancora un segreto. Samuel ha tirato fuori l’argomento. Io ho reagito d’impulso
Alex: Proprio come ha fatto Dylan

-Emily li guardò appoggiandosi a loro che l’abbracciarono.-

Emily: Lo chiamerò domani mattina. Forse avete ragione!


MERAVIGLIE DEL MIO CUORE
Lo so, lo so che manco da anni e che ho lasciato la storia in sospeso. Ma purtroppo non avevo tempo e soprattutto avevo perso la spensieratezza e serenità per poter scrivere.
Allora, piccolo avviso. Sto ripostando qui su EFP anche la storia principale che non si chiama più "Quando il cuore comanda" ma bensì "Unconventional Family" Spero vi piaccia. Ho aggiunto un sacco di cose e la posterò molto in fretta. Andate a darci una sbirciata? Fatemi sapere se vi piace di più :P
A proposito di pareri....
Vi è mancata la nostra pazza famiglia?
Jasmine, Drew, Faith e il trio Dylan, Emily e Samuel...
Ooohhhh, ho così tante cosettine in mente! Non vedo l'ora di "mostrarvele".
Vi prego, fatemi sapere se questo capitolo vi fa schifo. Aspetto i vostri sinceri pareri, come sempre!
Ora che ho ripreso anche il sequel, posso solo dirvi... Ci sentiamo al prossimo episodio.
Mi siete mancati <3
Buonanotte,
*Sum*

  
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